“Nel tempo dell’inganno universale dire la verità diventa un atto rivoluzionario.â€
George Orwell (1903-1950)
[photopress:blu.JPG,thumb,pp_image] Alcuni mesi fa ho già affrontato il tema del consenso, cercando di entrare nel merito delle dinamiche del lavoro di collezione e diffusione delle informazioni svolto dall’IPCC, specialmente nel corso degli ultimi anni. Sembrava quasi che si potesse invertire la tendenza, che i toni del dibattito mediatico sul riscaldamento globale potessero cambiare di segno, consentendo di sostenere le proprie opinioni a parità di condizioni, anche a quella parte del mondo scientifico che la pensa in modo diverso.
L’illusione è durata poco in effetti, perchè la musica non è cambiata. Si è appena conclusa a New York una Conferenza Internazionale sui cambiamenti climatici. Ricordate? E’ quella che la vasta comunità pro-Kyoto (Unione Europea in testa) minacciò di disertare se gli Stati Uniti non avessero messo la loro firma sul documento finale del summit di Bali. Non so se l’abbiano fatto, non credo, considerati il numero e la variegata nazionalità dei partecipanti, però si sono tutti ben guardati dal dirlo in giro.
Del resto come dar loro torto. Un evento che si svolge nella tana del lupo, al quale hanno partecipato molti “scettici”, specie notoriamente contagiosa, non è sicuramente di tendenza. Infatti non c’è andato Al Gore, forse impegnato a riprendersi dal successo della sua spettacolare partecipazione in videoconferenza alla Conferenza di Barcellona sui cambiamenti climatici ed il vino; location e argomento molto più fashion non c’è che dire.
Udite udite, nel documento di presentazione della conferenza di NY, leggiamo di uno studio condotto nel 2003 da un istituto di ricerca tedesco (GKSS Institute of Coastal Research) in cui di circa 530 studiosi del clima, provenienti da 27 diverse nazioni, l’82% si diceva convinto che il GW sia in atto, ma soltanto il 56% affermava che possa essere di esclusiva origine antropica, e soltanto il 35% diceva che i modelli di previsione climatica possono simulare accuratamente le future condizioni climatiche; il 27% infine si diceva convinto che “l’attuale livello di conoscenza scientifica può produrre ragionevoli previsioni della variabilità del clima su una scala temporale di cento anni”. Questo non lo chiamarei “consenso” e, nella loro affollata solitudine, non lo hanno fatto neanche quelli che nella grande mela ci sono andati.
Tra loro anche uno scenziato ungherese, Miklòs Zà goni, che, incidentalmente, oltre ad essere nel suo paese uno dei maggiori sostenitori del Protocollo di Kyoto, è anche un collaboratore della NASA. O forse dovrei dire era, visto che ha rassegnato le dimissioni dall’agenzia ed ha smesso di considerare il GW come un fattore di crisi. Il perchè lo scopriamo leggendo una sua ricerca sulla sovrastima della potenzialità dell’effetto serra di crescere a dismisura agendo in continuo come forzante positiva sulle temperature e quindi favorendone comunque l’aumento. La NASA ha rifiutato di pubblicare i suoi studi, che sono stati invece pubblicati da una rivista scientifica del suo paese e che hanno alimentando la discussione alla recente conferenza.
Le conclusioni cui è giunto Zà goni, sono supportate anche da un’altra recente ricerca pubblicata l’anno scorso sul Journal of Geophisical Research da un altro studioso, Steven Schwartz, anch’egli convinto che la risposta del pianeta alla forzante dell’effetto serra sia stata largamente sovrastimata. In sostanza si tratta di un diverso approccio allo sviluppo delle equazioni che descrivono l’effetto serra ed il bilancio radiativo. Le teorie sin qui utilizzate, secondo lo scienziato ungherese, hanno sempre ignorato le condizioni a contorno, considerando l’atmosfera “infinitamente spessa”; risolvendo nuovamente queste equazioni applicando delle appropriate condizioni a contorno, si aggiunge un nuovo termine in grado di agire come feed-back negativo ponendo un limite alla capacità dell’effetto serra di far crescere la temperatura oltre un certo valore.
L’aspetto interessante è che secondo questa teoria l’aumento dell’effetto serra produrrebbe delle piccole ma molto rapide fasi di aumento della temperatura, seguite da periodi di raffreddamento molto più lenti, come in effetti confermano i record paleoclimatici attualmente disponibili.
Non sono ovviamente e giustamente mancate le critiche a queste affermazioni, anche da autorevoli istituti quali la NASA stessa e la NOAA, i cui rappresentanti hanno affermato che la comprensione scientifica del bilancio radiativo e dell’effetto serra sono il frutto di duecento anni di scienza che difficilmente possono veder cambiare le loro basi. Può darsi che abbiano ragione, però non sarebbe nè la prima nè l’ultima “rivoluzione” scientifica cui assistiamo e questo non mi sembra un argomento molto valido. Spero veramente che dalla comunità scientifica arrivino delle serie interpretazioni e, se necessario, anche delle argomentate confutazioni, piuttosto che rigide prese di posizione.
