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Previsioni per gli Scioperati

Ho amici sadici che mi torturano regolarmente inviandomi messaggi con perle climatiste delle più varie, col risultato di guastarmi l’umore, e… costringermi a scrivere sul Blog a scopo liberatorio. Questa volta ringrazio Gabriele per uno screenshot di Repubblica. Titolo: “Siccità al nord, tempeste al sud, abbiamo stravolto il clima”. Sottotitolo: “Neve ai minimi, fiumi in secca e alluvioni. L’Italia fa i conti con gli effetti del riscaldamento globale. Venerdì 15 marzo tutti in piazza: il mondo si mobilita contro i cambiamenti climatici”.

OK niente di nuovo sotto il sole, mancano solo le cavallette e la pioggia di fuoco: tutta roba già letta. L’unica differenza è che stavolta tocca tirare la volata agli scioperati che il 15 Marzo emuleranno la grande impresa di Greta, la ragazzina svedese che protesta bigiando la scuola perché vuole morire liberamente di freddo a casa sua, in Svezia, come da tradizione secolare. Allora mi sono detto: giacché questa deve essere una manifestazione global(ista), perché non dare un’occhiata alle previsioni per tutta l’Europa per il 15 Marzo? Guardiamole insieme (Fonte: wetterzentrale.de – modello GFS, run delle 12:00 del 12 Marzo 2019).

Isole Britanniche

Abbondanza di nubi e precipitazioni, venti tesi dai quadranti occidentali. Venti tempestosi sulla Scozia, neve sulle Highlands.

Europa centrale

Condizioni generali di maltempo con nubi e precipitazioni praticamente ovunque. Maltempo in particolare tra Olanda, Danimarca, Germania e Polonia con precipitazioni molto intense dalla tarda mattinata. Nevicate pesantissime sulla regione alpina (qualcuno informi Repubblica che dà la neve “ai minimi”) con accumuli molto ingenti specie sui versanti settentrionali: Alpi svizzere e austriache letteralmente sommerse dalla neve fin dal giorno precedente alla manifestazione contro il caldo che fa sparire la neve.

Europa orientale, regione balcanica

Nevicate a quote basse dal mattino muoveranno dalla Bosnia in direzione di Serbia, Montenegro e Romania occidentale. Cieli parzialmente nuvolosi più a est, con temperature più miti. Bel tempo sull’Ucraina centro-occidentale, neve su quella orientale. Nuvolosità irregolare sulla Grecia con precipitazioni sparse in un contesto fresco.

Scandinavia

Nevicate estese sulla Finlandia e sulla Svezia centro-settentrionale, fino alle porte di Stoccolma dove cadrà qualche fiocco coreografico. Tempo in forte peggioramento sulla Norvegia meridionale con nevicate estese in intensificazione dal pomeriggio; tempo da lupi sulla costa atlantica con tempeste di neve in intensificazione dal pomeriggio fino a quote prossime al piano.

Spagna e Italia

Bellissima giornata di sole, grazie al tiepido abbraccio dell’anticiclone delle Azzorre. Cieli generalmente sgombri da nubi, tranne stratificazioni alte e sottili sulle regioni centro-settentrionali italiane. Temperature gradevolissime, diffusamente intorno ai 20 gradi i valori massimi nelle zone interne, localmente superiori.

Elogio della normalità climatica

Riassumendo, nel giorno della “grande marcia” per il clima “stravolto”, le condizioni del tempo sull’Europa saranno all’insegna di una imbarazzante normalità: gli scioperati inglesi faranno sega in mezzo al vento e alle nubi, gli scozzesi se ne staranno rifugiati a scuola per il vento troppo forte. Svizzeri e austriaci sommersi dalla neve in montagna: chissà se troveranno modo di uscire di casa per scioperare contro la mancanza di neve. Stesso problema per i norvegesi, che la mattina forse riusciranno a mettere il naso fuori di casa, ma la sera dovranno correre ai ripari in mezzo alla tormenta. Francesi, tedeschi, olandesi e polacchi intristiti sotto cieli plumbei e pioggia battente: facile che dopo aver scioperato per il troppo sole trovino rifugio in un pub a scaldarsi, asciugarsi e scolarsi una pinta di birra di nascosto dai genitori.

I più fortunati? Gli scioperati italiani e spagnoli che bigeranno la scuola per spassarsela letteralmente, godere dei primi tepori primaverili, divertirsi con gli amici e… ricordarsi (se ci riescono) che stanno scioperando perché il clima fa schifo per colpa dei loro genitori e della loro ostinazione a votare per i partiti sbagliati.

Maledetto sovranismo

Eh sì, perché in quella che pretende di essere una prova di forza del globalismo, ovvero un happening di massa transnazionale e “gggiovane” in tema clima-catastrofista e politicamente impegnato al fianco di partiti “verdi” e “no-border” è semplicemente odioso che il tempo non collabori: si ostini anzi a fare il sovranista e a rispettare quegli odiati confini che si vorrebbero abbattere.

E poi questi luoghi comuni nazionali, così demodé nei salotti che contano: sole e caldo in Italia, vento in Scozia, neve in Scandinavia, tempo bello al sud e tempo che fa schifo al nord. Cos’è questa storia? E la catastrofe climatica? Il clima stravolto? E la neve che non c’è? Dove sono finiti? Sono tutti su Repubblica (e i suoi tanti fratelli) sotto la forma di millemila articoli-fotocopia sull’emergenza climatica che non c’è, ma che ci potrebbe essere, forse, fra 150 anni, se non voterai per il partito giusto.

Bella giovinezza

Quello che conta è che tra una birra al pub di Copenaghen sotto il diluvio e un occhiolino alla compagna sotto il sole di Roma, l’Europa il 15 Marzo sarà veramente unita nell’allegria collettiva per un giorno rubato alla scuola, per stare in giro con gli amici, con una scusa qualunque. Esattamente come succedeva a noi adulti quando eravamo giovani come loro.

E allora divertitevi ragazzi, che per i problemi veri c’è sempre tempo. E per quei problemi veri, statene certi, non vi trascinerà in piazza proprio nessuno.

