E’ uscito sui PNAS ad opera di due ricercatori del MIT il paper su cui si è gettata a capofitto l’ANS(i)A appena ieri.
Qui il paper: Earth’s outgoing longwave radiation linear due to H2O greenhouse effect
QUi la versione ansiogena: La Terra come Venere, potrebbe avere un futuro bollente
Dunque, premettendo che la Terra avrà inevitabilmente un futuro bollente, semplicemente quando il Sole si sarà espanso abbastanza da cuocerla, cioè più o meno entro un miliardo di anni, l’oggetto del paper è davvero interessante, mentre lo è molto meno l’interpretazione in chiave attuale, ovvero cambioclimaticocentrica che ormai sembra si debba dare per guadagnare un po’ di spazio sui media.
Gli autori indagano la linearità della relazione tra la temperatura superficiale e la radiazione infrarossa uscente, un rapporto apparentemente semplice ma invece regolato da molti processi tutt’altro che lineari che nel loro complesso costituiscono il bilancio radiativo, cioè quanto calore entra, come viene gestito e quanto ne esce dal sistema pianeta. La loro conclusione è che questo rapporto si mantiene per effetto della presenza di un gas condensabile che concorre all’effetto serra, nella fattispecie il vapore acqueo, ma cessa di essere lineare quando la temperatura raggiunge/supera i 60°C.
A quei valori, ovviamente, non può portarci il Global Warming, neanche con tutta la buona volontà, ma ci arriveremo come detto per la naturale evoluzione delle cose, sempre che nel frattempo non intervenga qualche altro fattore a modificarle.
Ad ogni modo, le informazioni che scaturiscono da questo studio gettano una luce nuova sul contributo della radiazione infrarossa uscente alla sensibilità climatica – che ricordo essere la reazione del sistema all’aumento dell’efficienza dell’effetto serra, valore su cui la ricerca degli ultimi anni sta scommettendo al ribasso, ovvero verso un sistema meno sensibile, visto che il forcing aumenta sempre e le temperature non quanto dovrebbero secondo le previsioni.
Questo aspetto, unitamente alla non banale informazione che chi governa l’effetto serra è il vapore acqueo (sapevatelo…) e non la CO2, avrebbe dovuto suscitare la curiosità di ogni commento, mentre si è preferito andare nella direzione dell’improbabile ma sempre mediaticamente accattivante arrosto prossimo venturo. Vuoi mettere?
@ale.meteo
Sulla rotazione di Venere…
https://www.dropbox.com/s/8o745s1rihdp7lw/The%20four%20final%20rotation%20states%20of%20Venus%20-%20Nature%20-%20Correia%20Laskar%20-%202001.pdf?dl=0
@robertok06
Non è difficile da credere ma è tra le prime da escludere.
L’orbita venusiana è pressoché circolare mentre la Terra e Marte, hanno variazioni cicliche nell’eccentricità. Ora Marte è in una intensa fase glaciale. L’eccentricità orbitale di Mercurio è elevata. Quindi dopo questa breve panoramica, si nota qualcosa che non torna. Ma invece, nelle risonanze orbitali, è ben chiaro..
Poi si vedrà.. mettiamola proprio remota, l’ipotesi di Venere estraneo come genesi. Ma in fondo, quando si ipotizzava su come si fosse formata la Luna, l’ipotesi più bizzarra si è dimostrata la verità. Diciamo che in base a questa scoperta, si può definire anche la caratteristica rotazione venusiana.
A proposito di ansie climatologiche, e di certa finta stampa che dovrebbe fare informazione e non propagare fake news… giusto ieri un certo blog di una certa signora che si diverte a parlar male di questo blog si prendeva gioco di un articolo pubblicato qui… oggi, giusto per dirne una… commentando uno dei tanti “studi” climatocatastrofisti dice che, per quel che riguarda le città italiane…
“Va meglio nelle città di mare, peccato che da un po’ abbia preso a innalzarsi di 48mm/anno.”
48 mm all’anno???? Le temperature???
Da scompisciarsi dalle risate, se non fosse che la stessa “giornalista” suggerisce agli insegnanti delle scuole di far conoscere ai loro studenti il mitico “studio”.
“Forse può interessare gli insegnanti di scienza: nell’angolino in basso a destra dei grafici, basta cliccare su “data” per scaricare quelli grezzi.”
I “dati” da lei citati sono, ovviamente, proiezioni future basate sull'(ab)uso dei modellini farlocchi… what else?
