Ora diranno che è un negazionista e, visto il mestiere che fa, anche al soldo delle big-oil. Anzi, che è big-oil in persona. Chi é? Uno che non le manda a dire, con in più il brutto vizio di fare le cose anziché annunciarle.
Sergio Marchionne AD di FCA:
https://twitter.com/climatemon/status/914819072340131840
Il Tweet rilancia un articolo del Corriere della Sera. Perché le auto elettriche sarebbero un’arma a doppio taglio? Semplice, perché una ricarica completa consuma come un frigorifero in 40 giorni. Quindi, quando nel giro di un paio di decenni l’avremo comprata tutti, perché questa è la voce che hanno fatto girare tutti gli altri grandi produttori di auto al recente salone di Francoforte, avremo tutti in casa l’equivalente di decine di frigoriferi. Certo, non compreremo più il carburante e forse il bilancio familiare netto se ne potrà giovare, respireremo aria più salutare in città, ma ci sarà da risolvere un piccolo problema: come produrre tutta l’energia che sarà necessaria?
A meno di rivoluzioni copernicane – che pure non hanno mai telefonato prima di arrivare e quindi magari succederà – nella capacità di produzione di energia pulita, il passaggio alla trazione elettrica farà più danno che guadagno. Pessimismo conservatore? Può darsi, ma i fatti, per ora parlano chiaro. Già nel novembre 2015, proprio qui su CM, abbiamo raccontato della fantastica trovata del Paese leader nella commercializzazione di auto elettriche, l’Olanda.
Nel paese dei mulini a vento le auto elettriche vanno a carbone – CM 27 novembre 2015
Pur disponendo di un invidiabile potenziale eolico, nella terra dei mulini a vento, per soddisfare l’aumento della domanda di energia conseguente alla transizione dal petrolio all’elettrone, hanno costruito tre belle centrali a carbone appena fuori Rotterdam. Lì molti girano con l’auto elettrica per andare a lavorare al porto da dove passa praticamente tutto il petrolio che circola per l’Europa, in una specie di paradosso molto paraculo. Se ne avete voglia leggete il post.
Ergo,viene il sospetto che Marchionne abbia semplicemente detto quello che pensano tutti. Chissà se lo pensa anche Elon Musk, proprietario di una fabbrica di automobili che produce una frazione decimale delle auto di FCA ma è quotata in borsa alla pari sulla fiducia. Una quotazione, tra l’altro, che si regge su promesse sin qui non mantenute, come ci è capitato di discutere in un altro post dedicato all’argomento:
California Dreaming – CM 22 marzo 2017
Probabilmente no, non lopensa, perché proprio in questi mesi, a furia di certificati verdi venduti a chi le auto le produce sul serio, di incentivi statali e di una capitalizzazione gonfiata all’inverosimile, si sta consumando l’irruzione sul mercato dell’attesissima Model 3, l’auto elettrica per tutti (PEPT, più elettroni per tutti direbbe Cetto La Qualunque). Un’irruzione forte di ben 260 (!) auto a fronte delle 1.500 previste nel primo trimestre di produzione. Un flop? Presto per dirlo, ma non per sospettarlo, come spiegano in un altro articolo sul corriere, che incredibilmente esce con due pezzi leggibili sull’argomento nel giro di due giorni:
Tesla, la falsa partenza della Model 3
Però, questi sono certamente discorsi da negazionisti, targetta che presto accompagnerà anche il nome dello storico economista Giulio Sapelli, che pur non facendo sconti a Marchionne per il conflitto di interessi derivato dal fatto che FCA è indietro nella corsa alle auto elettriche, gli dà sostanzialmente ragione, rincarando la dose sulle perplessità ambientali (non solo disponibilità di energia ma anche consumo di acqua e smaltimento delle batterie) che le auto elettriche si portano dietro. Leggete qui, su formiche.net.
Bene, fatto due più due? Funziona sempre. Buona giornata.
Update *******
https://www.agi.it/blog-italia/casa-agi/fact_checking_sergio_marchionne_auto_elettrica_emissioni_fca-2230843/post/2017-10-08/
Riflessioni quelle dell’articolo e dei molti commenti molto centrate e quanto mai opportune.
