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A valle di Katovice

C’è una scienza effettivamente molto più definita di quella del clima di questi tempi, è quella del perseguimento di convinzioni ideologiche attraverso strumenti che dovrebbero invece essere del tutto asettici, proprio come la conoscenza scientifica.

A valle dell’ennesimo fallimento diplomatico della COP24 di Katovice, di cui avete letto su queste pagine l’eccellente cronaca di Donato Barone, ora che le bocce sono ferme sarà forse utile dare un’occhiata agli strumenti, anzi “lo strumento” che è stato messo davanti agli occhi dei delegati  e dei decisori politici per compiere le loro valutazioni e, da queste, far scaturire delle decisioni.

Quando si dice il caso, leggevo il paper di cui tra poco vi darò le coordinate proprio mentre uno dei nostri lettori lo proponeva in un commento. Una ragione in più per dare un’occhiata.

Dunque, è cosa nota che in preparazione dell’ennesimo evento negoziale dell’UNFCCC, appunto la COP24, l’emanazione del framework ONU per i cambiamenti climatici, l’IPCC, abbia prodotto un report speciale focalizzato sulle conseguenze dell’eventuale mancato raggiungimento degli obbiettivi della COP21 di Parigi, ossia il contenimento del riscaldamento del pianeta non oltre i 2°C e possibilmente entro 1,5°C rispetto al periodo pre-industriale.

Il Report, che trovate facilmente sulle pagine del panel (www.ipcc.ch), è nei fatti un significativo balzo in avanti rispetto al ben più corposo lavoro del panel ONU, l’AR5 di alcuni anni fa. Per balzo in avanti non si intende, purtroppo, progresso scientifico, quanto piuttosto la dimostrazione di scarsa propensione di questi report ad essere imparziali rispetto al livello di comprensione scientifica del problema dell’influenza delle attività umane sulle dinamiche del clima. Molti degli aspetti dell’AR5 sono stati infatti esacerbati senza fornire adeguata robustezza scientifica, sia per quel che concerne la valutazione delle osservazioni, cioè di ciò che realmente accade, quanto su ciò che si ritiene potrebbe essere, cioè la proiezione nel futuro di questo stato di cose.

Questi concetti, sono efficacemente spiegati e documentati appunto in un paper pubblicato dalla GWPF (orrore… un think tank in chiaro odore di scetticismo!) che vi invito a leggere, avendo cura di arrivare fino all’ultima riga. Attenzione, questo non perché ritenga che sia così imperdibile, quanto piuttosto perché esprime un concetto che dovrebbe essere rispettato in ogni sede scientifica, specie se divulgativa, ovvero quello di non utilizzare elementi fondati su basi scientifiche poco solide per perseguire ideali (o ideologie) che con quegli elementi non hanno nulla a che fare. Anzi, ora che ci penso, quelle righe le ripropongo qui di seguito:

Meanwhile, the worthy goals discussed in the report, such as sustainable development, poverty eradication and reducing inequalities, should be pursued on their own merits and not made dependent on unsettled climate science.

Non sono mai riuscito a capire perché il mondo continui a riunirsi per parlare di clima perseguendo indirettamente altri obbiettivi e non si riunisca con lo stesso impegno, la stessa foga diplomatica, lo stesso trasporto mediatico direttamente su quelli, cioè sugli aspetti che realmente influiscono sulla vita di tutto il genere umano. Qualcuno ha una spiegazione per questo?

Ah, dimenticavo, il report è qui: DEFICIENCIES In the IPCC’s Special Report on 1.5 Degrees di J.Ray Bates.

Enjoy

 

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Published inAttualità

15 Comments

  1. Luca Maggiolini

    A me sta gente fa incavolare, e non poco.
    Gli va bene che non sono il re della nazione, altrimenti con un editto di 5 righe 5 li sistemerei subito. Volete l’energia pulita? Bene. E’ un vostro diritto, MA: potrete usare solo quella. Se per quel giorno finisce, buio!, si spegne tutto, e si spera che domani sia sereno e ventoso. Si sottoscrive un impegno formale con cui si rinuncia a TUTTE le comodità / soluzioni tecniche moderne che non usano energia pulita. Chi non lo rispetta verrà punito sequestrando tutto il materiale inquinante, oltre ad una multa salata chiaramente.
    Via il telefono cellulare (quanta corrente consumano le celle, soprattutto di sera e senza vento), via il web (i server sono idrovore di corrente), via le auto (anche quelle elettriche per fabbricarle e per produrre la corrente per le ricariche), via il gas, il gasolio per riscaldarsi (magari in Sicilia pazienza, si regge, a Lulea o Tromso non so…), via la pizza col forno a legna (inquinantissimo), NO anche a pellet e stufe ad alberi.
    Volete tornare al 12.000 BP? siete liberissimi di farlo. Ma vi sarà vietata qualunque innovazione (tra cui antibiotici e anestesia…).
    Troppo facile l’incoerenza.
    Mi viene in mente un tizio che, nella mia via, una decina di anni fa protestava vigorosamente contro l’installazione di un nuovo ripetitore di H3G… mentre parlava al cellulare!!!. Al che gli ho detto: sei veramente un coglione! come pensi che funzioni quella roba che hai all’orecchio? Non ha detto beh…