Per ora tutti quelli che ultimamente hanno scoperto di amare il colore verde, i fondamentalisti dell’ambiente, le multinazionali dell’energia, le banche del carbon trading e tutti quelli recentemente saliti sul carro dell’allarmismo perchè questo porta un bel pò di carta verde nelle loro tasche, stanno a dir poco snobbando l’argomento al pari di come si tace accuratamente su quello che è accaduto negli ultimi dieci anni o giù di lì.
Io non possiedo il livello di conoscenza adatto a valutare questi nuovi elementi, sarà per questo che preferisco il blu.
Esorto il sig. Guidi a raccogliere quache dato ( sempre se possibile) sulle termiche dell’oceano atlantico settentrinale. Dai dati di cui sono in possesso emerge con chiarezza un sensibile raffreddamento rispetto alla settimana scorsa ( netta diminuizione della anomalia positiva, indi AMo in calo) nonché una diminuizione sensibile anche della salinità ( specie al polo) nonchè una difficoltà della corrente del golfo di spingersi oltre il 30° meridiano ovest. Tutti con riferimento alla settimana scorsa.
rispondo a Guido per le chemtrails. Capisco e rispetto la tua opinione visto il tuo ruolo (ho visto in rete quanto detto e scritto sul tuo intervento nella trasmissione rai) e non voglio metterti in difficoltà . Ciò non toglie, e anche la tua risposta lo fa trasparire, che il fenomeno esista (invito gli amici lettori a guardare una scia in controluce, i colori dello spettro sono assolutemente innaturali)e che sia assolutamente tabù e questo lo fa diventare ancora più inquetante.
Kla
Rispondendo a ottone: credo che siano pochi coloro che negano il Global warming. Si tratta di capire che valore attribuirgli.
Per intenderci: è dovuto al GW la frana sulle dolomiti avvenuta la scorsa estate? per i GW-oriented sì, a me invece riesce difficile accettare che su una guglia dolomitica ci potesse essere una volta un ghiacciaio poi scioltosi…
Ancora: la torrenziale pioggia nell’agosto fiorentino determinò allagamenti. Per i GW-oriented si trattò di un fenomeno causato dal GW…per me si trattava di ripulire qualche tombino o di aumentare la rete fognaria rimasta dimensionalmente invariata dagli anni 60 nonostante la città sia decuplicata nelle dimensioni.
Ancora: per i GW-oriented i ghiacciai si sciolgono per l’antropocentrismo fa aumentare le temperature del pianeta; per me i ghiacciai si sciolgono come lo hanno sempre fatto ( al riguardo consiglio di sfogliare le pagine di questo sitohttp://glaciology.ethz.ch/messnetz/index.html?locale=fr).
Forse negli ultimi anni le scarse precipitazioni nevose ne hanno aumentato il processo. Ma dai grafici si nota come anche a metà del secolo scorso questo accadeva: l’AMO positiva evidentemente influenza molto più di quanto si pensi il nostro clima e ambiente.
Dunque, l’amico Max (che frequenta il blog) è un geologo e su mia specifica richiesta si è documentato proprio sulla faccenda della frana sulle dolomiti di alcuni mesi fa. Come anche altri suoi colleghi hanno poi fatto su varie fonti informative, le variazioni di T sono state escluse dalle possibili cause della frana. Peccato che questo sia avvenuto dopo i servizi dei TG.
GG
Mi riferivo alla frase di Guidi “Già , come mai? Mettiamola così, i big snobbano l’evento, i media tacciono”.
Caro Lorenzo, la ragione del silenzio dei media è più o meno nel 99% degli articoli di CM, semplicemente non conviene, non fa notizia e andrebbe contro corrente. Del resto perchè queste informazioni potessero essere trattate con il dovuto riguardo, ci sarebbe bisogno di dibattiti seri, con gente preparata, pacata e, soprattutto, libera da condizionamenti. Praticamente una specie estinta.
GG
scopro oggi con piacere il blog e mi fa piacere che ciò che di cui avevo sempre dubitato (almeno nella sua forma eccessivamente mediatica) fosse condiviso da altri e che avesse dei, mi pare, seri fondamenti scientifici.
Che Al Gore, sicuramente ottimo oratore, sia un uomo di potere mi sembra quasi scontato (oltre alla considerazione che è un ex Vice presidente U.s.a. basta la constatare che appartiene al bohemian club, cercate su wikipedia senza volere andare su siti più estremi) e che quindi non possa non condividere e divulgare delle informazioni gradite a lobby e e governi.
ma vorrei introdurre un nuovo argomento, almeno in questo blog, e avere le vostre considerazioni (mi piacerebbe saperle sopratutto da Guidi nella sua funzione di meteorologo e militare dell’areonautica) circa le “chemtrails” o “sciechimiche” che invadono i nostri cieli e che, secondo alcuni, siano responsabili di modifiche climatiche importanti (sopratutto la siccità o, quantomeno, un significativa diminuzione delle pioggie).
salut
Benvenuto Kla, ci proveremo, anche se il terreno è scivoloso. Personalmente come ho già avuto modo di commentare con un altro lettore, non amo e non intendo confondere il mio ruolo istituzionale con queste pagine. Al riguardo sono già stato “vittima” di un tentativo di controinformazione, proprio sulle scie di condensazione (lo trovate sulla rete se siete fortunati). E questo è accaduto solo perchè il mio ruolo, in tutta evidenza, è a volte giudicato su base pregiudiziale. In questo dibattito ci entrerò soltanto con le mie conoscenze in materia di meteorologia.