Ora, è evidente che in linea di principio poter gradualmente sostituire il parco veicolare da motori a scoppio a motori elettrici darebbe un sensibile contributo all’aria ambiente nei centri abitati e soprattutto nelle grandi città, con vantaggi per noi tutti.
Ma per poter alimentare tale enorme parco di auto elettriche serve molta elettricità, davvero affidabile (in termini produttivi e sostenibile in termini economici.
Allora, buonsenso vorrebbe che si producesse con le tecnologie ben note ed affidabili che, in mancanza nel ns. Paese del Nucleare vorrebbe dire con modernissime Centrali a Carbone che dal punto di vista ambientale NON hanno 8conti veri fatti davvero) nulla da invidiare (nel ciclo di vita) alle modernissime Centrali a Gas Metano.
Ebbene con sole 4 Centrali termoelettriche, ben distribuite sul territorio ed a “bocca di mare (per il facile accesso al rifornimento via mare del combustibile e l’acqua per il raffreddamento impianti in esercizio vorrebbe agevolmente dire quei 50 TWh che sono stimati nell’altro articolo.
L’impatto ambientale sarebbe davvero ridottissimo ed i vantaggi notevoli per tutti, perché produrremmo tutta quell’elettricità a costi davvero sostenibili e competitivi, senza il problema che milioni e milioni di batterie ed elementi particolari ci darebbero per la loro costruzione ed il loro smaltimento a fine vita.
Però occorre prima superare il fuorviante e demagogico pregiudizio che proprio gli “ambientalisti” di comodo cavalcano da molto tempo.
Poi, se davvero volessimo fare qualcosa di sicuramente utile, produrremmo altrettanta nuova elettricità (vale a dire in aggiunta a quella di cui necessitiamo ogni giorno per una vita moderna ed agevole), per poi trasformare i sistemi di riscaldamento e così migliorando ancora ed in maniera davvero concreta lla qualità dell’aria deteriorata dalle emissioni dovute appunto al riscaldamento civile.
Esaminate cosa fanno in Francia e come riscaldano gli edifici in quel Paese (a Parigi per esempio!) e questo grazie all’abbondante produzione dal Nucleare. La Francia produce quasi il doppio dell’elettricità rispetto all’Italia, nonostante una popolazione sostanzialmente uguale.
Insomma, facciamo opportuna e corretta informazione, superando per prima la enorme e fuorviante bufala della asserita nocività della CO2 prodotta al momento dell’estrazione degli idrocarburi (e liberata in atmosfera in fase di estrazione – ma non conteggiata e non attribuita ad alcuno! !!! ), nonché quella della fase combustione e ci troveremmo SOLO 14 miliardi di Euro anno, ora caricati nelle Bollette di tutti i consumatori – in larghissima parte ignari anche se incidono per oltre il 20% del totale Bolletta! – regalati come faraonici incentivi a chi ha ampiamente galleggiato sulle rinnovabili e sponsorizzato tale assurdo circo speculativo.
Perché il solare e l’eolico in Cina ed India non costa così caro?
Grazie al circo ambientalista nazionale ed europeo!
“ma ci sarà da risolvere un piccolo problema: come produrre tutta l’energia che sarà necessaria?”
mal che vada si farà come adesso: buciando il gasolio invece che dentro il motore, in una centrale, con cicli più efficienti e dispedendo le emissioni in zone meno popolate… quale sarebbe il problema?
Che sarebbe imposto in termini di prezzi, perseguendo un obbiettivo che in partenza è irraggiungibile. In più, in termini di clima, ammesso e non concesso che l’impatto delle attività antropiche sia quello prospettato, non cambierebbe proprio nulla, salvo il fatto che qualcuno, come già ora, sfrutterebbe sapientemente la necessità di perseguire l’obbiettivo per fare valanghe di soldi e controllarne la distribuzione. Non mi pare una cosa da poco.
E’ vero che bruciando in grandi impinti migliori l’efficenza e puoi controllare meglio le emissioni ma poi si perde il ventaggio caricando e scaricando batterie.
