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Il giorno del carbone

Anche oggi i vari organi sussidiari della COP23 continuano a sfornare draft che differiscono da quelli di ieri per dettagli insignificanti e su cui è inutile soffermarsi più di tanto. Nel frattempo i facilitatori e co-facilitatori insieme ai presidenti, uffici di presidenza ed ai segretariati, assistiti da una pletora innumerevole di indaffarati funzionari ONU, coordinano decine di riunioni in cui non saprei dire cosa si decide. La cronaca della giornata potrebbe finire qui, ma intorno alla COP23 accadono cose piuttosto strane che non bisogna trascurare.

Dalle colonne di The Guardian (uno dei pochi organi di stampa che garantisce un minimo di copertura all’evento climatico di Bonn) si ha la conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che in Germania esistono due delegazioni USA: quella ufficiale relegata al ruolo di comprimario e quella non ufficiale che agisce da protagonista.La prima, che partecipa ufficialmente ai colloqui in atto, ha annunciato che lunedì 13 novembre ci sarà un evento che dimostrerà come gli USA siano in grado di garantire gli impegni di Parigi mediante l’utilizzo di carbone pulito e nucleare. La cosa non è piaciuta più di tanto e tutti hanno storto il naso. Delegati ed osservatori fanno notare che a Parigi gli USA si erano impegnati a sostituire il carbone con fonti energetiche pulite, per cui quella di oggi appare una clamorosa marcia indietro che tradisce lo spirito dell’Accordo di Parigi. Poco o nullo interesse hanno riscosso le considerazioni dei rappresentanti statunitensi che hanno fatto notare come la transizione ad un sistema energetico diverso da quello attuale, sarà ancora lunga per cui individuare tecnologie innovative che consentano di ottenere energia pulita da fonti energetiche collaudate ed affidabili, rappresenta un beneficio per l’intera umanità. Il ragionamento non fa una grinza e potrebbe anche essere condivisibile, ma a Bonn è stato letto come un tradimento dello spirito della Conferenza e, invece di entrare nel merito della proposta, si è preferito mettere in evidenza l’isolamento internazionale degli USA e la differenza rispetto ai tempi in cui, pur essendo fuori dal Protocollo di Kyoto, gli USA guidavano le trattative internazionali sui cambiamenti climatici.

Poco lontano dai luoghi in cui si svolgono i lavori, troviamo gli americani “buoni”, quelli che dicono a tutti di non preoccuparsi in quanto Trump è una meteora che presto sparirà dal cielo e che a tenere alto l’onore degli USA nella lotta per il salvamento del mondo, ci penseranno loro. Con spavalda sicurezza affermano che anche se le autorità federali taglieranno sussidi ed incentivi, non c’è da preoccuparsi in quanto le tecnologie per produrre energia pulita e per utilizzarla sono maturate al punto da essere più economiche di quelle basate sulle fonti fossili. Ciò consentirà a sindaci governatori e capitani di impresa, di proseguire nel virtuoso cammino intrapreso a Parigi con grave scorno di Trump e colleghi. Le fonti pulite sono ora più sicure ed affidabili di quelle tradizionali in quanto, a differenza delle fonti fossili, sono insensibili alla volatilità dei mercati: parole dell’ex consigliere di Obama, P. Bodnar. Bodnar si dimostra molto ottimista ed è convinto che gli altri Stati presenti a Bonn, saranno in grado di rendere ininfluente la posizione di Trump in merito all’accordo di Parigi. Egli prevede che la Cina diventerà capofila dell’impegno contro il cambiamento climatico, grazie agli ampi spazi di miglioramento dei suoi impegni. A me sembra una pia illusione, ma si sa che la speranza è l’ultima a morire.

Nel frattempo, poco lontano da Bonn, i capofila dell’impegno contro il cambiamento climatico causato dall’uomo, i mitici Paesi dell”Unione Europea, hanno pensato bene di rinnovare gli incentivi al carbone ed al diesel. A Bruxelles l’EU ha, infatti, appena deciso di prolungare il sistema di scambio delle emissioni, fornendo ai grandi inquinatori miliardi di euro di sovvenzioni. In parole povere l’EU ha distribuito miliardi di euro di certificati di emissione che consentono di prolungare la vita di moltissime centrali a carbone, cementifici e stabilimenti siderurgici che funzionano grazie al carbone. Non è finita qui, però. Con gli stessi provvedimenti si è consentito ai camion frigoriferi di continuare ad emettere gas serra. Mentre per i motori principali di tali automezzi le norme anti emissioni sono stringenti, non accade altrettanto per i motori secondari che alimentano i frigoriferi di tali mezzi: essi continuano a bruciare il famigerato diesel rosso che emette grandi quantità di gas serra. Confrontando questi fatti con la retorica di Bodnar e degli altri conferenzieri non si può fare a meno di notare la schizofrenia che caratterizza l’attuale congiuntura internazionale.

