IL MESE DI OTTOBRE 2018[1]
Mentre sul meridione hanno prevalso condizioni di instabilità sul settentrione hanno dominato condizioni di tempo stabile a cui dal 27 è subentrata un fase intensamente perturbata.
Il periodo dall’1 al 26 ottobre ha visto sul Settentrione il prevalere di condizioni anticicloniche interrotte solo dal passaggio di una debole perturbazione atlantica transitata fra 6 e 7 ottobre. Nello stesso periodo il meridione ha invece subito l’influsso di tre depressioni mediterranee rispettivamente transitate nei giorni 1-3, 18 e 22-23 ottobre. Dal 27 ottobre invece l’intera penisola ha subito l’influsso di una grande saccatura atlantica da ovest che ha determinato condizioni di tempo perturbato fino a fine mese. Per rendere ragione di tali condizioni abbiamo realizzato le topografie del livello di pressione di 850 hPa per il periodo 1-26 (figura 1a) che mostra l’Italia interessata da un promontorio dell’anticiclone delle Azzorre e la carta dal 27 al 31(figura 1b) che evidenzia invece la presenza sul Mediterraneo della suddetta saccatura con afflusso verso la nostra area di masse d‘aria calda di origine africana. E’ dal confronto fra tali masse d’aria con l’aria artica che confluisce nella saccatura che sono derivate condizioni fortemente perturbate con piogge abbondanti e ventosità localmente accentuata.
Una ventosità accentuata con estesi danni da vento si è verificata su Alto Veneto e Trentino Alto Adige il 29 ottobre in coincidenza con il transito di un minimo depressionario chiuso particolarmente profondo che ha dato luogo a venti di scirocco di intensità molto elevata. Al riguardo si riporta in (figura 1c) l’analisi a 500 hPa delle 18 UTC del 29 ottobre scorso.
Si segnala infine che l’analisi circolatoria giornaliera sull’Italia ha evidenziato il transito di un totale di 6 perturbazioni descritte in tabella 1.
Andamento termo-pluviometrico
Le temperature medie delle massime mensili (figura 2) hanno manifestato un’anomalia positiva debole o moderata al Centro – Nord mentre al Sud sono risultate nella norma, salvo locali anomalie negative su Sicilia, Sardegna e Calabria.
Le temperature medie delle minime mensili (figura 3) sono state in prevalenza soggette a un’anomalia positiva debole o localmente moderata. Dalla figura 5 si coglie che la piovosità è risultata abbondante su gran parte dell’area, con anomalie positive su Piemonte sudoccidentale, Liguria, Trentino – Alto Adige, Sardegna, Puglia, Calabria e Sicilia centro-orientale. Anomalie negative a carattere locale si sono registrate invece su Abruzzo, Molise, Lazio meridionale, Toscana centro-settentrionale e Sicilia Occidentale.
L’analisi decadale (tabella 2) evidenzia che le anomalie positive delle temperature si sono concentrate nella seconda e terza decade del mese interessando soprattutto il centro-nord. Le anomalie pluviometriche positive si sono invece concentrate nelle prime due decadi al sud e nella terza decade al centro-nord.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, inferiori a 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti,di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (minori di 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
L’anomalia termica sopra descritta è confermata dalla carta delle anomalie termiche globali riportata in figura 6a, ricavata da dati MSU e dalla quale si nota che l’anomalia termica positiva si lega a un nucleo di anomalia positiva centrato sull’Europa centro-orientale. In figura 6b riportiamo inoltre la carta dell’anomalia termica globale da stazioni il suolo prodotta dal Deutscher Wetterdienst sulla base dei report mensili CLIMAT che i diversi servizi meteorologici fanno confluire presso la sua sede.
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2017 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
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