Questo non è un vero post sulla PEG (Piccola Età Glaciale) ma il desiderio di indirizzare i lettori interessati verso alcuni lavori di Dario Camuffo (ISAC-CNR, Padova) e collaboratori su vari aspetti storici della meteorologia e climatologia.
Dario, alcuni giorni fa, mi ha inviato alcuni suoi lavori, che elenco in bibliografia, tra i quali ne ho trovato interessante uno sui periodi freddi a Venezia tra il 604 e il 2012, in particolare perché contiene diverse immagini (xilografie e dipinti) della laguna veneta ghiacciata.
Io ero abituato a citare, scrivendo della P EG, il Tamigi coperto di ghiaccio o il Reno con fiere e mercati sulla sua superficie ghiacciata mentre mi erano sconosciute -per ignoranza- immagini della situazione (italiana e veneziana) come quelle che seguono:
Camuffo et al, 2017 mostrano che la laguna si comporta in modo diverso dalle acque di laghi e fiumi del nord Italia e descrivono tre ragioni che qui elenco e commento brevemente:
- composizione dell’acqua: l’acqua è salata e il punto di congelamento è a circa 2°C. Tra il 14.o e il 18.o secolo i fiumi che si riversavano in laguna sono stati deviati e quindi prima di questo periodo la salinità e il punto congelamento erano più bassi.
- equilibrio termico e maree: in inverno l’acqua perde calore verso l’atmosfera e ne acquisisce dal fondo e dal Sole. La bassa profondità della laguna la rende più fredda (anche di 8-10 °C) dell’Adriatico. Con la marea, il mare porta calore (insieme all’acqua) in laguna, con un ritmo che dipende dalla fase lunare, e cambia la “gestione” del congelamento.
- capacità di accumulare lastre di ghiaccio trasportate dai fiumi o formate sui bordi della laguna e dei canali. Le lastre, in certe situazioni, si accumulano e formano spessi strati, una specie di ponti, nei canali mentre il resto dell’acqua scorre normalmente.
Nel nostro scambio di mail, Dario mi ha fatto notare che, in particolare nelle fasi iniziali del congelamento della laguna, i veneziani facevano fatica a muoversi in barca e, per via del ghiaccio ancora sottile, non potevano scendere dalla barca; avevano acqua e vino ghiacciati e rischiavano pesantemente la morte per fame.
Per concludere, posso dire di essere felice di vivere in un periodo caldo. Con il caldo rischiano i vecchi e i deboli (e io sono, almeno, tra i primi), ma con il freddo muoiono anche i giovani e gli adulti, anche se la nostra tecnologia è ben diversa da quella dei nostri antenati.
Invito chiunque voglia scrivere sulla PEG, ad usare le immagini che ho mostrato e le molte altre presenti nei lavori di Camuffo.
Bibliografia
La rivista Méditerranée rende disponibile il full text in formato html, mentre per il pdf richiede un accesso.
La rivista Climate Change mostra l’abstract ma rende disponibile il full text del materiale supplementare.
- Dario Camuffo, Chiara Bertolin, Patrizia Schenai, Alberto Craievich and Rossella Granziero: The Little Ice Age in Italy from documentary proxies and early instrumental r , Méditerranée, https://journals.openedition.org/mediterranee/7005, 2014.
- Dario Camuffo, Antonio della Valle: A summer temperature bias in early alcohol thermometers, Climatic Change, 138, 633-640, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/s10584-016-1760-8
- Dario Camuffo, Antonio della Valle, Chiara Bertolin & Elena Santorelli: Temperature observations in Bologna, Italy, from 1715 to 1815: a comparison with other contemporary series and an overview of three centuries of changing climate , Climatic Change, 139, 623-636, 2012. doi:10.1007/s10584-017-1931-2
- Dario Camuffo, Chiara Bertolin & Patrizia Schenal: A novel proxy and the sea level rise in Venice, Italy, from 1350 to 2014 , Climatic Change, 143, 73-86, 2017. doi:10.1007/s10584-017-1991-3
- Dario Camuffo, Chiara Bertolin, Alberto Craievich, Rossella Granziero and Silvia Enzi : When the Lagoon was frozen over in Venice from A.D. 604 to 2012: evidence from written documentary sources, visual arts and instrumental readings , Méditerranée, Varia, http://mediterranee.revues.org/7983, 2017.
