IL MESE DI GIUGNO 2019[1]
Precipitazioni scarse e temperature superiori alla norma hanno caratterizzato il giugno 2019. Nella terza decade del mese si è registrata la prima ondata di caldo di quest’anno.
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 1a) evidenzia che l’Italia è stata interessata da un promontorio anticiclonico africano mentre sul vicino Atlantico ha stazionato una profonda depressione di blocco che ha impedito l’accesso al Mediterraneo alle umide e miti correnti atlantiche. A tale struttura depressionaria si deve anche la mancata espansione verso il Mediterraneo dell’anticlone delle Azzorre la cui espansione verso il bacino del Mediterraneo segna d norma l’affermarsi delle piene condizioni estive. La carta delle isoanomale (figura 1b) rendono ragione del livello di anomalia delle suddette strutture, più rilevante per la depressione sul vicino Atlantico.
Il giugno 2019 ha visto il territorio nazionale in tutto o in parte interessato da 6 perturbazioni in prevalenza deboli e transitate rispettivamente l’1-2 giugno, il 6, dal 10 al 12, il 15, il 22-23 e il 24-26 giugno per un totale di 12 giorni di tempo perturbato ma che in complesso hanno dato luogo a precipitazioni di entità modesta (tabella 1).
Il 22, l’11 e il 6 giugno sono stati i tre giorni più piovosi al Nord rispettivamente con medie di 9,2, 2,1 e 1,8 mm mentre al centro non si sono registrati giorni con piovosità media superiore a 1 mm il che conferma il carattere siccitoso del mese. Infine al sud i giorni più piovosi sino stati il 2 e l’1 giugno rispettivamente con 4,3 e 2,3 mm di media.
Andamento termo-pluviometrico
Le temperature medie delle massime e delle minime mensili (figure 2 e 3) hanno presentato anomalie positive da deboli a moderate, più sensibili nei massimi. A livello pluviometrico mensile la figura 5 mostra anomalie negative su tutta l’area salvo che su Valle d’Aosta e Calabria.
L’analisi decadale (tabella 3) conferma a livello termico quanto scritto a livello mensile, con temperature ovunque moderatamente superiori alla norma e un picco di anomalia positiva registrato tanto nelle massime quanto nelle minime nella terza decade del mese. In tale decade infatti è stata registrata la prima ondata di caldo del 2019, protrattasi dal 23 al 30 giugno e con picco del caldo raggiunto il 27 giugno. Tale ondata di caldo è stata prodotta da un anticiclone africano che ha associato rilevanti livelli di soleggia mento, avvezione di torride masse d‘aria meridionali di origine sahariana e effetti di compressione nei bassi strati dovuti alla massa d’aria in graduale discesa all’interno dell’area anticiclonica.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore ed il valore medio del periodo 1989-2018.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti,di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
Le anomalie termiche negative sopra evidenziate sono confermate dalla carta delle anomalie termiche globali riportata in figura 6a, ricavata da dati MSU e dalla carta dell’anomalia termica globale da stazioni al suolo prodotta delle Deutscher Wetterdienst sulla base dei report mensili CLIMAT (figura 6b).Tali prodotti mostrano ambedue la presenza di una lieve anomalia negativa sull’intero areale italiano.
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2017 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
sono sbagliate le ultime due immagini perchè si riferiscono a Maggio 2019 e non a Giugno 2019!
Consiglio inoltre di correggere il Legenda:
” Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015.” per esempio con: ” Per anomalia si intende la differenza fra il valore ed il valore medio del periodo 1988-2015.”
Gentile Alessandro,
grazie per la segnalazione: la frase è concettualmente sbagliata e dunque prego Guido di riscriverla come segue:
“Per anomalia si intende la differenza fra il valore ed il valore medio del periodo 1989-2018.”
Luigi
Grazie della segnalazione, il testo è stato corretto.