IL MESE DI NOVEMBRE 2019[1]
Mese segnato del predominio pressoché continuo di condizioni di tempo instabile con precipitazioni quasi ovunque al di sopra della norma e temperature nella norma nelle prime due decadi e in debole o moderata anomalia positiva nella terza.
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 1a) mostra la nostra area interessata da una saccatura con asse nord-sud collocato sul Mediterraneo Occidentale e associata a una cintura di basse pressioni estesa dall’Atlantico Nordoccidentale al mare del Nord, il che è sintomo del netto prevalere di condizioni di tempo perturbato. Tale analisi è confermata dalla carta delle isoanomale (figura 1b) che indica la presenza di una spiccata anomalia negativa sulla nostra area. A conferma di tale anomalia vi è anche la graduatoria dei diversi tipi di tempo proposta in tabella 1, da cui si evince la presenza di ben 14 giorni interessati da una saccatura (depressione a forma di V) con asse da Nord (tipo di tempo 1) seguiti da 7 giorni con regime zonale (tipo 17) e da 5 giorni con saccatura da nordovest (tipo5).
La variabilità del “giorno per giorno” intorno alla struttura circolatoria media sopra delineata si è manifestata con il transito di 7 perturbazioni che hanno interessato in tutto o in parte il territorio nazionale e che sono state registrate rispettivamente l’1 novembre, dal 2 al 7, dall’8 al 10, dall’11 al 13, dal 14 al 19, dal 20 al 25 e dal 27 al 29, garantendo una sostanziale continuità di condizioni di tempo instabile (tabella 2). I due giorni più piovosi sono stati il 24 e il 15 novembre al Nord, rispettivamente con medie di 26,5 e 21,7 mm, il 24 e il 3 novembre al Centro con medie di 19,9 e 17,7 mm e il 24 e il 12 novembre al Sud come medie di 24,9 e 18,4 mm.
Per Milano e Roma un’idea di massima il livello di anomalia della piovosità del novembre 2019 ci viene dai dati in tabella 3 che mostra i 20 mesi di novembre più piovosi delle intere serie che sono fra le più lunghe in Italia. Il 2019 si colloca al 13° posto per Milano e al 16° per Roma.
Andamento termo-pluviometrico
A livello mensile (figure 2 e 3) le temperature medie sono risultate per lo più nella norma nei massimi e in lieve anomalia positiva nei minimi. A livello pluviometrico mensile le figure 4 e 5 mostrano l’abbondante piovosità e le sensibili anomalie positive registrate. Anomalie negative a carattere locale si evidenziano unicamente sulla parte est della Sardegna e su alcune località del versante adriatico.
L’analisi decadale (tabella 4) mostra a livello termico le prime due decadi del mese in lieve anomalia negativa nei massimi e nella norma nei minimi seguite dalla terza decade in anomalia positiva da debole a moderata tanto nei massimi quanto nei minimi. A livello pluviometrico invece l’anomalia positiva è stata registrata sui tre macrosettori e sulle tre decadi del mese, con l’unica eccezione del centro Italia che nella seconda decade ha presentato piovosità nelle norma.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, fra 1 e 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti,di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (fra 1 e 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
Le analisi di anomalia termica globale divergono in quanto la carta del Deutscher Wetterdienst (figura 6b) evidenzia una moderata anomalia positiva sull’Italia mentre la carta dell’Università dell’Alabama (figura 6a) mostra la nostra area per lo più nella norma e che risulta collocata nell’area di transizione fra un’area a moderata anomalia negativa su Gran Bretagna, Francia e Vicino Atlantico e un’area a moderata anomalia positiva sull’Europa Centro-Orientale. La divergenza si giustifica con il diverso periodo di riferimento assunto per le due analisi (1961-1990 per quella del Deutscher Wetterdienst e 1981-2010 per quella dell’Università dell’Alabama). Si noti inoltre che l’analisi dell’Università dell’Alabama presenta un dettaglio areale sensibilmente maggiore.
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2017 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (https://www.lightningmaps.org/blitzortung/europe/https://www.lightningmaps.org/blitzortung/europe/index.php?bo_page=archive&lang=de)
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