NB: l’immagine in evidenza in home page viene da qui.
Peccato che la foto in testa non fosse di Venezia ma di Chioggia… vabbhé dopo aver “studiato” il Fatto Quotidiano…
Si, certo, è Chioggia. Admin, in fondo ad ogni post, aggiunge il link alla foto usata e questa viene da chioggianews24. Credo che Chioggia non abbia niente da invidiare a nessuno e ghiacciata è ancora un bello spettacolo (visto dal 2019, dal 1929 non saprei). Franco
Scusate l’off topic ma non se ne puo’ piu’ ,articolo recente “milano diventera’ come dallas” https://www.greenstyle.it/milano-sara-calda-come-dallas-nel-2050-lo-rivela-uno-studio-303483.html
dallas a luglio ha una media giornaliera sui 29,5 gradi, milano si attesta sui 24, le massime medie in lombardia viaggiano su valori che per dallas sono quelli giornalieri (max e min) 5 gradi di aumento medio in 30 anni vorrebbe dire fine del mondo come lo conosciamo, anche perche’ secondo lo “studio” in questione d’inverno l’aumento sarebbe anche peggiore. So che il tenente colonnello guidi , persona che stimo che cura questo sito ,frequenta quasi quotidianamente le reti nazionali ,umilmente faccio un appello ,anche se non vorrei risultare sfrontato, esortandolo se possibile in qualche sua ospitata televisiva nel cercare di arginare in qualche modo il fenomeno dilagante del catastrofismo climatico, certe assurdita’ non possono piu’ uscire indisturbate e il colonnello potrebbe in virtu’ della propria posizione cercare di chiarire alcuni aspetti alle masse,perlomeno sensibilizzare gli utenti comuni e non conoscitori delle materia clima invitandoli a diffidare di certe “sparate” vergognose dei media che sono insostenibili. Sempre piu’ spesso sento discutendo con persone comuni che reputo anche intelligenti , solo non esperti in materia, frasi del tipo “ormai ci dobbiamo abituare” abituare a che? ma stiamo scherzando?personalmente ho rinunciato ad aprire discussioni con taluni individui che da “tuttologi” navigati credono di saperne molto di clima, ma che nella realta’ in fatto di preparazione nell’ambito hanno le medesime carenze che potrei avere io rispetto a voi di climatemonitor, scusate lo sfogo e l’appello al colonnello guidi, non importa se il mio commento non verra’ pubblicato, non mi interessa, ma so che esistono dei moderatori che lo leggeranno e potranno riferire al diretto interessato, solo quello mi preme, grazie ancora.
@Filippo Turturici
a proposito di date “More Veneto”, ha ragione Camuffo: l’uso di questa datazione inizia nel 1797 e quindi la data di figura 1 è correttamente il 1789. Infatti al paragrafo 31
del lavoro sul congelamento della laguna si legge:
“More Veneto” (i.e. Venice Style) calendar with the year beginning on March 1st. This is the most official and popular style of the Republic till 1797.
Franco
Grazie Franco, come sai apprezzo molto questi riferimenti storico-culturali alle questioni climatiche.
Nota: congelamento dell’acqua salata a -2°C, è saltato il segno meno.
Prego. Anche a me piace parlare di eventi storici quando ne ho la possibilità, e questa volta me l’ha data Dario Camuffo che ringrazio.
Rispondo anche ad Andrea G : grazie ad entrambi per la correzione dell’errore sulla temperatura di congelamento dell’acqua salata che è chiaramente un refuso. Ho fatto a lungo il correttore di bozze e dovrei avere l’occhio allenato ma non c’è nessuna speranza di evitare tutti gli errori, mai. Franco
Gentile Zavatti, il punto di congelamento dell’acqua salata (dipende ovviamente anche dalla salinità) è di MENO 2 gradi centigradi sotto lo zero. Grazie e buona giornata.