E per finire la ciliegina sulla torta. Dalle pagine de La Stampa la responsabile energia del WWF Italia ci fa sapere che a Bonn si aspetta con ansia il Ministro Galletti che dovrebbe annunciare la decisione dell’Italia di chiudere tutte le nostre centrali a carbone entro il 2025: fulgido esempio di abnegazione e spirito di sacrificio salvamondista cui dovrebbero ispirarsi tutti i Paesi del globo. Non essendo questi, però, fessi, si guarderanno bene dal farlo e noi faremo ancora una volta la figura dei cretini di turno. Meno male che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare!

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Published inAttualità

17 Comments

  1. robertok06

    “la responsabile energia del WWF Italia”

    Laureata in nulla. .. che c’azzecca con energia e clima?
    Perche’ si dovrebbe dare ascolto all’opinione di persone auto-nominatesi “esperte” con referenze simili?

    Mah…

    • donato b.

      Roberto, lei parla a milioni di persone dal pulpito del WWF e, quindi, ha un’audience molto grande. Chi l’ascolta non conosce le sue competenze, le crede perché parla a nome del WWF. Sta a chi ne ha le possibilità evidenziare se ciò di cui parla è corretto oppure no. Ed in questo caso è proprio ciò che sta accadendo grazie ai tuoi commenti ed a quelli degli altri lettori di CM.
      Obiettivo raggiunto! 🙂
      Ciao, Donato.
      p.s.: grazie per il link al documento della SEN.

  2. Fabrizio Giudici

    In Francia qualche anno fa il governo stabilì di dover ridurre del 50% la dipendenza dal nucleare (che in Francia è corposissimo) entro il 2025 (data fatidica, a quanto pare). Però il primo ministro francese ha appena detto che si riserva fino all’anno prossimo di studiare il problema per fornire una “data realistica” per l’obiettivo (il che vuol dire che il 2025 non lo è) perché in questo momento si pone l’alternativa tra rispettare la scadenza… e aumentare la produzione energetica su base fossile:

    http://www.varmatin.com/environnement/le-gouvernement-reporte-a-apres-2025-lobjectif-de-baisse-a-50-du-nucleaire-181796

    • Fabrizio Giudici

      (ho letto solo ora un commento di robertok06 sullo stesso tema, di due giorni fa)

    • Renato

      I francesi, come ben sappiamo, sono coloro che continuano a fare un po’ ciò che gli pare, con il “placet” della UE; da che furono liberalizzati i mercati elettrici europei (e privatizzate le aziende elettriche ex di stato), oltralpe, non hanno inteso adeguarsi e l’Europa, li ha lascia fare, mentre noi “siamo andati oltre le richieste dell’Europa” (parole di Bersani). La paventata chiusura di alcune delle loro centrali nucleari, dichiarata quest’anno non qualche anno fa, avverrà (se avverrà) per raggiunti, anzi ampiamente superati, limiti d’esercizio di impianti che rappresentano ormai un rischio talmente serio, da non poter più essere governato
      http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/focus_energia/2017/10/11/nucleare-francia-edf-20-reattori-a-rischio-sisma_f73a10db-bcec-42be-bfed-8ad0ba40616e.html
      Quindi, gli altri in Europa, continuano a barare, mentre noi, falsi paladini di proclama elettorale, continuiamo a tagliarci le … possibilità con le nostre stesse mani: altro ché, se non rifaremo la figura dei cretini (come l’abbiam fatta nel 1986, co nucleare)

  3. AleD


    la decisione dell’Italia di chiudere tutte le nostre centrali a carbone entro il 2025

    Mi, e quante ne sono rimaste…?
    Era di sicuro maggior effetto se l’annuncio fosse arrivato dalla germania, che brucia carbone e lignite parecchio più di noi.

    • robertok06

      “Era di sicuro maggior effetto se l’annuncio fosse arrivato dalla germania, che brucia carbone e lignite parecchio più di noi.”

