Nuovo giro nuova corsa, altro feedback negativo di origine naturale in azione quando la temperatura tende a salire.
Ecco qua, da Science Daily, ma, soprattutto, da Nature Geoscience:
- Understanding the climate impact of natural atmospheric particles
- Substantial large-scale feedbacks between natural aerosols and climate
Gli aerosol naturali, come il fumo derivante dagli incendi o le emissioni di gas della biosfera, costituiscono non solo una parte importante del particolato necessario alla nucleazione, cioè alla formazione delle nubi, ma hanno anche un effetto “raffreddante” perché restando in sospensione riducono la quantità di radiazione assorbita e quindi riemessa sotto forma di calore dalla superficie. Questo secondo aspetto, spiegano, pare sia più efficiente nelle annate più calde, quindi di fatto si tratta di un meccanismo, l’ennesimo, che il sistema possiede per regolare la propria temperatura.
Attenzione però, perché gli autori, dopo aver compiuto gli studi e pubblicato la loro interessante ricerca su questo argomento, si affrettano a dire che, comunque, anche questo effetto non è assolutamente sufficiente a contrastare l’aumento della temperatura del pianeta per cause antropiche, quindi è comunque necessaria una sostanziale riduzione delle emissioni.
Domanda: riusciremo mai a leggere qualcosa che non si concluda con un comizio?
Buona giornata, enjoy.
“Domanda: riusciremo mai a leggere qualcosa che non si concluda con un comizio?”
Pare proprio di no, e sicuramente non in questo momento, cioè in piena febbre da Cop23, ambientalismo alla moda, catastrofismo incipiente, proclami salvamondisiti e si salvi chi può.
Inoltre, a proposito di comizi, aggiungerei anche quelli proclamati sotto forma di provvedimenti programmatici (v. SEN) che s’aggiungono al marasma generale (e generato) nel resto d’Europa, e di cui noi italiani, siamo sempre bravi amplificatori, ovviamente a nostre spese.