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Il Vortice Polare e le sue Derivate

Due interessanti segnalazioni, entrambe provenienti dalla rassegna scientifica settimanale che fa Judith Curry sul suo blog. Si tratta di argomenti molto attuali perché affrontano il tema delle dinamiche di circolazione a monte ed a valle degli eventi di Stratospheric Sudden Warming. Quel che ne risulta, semmai ci fosse bisogno di confermarlo, è un sistema ad elevatissima complessità in cui le relazioni di causa-effetto non sono mai chiare e tanto meno lineari, quanto piuttosto saldamente intrecciate e in grado di proporre soluzioni sempre diverse.

La prima è una breve presentazione che discute l’influenza delle oscillazioni dell’ENSO (El Niño Southern Oscillation) sulla frequenza di occorrenza degli eventi di SSW e, con riferimento a questi ultimi, come variano gli effetti o teleconnessioni delle fasi di ENSO positiva (El Niño) o negativa (La Niña) nelle stagioni invernali in cui si verificano importanti eventi di SSW. Mentre il segnale di variazione della frequenza di occorrenza di eventi di rapido riscaldamento della stratosfera non è molto chiaro al variare dell’indice ENSO nelle rianalisi, cioè in quello che abbiamo a disposizione che più si avvicina alle osservazioni, nelle simulazioni modellistiche la fase positiva di ENSO sembra essere associata ad aumento del 30% delle probabilità che ci siano eventi di SSW nell’inverno boreale. Tra tutti, il segnale più evidente tuttavia e quello che assegna alle dinamiche del Vortice Polare Stratosferico il ruolo più importante per il destino degli inverni sull’Eurasia. Ecco il video della lezione, che comunque trovate a questo link:

Per chi volesse, l’autrice ha pubblicato anche un post sull’ENSO blog della NOAA in cui spiega ancora meglio i concetti espressi nel video.

La seconda affronta il tema del VPS in modo molto meno diretto e, soprattutto, ad una scala temporale non annuale ma multidecadale, quindi più squisitamente afferente al clima. La teleconnessione analizzata è quella delle oscillazioni dell’indice AMO, che varia alla scala dei decenni ed è riferito alle temperature di superficie dell’Oceano Atlantico.

Atlantic Multidecadal Oscillation modulates the impacts of Arctic sea ice decline

In questo studio, purtroppo a pagamento, si investigano le variazioni dell’indice AMO al fin di identificare un segnale riconducibile alle dinamiche del ghiaccio artico. A mio parere ci sono due aspetti particolarmente interessanti:

  • Il primo è la dipendenza dell’estensione dei ghiacci artici dalla fase positiva o negativa di AMO, cioè dalla distribuzione della massa atmosferica – quindi ventilazione – in relazione alle temperature di superficie dell’oceano;
  • La seconda tira in ballo il VPS, ovvero collega l’estensione dei ghiacci all’innevamento sull’area Euro-Asiatica nei primi mesi invernali ed alle dinamiche di circolaizone che ne conseguono e che implicano maggiore debolezza o solidità del VPS nel mese di febbraio.

Spero che le segnalazioni vi siano gradite. Buona giornata 😉

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Published inAttualitàClimatologiaMeteorologia

3 Comments

  1. robertok06

    Salve a tutti,
    L’articolo a pagamento sulla modulazione AMO del ghiaccio artico forse riesco a trovarlo io… e nel caso lo posso mettere a disposizione… comunque c’é, in chiaro, quest’altro articolo anche lui recente…

    “Winter Eurasian cooling linked with the Atlantic Multidecadal Oscillation”

    … che mi pare dica cose simili:

    http://iopscience.iop.org/article/10.1088/1748-9326/aa8de8/meta

    • Nontelodico

      Siamo proprio sicuri di poter mettere a disposizione materiale che probabilmente è soggetto a copyright???

    • robertok06

      @nontelodico

      Scambio in forma privata, ovviamente… siamo tutti scienziati qui no?… si parla di meteo e clima dopotutto…

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