Forse non è un caso che treni, tram e filobus non utilizzino le batterie ma una rete elettrica dedicata. Il problema dell’auto elettrica è che non è stata inventata la “prolunga” adatta.
Con 1 kg di benzina sono disponibili 50Mjoule, equivalenti a 13,8 kWh.
Con 1 kg di batterie al litio appena 0,2 kWh.
La densità energetica della benzina è 70 volte quella delle batterie più efficienti, un divario troppo grande.
Toyota comunque prevede di andare in goal nel 2022 con batterie senza liquido ma non ha nessun commento da fare per ora
https://www.forbes.com/sites/bertelschmitt/2017/07/25/ultrafast-charging-solid-state-ev-batteries-around-the-corner-toyota-confirms/#513298a544bb
La ricarica come sarà, se sarà ?
Qualcuno ha verificato.
2+2 = 4 e non 3 come dice SM carta canta !!
https://www.agi.it/fact-checking/marchionne_auto_elettrica_emissioni_fact_checking-2219310/news/2017-10-05/
però non si firma … mi sembra.
Bisogna sempre chiedere all’oste se il vino è buono
Caro MAXX, quando leggo che qualcuno si arroga il diritto di fare “fact-checking” mi viene la pelle d’oca, perche’ dietro qualsiasi fact-checking c’e’ un’opinione, una linea editoriale da sostenere, interessi non dichiarati e confirmation bias in abbondanza, come in questo articolo dell’Agi.
Come in tutti i fact-checking “pelosi” ci si attacca a frasette del tipo “nella migliore delle ipotesi” per cercare di smontare una affermazione che nella realta’ e’ assolutamente valida.
Il fact-checking dell’Agi e’ fatto male, il livello e’ basso e l’approccio e’ pedestre perche’ se e’ vero che in italia si consuma molto gas, e’ altrettanto vero che il parco macchine italiano rispetto a quello mondiale e’ una porzione molto piccola. E paesi con consumo di carbone molto elevato come la Cina “pesano” molto di piu’ nel computo totale.
Ci sono un mare di articoli online che la raccontano diversamente, e che calcolano la footprint dell’elettrico in altro modo (per esempio: https://wattsupwiththat.com/2017/06/20/tesla-car-battery-production-releases-as-much-co2-as-8-years-of-gasoline-driving/)
In generale il fact-checking, nato per “combattere le bufale” e’ un produttore seriale di bufale a sua volta. Perche’ la verita’ non appartiene a nessuno, e (quasi) tutto e’ opinabile. Quella dell’Agi e’ un’opinione e nient’altro che un’opinione, discutibile come quella di Marchionne del resto.
Più che alle emissioni di CO2 sarei interessato a verificare i confronti sui veri inquinanti.
Certo che avere meno emissioni puntuali migliorerebbe la qualità dell’aria nelle nostre città, o sbaglio?
Preferisco avere pochi e grandi punti di emissione “controllabili”. mi vanno bene anche le centrali a carbone!
comunque mi pare che ad oggi i vantaggi delle auto elettriche/ibride non giustifichino ancora del tutto il loro acquisto a scapito delle auto tradizionali. Certo eviterò il diesel.
“Certo eviterò il diesel” mmmh, forse fai male.
Ho una ford 1400cc TDCI ( motore Peugeot da 50kw) con cui faccio 23km/l in misto e 19 in città. Per battermi in economia (ed emissioni) occorre l’ibrido, ma a fatica e solo in città, e costa un botto. Certo devi guidare liscio e non a strappi con frequenti frenate, le mie pastiglie hanno 145000km e ancora ce n’è…
E il conto di quanta energia ci vorrà per far fronte all’aumento della domanda lo ha fatto qualcuno? E di come sarà prodotta neanche?
gg
Su questo agi fanno fanno un confronto tra una ZOE ed una utilitatie con motore s combustione, perchè non a metano?
Mi sono fatto delle grasse risate perchè mettono il link alla Zoe, ricopioincollo titolo e sottotitolo:
“Renault ZOE: un’autonomia di 400 km NEDC*
Con la nuova batteria Z.E. 40, ZOE ti permette di percorrere 300 km reali. Un nuovo record!” !!
