IL MESE DI MARZO 2019[1]
Mese anormalmente povero di precipitazioni e con temperature in anomalia positiva specie al centro-nord e nei massimi.
La topografia media del livello di pressione di 850 hPa (figura 1a) evidenzia come centro d’azione determinate per il tempo atmosferico sulla nostra area una fascia anticiclonica che dal vicino Atlantico si estende a coprire l’intero bacino del Mediterraneo. Si noti anche che l’isoipsa di 1500 m interagisce con l’arco alpino indicando un certo effetto favonico sul settentrione, fatto questo confermato dai tipi di tempo riportati in tabella 2 che indicano un totale di 6 giorni con tipo 7 (foehn). Le umide e miti correnti atlantiche, la cui discesa verso il Mediterraneo è un tratto caratteristico della primavera meteorologica iniziata il primo di marzo, si mantengono invece più a Nord interessando le Isole Britanniche e l’Europa Centro Orientale, il che configura un pattern meteorologico che per forma ricordare quello tipico delle piena estate.
Tale diagnosi è confermata dalla carta delle isoanomale (figura 1b) la quale evidenzia un’area ad anomalia positiva che ha il proprio centro (zona arancione scuro) in pieno Atlantico a Ovest delle Azzorre e che protende un suo promontorio (area arancione chiaro) verso l’Italia centro-settentrionale.
Il marzo 2019 ha visto il territorio nazionale in tutto o in parte interessato da 4 perturbazioni transitate rispettivamente fra 2 e 7, fra 12 e 14, fra 18 e 22 e fra 26 e 28 marzo (tabella 1). La piovosità più elevata a livello nazionale è stata registrata il 26 marzo con 2.7 mm, seguito dal 14 marzo con 2.4 mm e dal 12 marzo con 1.9 mm di media nazionale, tutti valori assai modesti. 7, 18 e 26 marzo sono risultati i tre giorni più piovosi al Nord, 12, 14 e 26 al Centro e 14, 27 e 28 al Sud.
Andamento termo-pluviometrico
Le temperature medie delle massime mensili (figura 2) hanno presentato un’anomalia positiva da debole a moderata sul Centro-Nord e sul nord della Sardegna mentre nel Meridione sono risultate nella norma. Le medie delle minime (figura 3) sono invece risultate per lo più nella norma salvo lievi anomalie negative o positive a carattere locale. Dalla figura 5 si evince la presenza di una spiccata anomalia pluviometrica negativa sulla maggior parte dell’areale italiano salvo anomalie positive a carattere locale su Sardegna Nord-Occidentale e Calabria Ionica.
L’analisi decadale (tabella 3) evidenzia che l’anomalia positiva delle massime ha interessato la prima e la terza decade del mese risultando più sensibile al centro-nord. Le minime hanno dal canto loro manifestato anomalie positive deboli e limitate alla prima decade del mese.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo (anomalie deboli, inferiori a 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti,di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (minori di 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
L’anomalia termica sopra descritta è confermata dalla carta delle anomalie termiche globali riportata in figura 6a, ricavata da dati MSU e dalla quale si nota che l’anomalia termica positiva sull’Italia si lega a una vasta area ad anomalia positiva presente sull’Asia Centro Occidentale e al Siberia. Tale diagnosi è sostanzialmente confermata in figura 6b dalla carta dell’anomalia termica globale da stazioni al suolo prodotta dal Deutscher Wetterdienst sulla base dei report mensili CLIMAT.
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2017 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
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