IL MESE DI DICEMBRE 2017[1]
Il mese si è contraddistinto per precipitazioni in complesso nella norma e temperature in prevalenza al di sotto della norma, con anomalie negative più sensibili nei minimi e nelle prime due decadi del mese.
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa per l’area euro-atlantica (figura 5a) indica la presenza di due principali centri d’azione e cioè il ciclone d’Islanda centrato sulla Scandinavia e l’Anticiclone delle Azzorre che è centrato sul vicino Atlantico al largo della Penisola iberica e che spinge verso nord un proprio promontorio. Fra queste due strutture circolatorie fluiscono le correnti atlantiche che giungono sull’area italiana da ovest-nordovest, risultando leggermente diffluenti e con lieve curvatura ciclonica a sud delle Alpi.
La carta delle isoanomale (figura 5b) in analogia con quanto già osservato a novembre mostra un consistente nucleo di anomalia positiva (+7 m) centrato sull’Atlantico ad ovest delle Isole Britanniche. Tale nucleo è effetto del summenzionato promontorio dell’anticiclone delle Azzorre, collocato un una posizione in cui nella stagione autunnale dominano di norma le Westerlies. Si noti anche il nucleo di anomalia negativa (-2 m) sul Nord Italia associato ad un più rilevante nucleo di -7 m centrato sulla penisola Scandinava.
Nel corso del mese di novembre abbiamo assistito al passaggio sulla nostra area di un totale di 7 perturbazioni (Tabella 1).
Giorni del mese | Fenomeno |
1-3 dicembre | L’Italia è interessata da una saccatura associata ad un minimo depressionario sul Baltico (perturbazione n. 1). Il giorno 2 tale struttura scava un minimo di cutoff con centro sula Sardegna e che estende la propria azione all’intera area Italia andando soggetto ad un graduale colmamento. |
4 dicembre | Ad ovest della nostra area si afferma un grande promontorio anticiclonico da sud proteso dal vicino Atlantico subtropicale alle Isole Britanniche. Sul suo fianco orientale regime di correnti settentrionali che interessa l’area italiana con lieve foehn a sud delle Alpi. |
6-7 dicembre | Il grande promontorio si muove verso est estendendo la sua azione all’intera penisola manifestando poi un graduale cedimento il giorno 7. |
8-9 dicembre | Sulla nostra area regime di correnti occidentali con perturbazione in rapido transito nei giorni 8 e 9 (perturbazione n. 2). |
10 Dicembre | Sulla nostra area regime di correnti occidentali. |
11-12 dicembre | Grande saccatura atlantica si mantiene a ovest della nostra area con flusso perturbato meridionale (perturbazione n. 3). |
13-15 dicembre | Sulla nostra area regime di correnti occidentali. |
16-18 dicembre | a partire da Nord transita una saccatura atlantica con successiva traiettoria verso lo Ionio (perturbazione n. 4). |
19-23 dicembre | Ad ovest della nostra area si afferma di nuovo un grande promontorio anticiclonico da sud proteso dal vicino Atlantico subtropicale alle Isole Britanniche. Sul suo fianco orientale regime di correnti settentrionali che interessa l’area italiana con lieve foehn a sud delle Alpi. Il giorno 22 un minimo depressionario mediterraneo con centro a sudest della Sicilia interessa marginalmente Calabria e Sicilia ionica (perturbazione n. 5). |
24-25 dicembre | Secondo un copione già visto il 6-7 dicembre il grande promontorio si muove verso est estendendo la sua azione all’intera penisola e manifesta un graduale cedimento il giorno 25. |
26-29 dicembre | Regime di correnti occidentali con transito di una saccatura atlantica a iniziare dal giorno 26 (perturbazione n. 6). |
31 dicembre | Sul settentrione transita una saccatura da nordest (perturbazione n. 7). |
Andamento termo-pluviometrico
A livello mensile le precipitazioni (figura 3) sono risultate in complesso nella norma con anomalie positive più sensibili su Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Liguria centro orientale, Alessandrino, Lazio Meridionale, Toscana centro settentrionale, Abruzzo, Basilicata e Calabria ionica e anomalie negative più spiccate su Piemonte Centro-Occidentale, Pianura padana centro-orientale, Sardegna orientale e Sicilia. Le temperature massime (figura 1) sono risultate per lo più nella norma salvo lievi anomalie positive o negative a carattere locale. Le temperature minime (figura 2) sono dal canto loro risultate in prevalenza nella norma o in anomalia negativa da debole a moderata.
A livello di precipitazioni decadali si noti al centro nord la debole anomalia pluviometrica negativa nelle prime due decadi e la più spiccata anomalia pluviometrica positiva nella terza decade (tabella 2). Deboli anomalie negative hanno invece dominato al sud nelle tre decadi del mese. Per quanto riguarda le temperature decadali si osserva invece un’anomalia negativa concentrata nelle temperature minime e nelle prime due decadi del mese.
Infine la carta di anomalia termica globale prodotta dall’Università dell’Alabama – Huntsville http://nsstc.uah.edu/climate/ indica la presenza di un nucleo di lieve anomalia termica negativa sul Canale di Sicilia con temperature italiane nella norma al sud e in lieve anomalia positiva al centro-nord (+0.2°C).
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2015 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
Secondo la reanalisi del NOAA sembra essere stato più freddo secondo la 1981-2010:
Immagine allegata