A presto, GG.
Mi sembra che gli scettici, per quanto possano avere ragione da un punto di vista teorico, con certe osservazioni neghino comunque l’evidenza dei fatti, e i fatti sono che il riscaldamento c’è eccome, quantomeno nel nostro emisfero. La testimonianza più ecclatante è il ritiro dei ghiacciai, di tutti indistintamente e mai fermatosi dagli anni ’80 ad oggi, anzi semmai esacerbatosi. Comunque, a prescindere da tutti i perchè ciò avvenga, non è certo sbagliato ad un certo punto scegliere le energie rinnovabili e fare scelte ecologiche, ma l’atteggiamento “scettico” rema contro e disincentiva una maggiore coscienziosità delle scelte. Sebbene il global warming antropico possa teoricamente essere un bluff, a mio parere spinge verso scelte positive mentre l’atteggiamento scettico non spinge verso niente. Solo a mantenere l’attuale stato di cose ed a fare un grosso favore all’industria dei combustibili fossili. NON CONDIVIDO
Salve Ottone, l’evidenza dei fatti è che la T è un pò aumentata, di quanto ne possiamo discutere, specialmente concentrandoci sulla diffusione delle stazioni di osservazione sul territorio, della loro manutenzione e standardizzazione, tutti aspetti che possono far cambiare le T esattamente come cambiano naturalmente o antropicamente, se ci riferiamo alle aree urbane. Giusto per intenderci su CM di scettici o peggio negazionisti non ce ne sono; quella di pagare 50mld di euro nei prossimi 4/5 anni al Kyoto club non mi sembra una scelta coscenziosa. Quanto alle fonti rinnovabili ci mancherebbe che non fossero sviluppate adeguatamente, ma qualcosa mi dice che saremo costretti a riparlarne.
GG
Dovrei spiegarti cosa?
Già ! Come mai? Spiegacelo una buona volta!
Volendo dire qualcosa in più del capitano Guido Guido, che certamente sentirà la necessità di frenarsi un pò nei suoi interessanti interventi, credo che dovremmo spostare l’indagine su un altro campo per cercare delle risposte…o forse allargare l’indagine.
Anzitutto sarebbe interessante sfogliare i bilanci annuali dei centri di ricerca per capire se negli ultimi anni sia stata messa un pò da parte l’immagine dei “poveri poverelli”. Al riguardo ho una mia maliziosa idea ma evito di divulgarla perchè ai limiti della censura. Sarebbe tuttavia, quella dei bilanci, una piacevole lettura ( ne sono convinto) che non di rado ci farebbe imbattere in qualche finanziamentuccio privato di aziende (certamente) non disinteressate al problema Global Warming.
Il nostro è un mondo dettato dalle leggi economiche e tutto vi ruota intorno, anche il clima.
L’opinione pubblica, fomentata fino all’esasperazione dai media e dagli scienziati sul problema Global Warming, detta l’offerta dei prodotti: negli ultimi anni si è per esempio esponenzialmente evoluto il mercato delle energie rinnovabili ( pannelli solari in primis). E’ c’è senz’altro da esserne felici: singolare è tuttavia la tempistica “adattamento della grande produzione industriale-ascesa sfrenata del Global Warming”, quasi che fino a 5 anni fa il problema non ci fosse!!
Mi dispiace per il Capitano Guidi ma nei prossimi anni dovrà rassegnarsi ad essere in minoranza! la sua idea del clima ( che è si badi bene quella di molti altri) dovrà rimanere minoritaria, censurata, nascosta o meglio sconosciuta. E dovranno rimanere sconosciute anche le tesi di coloro che non si rassegnano al Global warming-antropocentrico. Nei dibattiti televisivi si rischia sistematicamente il linciaggio se si osa negare la Dottrina! Si passa per invasati,pazzi…eretici!!
La storia si ripete: crediamo di aver conquistato tutto ed invece siamo rimasti nel medioevo!
Caro Marcus, CM è nato per questo. 🙂
Quanto ai bilanci, qualcuno ha già scritto, trovi le info su un commento firmato Velasquez, su uno dei primi post del blog (credo fosse giugno).
GG
mi sembra ke il clima sia cambiato,il difficile e’ accertare la causa,anke se e’ innegabile,ke la composizione dell’atmosfera stia cambiando troppo in fretta x causa nostra,secondo me sara’ difficile interpretare la risposta del pianeta
mai sentito parlare di questa conferenza,come mai i media han taciuto?Articolo come sempre ben descritto
Già , come mai? Mettiamola così, i big snobbano l’evento, i media tacciono ed i mini (come noi) parlano.
GG