——

PS: Un grazie a Flavio per l’aiuto con le previsioni

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Published inAttualità

47 Comments

  1. […] sono tanti, e a chi scrive viene un po’ da sorridere all’idea di come su questo Blog ci siamo divertiti a trollare i cervelli all’ammasso mandati prima in piazza con i loro insegnanti, e poi spintonati nelle […]

  2. Fabrizio Giudici

    Donato, questa volta dissento 🙂 Le masse di giovani sono pecorone per costruzione: perché manca loro l’umiltà che renderebbe consapevoli che prima di prendere posizione bisogna conoscere, e conoscere è impegnativo. Cioè: richiede tempo e sacrificio. Invece, i pecoroni vanno sempre al laccio dei grandi affabulatori, dalla Rivoluzione Francese in poi, passando per Hitler e Stalin. E nonostante ripetano (a pappagallo) certe storie tragiche relative a quei fatti storici non comprendono che, in un certo modo, le stanno ripetendo buttando i cervelli all’ammasso.

    Non nascondiamoci poi dietro a un dito: ogni epoca ha una scusa buona per uno sciopero, e il senso principale per la maggioranza è di bigiare scuola. Stamattina ero in centro vicino alla zona della manifestazione e una buona metà dei “partecipanti” era semmai sparsa per tutte le vie laterali a farsi i cazzi propri, molti negli angoli dei parchi a farsi delle canne.

    • Massimo Lupicino

      “Molti negli angoli dei parchi a farsi delle canne”

      – E questo e’ davvero riprovevole perche’ cosi facendo hanno aumentato la loro carbon footprint.

  3. Luca Rocca

    Gent.mo Diego
    Lei ha la soluzione di tutti i problemi e chiede agli ingegneri di realizzarle. Nessun problema come ingegnere le posso assicurare che tutto quello che propone è fattibile ma c’è un solo problema.
    Chi paga?
    Si faccia due conti: deve buttare via la sua macchina anche se funziona benissimo e spendere circa tre volte il suo costo per sostituirla con una elettrica. Deve installarsi un impianto fotovoltaico per alimentarla e un battery wall per conservare l’energia solare. Isolare la sua abitazione , sostituire gli infissi cambiare il riscaldamento
    E’ disposto a pagare il prezzo di un biglietto dell’ autobus di dieci euro per sostituire tutti i mezzi a gasolio con mezzi elettrici
    Pagare i suoi alimenti biologici il 50% in più.
    Potrebbe pagare lo stato se lei non può permettersi quei cento, duecentomila euro necessari a rendere la sua vita ecologica e sostenibile ma c’è già un debito pro capite di 35000 euro e se facciamo anche decrescere l’economia non vedo grandi possibilità . L’alternativa sarebbe tassare quel 1% di persone che detengono il 99% del capitale mondiale. Bene innanzitutto bisogna prenderli , e non è facile, una volta presi liquidiamo tutti i loro beni mobili ed immobili e scopriamo che nessuno li può comprare. Azioni , obbligazioni e i titoli di stato non varrebbero più niente inflazionati da una vendita mostruosa e chi potrebbe comprare una villa di 4000 metri quadri o uno yacht da 100 metri.
    Come scrisse Bjorn Longborn, l’unica risorsa veramente scarsa nel mondo è il denaro

  4. robertok06

    @Fulvio

    “Posto un grafico tratta dal sito del Dr. Spencer, sui dati satellitari UAH, dove si nota chiaramente, che il trend è, anche se debolmente, inesorabilmente in salita, dal 2011/12 poi, non si è più scesi sotto la linea della media del periodo 79/19, addirittura negli ultimi 3-4 anni avvicinarla è un impresa.”

    Su periodi corti di 3-4 anni non si puo’ fare alcuna considerazione climatologica… almeno 30. Ci sono fluttuazioni decadali e anche sub-decadali di ogni tipo…. guarda l’effetto del super El Nino del 1998!… e’ ancora imbattuto.

  5. Monica

    15 marzo. Ore 6:46 , nord della Francia: freddo, vento e pioggia..

  6. robertok06

    @Diego
    “Perché è proprio questo il vostro limite fondamentale: avete in mente un futuro identico a un passato che ha portato benessere ma che sta già presentando conti salati. ”

    A proposito di rosicare e di limiti:

    http://hdr.undp.org/en/data

    Non c’è un solo indicatore dello sviluppo della specie umana negli ultimi 50 e più anni che non sia in miglioramento.

    Tutto questo mentre terribile CO2 assassina aumentava, e così faceva, in maniera molto più debole, la temperatura media. Come mai?

    Questo studio scientifico peer-reviewed…

    https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.wsl.ch/staff/niklaus.zimmermann/papers/QuatSciRev_Kaplan_2009.pdf&ved=2ahUKEwi4yOXusYLhAhWpxIUKHXw3AdgQFjABegQIAxAB&usg=AOvVaw1wsVlnh1z2NNzsmJtfjkWB

    … mostra anche a quelli col paraocchi ideologico come te (prosciutto bio, probabilmente) che le cose vanno molto meglio adesso rispetto a quando gli europei (molto meno di adesso) vivevano “in equilibrio con la natura” bruciando legna per scaldarsi e per produrre gran parte delle cose/utensili di cui avevano bisogno per sopravvivere fino ai 30-35 anni di aspettativa di allora… la tabella 3 riassume bene il tutto.
    A quelli come te e Greta auguro solo che qualcuno inventi una macchina del tempo, per inviarvi un paio di secoli indietro, prima dell’invenzione della macchina a vapore.
    Siete talmente patetici, vuoti di conoscenza, ignoranti di storia, incompetenti in scienza da fare accapponare la pelle.
    Sei mica anche anti-vax? Sarebbe la ciliegina sulla torta…
    Ciao, e buona manifestazione salvapianeta.

