Oggi suggerimenti di lettura, il primo se non avete niente da fare, il secondo torna buona per il prossimo allarme in chiave atolli del Pacifico.
Guardie e Ladri col Cappotto
Ci credereste? C’era sin qui un diffuso consenso sul fatto che il caldo facesse andar fuori di cotenna e, quindi, prima o poi stando alle previsioni nelle stagioni calde sempre più calde avremmo finito per aver bisogno di girare col bastone.
E invece no, salta fuori che analizzando i DB dell’FBI sulle attività criminali il segnale sia chiaro: i crimini non aumentano nelle stagioni calde ma in quelle fredde, se sono un po’ meno fredde, questo soprattutto nei posti dove di norma l’inverno è molto rigido.
Il che pare ovvio. Se fuori si gela un po’ di meno, tutti quelli dotati, diciamo così, di una certa intraprendenza, sono più inclini a mettere il naso – e il piede di porco – fuori casa.
Meglio? Peggio? Naturalmente la seconda, perché, ovviamente, con gli inverni sempre meno freddi avremo sempre più crimini…
Warmer winter temperatures linked to increased crime
Piccoli atolli crescono
Ah, le Maldive… spiagge incantate, palme, orizzonti sconfinati… tutto destinato a finire sott’acqua, prima o poi.
Ma davvero?
Pare di no. Ricerca all’ultimo grido, datazione della formazione delle Isole Maldive e… ops, si sono formate quando il mare era di circa mezzo metro più alto di adesso. Possibile? Pare di sì, perché proprio il mare più alto e le onde ad alta energia conseguenti, avrebbero rotto le barriere coralline e depositato all’interno le fondamenta per la formazione delle isole. Ergo, se il mare crescerà e con lui le onde, si ricreerebbero le condizioni per la crescita delle isole, non per la loro sommersione.
Ma, attenzione, perché questo possa succedere il corallo deve essere in buona salute. Siccome le stesse proiezioni dicono che invece se la passerà male, nisba, mare alto, onde forti, ma niente isole. Non ne va mai bene una.
Rising sea levels may build, rather than destroy, coral reef islands
A proposito di suggerimenti di lettura… durante la pausa pranzo sono capitato su un paio di notizione sul sito delle cheerleaders de noantri del cambiamento climatico… La Repubblica…
La prima e’ che i pinguini “nonostante la minaccia del riscaldamento globale” pare se la passino alla grande:
“Scoperta emozionante a Danger Islands. Ci vivono oltre 750mila coppie di pinguini di Adelia nonostante la minaccia del riscaldamento globale”
… ehi!… e si chiama pure “Danger Island”!… 🙂
https://www.nature.com/articles/s41598-018-22313-w.pdf
Questa notizia, assieme a quella di un paio di giorni fa a proposito della buona salute di una popolazione di orsi polari immagino gettera’ nella disperazione i climatocatastrofisti… ceegoisti!… non vogliono saperne di estinguersi… eppure i modelli lo prevedono, come si permettono?
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La seconda notizia, stessa fonte, cita un articolo/studio apparso su Nature giusto ieri (19/11).
E’ basato su modellini farlocchi, quindi da prendere con le molle), e direbbe che…
“Meltwater from the Antarctic Ice Sheet is projected to cause up to one metre of sea-level rise by 2100 under the highest greenhouse gas concentration trajectory (RCP8.5) considered by the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).
HOWEVER, the effects of meltwater from the ice sheets and ice shelves of Antarctica are NOT INCLUDED in the widely used CMIP5 climate models, which INTRODUCES BIAS into IPCC climate projections. ”
https://www.nature.com/articles/s41586-018-0712-z
… versione completa qui…
https://goo.gl/WzNyro
Ma come? I pre-ci-sis-si-mi modellini della setta IPCC *N*O*N* hanno tenuto conto fin’ora dell’effetto dell’acqua di fusione del continente antartico?
Ma dai! Ma non erano “state-of-the-art” e precisi fino al 2300 e anche oltre? … ho letto studi dove li utilizzano per proiettare le condizioni al 2500, e includevano tutto, ma proprio tutto!! 🙂
Tra l’altro, commento mio… la fusione dell’antartide e’ il male minore, fra le varie fusioni in corso su questo pianeta… dato che contribuisce in maniera minima all’innalzamento di mari e oceani.
Non vorrai mica vedere che anche per la Groenlandia, che contribuisce molto di piu’ dell’antartide, i modellini IPCC NON hanno fin’ora considerato l’effetto della fusione della sua calotta e ghiacciai????
E’ una scienza inesatta, al massimo… 🙁
Saluti.
Una pubblicazione a mio parere degna di nota sulla crescita del livello del mare dopo una deglaciazione nel passato:
http://people.oregonstate.edu/~carlsand/Ullman_qsr_2016_LIS.pdf
Mai una gioia