      Bravo AleD… la Germania, cioe’ l’elefante nella stanza… predicano bene, la mitica Energiewende, ma razzolano meno bene… anzi, male, direi….

      https://www.cleanenergywire.org/news/germanys-energy-use-and-emissions-likely-rise-yet-again-2017

      Dopo un 2016 al rialzo, il 2017 fara’ lo stesso… pare. E poi vengono a dare lezioni al mondo di “come decarbonizzare”??? Ma per favore…

      Da notare che il sito da me linkato… sicuramente pro-rinnovabili, sostiene che..

      “Higher energy demand triggered by economic growth and colder weather is likely to push up Germany’s greenhouse gas emissions again this year, energy market group AG Energiebilanzen forecast on Friday.”

      Ma come???? un’alta domanda spinta dalla crescita economica e DAL FREDDO???? Ma non siamo nel “periodo piu’ caldo del pianeta negli ultimi XXXX milioni di anni”??? 🙂

      Hanno installato quasi 100 GW di turbinette e pannellini… che producono poco e male.
      Il fotovoltaico tedesco, in particolare, e’ un caso esemplare da riportare nei trattati di psicologia clinica… alla voce “ipnosi di massa”… basta dare un’occhiata a questo sito, che monitora in tempo quasi reale la produzione della gran parte del parco FV tedesco:

      https://www.sma.de/en/company/pv-electricity-produced-in-germany.html

      Piu’ di 40 GWp di pannellini che producono, da settimane e settimane, ben che vada 10 GW di picco, attorno a mezzogiorno… e ZERO WATT per ben piu’ di 12 ore al giorno.
      Fattore di capacita’ medio annuo del 10% (cioe’ i 40 GWp e’ come se fossero solo 4 GW elettrici continui), con valori attorno al 5% da novembre a febbraio (i 4 mesi piu’ freddi e con meno luce… giusto quando serve piu’ corrente).

      Uno dira’: “producono poco ma almeno costa poco”. Sbagliato: ogni kWh prodotto dal FV in Germania costa 29 cEuro… cioe’ 10 volte circa il prezzo del kWh sul mercato elettrico.
      Quasi 11 miliardi di Euro anno di “incentivi” per produrre circa 37 miliardi di kWh (vado a memoria, dati esatti da controllare).

      E tutti dietro a copiare i tedeschi… ‘che loro sono ganzi, mica come i francesi sfigati che producono il 75% col pe-ri-co-lo-sis-si-mo nucleare”!
      E tutto questo per decarbonizzare l’energia, e salvare il pianeta dalla morte termica, giusto?
      Vediamo il risultato:

      Francia vs Germania?… Galli contro Goti?…

      Emissione media produzione elettrica Francese nel 2015? 52 gCO2/kWh
      Quella tedesca? 540 gCO2/kWh.
      Cherchez l’erreur.

      Altro commento/analisi, oltre alla mia, da parte di uno scienziato “leggermente” piu’ famoso di me… 🙂

      https://pubs.giss.nasa.gov/abs/kh05000e.html

      … con risposta ad alcuni pasdaran anti-nucleari (fra di essi anche Mark Jacobson, quello che porta davanti ai giudici gli scienziati che non sono daccordo con i suoi risultati…)

      https://pubs.giss.nasa.gov/abs/kh06000s.html

      Li ha presi a pesci in faccia… 🙂

      Geniale l’Energiewende, no? 🙂

  4. donato b.

    Aggiornamento: ieri sera, dopo aver inviato l’articolo, ho appreso dai notiziari serali che il governo italiano aveva approvato il nuovo piano energetico nazionale: l’impegno a dismettere il carbone quale fonte energetica per la produzione di elettricità, è scritto nero su bianco in un atto ufficiale della Repubblica Italiana. Il mare di cui parlavo si è ridotto ad un ruscelletto! 🙂
    Nel piano è previsto, tra l’altro, l’abbandono del nucleare (forse quello straniero da cui ci approvvigioniamo, visto che non abbiamo più centrali nucleari). Con che cosa verranno sostituite queste fonti energetiche? Con il gas, ovviamente. Ciò nell’attesa di poter passare alle rinnovabili quando queste diventeranno fonti energetiche alternative, anche economicamente e dal punto di vista dell’affidabilità, rispetto a quelle tradizionali.
    Ciao, Donato.

    • Rinaldo Sorgenti

      Ringrazio Donato Barone per questo prezioso aggiornamento,.