  7. carlo

    @Diego
    Io non rosico proprio, sono solo preoccupato per le migliaia di cervelli di adolescenti manipolati e non avvezzi ad assumere un atteggiamento critico su cosa li circonda. E’ ancora più ridicolo chi crede che questi ragazzi siano il futuro. Io vedo solo tanti soldatini pronti a muoversi al comando di chi dice loro cosa è buono e cosa non lo è. Tra l’altro ancora più motivati dall’evitare un giorno di scuola! Come già detto, invece di accanirci contro la CO2, dovremmo spostare il problema sulla qualità ambientale, sulla gestione dei rifiuti, sull’uso ponderato delle risorse, etc.. Ma questi temi non appassionano come la minaccia di morire arrostiti e senza un goccio d’acqua. Vero?
    P.S. Visto che lei è andato subito a vantarsi dall’oca della risposta che ha avuto alla sua geniale domanda
    posta in questo blog, ha per caso avuto l’umiltà di andarsi a leggere il link a supporto di quella risposta? Oppure già sapeva tutto?

    • Massimo Lupicino

      Carlo non ti preoccupare troppo. È sempre stato così. Poi si cresce e si capiscono tante cose. Domani questi ragazzi hanno una bigiata autorizzata per stare a spasso con gli amici. Lasciamo che si divertano. Alla gran parte di loro del motivo della bigiata non frega assolutamente niente. Come era per noi ai nostri tempi. Il problema, oggi come allora, sono certi adulti…

  8. Paolo da Genova

    Siamo all’assurdo, il bello degli scioperi studenteschi era proprio il gusto di fare qualcosa di proibito dagli adulti (in teoria), perché quanto all’utilità era chiaro a tutti che non c’era, e quanto alla motivazione, se c’era, la sapevano in pochissimi. Poi all’epoca io non amavo scioperare (anche se il più delle volte partecipavo), un po’ perché escluso dai compagni, un po’ perché amante dell’ordine più che del disordine, un po’ perché il giorno dopo non si poteva scrivere sulla giustificazione “mio figlio ha scioperato”, ma bisognava mettere “mio figlio era indisposto”, e mi dava fastidio l’ipocrisia. Mi piacerebbe di più scioperare domani, avendone l’età, per quanto la motivazione sia sciocca (da giovane però mi sembrerebbe valida). Lo sciopero studentesco è una tappa della crescita, è la prima delle tante sciocchezze in cui ti troverai intruppato nella tua vita, però se ti tolgono il gusto del proibito, se te lo dice la scuola con una circolare, cade tutto, diventa allora più controcorrente andare a scuola.

    • Massimo Lupicino

      Caro Paolo, era controcorrente anche ai nostri tempi, se non altro nei confronti dei compagni che invece scioperavano 🙂 la differenza come fai notare è nel fatto che i professori allora si incazzavano con chi scioperava mentre ora… Aspetta un attimo, avevo tanti professori di una certa parte politica che ci incitavano a scioperare anche allora… E se non fosse cambiato niente? 🙂

  9. Diego

    Vi rosica, accidenti quanto vi rosica. Vi rosica che milioni di ragazzi (e adulti) nel mondo abbiano deciso di scendere in piazza per farsi sentire. Vi rosica e con arroganza cieca rubricate il 15 marzo come risultato di manipolazioni – quando in realtà le manipolazioni, dettate prima di tutto da avidità e egoismo, sono state portate avanti per decenni dall’industria del tabacco prima e da quelle dei fossili poi – o gli riservate qualche commento insipido da cui traspare l’incapacità di capire cosa sta succedendo. Vi rosica, perché quello che succederà domani non ha precedenti, forse qualche somiglianza con le lotte per i diritti civili degli anni Sessanta o con le manifestazioni pacifiste, ma a un livello completamente differente. Vi rosica, è chiaro, ma per un attimo provate a uscire dalla bolla e provate a domandarvi cos’altro dovrebbero fare questi ragazzi, quando vedono profilarsi un futuro come quello che quelli come voi continuano ostinatamente a proporre e a indicare come unico modello possibile.
    Perché è proprio questo il vostro limite fondamentale: avete in mente un futuro identico a un passato che ha portato benessere ma che sta già presentando conti salati. Non riuscite a immaginare niente di diverso da questo futuro/passato, che ci sta portando spediti in un tempo in cui a causa del superamento dei limiti planetari sarà sempre più difficile vivere. E fate attenzione: nessuno scienziato serio vi dirà mai che tra dieci anni il mondo finirà, vi dirà invece che continuando come stiamo facendo diventerà sempre più difficile beneficiare di tutta una serie di servizi che oggi diamo per scontati, con il rischio di collassi ecosistemici e sociali via via più estesi.
    Avete una visione cieca, capace di vedere solo quel futuro/passato in cui chi ha già potrà continuare a vivere relativamente tranquillo (almeno fino a un certo punto) e chi non ha (i giovani, soprattutto, massacrati da decenni di politiche crudeli e sbagliate e costretti a destreggiarsi tra tassi di disoccupazione stellari e miriadi di lavoretti gig, precari e sottopagati) vedrà peggiorare le proprie condizioni.
    A questo passato vi ci aggrappate con tutte le forze, mentre vi infilate in tunnel sempre più profondi fatti di bias e distorsioni, in cui confondete fatti e fattoidi, ragionamenti ed emozioni, scienza e spazzatura. Avete costruito la vostra identità sulla paura, e la rinforzate spalleggiandovi tra voi.
    I ragazzi che domani scenderanno in piazza, per fortuna, vi stanno dicendo che sperano e vogliono un futuro differente. Un futuro basato sulla certezza che l’ingegno umano può risolvere i problemi che abbiamo creato, e che l’unica cosa sbagliata è continuare a fare le cose come si sono sempre fatte per paura di cambiare. Diversamente dal futuro che avete in mente, ne vogliono uno in cui l’economia e i modi di produrre siano circolari e biobased, in cui non esistano rifiuti perché fin dal progetto ogni cosa può essere riutilizzata. Vogliono trasporti non inquinanti e basati sull’elettricità, vogliono un sistema energetico 100% rinnovabile ed efficiente, vogliono case ed edifici a consumi zero. Vogliono un’agricoltura che produca cibo per tutti senza devastare suoli e acque, e anzi integrandosi con la biodiversità e rafforzandola. E se pensate che uno solo tra questi non sia un problema risolvibile dagli ingegneri, accidenti quanto vi sbagliate…
    Domani i ragazzi scendono in piazza perché vogliono un sistema capace di correggere le distorsioni di un pensiero economico, quello lineare basato sulla crescita infinita di consumi indotti da un sistema pervasivo di manipolazione, che in quarant’anni ha accumulato enormi ricchezze nelle mani di pochi lasciando le briciole agli altri. Chiedono un’economia che parta dalla constatazione che l’economia è una sottocategoria dell’ecologia e delle società in cui si sviluppa, e da qui parta per correggere i disastri fatti fin qui…
    Voi che futuro potete proporre ai ragazzi che domani saranno in piazza? Rispondete a questa domanda, e smettetela di biasimarli se respingono la vostra offerta e decidono di sceglierne un altro.