  2. robertok06

    Ehi!… sentito adesso al TG2. . prima di partire per le vacanze di fine anno bisogna pensare alle “condizioni climatiche”!!!! 🙂

    Della serie…. “Never leave home before having run a multi-ensemble CMIP-6 fully-coupled simulation”!

    Questo ridicolo commento di un ridicolo giornalista dà un’idea di quanto il CAGW même si sia oramai fissato nei neuroni di certa gente.
    Come specie meritiamo l’estinzione, io sono favorevole… 🙁

    ———–

    P.S. stavo per inviare il messaggio e arriva l’altra notizia, stesso TG:
    “Sapranno le nostre zone storiche adattarsi al cambiamento climatico per la produzione del vino?”.

    L’esperto intervistato conclude dicendo che ci sono già segni di adattamento da parte dei viticoltori, e… udite!! udite!!!! … che “i vini stanno migliorando”…

    Ovviamente tale intervista NON sarà commentata con la stessa enfasi di quelle climatocatastrofiste… vi pare?… Climate change=vini migliori …. equazione improponibile in questa era di fake news.

  3. robertok06

    Toh!… Chi l’avrebbe mai detto?
    Sento adesso alla TV che le autorità britanniche avrebbero trovato dei “legami” fra gruppi “ambientalisti” edi droni che hanno bloccato per giorni i voli da Gatwick… rovinando la vita a decine di migliaia di passeggeri e creando perdite di decine di milioni di euro/sterline/etc… alle compagnie aeree.
    Ma non c’è problema, tanto come al solito non pagheranno le associazioni “ambientaliste”. . come per gli “incentivi” alle rinnovabili i costi saranno spalmati sulla popolazione, in un modo o un altro.
    Una standing ovation per gli autori dei voli dei droni… magari un invito alla prossima CoP al posto della minorenne coatta Greta? Sarebbe un’ottima cosa… gli eroici voli con parapendio sopra ai reattori nucleari francesi attirano sempre molti “likes” e nuovi adepti per la setta greenpiss…

    • Massimo Lupicino

      Strano che non abbiano accusato i russi… Saranno ambientalisti russi, vedrai…

  4. Fabrizio Giudici

    Dopodiché, attenzione: Greta è una marionetta. Non metto in dubbio che la sua retorica possa convincere qualcuno, ma non è certo rappresentativa di nessuno, come non lo sono i suoi pupari. Quindi, che le nuove generazioni siano necessariamente plagiate non è affatto scontato. Se è per questo, la propaganda pseudo-ambientale è iniziata già una generazione fa, eppure quella generazione non si è fatta totalmente plagiare: basta vedere l’età di molti che sono scesi in piazza con i gilet gialli (*).

    (*) Questo movimento francese, ovviamente, subisce il rischio di tutti i movimenti non strutturati, ovvero la strumentalizzazione. Girano supposti programmi e liste di richieste la cui rappresentatività è tutta da dimostrare. Dunque non sto dicendo che tutti i gilet gialli sono senza dubbio non strumentalizzati, perché non è così semplice. Certo è che non si sono bevuti la propaganda pseudo-ambientale.

  5. robertok06

    Un estratto del testo della petizione, che ha raccolto 1,4 milioni di firme in Francia, contro lo stato francese:

    “Le texte de la pétition est un appel à la justice climatique :

    “Partout dans le monde, des citoyennes et citoyens saisissent la justice pour que leurs droits fondamentaux soient garantis face aux changements climatiques (…) Alors agissons pour la justice sociale et climatique, saisissons la justice pour que la France respecte enfin ses engagements sur le climat”.”

    Anche qui di kWh, gradi centigradi, albedo, combustibili di vario tipo… insomma, di roba “tecnica” non c’è traccia, si richiama la giustizia sociale… fantomatici diritti fondamentali… aria fritta, insomma.