      Purtroppo, la demagogia è il verbo che pervade questa infinita fiera dell’ideologia pseudo-ambientalista, così pervicace ed altrettanto fuorviante e negativa, con il conseguente sperpero di immense risorse economiche per dare seguito a costoro.
      Purtroppo, il mondo è malato e non pare vi sia cura per mettervi rimedio, se non il tempo !

      Ho letto i documenti fatti circolare da MiSE e MATTM sulla SEN e lo sconforto è davvero grande.

      Soprattutto osservando l’incredibile divergenza tra obiettivi previsti e strumenti per raggiungerli: in totale dicotomia. Sintomo che della materia c’è davvero ben poca cognizione tecnica di merito. Si seguono quindi solo demagogiche invocazioni con l’apperente intento di apparire belli e buoni alle fuorvianti indicazioni che emanano dalla Ue!
      Poi, uno va a vedere qualè il “MIX delle Fonti per la produzione elettrica della Ue28 e rimane stupefatto!

      Nel frattempo, il ns. Ministro pensa di raggiungere l’obiettivo di:

      – competitività: ridurre il GAP (e ma allora lo sanno?) e costo dell’Elettricità verso la media Ue;
      COME: Con FER e Gas ??? (Lo stesso documento riconosce il GAP indicando + 35 € MWh nel 2015 x famiglie e + 25% per imprese e lo si vuole fare tagliando il combustibile più economico e sicuro ???).

      – sostenibilità: da raggiungere in modo sostenibile, pompando al 55% le FER (intermittenti!);
      COME: Aumentando il costo in Bolletta (per distribuire gli ulteriori incentivi) e sensibilmente mettendo a rischio la continuità di erogazione ???

      – migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e flessibilità sistemi;
      COME: Non comprando più combustibile sicuro ed aumentando il rischio di rete ???

      Visto che quest’anno la fiera si svolge a Bonn, voglio vedere cosa determinerà la Germania con il suo 42% di E.E. prodotta dal Carbone. Probabilmente, gratificherà i furbi italiani per il loro impegno, dicendo: vai avanti tu che a me vien da ridere ???

      Definire schizofrenica la situazione mondiale è doveroso e l’auspicio della figura che farà il ns. Governo è del tutto condivisibili, purtroppo !

      Meno male che siamo alla fine del mandato e auspichiamoci che qualcuno di più … “illuminato” subentri.

    • robertok06

      @Donato:

      “Nel piano è previsto, tra l’altro, l’abbandono del nucleare (forse quello straniero da cui ci approvvigioniamo, visto che non abbiamo più centrali nucleari). ”

      il testo completo della SEN si puo’ scaricare qui:

      http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/Testo-integrale-SEN-2017.pdf

      “nucleare” compare 19 volte… ma mai parlando dell’Italia o del suo import… solo Francia, Europa, Svizzera…

      Il nucleare da fissione e’ da anni la prima fonte di produzione di energia elettrica del continente Europeo:

      http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Electricity_Statistics_2016_(in_GWh)-T1.png

      … gas naturale al secondo posto, a seguire carbone e idroelettrico vicinissimo… pannellini e ventoline lontane… ma tanto… nonostante certa stampa cerchi di farle passare per preponderanti.
      Hanno tanta potenza installata… ma e’ farlocca, perche’ intermittente e stagionale… e quindi poco utile… per non parlare dei costi!… astronomici.

    • donato b.

