Udite udite, l’optimum medioevale trova riscontro e conferma nella storia – anche economica – della nostra evoluzione recente. Un volume di 1000 pagine – Storia del mondo. Dall’anno 1000 ai giorni nostri, di Francesca Canale Cama, Amedeo Feniello, Luigi Mascilli Migliorini e edito da Laterza, in cui si trova riscontro dell’influenza che le dinamiche del clima hanno avuto sullo sviluppo della nostra società, mettendo in risalto il fattore fondamentale dell’adattamento.
Ne ha parlato su Radio24 Dino Pesole, nalla sua trasmissione “A conti fatti. La storia e la memoria dell’economia”. Nel podcast, finalmente, il tema dei cambiamenti climatici affrontato in modo razionale e, soprattutto, in chiave storica.
Veramente interessante da ascoltare, lo trovate qui.
Grazie mille, mi era sfuggito l’articolo di inizio 2019. Molto interessante. Mi scuso per averlo riproposto.
Non credo ci sia bisogno di scusarsi: a tutti noi sfuggono moltissimi articoli e il riproporli fa solo bene a tutti.
Il mio commento era solo per informazione. Franco
Grazie della segnalazione, ho ascoltato piu’ volte l’interessante intervista su radio 24, e non ho potuto fare a meno di notare che, quando parlano della fine del periodo caldo e delle successive crisi demografiche con inizio delle carestie e delle pestilenze del ‘300, si guardano bene dall’associarli: non sia mai che qualche dubbio possa influenzare negativamente la produttivita’ economica del nuovo giocattolo mediatico-consumistico stampa soldi, il green new deal.
Comunque, su argomento simile, sulla per gli storici ben nota crisi demografica, sanitaria, climatica e alimentare del ‘300, si trova su youtube una conferenza dell’ottimo storico e divulgatore Alessandro Barbero, che raccomando, e’ molto piu’ particolareggiata e interessante.
Segnalo questo lavoro…
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0277379118307261
Una teoria al contrario, una dimostrazione inversa: quale modo più originale per poter affermare che il global warming è cmq causa della CO2 (cmq antropica), se non sostenere che lo sia il global cooling per soli 7-10 ppm…? Forse un poco forzata?
Donato ha commentato questo articolo in un post qui
http://www.climatemonitor.it/?p=50216
Franco
ve ne sono molti di testi che parlano degli effetti del clima sulla storia.
Cito, a memoria, anche il Fargard 1 dell’Avesta (il libro sacro di Zarathustra), in cui la prima delle terre buone offerte dalla divinità all’antico popolo indoeuropeo (l’urheimat dovrebbe essere nelle steppe tra il Caspio ed il Mar Nero, se non più a nord) fu lasciata a causa dell’arrivo del ghiaccio e dell’inverno (opera dei demoni!), così come la sedicesima delle “buone terre”
Caro Guido,
grazie davvero per la segnalazione: l’intervista al professor Feniello mi è parsa davvero interessante e acquisterò sicuramente il libro.
Per contribuire alla riflessione, mi pare utile segnalare:
– il trattato “Storia cultuale del clima” di Wolfgang Behringer (Boringhieri)
– i lavori di Emmanuel Leroy Ladurie (fra cui in Italiano è disponibile Le Roy Ladurie E., 1969. Tempo di festa, tempo di carestia, Storia del clima dall’anno 1000. Einaudi, 1969).
Circa poi la vitalità e la creatività della società medioevale (altro che “secoli bui”…) segnalo:
– Il trattato “Storia economica dell’Europa pre-Industriale” di Carlo M. Cipolla
– lo scritto di Giuliano Pinto sulla nascita della mezzadria in Toscana: https://www.uv.es/consum/pinto.pdf