48 mm/anno!… Glu! Glu! Glu!
… e giù i lettori di Repubblica a bersi ste’ baggianate.
🙂
Roberto, per tua informazione. La signora in questione, cui va il rispetto dovuto ad ogni sorta di essere vivente, non ha il permesso di entrare a casa nostra, né dalla porta principale, né da quella sul retro. Di questo farà motivo di orgoglio, nella fattispecie sono contento di poter essere utile. 😉
Repubblica è in via di estinzione, fra 5 anni non esisterà più..basta dare un’occhiata alle copie vendute.
@ale.meteo
“Ci sono ipotesi più affascinanti.. Venere che è entrato nel sistema solare, e non si è formato dall’evoluzione del disco di formazione stellare.”
Questa e’ difficile da credere… quasi impossibile che un pianeta sia catturato e che si stabilizzi su un’orbita con una piccola eccentricita’ come quella di Venere (solo 0.007) …
Ad onor del vero L. Mariani ha sempre messo in evidenza che il principale gas-serra, è il vapore acqueo. Nel 2010 egli pubblicò un lungo articolo ( http://www.climatemonitor.it/?p=6456 )
che oggi, probabilmente a causa del cambiamento del CMS, può essere letto con grande difficoltà. In particolare mancano tutte le figure ed i tanti caratteri speciali rendono difficile la comprensione delle equazioni in esso contenute.
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In tale articolo si illustrava la teoria dello scienziato ungherese Miskolczi che attribuiva al vapore d’acqua funzione modulante dell’effetto serra dovuto al diossido di carbonio. Detto in altri termini, all’aumento della concentrazione atmosferica di CO2, corrisponde una diminuzione della concentrazione di vapore d’acqua (sotto forma di pioggia). Ciò impedisce l’innesco dei meccanismi di retroazione ed amplificazione che porterebbero al surriscaldamento incontrollato della Terra, paventato dai sostenitori dell’AGW.
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All’epoca questa teoria fu bistrattata e ridicolizzata, anche perchè, orrore, pubblicata su di un’oscura (sic) rivista ungherese: come se il prestigio della rivista possa rendere “più vero” ciò che vi viene scritto.
Purtroppo per il dott. F. Miskolczi (astrofisico della NASA) le cose divennero tragiche: fu costretto a dimettersi dalla NASA ed a rinunciare al suo lavoro, ostracizzato dalla comunità scientifica. Il prezzo da pagare per essere libero di esporre le proprie idee “eretiche”, è stato pesantissimo.
( andaronhttps://rclutz.wordpress.com/2017/05/17/the-curious-case-of-dr-miskolczi/ )
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Leggendo l’articolo segnalato da G. Guidi, ho avuto l’impressione che contenga molte delle idee di Miskolczi, anche se egli non viene citato tra le fonti. In entrambi i casi l’emissione di calore ad onda lunga è modificato dalla presenza del vapor acqueo, in entrambi i modelli si fa riferimento al cielo sereno, in entrambi i casi si parla di serbatoi illimitati di acqua (oceani), in entrambi i casi si fa riferimento a pianeti extraterrestri, in entrambi i casi si tratta di finestre ottiche e di riduzione delle stesse a causa della saturazione del vapor d’acqua. Ciò che cambia è che nel caso di Miskolczi si giunge ad una teoria alternativa a quella dell’AGW, nel caso dell’altro articolo si auspica che le conclusioni dello studio siano utili per migliorare le previsioni dei modelli di circolazione globale che, a quanto sembra, non terrebbero conto delle peculiarità del comportamento del vapore d’acqua.
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L’aspetto più rilevante dell’articolo è che la radiazione emessa dalla Terra nello spazio, non coincide con quella di un corpo nero per un largo intervallo di temperature e, quindi, l’emissione di calore radiante non segue la legge di Stefan-Boltzmann, ovvero della quarta potenza della temperatura, ma una banalissima legge lineare. Il cambiamento delle modalità dell’emissione radiante dipende, secondo gli autori, esclusivamente dal vapor acqueo presente in atmosfera, in quanto esso cambia le sue caratteristiche ottiche e, quindi, modifica lo spettro di emissione della Terra. Esso si comporta come una specie di schermo che impedisce alla radiazione uscente di seguire la legge di Boltzmann.
A questo punto mi è venuta spontanea una domanda. Che fine fa la radiazione immagazzinata nelle molecole di H2O? Sbagliamo se diciamo che il vapore d’acqua condensandosi sotto forma di pioggia, “scarica” una parte del calore immagazzinato sotto forma di energia radiante?
