Queste previsioni sono a cura di Flavio
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Situazione sinottica
Una veloce ondulazione atlantica interessa in queste ore l’Europa centrale e con le sue propaggini meridionali il Nord Italia e la regione alpina dove porta un ennesimo contributo di nevicate in una stagione che specie sui versanti esteri è stata generosissima in termini di accumuli nevosi. Il freddo colpisce duro…dove è di casa, con un nocciolo di aria gelida in quota sul Mare di Baffin e valori di geopotenziale da fondo scala, tali da annichilire l’anticiclone stagionale che stazionava sulla Groenlandia da molti mesi a questa parte. È una manifestazione delle condizioni di freddo inusuale che stanno interessando l’Artico dall’inizio dell’anno, con temperature estremamente basse, decisamente inferiori alla media degli ultimi dieci anni.
Una depressione più lasca interessa la Scandinavia, dove persistono le nevicate, specie sulla Svezia centro-settentrionale e sulla Finlandia. Anticiclone dinamico sulla Russia, a ricordarci che ormai la primavera astronomica è davvero dietro l’angolo (Fig.1).
L’ondulazione atlantica già citata evolverà rapidamente in cut-off a causa della rimonta veloce della cellula atlantica in senso zonale, muovendosi in direzione dell’Algeria e quindi del Marocco. Il bacino centrale del Mediterraneo resterà quindi sotto l’azione di correnti orientali di origine continentale che apporteranno sull’Italia condizioni di tempo stabile, soleggiato, fresco al mattino e mite nel pomeriggio, specie nelle aree interne.
Vale la pena notare che mercoledì 20 Marzo intorno alle 23:00 ora italiana inizierà ufficialmente la primavera, e il tempo atmosferico sembra volercelo ricordare, regalandoci delle condizioni atmosferiche tipicamente primaverili in barba alla narrativa ridicola sulla “catastrofe climatica” che infesta i giornaloni italiani in questi giorni.
Linea di tendenza per l’Italia
Lunedì schiarite ampie a Nordovest dopo le nevicate della notte sulle Alpi. Residui rovesci sulla Valpadana centrale in rapido trasferimento verso il Triveneto dove le nevicate saranno piuttosto estese a quote superiori agli 800-1000 metri. Nuvolosità e fenomeni in spostamento verso l’Emilia Romagna con nevicate sull’Appennino alle quote medie, e in direzione delle Marche con addensamenti e qualche precipitazione anche sull’alta Toscana. Parzialmente nuvoloso sul resto delle regioni centrali, e generalmente sreno al Meridione.
Temperature in diminuzione al Centro-Nord. Venti tesi di maestrale sui bacini occidentali, scirocco debole sull’Adriatico.
Martedì ampie schiarite al Nord e Toscana, salvo addensamenti e precipitazioni che tenderanno a persistere sulla Romagna. Nuvolosità irregolare sulle restanti regioni con acquazzoni sparsi alternati a schiarite.
Temperature in lieve diminuzione, venti moderati settentrionali sui bacini di ponente.
Mercoledì gran sereno al Nord. Nuvolosità e fenomeni in spostamento verso il Tirreno dalle regioni centrali e meridionali, e condizioni di tempo spiccatamente instabile sulle isole maggiori con precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale.
Temperature in leggero aumento al Centro-Nord. Venti di grecale su tutto il Paese.
Giovedì nuvolosità irregolare sulle isole maggiori con precipitazioni sparse, sereno altrove.
Temperature in aumento, venti dai quadranti orientali.
Venerdì condizioni di stabilità ovunque, salvo residui addensamenti sulle isole maggiori.
Venti orientali deboli, tempreature stazionarie.
Sabato condizioni di stabilità su tutto il Paese. Venti deboli e temperature stazionarie.
Domenica possibile peggioramento su regioni adriatiche e al Sud per infiltrazioni di aria fresca dai quadranti nord-orientali. Temperature in diminuzione, venti tesi di grecale al Centro-Sud.
Diciamo che la catastrofe climatica e il climate change con questa situazione c’entrano ben poco evidentemente. La causa della siccita’ al Nord e’ da ricercarsi nella persistenza e nell’invadenza della cellula atlantica, che ormai da molti mesi piazza i suoi massimi tra il vicino Atlantico e la Francia. Per lo stesso motivo la Francia ha vissuto una estate e un autunno estremamente siccitosi.
La stessa persistenza spiega l’esposizione delle regioni meridionali ad infiiltrazioni di aria fredda dai Balcani. L’effetto sulla Valpadana e’ amplificato dall’aumentato soleggiamento, dalla lontananza dal mare, dalla subsidenza, dai venti di caduta, e dalla presenza di aria estremamente secca che restituisce l’effetto dell’avvitamento dell’aria sotto forma di calore sensibile in maniera pressoche’ totale. Questo amplifica notevolmente l’effetto dell’anomalia barica sul campo termico.
Quando se ne esce? Difficile dirlo. Per ora non se ne esce. Ma nel lungo termine, inevitabilmente il vortice polare sara’ sempre meno compatto, e questo aiutera’ a rimescolare le carte. Ne parleremo la prossima settimana 🙂
Mi unisco alla preoccupazione generale degli abitanti il bacino del Po: qui la situazione si fa seria, AGW o no. Chiedo anch’io – come già feci una settimana e poi due settimane fa, senza risposta – se secondo le vostre proiezioni modellistiche sia ipotizzabile uno sblocco della configurazione attuale, con riapertura della porta atlantica (unica a poter garantire un rientro se non alla normalità, almeno dall’emergenza). Grazie.
Buongiorno,
è la prima volta che scrivo e colgo l’occasione per fare i comlimenti per l’interessantissimo blog.
Allacciandomi al commento precedente,debbo purtroppo unirmi alla valutazione fatta,la situazione siccitosa per il centronord è un problema reale e,credo si possa dire,di durata certamente anomala (pur senza voler cadere in catastrofismi!)
In tal senso vorrei chiedere se qualcuno,a scopo puramente didattico, saprebbe indicare quale sono le ipotesi in ballo (tralasciando ovviamente quelle sulla CO2 assassina),per il prodursi di tale reiterate situazioni.
Ringraziando in anticipo per l’attenzione,
porgo cordiali saluti.
…catastrofe climatica anche no,ma idrica purtroppo sì;non piove bene da oltre 45 giorni in padania e non si vede la “luce” in fondo a questo tunnel che voi chiamate bel tempo,ma in realtà è peante maltempo.
Buona settimane comunque.