    • Paolo da Genova

      L’eroina della manifestazione di domani, Greta la climatica, ha già parlato davanti ai potenti della Terra, su loro invito. La manifestazione di domani, organizzata in tutto il mondo, è tutto fuorché spontanea. E’ molto pubblicizzata dai media (al soldo dei potenti), non ce li ha contro (ce li avrebbe se fosse una ribellione). La politica, la finanza, i media stanno sempre dalla stessa parte, quella del più forte. E domani sarà uno sciopero stile Gattopardo, “cambiare tutto, perché nulla cambi”, è la cruda verità. Anche io sciopererei domani, se ne avessi l’età, solo da adulto (dopo aver visto di persona che, se qualcosa è cambiato, si sta peggio di prima) capirei di essere stato manipolato.

    • Massimo Lupicino

      “Chiedono un’economia che parta dalla constatazione che l’economia è una sottocategoria dell’ecologia e delle società in cui si sviluppa, e da qui parta per correggere i disastri fatti fin qui…”

      Cazzarola… Sono davvero messi così male? 😀

  10. Fulvio

    Condivido gran parte dell’articolo e sull’ironia verso i catastrofisti, ma da che mondo è mondo, se vuoi ottenere 1 devi chiedere 10, se vuoi sensibilizzare la popolazione dei paesi più industrializzati se dici che la temperatura salirà di 0.3° nei prossimi 50 anni, il 99.99% periodico, passa oltre e continua a guardare Maria De Filippi… tanto per dire. E’ sbagliato ingigantire un problema, che per molte aree del pianeta è ben visto (del resto le maggiori civiltà sono nate in un periodo notoriamente caldo, mica sono fiorite durante l’ultima glaciazione) ma per altre sta diventando a tratti un problema, ma se usi i guanti di velluto il mondo continuerà a bruciare il bruciabile e a inquinare l’inquinabile. E’ un astuto metodo per vendere un prodotto, in questo caso urlare, mettere terrore nella gente, può voler dire sensibilizzare, del resto il menefreghismo regna sovrano non solo nel nostro paese… il problema è che sotto ci sono interessi miliardari e del benessere della gente, chi lancia quel grido, non gliene frega nulla.
    Posto un grafico tratta dal sito del Dr. Spencer, sui dati satellitari UAH, dove si nota chiaramente, che il trend è, anche se debolmente, inesorabilmente in salita, dal 2011/12 poi, non si è più scesi sotto la linea della media del periodo 79/19, addirittura negli ultimi 3-4 anni avvicinarla è un impresa.
    Concludo nel dire, che prendere il 1850 (più o meno) come anno di partenza del GW è imbarazzante, visto che si usciva dal periodo più freddo degli ultimi millenni e quindi entro gli anni ’80 del secolo scorso, il dato era del tutto normale, quello che storpia è appunto il periodo ’80/attuale dove il balzo, il gradino, è a dir poco notevole e pare non avere, se non per brevissimi periodi, tregua. Ma del doman non v’è certezza.

    Immagine allegata

    • Massimo Lupicino

      Grazie Fulvio, bel commento, equilibrato e argomentato nonostante in disaccordo. Che sia d’esempio per altri 🙂

      Entrando appena piu’ nel merito (ma non troppo) l’unica cosa che vorrei sottolineare e’ che piu’ lunga e’ la scala temporale, piu’ significativa la variazione. Ha quindi molto piu’ senso concentrarsi sui 150 anni post piccola-era glaciale, e quegli 0.8 C piuttosto che su riscaldamenti recentissimi (ovvero di portata multidecadale) che possono rispondere ad altre dinamiche. Basti pensare, per esempio, all’intensita’ degli ultimi cicli solari, proprio nello stesso periodo a cui giustametne fai riferimento.

      E’ vero che bisogna chiedere 100 per avere 10, ma perche’ non farlo su problemi piu’ importanti e impellenti? Vogliamo rimanere sull’ambiente? parliamo di inquinamento (nei paesi in via di sviluppo la situazione ambientale e’ semplicemente catastrofica), parliamo dell’inquinamento delle acque dolci e degli impatti devastanti sull’accesso alle riserve idriche. Parliamo dell’inquinamento dei mari e dei suoi impatti. Parliamo della pesca intensiva e indiscriminata. E invece no, si parla di clima, laddove non si e’ nemmeno in grado di dimostrare se quei benedetti 0.8 gradi abbiano fatto o bene.

      Il mondo ha problemi seri, e impellenti. E stiamo qua a trastullarci con iniziative ONG-driven che niente hanno a che fare con la qualita’ di vita del genere umano su questo benedetto pianeta.

  11. Rocco

    Interessante anche questo articolo de “Il Foglio” https://www.ilfoglio.it/scienza/2019/03/13/news/non-si-salva-il-pianeta-con-una-nuova-caccia-alle-streghe-242946/
    ed in effetti, quello che sta accadendo è una nuova caccia alle streghe.
    Grafici, dati, ricerche, evidenze osservative… non contano nulla!
    L’ONU ha deciso che il globo terrestre nel 2100 sarà una fornace e chi non è d’accordo non riceve finanziamenti, non ha diritto di parola, viene escluso dai dibattiti ed è tacciato di negazionismo.
    Così deve essere, lo ha deciso la politica e la scienza si accoda (dipende dai finanziamenti dei politici, ovvio)!