Ciao, Donato.
La situazione di Venere primordiale era diversa. Aveva a disposizione una buona quantità di acqua, poco meno della Terra, ma il vapore d’acqua in atmosfera non saturava. Quindi niente precipitazioni ed oceani superficiali. Tutto questo data la minore distanza di Venere dal Sole. L’insistenza a portare vapore d’acqua in atmosfera e poi a disperderlo nello spazio ha causato un “runaway greenhouse” con gli effetti che notiamo oggi e la quasi assenza di vapor d’acqua in atmosfera. In realtà la situazione è ancora più complessa causa le passate enormi eruzioni vulcaniche. Il destino della Terra sarà questo, come ben ricordato, causa l’evoluzione del Sole tra qualche miliardo di anni.
Caro Guido,
grazie per aver portato alla nostra attenzione questo interessante studio.
Sul sito del MIT dicono, a proposito di esso:
“How Earth sheds heat into space
New insights into the role of water vapor may help researchers predict how the planet will respond to warming.”
Strano, no? New insight… cioe’ una novita’ sul ruolo del vapore acqueo… come puo’ esserci qualcosa di nuovo su un argomento che, come recita il mantra IPCC/CAGW, e’ perfettamente conosciuto? “Case closed”, come dicono???
Continuano cosi’:
“Finding an explanation could help climate scientists model the effects of climate change.”
Ma come? Ma i modelli non sono gia’ perfetti come sono?… un giorno si e l’altro pure gli adepti dell’IPCC ci dicono che bisogna credere alle loro previsioni per l’anno 2100, e anche piu’ tardi… e ora scoprono che e’ il vapore acqueo che regola la temperatura e limita l’effetto dell’aumento della concentrazione di CO2???? Mah…
http://news.mit.edu/2018/how-earth-sheds-heat-space-0924
Ho anche trovato questo….
https://www.hou.usra.edu/meetings/climatology2018/pdf/2015.pdf
… stessi autori, stesso argomento… con interessante grafico. .. stesso dell’articolo discusso qui (vedi sotto).
P.S.: L’articolo completo di Cronin e Koll, senza bisogno di abbonamento a PNAS si trova qui:
http://geosci.uchicago.edu/~dkoll/publications_files/Koll2018_PNAS.pdf
Se si altera la rotazione della Terra, il pianeta potrebbe diventare come Venere. C’è da meravigliarsi, quando qualcuno scrive cose del genere.
Bisogna vedere a parità di temperatura e pressione al suolo, se l’attuale rotazione planetaria può, a parità di energia, modificare l’assetto atmosferico terrestre.
Su Marte non fa un fico secco il diossido di carbonio. Quindi solo eventi esterni, di origine, o geologici ed interni, possono alterare profondamente l’assetto atmosferico di un pianeta. Questo nel corso di milioni di anni, oppure spazzarlo via per sempre. Renderlo sterile per sempre, ma anche un pianeta astratto come Venere.. acido si direbbe.
Personalmente è più plausibile che ul lampo gamma colpisca la Terra, piuttosto che ribolle (con una rotazione in 24 ore) Perché c’è una quantità di CO2 maggiore delle aspettative. Semplicemente in passato la CO2 è stata mangiata e trasformata dalla biosfera. Esistono dei cicli oceanici relativi alla temperatura del sistema climatico intrinseca con l’andamento di attività della nostra stella.
Un lampo gamma (lampo di raggi gamma) potrebbe aver colpito Marte. All’origine, la rotazione retrograda venusiana, potrebbe essere semplicemente stata, la dinamica di collasso del materiale di formazione planetaria. Oppure un pianeta errante potrebbe essersi avvicinato troppo a Venere. Un’altra ipotesi, potrebbe essere ricondotta alla serie di scontri tra planetoidi che hanno formato Venere. Questo per intenderci quanto questi abbondanti “oggetti” vagavano caoticamente sel sistema solare primordiale. Quanto questi corpi con orbite instabili e caotiche, abbiano poi equilibrato sin dall’origine, la rotazione retrograda venusiana.
Ci sono ipotesi più affascinanti.. Venere che è entrato nel sistema solare, e non si è formato dall’evoluzione del disco di formazione stellare. Il nostro Sole c’è sempre in mezzo.. Sarà lui a dettare il tempo dell’orchestra atmosferica terrestre?