Concettualmente non fa una piega: vento e pioggia sono i due processi attraverso cui viene dissipata l’energia di un sistema, quindi se si sottrae energia nal sistema prima che inizi la dissipazione questa sarà inevitabilmente quantitativamente diversa. Il punto è, di che numeri stiamo parlando?
E’ presto detto. Esce su Science Daily la notizia di un paper pubblicato su Environmental Research Letters:
Precipitation reduction during Hurricane Harvey with simulated offshore wind farms
Lo studio, interamente modellistico, individua nella divergenza orizzontale che si genera nel lato sottovento di una windfarm posizionata davanti alla costa, la causa di una riduzione sensibile delle precipitazioni accumulatesi sulla zona di Huston, in Texas, con il landfall dell’uragano Harvey di qualche anno fa. Quante turbine? Solo 74.619. Da notare che i parchi eolici offshore più grandi ne hanno circa un centinaio…
Per fortuna gli stessi autori specificano nelle loro conclusioni che si tratta di scenari improponibili (loro dicono futuribili, ma un futuro così è meglio non immaginarlo) e che la ricerca proseguirà cercando di individuare il numero minimo di turbine che sarebbe necessario schierare di fronte alle coste dove possono abbattersi degli uragani per ottenere dei risultati di un qualche significato. Infatti, anche le simulazioni fatte con “solo” 22.000 e passa torri eoliche non hanno dato grandi risultati, anche perché pare che l’efficacia dipenda anche (e vedi un po’) dalla posizione della foresta di pali e ventole rispetto alla traiettoria del sistema e all’orientamento del vento che esso genera.
Settantaquattromilaseicentodiciannove qui, altrettante lì e così via, sperando che prima o poi l’uragano faccia centro.
Da non crederci…
Buona domenica.
ECCOCI, una studio che risponde alla mia domanda. Quindi ferma gli uragani ma non influisce in maniera significativo sul microclima. http://gualerzi.blogautore.repubblica.it/2014/02/11/leolico-non-incide-sul-microclima-europeo/
Nel Sahara poi potrebbero incrementare le piogge. “… le pale sarebbero in grado di abbattere l’aria calda— aumenterebbe le temperature di 2°C in prossimità della superficie e incrementerebbero notevolmente le precipitazioni, addirittura dell’80% nella regione del Sahel….” https://tech.everyeye.it/notizie/cosi-eolico-fotovoltaico-potrebbero-cambiare-in-meglio-clima-del-sahara-343232.html
Quindi i parchi eolici influiscono correnti , meteo, microclima? Non ci sono solo uragani.
In che modo influiscono ?
@Fabrizio Giudici
“perché non hanno fatto numero tondo, 75.000?”
Probabilmente perché nell’essere precisi cercano di fare intendere una certa precisione nel loro calcolo… 74619 rispetto a 75000.
Sono stupidaggini senza senso… le turbine eoliche moderne sono progettate e dimensionate per “tagliare” e mettersi in posizione di sicurezza quando il vento raggiunge velocità ben inferiori a quelle di un uragano…
“At the cut-out wind speed, the turbine shuts down to avoid damage. The pitch controllers feather the blades to let the wind flow past them and the rotor hub is braked. The wind usually has to return to a much lower speed, called the cut-back-in wind speed, for a certain amount of time before the turbine will restart.
The cut-out speed is generally around 55 mph. The cut-back-in speed is around 45 mph.”
https://www.wind-watch.org/faq-technology.php
… per non parlare del fatto che dovrebbero essere turbine off-shore in acque profonde, che costano pure di più (oltre a essere una tecnologia la cui affidabilità è ancora tutta da dimostrare).
Questo “studio” , ovviamente pal-reviewed dai soliti amici di merenda, è solo un esercizio di stile vuoto di qualsiasi contenuto pratico, che verrà utilizzato in futuro come referenza “scientifica” dai prossimi esempi di applicazione delle rinnovabili intermittenti per la produzione del 100% dell’energia. Caxxate senza alcuna vera base scientifica, ovviamente… è ideologia applicata condita di abbondanti dosi di wishful thinking… e poco altro.
Non è una novità…
https://news.stanford.edu/news/2014/february/hurricane-winds-turbine-022614.html
… uno degli autori è lo stesso, la Archer… e Jacobson è quello “famoso” per aver citato in giudizio un’altro scienziato che non era d’accordo con lui…
Problema.
Un campo offshore di 75000 generatori eolici occupa una superficie oceanica di 54kmq e viene investito da un uragano cat.5 con vento a oltre 252km/h (70m/s).
Sapendo che: I generatori sono distanziati uno dall’altro di 0,2 km a formare una rete a maglia quadrata e ogni generatore ha una potenza nominale di 0,6Mw ed è costato 5M$, calcolare i danni.
Immagino sia scritto da qualche parte nell’articolo, ma francamente non ho voglia di leggerlo; comunque: perché non hanno fatto numero tondo, 75.000?
Perché 75.000 sembrava un numero a casaccio, mentre 74.619… lo stesso!