  12. donato b.

    Studenti strumentalizzati, più che scioperati! 🙂
    Permettetemi di spezzare una lancia a favore di questi ragazzi che stanno subendo l’ennesima strumentalizzazione. Ai miei tempi eravamo vittime della profonda spaccatura ideologica che caratterizzava l’Italia. Si manifestava aderendo alla chiamata dei partiti e delle organizzazioni ad essi collaterali per far sentire a “quelli che comandano” che “il popolo” stava da un’altra parte. E noi partecipavamo alle manifestazioni degli uni e degli altri, fino a che non ci chiudevano fuori dalla scuola e pretendevano che fossimo accompagnati dai genitori, per poter essere ammessi in classe. Dopo finivano (per un po’) le manifestazioni. Nel 1978 le attività didattiche e gli esami universitari furono bloccati per tutto l’autunno e, invece che alle lezioni, si partecipava ad infuocate assemblee universitarie. Dopo Natale ti veniva, però, l’esaurimento nervoso perché bisognava recuperare il tempo perso! 🙂
    .
    Oggi le cose non sono cambiate più di tanto: i nostri studenti vengono strumentalizzati per altre battaglie ideologiche. Questa di cui ci occupiamo è, difatti, una battaglia ideologica.
    Io vivo ogni giorno con questi ragazzi: dai 13 ai 18 anni li vedo crescere (fisicamente e intellettualmente) e provo una grande pena pensando a ciò che li aspetta. Per loro la vita sarà molto più dura, di quanto lo sia stata per noi altri.
    Nonostante ciò sono pieni di entusiasmo e di voglia di vivere, hanno fiducia nel loro futuro: è normale sono giovani. Io cerco di non spegnere questo entusiasmo. ma a volte mi faccio forza e cerco di spiegar loro che le cose saranno complicate e ciò anche a causa delle scelte che ha fatto la mia generazione e quella dei loro genitori. Molti di loro si impegnano nello studio con ardore, altri un po’ meno e vanno ad ingrossare le fila di quanti partecipano a qualsivoglia manifestazione: dopodomani saranno in prima fila.
    .
    Non sono neanche d’accordo con chi considera i nostri giovani al di fuori della realtà. Con qualcuno dei miei allievi mantengo i contatti anche dopo il diploma e seguo le loro fatiche universitarie, compiacendomi della brillantezza dei loro risultati e commuovendomi quando mi dedicano anche la tesi. Fanno una fatica dell’inferno, lottando, a volte, contro i mulini a vento e seguendo veri e propri percorsi di guerra.
    Giusto un esempio. Se uno di loro decide di fare l’insegnante, deve armarsi di grande pazienza e di grande coraggio. Una volta si diventava insegnanti superando un concorso pubblico: nel mio caso prova scritta, pratica ed orale. Il titolo di accesso al concorso era la laurea. Oggi non è più così: ci vogliono due lauree (laurea e laurea magistrale) oltre ad una serie di crediti (24 per la precisione) che devono ottenere con 4 corsi suppletivi (rigorosamente a pagamento) e che vanno ad aggiungersi alla caterva di esami che hanno già fatto. Segue, forse, il concorso che non è più quello di una volta, però.
    Per diventare insegnante di sostegno, per esempio, si deve superare una pre-selezione basata su ben tre prove (a pagamento) e, se tutto ti va bene, vieni ammesso ad un corso di preparazione (anch’esso a pagamento) di durata annuale, superato il quale … si può partecipare al concorso. 🙁
    Se sei bravo e fortunato, hai tra i 35 ed i 40 anni.
    Eppure non si scoraggiano: lottano con mani, denti ed unghie per riuscire facendo sacrifici che io NON ho fatto. Chapeau!
    .
    Dopodomani molti di loro sfileranno dietro cartelli inneggianti alle iniziative per bloccare il cambiamento climatico. Lo faranno più per conformarsi alla moda di Greta che per convinzione personale. Ho provato a parlare con loro di clima, ma non li ho visti molto interessati. Sono sensibilissimi ai temi ambientali e vedono il cambiamento climatico come un ulteriore attacco all’ambiente. Molti di loro coglieranno l’occasione per evitare un’altra giornata di scuola.
    .
    In questo, però, il cattivo esempio arriva ancora dalla nostra generazione. Quest’anno ne abbiamo perse parecchie per motivi “climatici”: previsioni di neve, vento, maltempo in generale. Perché oggi le scuole si chiudono sulla base dei bollettini della protezione civile. I sindaci non ci pensano due volte, infatti, e, in presenza di un allerta della protezione civile di livello appena superiore alla media, chiudono le scuole. Ieri è successo nella mia città. Effettivamente soffiava un maestrale piuttosto forte, ma non tale da richiedere, a mio giudizio, la chiusura delle scuole. Eppure esse sono state chiuse a scopo “precauzionale”. Ho dedicato la mattinata a svolgere tutta una serie di faccende, ma dentro di me avvertivo una profonda amarezza. Chi aveva chiuso le scuole, forse per lavarsi la coscienza, ha imputato la responsabilità del fatto al cambiamento climatico che ha aumentato gli eventi estremi. Estremi? Si, una giornata con vento forte come ne abbiamo viste da sempre, oggi è classificata “evento estremo” e motivo di chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Io ho percorso decine di chilometri in città e nei dintorni, ma non ho trovato strade interrotte o alberi caduti o rami spezzati. Niente. Non ho potuto, però, fare il mio lavoro, quello per cui sono pagato. Colpa del cambiamento climatico, ovviamente. 🙂
    Gli studenti hanno ringraziato e qualche buontempone ha messo in rete un’immaginetta dedicata al sindaco protettore degli studenti.
    http://www.gazzettabenevento.it/Sito2009/dettagliocomunicato2.php?Id=120562
    .
    Caro Massimo, ho scritto forse più di te, ma anch’io ho diritto a sfogarmi. 🙂
    La prossima volta il titolo potrebbe essere un po’ diverso: previsioni per gli scioperati e per chi vuole chiudere le scuole per motivi meteorologici. 🙂
    Ciao, Donato.