  6. ALEX

    Concordo in pieno con il Colonello Guido Guidi,”usare”una ragazzina,indottrinata da una certa parte politica.per i propri scopi di propaganda climatica,è veramente il punto piu’basso….se l’avesse fatto Trump ,sarebbe successo il finimondo!!
    Peraltro per asserire cose di cui non c’è nessuna certezza..sono solo ipotesi,questo deve essere sempre chiaro! il problema è che queste IPOTESI,sono diventate DOGMI inconfutabili….MA LA SCIENZA NON PUO’ RAGIONARE COSI’ !!!
    Cosi’ ragiona la religione o la politica!

  7. robertok06

    Buongiorno a tutti/e:

    A proposito di clima, energie “pulite”, democrazia, diritti umani… non ho visto molta pubblicità a questa denuncia…

    https://www.forbes.com/sites/michaelshellenberger/2018/09/13/sweeping-civil-rights-lawsuit-alleges-racial-bias-in-implementation-of-california-climate-policies/#7c8f8a553c07

    Altra notizia, stranamente, trascurata e quella di greenpiss, una NGO facente capo all’ex ministro Hulot, e altri contro lo stato francese per “inazione contro i cambiamenti climatici”. Fra i firmatari ci sono le attrici Juliette Binoche e Marion Cotillard (ex Bond Girl) e il comico Élie Semoun.
    Non riesco a trovare il link alla notizia adesso… l’ho letta su un quotidiano svizzero…

  8. Massimo Lupicino

    Si parla di clima e solo indirettamente dei problemi che si intenderebbe risolvere, perché sul clima qualsiasi impegno può essere preso sulla carta visto che 1) non viene comunque mantenuto 2) non servirebbe comunque a niente visto che il clima degli impegni sulle emissioni di CO2 fondamentalmente se ne strafrega (vedi correlazione inesistente tra emissioni antropiche di CO2 e incremento della concentrazione in atmosfera).

    Siccome i problemi veri non si possono risolvere si parla di biacherate quindi, clima in testa a tutto. Poi c’è una questione tutta politica. Perso il ruolo di difensori dei “lavoratori” le sinistre mondiali hanno dovuto inventarsi un ruolo alternativo, ma sempre salvifico da qualche minaccia. Rottamati i lavoratori e abbracciato il capitale, rimaneva poco da demonizzare e da cui salvare. Ne parleremo in un articolo dedicato.

  9. donato b.

    “Non sono mai riuscito a capire perché il mondo continui a riunirsi per parlare di clima perseguendo indirettamente altri obbiettivi ….”
    .
    Provo ad azzardare una risposta per questa domanda.
    Dopo la conclusione della COP 24, si è levata alta la voce delle ONG e delle Organizzazioni caritatevoli mondiali: a Katowice ci sono stati progressi, ma non si sono risolti i problemi. Andando ad indagare circa i problemi non risolti, si scopre che secondo gli esponenti di queste Organizzazioni che SONO parte integrante e sostanziale delle Conferenze delle Parti, nel documento finale non si trova alcun cenno al superamento delle disuguaglianze, alla parità di genere ed alla salvaguardia dei diritti umani.
    Eppure da un punto di vista rigorosamente climatologico, la COP 24 non è stata un fallimento. A breve scriverò ancora su questo aspetto della COP 24 è cercherò di mettere in chiaro cosa si è deciso a Katowice riguardo alle questioni più strettamente legate al clima. Ciò su cui non si è deciso riguarda gli aspetti più propriamente economici e sociali.
    .
    Eppure la COP 24 è stata unanimemente definita un fallimento perché i media hanno dato maggior peso agli argomenti di quelle Parti che utilizzano le COP per fini che con il clima non c’entrano nulla o quasi. Perché le Conferenze delle Parti sono concepite per risolvere principalmente problemi sociali, economici ed umanitari, utilizzando le motivazioni climatiche come un ariete per sfondare il muro di resistenza che le opinioni pubbliche dei Paesi industrializzati oppongono ai trasferimenti di risorse verso i Paesi meno sviluppati.
    .
    Organizzare una conferenza planetaria sul superamento delle disuguaglianze, la parità di genere ed il rispetto dei diritti umani, servirebbe a poco perché non si otterrebbe alcun risultato tangibile: le classi medie dei Paesi “ricchi” sono tartassate oltre ogni limite ed i poveri aumentano ogni giorno di più, per cui è del tutto improponibile proporre altre tasse per aiutare i Paesi in via di sviluppo. Se si utilizza la foglia di fico dei clima che cambia male per colpa dell’uomo (dei Paesi sviluppati, però) ecco che tutto diventa più facile e qualche tassa in più sono disposti a pagarla anche i cittadini del Nord del mondo.
    .
    Una cosa mi spaventa, però, in tutto questo. Le giovani generazioni (quella dei coetanei della famosa ragazzina svedese Greta) sono ormai convinte da un lavaggio del cervello capillare e radicale, che non avranno un futuro per colpa dei politici anziani che non hanno a cuore il loro futuro e le stanno sacrificando sull’altare del benessere. Nel suo intervento a Katowice, Greta è stata spietata:
    “Si racconta solo di una crescita economica eterna perché si ha troppa paura di essere impopolare. Parlate solo di andare avanti con le stesse cattive idee capitaliste che ci hanno portato in questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare è tirare il freno di emergenza. Non siete abbastanza maturi per dire la verità? Ci lasciate anche questo di peso.