Grazie franco per l’apprezzamento ! Eh lo so tutta la parte adriatica dal polesine in su e la pianura circostante è sotto assedio dell’umidità purtroppo… Per quanto riguarda il freddo non me ne vogliano i freddofili ma con il caldo si sta bene..negli autunni e inverni tra il 2008 e il 2012 lavorando in barca ho preso tanta di quella pioggia freddo e neve che metà basta…settimane intere di pioggia continua tutto il giorno..freddo e non sto parlando di inverni ottocententeschi..ma inverni del 2000 già mediamente molto più caldi…figurarsi…le ottimali stagioni dal 2013 in poi sono una manna per tutti credo…basti solo pensare all’influenza stagionale che è messa fuori gioco dalla più alta temperatura invernale..l’unico neo è che da una decina di anni a sta parte le zanzare anche se in minor numero sopravvivono all’inverno e le ho in casa anche a dicembre gennaio e febbraio
…mi spiace se l’autore del Post soffre il freddo ma io spero ugualmente in una altra PEG ,almeno in estate si soffrirebbe meno almeno qui in padania
Non soffro il freddo, anzi mi piace, come ho scritto più di una volta su CM. Dico solo che, per quanto qualcuno voglia farci credere il contrario, uccide più il freddo che il caldo: al caldo si vive con maggiore sicurezza, al freddo si rischia molto. Franco
P.S. Aggiungo anche, se non ricordo male, l’assenza di grandi gelate della Laguna per circa due secoli, tra il 900 e il 1100, al culmine del periodo caldo medievale.
Articolo breve ma molto bello. Aggiungo una nota: More Veneto gli anni iniziavano il 1° marzo. Quindi, ad esempio, l’immagine del congelamento del 1789 dovrebbe riferirsi al successivo inverno 1790 (entrambi gli inverni furono comunque molto freddi, il 1788-’89 di più).
Se qualcuno cercasse immagini/video del 2012:
https://www.google.sk/search?source=hp&ei=kwgnXYvGMsGdsAeA26r4CA&q=laguna+venezia+ghiacciata+2012&oq=laguna+venezia+ghiacciata+2012&gs_l=psy-ab.3..0i22i30.672.4787..4997…0.0..0.126.1919.29j1……0….1..gws-wiz…..0..0i131j0j38.i8Sba3Icf_o
Purtroppo si trova poco o nulla su altri eventi recenti, come 2001/’02, dicembre 1996 o gennaio 1985.
Come avrà visto, la figura 2, datata 1708, viene attribuita al 1709 CE (epoca corrente) con ciò tenendo conto del More Veneto. Ho ripreso le didascalie di
Camuffo che non ha fatto la stessa correzione nella figura 1. Non so spiegarmi perché, ma credo che lei abbia ragione.
Cercando in giro, ho trovato il filmato qui sotto, che mostra, nel 1929, la difficoltà di muoversi in barca e credo possa far immaginare la situazione un secolo e mezzo o due prima …
https://venicegondola.com/laguna-ghiacciata-venezia-nel-1929/
Grazie per le notizie, anche quelle relative al periodo caldo medievale. Franco
Buongiorno , io a Venezia città ci vivo e devo dire che il febbraio 2012 me lo ricordo bene lavorando in barca, freddo cane ma sopportabilissimo perché con bassissima umidita’, difatti qua a ve è l’umidità che ci frega non la temperatura, cmq ricordo che ha ghiacciato la parte della laguna non soggetta al moto ondoso e qua a ve c’è ne parecchio, le estremità si son ghiacciate verso le barene e quelle parti della laguna vicine alla terraferma mentre lastroni di ghiaccio fino si sono mossi nelle ore più calde girando per la laguna e con le barche in ferro rompavamo il ghiaccio , una cosa mi è rimasta impressa, i pesci morti congelati che galleggiavano e il cielo azzurro misto grigio , sembrava di stare in Russia e totale assenza di vento perché la buriana aveva soffiato i giorni prima ghiacciando l’ambiente
Caro Andrea, grazie per il bel ricordo del 2012. Io frequento Comacchio, che non è Venezia, ma anche lì chi “frega” è l’umidità, non la temperatura.
Ho apprezzato anche la conferma di quanto scrive Camuffo, sulle lastre di ghiaccio che viaggiano per la laguna e che a volte si accumulano a formare specie di ponti mentre il resto dell’acqua è ancora liquida.
Vengo da un posto di mare delle Marche e conosco bene il Buran e in particolare ricordo quello del 1956 (nel 2012 ero già a Bologna). Ciao.
Franco
Per un mio errore, il primo del riferimenti bibliografici ha una “r” appesa non si sa bene a cosa. In realtà la parola è “records”. Il resto , in particolare il link, funziona bene. Franco