    • Massimo Lupicino

      Donato puoi scrivere quando vuoi perché quello che scrivi vale sempre la pena di essere letto. Grazie come al solito per il tuo intervento che completa perfettamente il post,breve per necessità… comunicativa, come ben sai 😉

    • Paolo da Genova

      Questa faccenda della chiusura per “allerta meteo” di scuole, uffici, musei, teatri, parchi, cimiteri è davvero una vergogna, una pacchia per chi è pagato in ogni caso (comunali e insegnanti di mia conoscenza sono felicissimi delle allerte meteo), una sciagura per chi è pagato a prestazione (i dipendenti delle cooperative). Col criterio delle allerte meteo per forza gli eventi estremi sono in aumento! A mia memoria, in 20 anni di mia frequenza scolastica/universitaria, le scuole sono state chiuse per maltempo 4/5 giorni, in caso di alluvioni o nevicate eccezionali, oggi sono chiuse 4/5 giorni in due mesi. E i danni e le vittime c’erano anche allora, come e più di adesso.

  13. robertok06

    @andrea beretta

    “Detto ciò, è pur vero che nel Norditalia gli inverni secchi sono abbastanza normali, quello che è effettivamente cambiato è che primavera e specialmente l’autunno sono indubbiamente, negli ultimi 20 anni, cambiati. Le ragioni non le conosco, posso solo ipotizzare ma non mi azzardo a inoltrarmi in un campo che non è il mio. ”

    Mah… che dirti?
    Almeno per quel che riguarda l’agricoltura, e le frequenti immagini di campi secchi e contadini che si lamentano…

    … se guardi questa pubblicazione…
    https://www.istat.it/it/files/2014/11/Utilizzo_risorsa_idrica.pdf

    …. pag.55 dicono questo:

    “Analizzando, invece, le peculiarità distrettuali in termini di efficienza, il sistema di irrigazione più efficiente, ossia la micro-irrigazione è principalmente utilizzato nel distretto dell’Appennino settentrionale, nel distretto della Sicilia e in quello dell’Appennino meridionale, con rispettivamente il 42, il 41 e il 40 per cento della superficie irrigata.

    Nel distretto del Po, al contrario, l’utilizzo dei sistemi di irrigazione con il tasso di efficienza più basso (sommersione e scorrimento superficiale e infiltrazione laterale) oscillano dal 18 al 50 per cento della superficie irrigata totale, raggiungendo in questo distretto il più alto tasso registrato in tutto il territorio nazionale”

    Allego figura da detta pagina. Pare che il distretto agricolo che consuma piu’ acqua di tutti, ed e’ situato in una zona con carenze di precipitazioni (recentemente) sia quello che utilizza PEGGIO la risorsa idrica a sua disposizione, implementando tecniche d’irrigazione inefficienti.

    Forse dovrebbero lavorare un po’ su quello, invece di dare la colpa al CAGW?

    Immagine allegata

  14. robertok06

    @massimo

    Qui… https://climate.rutgers.edu/snowcover/

    … si puo’ vedere lo stato attuale (e passato, dal 1966) della copertura nevosa dell’intero emisfero boreale.

    Come si puo’ dedurre dalla tabella qui…

    https://climate.rutgers.edu/snowcover/table_area.php?ui_set=1

    … il manto nevoso nel suddetto emisfero indica un costante trend IN SALITA… e notoriamente “molto piu’ caldo, mai visto prima” e “neve” sono concetti che non vanno molto bene assieme, no?

    Ovviamente i climatocatastrofisti queste cose non le raccontano mai!… l’intero emisfero boreale con PIU’ NEVE, loro guardano all’ombelico “versante sud delle Alpi”.

    Sempre piu’ patetici!

    P.S.: in allegato mio grafico che riassume la copertura del manto nevoso dell’emisfero nord.

    Se vai su…
    https://climate.rutgers.edu/snowcover/chart_seasonal.php?ui_set=nhland&ui_season=1

    … puoi vedere che per l’inverno e l’autunno i trends sono IN AUMENTO, mentre per la primavera sono in diminuzione… (+1 e +2 milioni di km2 per inverno e autunno, -3 per la primavera) ma non da ieri o negli ultimi 10 anni… ma fin dall’inizio dei dati, cioe’ il 1966… cosa che non va molto d’accordo col mantra.

    Immagine allegata

    • Massimo Lupicino

      Caro Roberto, grazie del materiale che torna utile nell’ottica dell’aggiornamento sullo status dei ghiacci artici in generale che si avvicina, visto che siamo in prossimita’ di massimo stagionale (estensione prima, e volumi poi). La situazione sull’artico e’ oggettivamente interessante: aspetto dati consolidati ma questo inverno rientrera’ facilmente sul podio dei piu’ freddi degli ultimi 10 anni con temperature che si sono mantenute molto al di sotto della media degli ultimi anni, e i volumi che ne hanno beneficiato notevolmente. Ne parleremo. Ma non avviamo una discussione su questo, atrimenti facciamo la fine del post precedente 😀

  15. ALEX

    Giovanni,se mi posso permettere,l’unico cambiamento davvero apprezzabile negli ultimi 40 anni,,è un aumento delle temperature a partire dalla fine degli anni 70,per il resto (fenomeni estremi,siccità,piogge intense ,variabilità climatica) NON ESISTONO studi seri,che accertino un reale mutamento,in nessun senso,dei sopracitati fenomeni,SOLO PROPAGANDA CLIMATICA,completamente avulsa dai dati,climatologia virtuale!

  16. Giovanni

    Sarà come sostenete voi ma solo a mia memoria il clima negli ultimi 40 anni è cambiato davvero……..che ci sia anche lo zampino dell’uomo ?

