Come forse vi sarà già capitato di leggere in passato, sull’Osservatorio di Montevergine abbiamo la fortuna di disporre di notizie di primissima mano grazie all’impegno dell’amico Vincenzo Capozzi. Dal momento che quello appena conclusosi è stato un anno per molti aspetti particolare, pubblichiamo un breve ma significativo resoconto di quanto accaduto. Buona lettura.
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L’anno da poco conclusosi è stato caratterizzato, in quel di Montevergine, da alcuni eventi meteorologici di particolare rilievo, sia sotto l’aspetto termico sia sotto il profilo pluviometrico. Si riporta di seguito una breve caratterizzazione di tali eventi, effettuata attraverso un confronto con la climatologia storica.
- Il 2017, con 1219.3 mm di pioggia, è risultato essere il quarto anno più secco dal 1884 ad oggi: valori di precipitazioni annua più bassi sono stati riscontrati solo nel 2007 (986.4 mm), nel 1990 (1166.6 mm) e nel 1945 (1196.1 mm);
- Agosto 2017, caratterizzato da una temperatura media di +21.5°C, è stato il mese di agosto più caldo di sempre, superando sia l’Agosto del 2012 (temperatura media +21.3°C) sia l’Agosto del 2003 (temperatura media +21.2°C);
- L’estate 2017 è stata la terza più calda di sempre: la temperatura media del periodo giugno-agosto, pari a +19.5°C, è risultata essere inferiore solo a quella del 2003 (+20.3°C) e a quella del 2012 (+20.0°C);
- La primavera del 2017 è stata la quarta più secca dal 1884: il quantitativo pluviometrico osservato nel trimestre marzo-maggio è stato di soli 146.5 mm;
- Nella prima decade di Agosto 2017 è stata osservata la più intensa “heat wave” (ondata di caldo) di sempre: la media delle temperature massime è stata di +30.0°C, quella delle minime +22.6°C;
- La temperatura massima registrata nei giorni 04 e 05 agosto 2017, pari a +31.8°C, si è fermata a soli 0.2°C dal record storico (+32.0°C, rilevato in data 12/08/1922);
- La temperatura minima rilevata il giorno 05/08/2017, +25.8°C, è risultata essere la più calda dal 1884 ad oggi, superando i +25.2°C dell’11/08/1922 e del 07/08/1931;
- Il giorno 07/01/2017 è stata osservata una temperatura minima di -12.7°C. E’ necessario risalire al lontano 1963 per riscontrare una temperatura minima più bassa;
- Sempre in data 07/01/2017, è stata registrata una temperatura massima di -10.7°C: si tratta della terza temperatura massima più bassa di sempre. Soltanto nell’inverno 1963 (in data 23/01) e nell’inverno 1929 (il 03/02) furono registrate temperature massime inferiori (-11.4°C e -11.0°C, rispettivamente);
- In data 23/12/2017, alle ore 06:20, è stata rilevata una raffica di vento pari a 104.3 nodi (193.2 km/h): si tratta della velocità del vento più alta mai registrata dal 2008 ad oggi, ovvero da quando è operativa una stazione meteorologica automatica dotata di un sensore di velocità del vento.
Caro Vincenzo,
c’è qualcosa che non torna nelle temperature (fig.1) citate da Donato: se prendiamo la fig3 del nostro post del 2015 su CM
http://www.climatemonitor.it/?p=39434 si vede che la temperatura del 96-97 (leggo dalla figura, non ho controllato i dati) è circa di 7.8°C mentre nella fig.1 di questo post sembra essere vicina a 7.2°C. Questa differenza accentua l’impressione di un salto significativo tra le temperature prima e dopo (un breakpoint) che nel post del 2015 non avevamo trovato (con un test di normalità). Come può un’eventuale nuova omogenizzazione (ricordo che anche i dati usati nel 2015 erano omogenizzati) generare una differenza di 0.6°C (tanto secondo me) nel valore del 96-97?
Per la cronaca, ho appena fatto un test di Student sui dati del 2015 (sulle due pendenze riportate in fig.3) e il risultato è che le due pendenze sono diverse con probabilità maggiore del 99.9%. Il test di Student tiene conto anche del numero di dati usati per i due fit.
Ciao e buon lavoro. Franco
Si può proprio dare per scontato che i numeri riportati escano da misurazioni affidabili fatte dal 1800 e rotti fino ad oggi?
Alti e bassi, non noto raggiungimento di temperatura minima più alta stazionaria. Penso che se il riscaldamento dipendesse principalmente dal tipo attuale di produzione industriale, dal momento che essa non diminuisce in senso assoluto (se non in Italia nel resto del mondo attività e consumo energetico aumentano per crescita demografica e crescita economica di Paesi che in epoche scorse erano sottosviluppati), nella temperatura atmosferica dovrebbe registrarsi una stabilità minima a un tot. livello durante tutte le stagioni, non abbassamenti mensili significativi rispetto a periodi storici precedenti come par che qui si riscontri.
Mi ha fatto molto piacere leggere questo interessante post perché rappresenta una disamina chiara ed esaustiva dell’andamento delle grandezze climatiche tipiche della zona in cui abito: già ho avuto modo di dire che la montagna di Montevergine la vedo quasi ogni giorno (dipende dalle nuvole 🙂 ).
Appurato che il 2017 è stato un anno tra i più caldi e siccitosi dal 1884 (conferma le mie impressioni ed i racconti aneddotici di quelli più anziani di me), la mia attenzione si è spostata sui grafici.
Su CM ci siamo occupati già diverse volte dei grafici di Montevergine: F. Zavatti e V. Capozzi li hanno dissezionati in tutti i modi possibili ed immaginabili individuando trend, periodi e via cantando. Guardando quello delle temperature pubblicato oggi, ho notato un “gradino” compreso tra la metà e la fine degli anni novanta del secolo scorso che sembrerebbe separare due periodi con andamento termometrico differente.
Il trend delle temperature prima e dopo il “gradino” non mi sembra molto diverso, ma se proviamo a fare una media delle temperature prima e dopo, otteniamo valori alquanto differenti.
Dai dati storici mi sembra che il cambio di strumentazione è avvenuto intorno al 2007, per cui il gradino non dovrebbe essere legato a questo, ma ciò rende la cosa ancora più misteriosa.
Avevo pensato a qualcosa legato all’evento El Nino del 1998, ma non vedo tracce così evidenti per gli eventi 2010 e 2016.
Ciao, Donato.