    Ma non mi interessa essere popolare. Mi interessa la giustizia climatica e salvare il pianeta. La nostra civiltà viene sacrificata per l’opportunità di un numero molto ridotto di persone di continuare a fare enormi somme di denaro.

    La nostra biosfera viene sacrificata in modo che i ricchi di paesi come il mio possano vivere nel lusso. Sono le sofferenze dei molti che pagano per i lussi di pochi. Nel 2078 celebrerò il mio 75 ° compleanno. Se avrò figli, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse chiederanno perché non avete fatto nulla mentre c’era ancora tempo per agire.

    Dite di amare i vostri figli sopra ogni altra cosa, eppure state rubando il loro futuro davanti ai loro stessi occhi. Finché non inizierete a concentrarvi su ciò che deve essere fatto piuttosto che su ciò che è politicamente possibile, non c’è speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come una crisi. Dobbiamo mantenere i combustibili fossili nel terreno e dobbiamo concentrarci sull’equità. E se le soluzioni all’interno del sistema sono così impossibili da trovare, forse dovremmo cambiare il sistema stesso.”
    .
    Ho preferito riportare per intero questo estratto del suo discorso, a mio giudizio la parte più significativa, perché esso rappresenta lo spirito delle Conferenze delle Parti: poco clima e molto, molto altro che, però, non potrebbe essere digerito dalle masse senza quel pizzico di clima.
    Ciao, Donato.

    • Se qualunque altro gruppo di interessi, per qualunque altra buona causa, avesse fatto ricorso alla circonvenzione di minore per fargli pronunciare un pistolotto del genere, tutto il mondo sarebbe insorto in difesa del minore medesimo. Invece per il clima si può fare, e ci vogliono far credere che questa ragazzina declama farina del suo sacco e non è sapientemente indottrinata da qualche benpensante stratega della comunicazione. Questo è il punto più basso che si potesse raggiungere. Medito seriamente l’astensione ma, parafrasando ciò che in ben più sacro contesto si è detto recentemente, chi ha perso il senso delle cose non può capire quanto questo sia grave.
      gg

    • Alessandro

      Chi ha perso il senso delle cose non può capire quanto questo sia grave..

    • Alessandro

      “Chi ha perso il senso delle cose non può capire quanto questo sia grave..”

      Il problema vero è che noi tutti, tutti i giorni,permettiamo che succedano certe cose, che si perda il senso delle cose, che si perda il senso della storia, che si perda il senso della dignità…se la circonvenzione di minore “funziona” come apripista nella mente della gente, molto probabilmente il vero problema è proprio la mente della maggioranza della gente…

  10. Alessandro

    Io non sono mai riuscito a capire l’utilità della COP e fino a che alla COP si parlerà di clima credo che non finiranno gli articoli su CM. Donato mi capirà perchè non ho letto nemmeno mezza riga dei suoi articoli, ma visto che la cronaca è eccellente, mi è venuta un pò di curiosità “climatica”..vado a rimediare..grazie Donato!

  11. Fabrizio Giudici

    Non sono mai riuscito a capire perché il mondo continui a riunirsi per parlare di clima perseguendo indirettamente altri obbiettivi e non si riunisca con lo stesso impegno, la stessa foga diplomatica, lo stesso trasporto mediatico direttamente su quelli, cioè sugli aspetti che realmente influiscono sulla vita di tutto il genere umano. Qualcuno ha una spiegazione per questo?

    Perché questo è l’alibi standard del filantropismo. Ovvero: il punto di partenza è che dichiaro di fare cose buone e giuste, ma in realtà voglio farmi i miei propri interessi. Dunque devo costruire una grande cortina fumogena per distogliere l’attenzione da quello che sto facendo in realtà. La cortina fumogena, tautologicamente, dev’essere fumosa, ovvero prestarsi a discorsi poco razionali, poco conseguenti, molto emozionali; dunque non è possibile che essa stessa sia di per sé un obiettivo in grado di trascinare l’opinione pubblica.

    E poi… Il radical-chic medio, pensi che preferisca sganciare qualche migliaio di euro per un’organizzazione realmente benefica, oppure comprarsi una Jaguar e-Pace (oltretutto anche con i contributi?).

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