Eh bé, chi di modello ferisce di modello perisce. Crescono le probabilità che il Sudden Warming appena realizzatosi in stratosfera finisca per portare del buon freddo anche sul Mediterraneo. Alt, ho scritto crescono eh?
Dunque, sin dalle prime discussioni su questo argomento, è sembrato abbastanza chiaro che il pallino lo avrebbe tenuto in mano il lobo del Vortice Polare Stratosferico sul comparto americano. Fermo, più profondo e più freddo di quello sul lato siberiano, il #PolarVortex made in USA, continuando ad alimentare il getto atlantico, ha mantenuto bassa la Stormtrack sull’oceano, lasciando immaginare una regressione delle correnti fredde siberiane piuttosto alta di latitudine. Per alcuni aspetti le cose stanno ancora così, salvo che il lobo americano non può essere eterno, così, non appena mollerà un po’ la presa, andando più a est e colmandosi un po’, partirà l’onda in Atlantico…e l’Europa finirà nel frigorifero.
Domanda da 1 milione di Bitcoin: fin dove? Allora, ecco il titolo del post.
Fatta 100 la possibilità che questo clamoroso #Split del Vortice Polare potesse far ricordare questo inverno anche in troposfera, quando ne abbiamo iniziato a parlare sul serio avrei detto 60 no e 40 sì. Ora, complici le lunghe, lunghissime scadenze dei modelli di riferimento che vanno una a destra e una a manca si può ragionevolmente dire 50/50.
La chiave in questo caso è nella latitudine a cui si posizionerà l’anticiclone originato dall’onda atlantica e nell’inclinazione dell’asse dello stesso. Se sarà troppo tiltato verso est, quasi lungo la latitudine, il Mediterraneo vedrà l’aria fredda passare a nord, arrivare sulla Spagna e tornare in Italia con un bel fascio di margherite ;-). Se invece resterà più dritto, lungo la longitudine, si tratterà piuttosto di Stelle Alpine.
Ad oggi, anzi, ad ora perché ogni 6 ore i modelli deterministici cambiano idea, qualunque cosa si dicesse al riguardo avrebbe pari probabilità di essere giusta o sbagliata. Quindi, inizia il #ColdChasing!
Mai come in questo momento, la scienza “meteorrologica/climatologica” mostra tutti i suoi deficit. Questo mi fa, ancora una volta meditare su quanto ancora si debba fare prima di affermare e convenire su future catastrofi da global warming ecc….
Grazie della risposta . Nel 1929 e 1956 non esisteva la tecnologia che abbiamo oggi per monitorare quello che succede nella stratosfera. Ad oggi è possibile sapere se quegli eventi epocali siano stati generati da uno Stratwarming? Grazie. cordiali saluti Stefano.
Non so Stefano, sarebbe bello saperlo.
Fifty-fifty è già meglio che niente 🙂
Nel 1985 però era gennaio 🙂
Differenza tutt’altro che banale!
Buonasera sig. Guidi , quale altra ondata di gelo del passato è stata generata da uno stratwarming, e quali analogie si possono trovare con quello avuto negli scorsi giorni?
Grazie
Stefano
Stefano, le più recenti 2012 e 1985, con la seconda molto più simile all’attuale in termini di evoluzione stratosferica, ma è ancora presto per dire se in basso sarà simile e non costringermi a fare previsioni ;-).
gg