      Ho quasi sessant’anni e nel corso di questi anni ho visto tante cose che quarant’anni fa sembravano irrealizzabili, diventare realtà. Racconto solo un piccolo aneddoto personale. Nel 1986 dovevo ristrutturare casa ed avevo bisogno di soldi. La banca a cui mi rivolsi, mi chiese una situazione patrimoniale e la stima dell’immobile da ristrutturare perchè bisognava accendere un’ipoteca sul fabbricato a garanzia del prestito. Quando il funzionario che curava la mia pratica lesse la situazione patrimoniale, vide che possedevo un computer M20. Mi concesse un prestito di 20 milioni di allora sulla parola, senza alcuna garanzia, solo perché nello studio avevo un PC M20 con sistema operativo PCOS (esterno). Oggi pur possedendo 5 computer che il vecchio M20 non lo vedono neanche, la banca non mi concederebbe neanche un prestito di 2000 euro! 🙂
      Questo per dire che il futuro può riservarci infinite e piacevolissime sorprese. Può, però, riservarci anche pessime sorprese. Negli stessi anni in cui si ebbe il boom dell’informatica si prevedeva anche un altro boom: quello dell’energia elettrica da fusione. L’ignizione sembrava dietro l’angolo e con essa la soluzione di tutti i problemi energetici del mondo. Oggi di ignizione non si vede traccia e le previsioni più ottimistiche parlano di qualche decennio di attesa.
      .
      Nell’articolo del Guardian tante belle promesse, tante speranze, ma poche certezze. I sette mega trends di cui parla l’autore sono confortanti, ma sono realistiche le trasformazioni che essi sottendono? Ho qualche perplessità.
      Per quel che riguarda la carne ed i latticini da vegetale ho un’avversione viscerale, per cui il mio giudizio è viziato a monte da un bias ideologico. Dovendo scegliere tra l’originale e la copia, preferisco l’originale.
      Ad ogni buon conto anche l’autore e le sue fonti sono piuttosto cauti: direi che è un trend che si spera possa svilupparsi.
      Per quel che riguarda il carbone, per restare al tema del post, nulla quaestio, ma pesa come un macigno il giudizio di Liebrich:
      “Solar and wind are cheaper than new coal, he says, but a second tipping point is needed. That will occur when renewables are cheaper to build than running existing coal plants, meaning that the latter shut down. If renewable costs continue to fall as expected, this would happen between 2030 and 2040. At that point, says Liebrich, “Why keep digging coal out of the ground when you could just put up solar?”
      Quando accadrà tutto ciò, non esisterà motivo per cui sia necessario continuare ad usare il carbone, ma la vedo ancora molto dura.
      Dovrei continuare con gli altri trends, ma diventerei eccessivamente prolisso per un commento: ci vorrebbe un post.
      Mi limito ad osservare che l’insieme di tutti i trend, escluse foreste e carne, descrivono un processo di transizione energetica. Le transizioni energetiche richiedono tempi molto lunghi: decenni se non secoli. Immaginare che una transizione energetica possa avvenire in pochi anni mi sembra pura fantascienza. Quando vedo scritto che Figueras è convinta che nel giro di tre anni possa cambiare tutto, mi viene da ridere.
      Concludendo, voglio sottolineare che a me farebbe enormemente piacere che ciò che è scritto nell’articolo del Guardian fosse reale, ma quando mi guardo intorno, vedo una realtà profondamente diversa e molto lontana da quello che scrive l’autore. Potrei sbagliarmi, mi auguro di sbagliarmi, ma ritengo quelle del Guardian delle profezie che difficilmente si avvereranno in tempi brevi.
      Ciao, Donato.

    • Rinaldo Sorgenti

      Le Centrali ancora operative alimentate a Carbone in Italia, purtroppo, sono solo 8, tra le quali il gioiello tecnologico di TorreValdaliga Nord (Civitavecchia), uno degli impianti tecnologicamente più avanzati del mondo, di cui si prevede l’anticipata dismissione !!!

      Per chi non lo sapesse, la Germania ha costruito negli ultimi anni alcune nuove Centrali alimentate a Carbone ed altre sono previste entro il 2020 , giustamente, in sostituzione parziale di vecchi impianti ormai obsoleti, ed OGGI produce circa il 42% di tutta l’elettricità necessaria al Paese (oltre il doppio di quanta ne produciamo noi italiani!) dal Carbone. Nel confronto con l’Italia, vuol dire 7 volte di più: circa 280 TWh contro circa 40 TWh !!!

      E la Germania ha ancora 8 Centrali Nucleari in operations, mentre noi importiamo l’elettricità prodotta dal Nucleare da Francia, Svizzera e Slovenia!!!

      Ma chi consiglia (così male) i nostri Ministri , che evidentemente non leggono – o non capiscono – neppure gli Outlook della I.E.A. ???

      Infine, i commenti di quell’altra parte della delegazione USA lasciano davvero interdetti sui principi della “democrazia” e del rispetto del voto!
      In questo, pare, non siano molto diversi da noi.

    • donato b.

      Max, grazie per aver fornito il link corretto.
      Ciao, Donato.

  5. Sergio

    Tra il dire e il fare ci sarà pure il mare, ma cretini noi, purtroppo, lo restiamo. E dico cretini per non usare un altro vocabolo che, tra l’altro, sarebbe molto più appropriato.

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