    • Massimo Lupicino

      Caro Giovanni, chi lo sa? Possibile, certo. In che misura, e’ impresa ardua capirlo. Di certo il clima risponde a cicli multidecennali da molto prima che andassimo in giro col SUV. Ma la vera domanda che mi porrei e’: ma anche ammesso che l’uomo abbia contribuito in qualche misura a qualche decimo di quegli 0.8 gradi di aumento di temperatura in 150 anni, siamo sicuri che sia stato un male? I dati dicono di no (fenomeni estremi, global greening, resa delle colture agricole etc.) E penso che lo stesso pensiero possano farlo le centinaia di milioni di persone che vivono in climi troppo freddi per la specie umana, e ai quali quel qualche decimo di grado in piu’ sicuramente non ha fatto male (chiedere agli studenti di Bergen, Inverness o Helsinki venerdi’ 😉 )

      Tutto il catastrofismo attuale non si basa su effetti tangibili negativi legati a quei benedetti 0.8 gradi (come conferma a malincuore lo stesso IPCC nel momento in cui non e’ capace di dimostrare un aumento dei fenomeni estremi). Tutto questo catastrofismo si basa esclusivamente sulle previsioni (sbagliate clamorosamente da 30 anni a questa parte) di modelli climatici. Ovvero, si basa sostanzialmente sul nulla, o quasi.

  17. Silipo Giovanni

    Insegno nei tecnici da svariati anni…
    triste constatare l’appiattimento di molti colleghi sul pensiero unico…Alcuni di loro mi commiserano ma qualche studente sono riuscito a renderlo autonomo sul tema..(grazie anche a questo blog)

    • Massimo Lupicino

      Caro Giovanni, se non ci fossero quelli come te staremmo ancora a lambiccarci il cervello su come far girare una ruota quadrata. E se questo blog e’ servito anche in misura infinitesimale allo scopo di cui parli, beh, penso non ci possa essere complimento migliore e ragione migliore per andare avanti.

    • Maurizio Rovati

      “qualche studente sono riuscito a renderlo AUTONOMO sul tema..”

      Giovanni, hai scritto una cosa bellissima!

  18. ALEX

    Ancora complimenti a Massimo Lupicino,la sua ironia è veramente intelligente e fa capire esattamente come stanno le cose,,ARTICOLO DA INCORNICIARE!
    Bravo davvero.
    GRAZIE.

  19. Maurizio Rovati

    “@Maurizio
    Il commento è stato moderato. Sono certo che se ne comprende la ragione.
    Admin”

    Comprendo, ma resto esterrefatto.

  20. Francesco Marangi

    Mi spiace, ma non capisco le ragioni della “moderazione” visto che il mio commento non è in alcun modo offensivo; peraltro il Primo cittadino d’Italia è già citato in altri commenti, perché nel mio non può esserlo?

    • Francesco,
      passato il primo commento, cui è stato risposto correttamente, si torna alle regole di base. Su queste pagine non si parla, né si fa riferimento alla politica nostrana, tanto meno alle cariche istituzionali.
      Tutto qui.
      Admin

  21. Francesco Marangi

    Che ironia.
    […] parla dell’emergenza climatica visitando il cimitero delle vittime del più grave disastro d’Italia e tra i più gravi d’Europa legato alla produzione di energia che non è la bieca energia da fossile o nucleare ma quella rinnovabile dell’ideoelettrico: il Vajont!
    O forse […] intendeva lanciare proprio il messaggio che la risposta all’emergenza climatica non possono essere le energie sedicenti alternative perché anche esse mietono vittime?

    @Francesco il commento è stato moderato. Sono sicuro che se ne comprendono le ragioni.

  22. Massimo Lupicino

    TOP! Meglio di una prima pagina per la vittoria del mondiale di calcio 😀

    PS: ma un mea culpa sulle 71,000 copie perse in 3 anni, verosimilmente anche grazie a questo tipo di informazione e di priorita’? Non lo fa nessuno dalle parti di repubblica?

    Immagine allegata

  23. Maurizio Rovati

    “compito del Presidente non e’ fare il challenge …”
    Beh, un presidente come Trump, un po’ di challenge lo sta facendo, e direi a ragione! Se non altro perché i consensi bulgari sono sempre un po’ sospetti.

    @Maurizio
    Il commento è stato moderato. Sono certo che se ne comprende la ragione.
    Admin

  24. giovanni geologo

    Purtroppo il martellamento mediatico si fa ogni giorno sempre piu insistente con toni sempre piu catastrofici e visto che si sa che una bugia ripetuta 100 volte diventa una verità, qui ormai viaggiamo verso il dogma incontestabile, intoccabile. Io sinceramente sono preoccupato perché sento che lo scopo sta per essere raggiunto. Ormai non c’é situazione in cui non ci sia un rimando ai cambiamenti climatici, l’ho pure sentito pronunciare da una professoressa di storia dell’atre ad una visita guidata su Kokoschka lo scorso fine settimana. La percezione che ho é che ormai il martellamento mediatico ha fatto breccia nei cervelli della maggioranza delle persone per cui ormai sarà difficile tornare indietro e ci aspetteranno tempi sempre piu’ duri in cui ben presto saremmo costretti a vivere in funzione delle nostre emissioni di CO2, del nostro respiro, saremo schiavi di una vettura elettrica e non potremo piu muoverci liberamente senza dover pagare dazi e gabelle esorbitanti e troppo onerose per la maggirparte di noi. Mi sento come un Galileo nel medioevo, obbligato a ritrattare e a diventare parte del pensiero unico pena la morte. Mi sento come dentro un regime toalitario al quale non si puo sfuggire e rispetto al quale non si puo’ dissentire. Purtroppo personalmente la visione che ho é estremamente pessimista.

    • Massimo Lupicino

      Caro Giovanni, il mondo va dove deve andare, ci piaccia o no. Se ti guardi alle spalle scoprirai che nei secoli i bambini sono stati educati sulla base di ben altri dogmi, molto peggiori di questi, che al cospetto del passato fanno solo sorridere. Le mnode vanno e vengono. Non si prepara per noi un futuro con le macchine elettriche, ma senza macchine. Non si prepara un futuro verde, ma povero. Non si prepara benessere, ma sussistenza. La carta “global warming” ha assunto esclusivamente un connotato politico. Occhio, pero’, perche’ in questa trasformazione da argomento di dibattito scientifico a dogma politico, il global warming si e’ condannato a morte. Ne riparleremo.

