IL MESE DI NOVEMBRE 2018[1]
Mese con piovosità abbondante e temperature per lo più in anomalia positiva più spiccata al settentrione.
Il mese di novembre è climaticamente segnato da precipitazioni abbondanti su tutta Italia in virtù del fatto che alle alte latitudini del nostro emisfero, ove la notte ha durata elevata, si accumulano masse d’aria sempre più fredda. Tali masse d’aria in presenza di pattern circolatori idonei possono irrompere sul Mediterraneo sul quale stazionano invece masse d’aria umida e mite. Il contrasto fra le diverse masse d’aria produce perturbazioni intense con precipitazioni abbondanti e che possono provocare danni ai beni e alle persone. In proposito ricordiamo ad esempio che nella notte fra sabato 3 e domenica 4 novembre sono straripati diversi torrenti fra le provincie di Palermo e Agrigento provocando 13 morti di cui 9 annegati in una villetta sita nei pressi del torrente Milicia, in comune di Casteldaccia.
Con riferimento agli effetti dei cambiamenti climatici sulle perturbazioni che interessano l’areale italiano è interessate segnalare l’ articolo di Lionello et al., 2016 in cui si sviluppa una climatologia delle depressioni Mediterranee (Mediterranean cyclones) per il periodo 1979-2008, evidenziando da un lato il fatto che novembre è il mese più esposto a tali depressioni nel quadrante NW del bacino (che nel lavoro di Lionello include l’intero areale italiano tranne parte del settore ionico) e dall’altro l’assenza di trend nella frequenza delle depressioni Mediterranee in novembre e nell’anno.
Il novembre 2018 ha visto il territorio nazionale in tutto o in parte interessato da 6 perturbazioni transitate rispettivamente l’1, fra 2 e 3, fra 4 e 11, fra 17 e 21, fra 22 e 23 e fra 24 e 28 novembre (tabella 1).
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 1a) mostra l’Italia interessata da una saccatura da Nordovest associata a un profondo minimo depressionario atlantico con centro a sudovest dell’Islanda (lettera B). Sull’Europa orientale è presente invece un promontorio anticiclonico subtropicale di blocco che limita il progredire verso est delle perturbazioni. La carta delle isoanomale (figura 1a) conferma tale analisi evidenziando un profondo nucleo di anomalia negativa in Atlantico e un forte nucleo di anomalia positiva centrato sul Baltico.
Andamento termo-pluviometrico
Le temperature medie delle massime mensili (figura 2) hanno manifestato un’anomalia positiva per lo più debole al Centro – Nord mentre al Sud sono risultate nella norma. Le medie delle minime (figura 3) sono state invece soggette a un’anomalia positiva debole o moderata, localmente forte sul settentrione.
Dalla figura 5 si coglie la presenza di anomalie pluviometriche positive su regioni del Nordovest, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Calabria, Sicilia (Est ed estremo ovest) e Sardegna sudoccidentale mentre sul resto del territorio dominano anomalie negative.
L’analisi decadale (tabella 2) evidenzia che le anomalie positive delle temperature si sono concentrate nella prima e seconda decade del mese interessando soprattutto il centro-nord. Le anomalie pluviometriche positive si sono dal canto loro concentrate nella prima decade del mese e sono state mediamente più spiccate al centro-nord.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, inferiori a 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti,di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (minori di 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
L’anomalia termica sopra descritta è confermata dalla carta delle anomalie termiche globali riportata in figura 6a, ricavata da dati MSU e dalla quale si nota che l’anomalia termica positiva si lega a un nucleo di anomalia positiva centrato sulla Scandinavia. In figura 6b riportiamo inoltre la carta dell’anomalia termica globale da stazioni il suolo prodotta dal Deutscher Wetterdienst sulla base dei report mensili CLIMAT che i diversi servizi meteorologici fanno confluire presso la sua sede. Le due carte sono coerenti nel rappresentare i principali nuclei di anomalia a livello planetario (nucleo di anomalia negativa sulla parte est degli Usa e del Canada, nucleo di anomalia positiva sulla Scandinavia e nucleo di anomalia positiva su Alaska e Siberia orientale).
_________________________________________
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2017 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
Sii il primo a commentare