IL MESE DI GENNAIO 2018[1]
Il mese ha presentato precipitazioni in prevalenza inferiori della norma con le rilevanti eccezioni di Piemonte, Val d’Aosta e Trentino Alto Adige. A ciò si sono associate temperature quasi ovunque in anomalia positiva da debole a moderata.
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa per l’area euro-atlantica (figura 1a) mostra come centri d’azione principali l’anticiclone delle Azzorre (lettera A) e il ciclone d’Islanda (lettera B), ambedue in posizione arretrata in Atlantico. Fra di essi corrono veloci le correnti occidentali che raggiungono l’area italiana assumendo carattere diffluente.
La carta delle isoanomale (figura 1b) mostra un consistente nucleo di anomalia positiva (+8 m) centrato sull’Atlantico ad ovest della penisola iberica. Si noti anche il nucleo di lieve anomalia negativa (-1 m) sul Nord Italia associato ad un più rilevante nucleo di -5 m centrato sulla Scozia.
Nel corso del mese di gennaio abbiamo assistito al passaggio sulla nostra area di un totale di 7 perturbazioni (Tabella 1).
Giorni del mese | Fenomeno |
1 gennaio | Tempo atlantico con rapido transito di una saccatura più attiva sul settentrione (perturbazione n. 1) |
2 gennaio | Un promontorio anticiclonico da sudovest si espande verso le Alpi. Al centro-sud variabilità residua. |
3-5 gennaio | Tempo atlantico con variabilità a tratti perturbata (perturbazione n. 2). |
6-10 gennaio | Grande saccatura con asse sulla penisola iberica con tempo perturbato sull’area italiana (perturbazione n. 3) |
11-13 gennaio | Una depressione mediterranea si scava sul Golfo ligure e si muove poi verso sudest interessando le regioni centro-meridionali (perturbazione n. 4) |
14-15 gennaio | Campo di pressioni livellate con tempo stabile |
16 gennaio | Tempo atlantico con variabilità perturbata (perturbazione n. 5). |
17- 22 gennaio | regime di correnti nordoccidentali con variabilità a tratti perturbata sul centro-sud. Il 21 regime favonico sul settentrione. |
23-24 gennaio | Promontorio anticiclonico da sudovest influenza l’area italiana con tempo stabile. |
25-27 gennaio | Una saccatura atlantica con asse ad ovest dell’Italia determina tempo perturbato (perturbazione n. 6) |
28-30 gennaio | Un promontorio dell’anticiclone della Azzorre si espande verso Est interessando la nostra area con tempo stabile. |
31 gennaio | Regime di correnti atlantiche sul settentrione (perturbazione n. 7) |
Andamento termo-pluviometrico
Le temperature massime e minime mensili (figure 2 e 3) manifestano in prevalenza anomalie positive da deboli a moderate. Tali anomalie positive sono distribuite omogeneamente sulle tre decadi del mese (tabella 2) con l’unica eccezione delle temperature massime nella seconda decade, nella norma al sud.
A livello mensile le precipitazioni (figura 4) sono risultate al di sotto della norma, con anomalie negative più sensibili su Emilia Romagna, Veneto meridionale, alta Toscana, Lazio, Sardegna meridionale, Abruzzo, Molise e Sicilia. Da notare anche le anomalie positive più spiccate su Piemonte, Val d’Aosta e Trentino Alto Adige.
Le precipitazioni decadali manifestano una sensibile anomalia positiva al nord nella prima decade cui si associano sensibili anomalie negative al centro-sud nella terza decade e al nord nella seconda (tabella 2).
Infine la carta di anomalia termica globale prodotta dall’Università dell’Alabama – Huntsville http://nsstc.uah.edu/climate/ e che ci consente di valutare la rilevanza sinottica delle anomalie termiche registrate in Italia indica che l’anomalia positiva osservata si associa ad una più ampia cintura di anomalie positive che ha interessato il Mediterraneo centro-orientale.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche positive sono evidenziate in giallo(anomalie deboli, inferiori a 2°C), arancio (anomalie moderate, fra 2 e 4°C) o rosso (anomalie forti,di oltre 4°C), analogamente per le anomalie negative deboli (minori di 2°C), moderata (fra 2 e 4°C) e forti (oltre 4°C) si adottano rispettivamente l’azzurro, il blu e il violetto). Le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate in azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% e giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75% .
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2015 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
[…] Fonte: Un Mese di Meteo – Gennaio 2018 […]
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