      Il problema, Giovanni, non sono le cazzate che scrivono i giornali, ma il futuro che si prepara per i nostri figli: un futuro di poverta’, precarieta’, mancanza di diritti, miseria, emigrazione forzata. Li vedi scendere in piazza, pensi a quello che li aspetta, e li’ ti coglie la tristezza vera. Per loro e’ una scampagnata, almeno hanno la giovinezza dalla loro parte, e non e’ poco 🙂 Hanno tutto il tempo per capire in che mondo vivono, piu’ tardi lo capiscono, e probabilmente meglio e’ per loro. Anche perche’ difficilmente le stesse scuole che li spingono a manifestare contro il bel tempo, sono capaci di prepararli davvero a quello che li aspetta la’ fuori.

  25. Rocco

    Beh, cosa altro c’è da dire?
    E’ meglio non andare a scuola e protestare contro il buon Dio dei Fulmini e delle Tempeste perchè la smetta di torturare gli umani oppure e meglio non andare a scuola per protestare contro gli inquinanti esseri umani che non fanno fare correttamente al buon Dio del Clima Stabile il suo lavoro?
    Ai poster (quelli globalisti pro-clima) l’ardua sentenza.
    https://www.repubblica.it/ambiente/2019/02/26/news/mattarella_lancia_l_allarme_ambiente_e_cita_greta_thunberg-220218470/
    http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/istituzioni/2019/03/12/mattarella-siamo-sullorlo-della-crisi-climatica-globale_f5f8cace-9065-4a3b-bc54-7b1d09b0d59b.html

    @Rocco il commento è stato moderato. Sono certo che se ne comprende la ragione.
    admin

  26. Maurizio Rovati

    “Siamo agli scioperi organizzati dalle scuole… Come cantava Bowie? Rebels Rebels!!! ”

    Anche il PdR Mattarella si è associato alla catastrofe climatica, dice che bisogna fare presto… Se l’andazzo è quello dei cantieri, campa cavallo! Facile che arrivi qualche tassa per salvare il mondo e poi BAU.

    • Massimo Lupicino

      Caro Maurizio, compito del Presidente non e’ fare il challenge al consensus scientifico, ma recepire quello che gli viene detto dalla maggioranza degli esperti e mandare messaggi e richiami nell’interesse degli italiani, quindi e’ stato ineccepibile anche in questo caso, come sempre del resto.

      Penso che il PdR abbia cose oggettivamente piu’ serie e difficili di cui occuparsi e il fatto che la grancassa mediatica dia rilievo solo a particolari estratti dei suoi discorsi (quelli che fanno piu’ comodo alla narrativa) fa parte purtroppo delle regole del gioco. Il vero problema, come sempre, e’ la qualita’ infima dell’informazione giornalistica.

  27. andrea beretta

    Del resto in una società dove siamo arrivati ai dipendenti dei mezzi pubblici che scioperano nel giorno della festa della donna (immagino che le donne che quel giorno dovevano prendere la metropolitana per lavorare o anche solo accompagnare il figlio a scuola avranno fatto salti di gioia per questa forma molto liberal di far loro gli auguri) e in cui un’attivista ambientalista scrive al papa per chiedergli di diventare vegano per contrastare i cambiamenti climatici (con quale nesso, non è dato sapersi)…e lui risponde (non rispondendo a domande ben più pressanti e teoricamente inerenti alla sua figura che rappresenta), potremmo anche permetterci di scioperare contro il clima…o no?
    Detto ciò, è pur vero che nel Norditalia gli inverni secchi sono abbastanza normali, quello che è effettivamente cambiato è che primavera e specialmente l’autunno sono indubbiamente, negli ultimi 20 anni, cambiati. Le ragioni non le conosco, posso solo ipotizzare ma non mi azzardo a inoltrarmi in un campo che non è il mio. Comunque sia, confondere 20 anni di cambiamento in una zona che rappresenta sì e no lo 0.5% delle terre emerse con “cambiamento globale”, forse è un po’ eccessivo

  28. Sardo61

    Lo Sciopero del 15 marzo, almeno in Italia, sarà un vero successo …
    In tutte le scuole, difatti sono circolate “Circolari” che avvisavano gli allievi dell’Evento” !!! 111 !!!

    • Massimo Lupicino

      Siamo agli scioperi organizzati dalle scuole… Come cantava Bowie? Rebels Rebels!!! 🙂

  29. Luca Maggiolini

    Ahahahhahah, uno spasso.
    Quando ero alle superiori io (82-86), imperava il Libano negli scioperi.
    Ora il clima. Poi sarà qualche altra cosa.
    Non è cambiato nulla, neppure il tempo atmosferico…

    • Alessandra

      Grazie di esistere! Vi ho trovato oggi! Ogni volta che parlo con la gente del GW mi vedo guardata come un marziano (quando non mi insultano purtroppo).
      Quando dico che è del raffreddamento che bisogna aver paura, che l’optimum climatico post glaciale era più caldo di adesso, che riscaldamento significa aumento dell’umidita globale e non desertificazione, mi rendo conto che in realtà nessuno si informa, si accontentano tutti di quel che leggono sui media e di quel che dico restano stupefatti.
      Anche io insegno, alle scuole medie, per cui domani i miei alunni, che sono ancora dei bambini, verranno a scuola normalmente. Io speravo di non dover neanche nominare la faccenda (sono ancora piccoli per capire la climatologia!), ma il preside ha autorizzato un flash-mob in mattinata organizzato da una cooperativa. Sono furibonda! Se non riesco a farmi capire dai colleghi, vedo impossibile che mi capiscano gli alunni. Eppure non posso stare zitta e lasciarli strumentalizzare così.
      Per fortuna che almeno ho trovato voi. Mi sento un po’ meno sola.

    • Massimo Lupicino

      Che bello Alessandra.. un’altra docente dissidente 🙂 Benvenuta nel club!

      “Un flash-mob in mattinata organizzato da una cooperativa” … Hai tutta la mia solidarietà…

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