Allora ne faccio 400 0 300 e se vado in motagna diventano 200 o 100?
C’è anche il simulatore di autonomia!!! Allora ho messo 90 KM/h costanti e -10 (qui è spesso freddo) e siamo a 175 km di autonomia con 40 KWh di batteria!
[…] Fonte: Lampi di ragione, e nessuno fa due più due […]
Fusione nucleare, elettricità, idrogeno, Fuel cell, secondo me 🙂
Mario, l’idrogeno non credo proprio, per vari motivi.
Il primo è che non è una fonte di energia ma un combustibile, che come tale va prodotto partendo da altro. Ironicamente, pur rappresentando il 99% della materia dell’universo sulla Terra esso non esiste in forma libera, ma solo in legame. E i metodi per ottenerlo più semplici e redditizi sono: elettrolisi dell’acqua (con saldo energetico negativo, cioè che ci vuole più energia per slegarlo dall’ossigeno di quella che bruciandolo in pari quantità si produrrebbe) oppure dal petrolio (idrocarburo).
Il secondo motivo è che il suo stoccaggio e trasporto è decisamente costoso e delicato, visto che ha la sgradevole tendenza ad esplodere violentemente e che per averlo allo stato liquido va mantenuto a temperature estremamente basse e ad elevata pressione. Il costo, per uno stato come gli USA ad esempio, per riadattare la rete distributiva della benzina/gasolio all’idrogeno è qualcosa di mostruoso (centinaia di miliardi di dollari).
Il terzo motivo è che l’idrogeno nei motori per autotrazione genera poca potenza e garantisce scarsa autonomia, cioè rende pochissimo.
Luca, vero.
Consiglio Physics for future presidents di Richard Muller. Non è un caso se, al netto degli enormi interessi che comunque ci sono, ancora si bruciano idrocarburi per andare in giro. Semplicemente rendono di più e costano di meno, purtroppo. Al costo forse c’è rimedio, basta decidere una volta per tutte che chi non può permettersi di pagare l’energia al prezzo del lusso deve andare a piedi, poco importa che si tratti di 2/3 della popolazione globale. Ma al rendimento temo che debba metterci rimedio il progresso, che notoriamente non si attiene alle ideologie.
“Fusione” per energia elettrica a basso costo, idrogeno per elettrolisi (con energia elettrica a basso costo), auto Elettriche con tecnologia “celle a combustibile” (idrogeno).
Certo non domani, ma se la ricerca fosse adeguatamente finanziata in 20 o 30 o forse 40 anni potremmo esserci 🙂
Se c’è già energia elettrica, trasformarla prima in idrogeno e poi di nuovo in elettrica si fanno già almeno 50% di perdite. poi ne mettiamo un’altro 10-15% per gestire i motori. Sono queste le cose che non si vogliono vedere e sono perdite enormi !
Per caricare una batteria, allo stato attuale ci vogliono ore, con Fuel cell ci vogliono minuti. Comunque la tecnologia fuel cell è già esistente, e consente di avere energia elettrica pulita anche dove non esiste una rete di distribuzione elettrica. consiglio di informarsi. Naturalmente ogni tecnologia ha i suoi pro e i suoi contro da tenere in considerazione 🙂
Per la fusione nucleare, per quanto interessante dal punto di vista scientifico, non se ne tirerà fuori molto per almeno 30 anni… quindi dal punto di vista pratico, della produzione di energia, è meglio puntare su altro.
Caro Guido, su Tesla ci sarebbe talmente tanto da dire che bisognerebbe aggiornare “California Dreaming” ogni trimestre, all’uscita dei risultati puntualmente sanguinosi del bilancio in questione.
Come detto in altre occasioni, Marchionne che le macchine le vende e realizza profitti, a differenza di Musk, che di macchine ne vende ben poche, annuncia cose puntualmente non realizzate e i soldi li brucia, ha detto una cosa semplicissima nella sua chiarezza; chi e’ capace di fare macchine, quando la tecnologia sara’ matura, le fara’ altrettanto bene, comprandola da subfornitori. E’ il baco esistenziale di Tesla stessa, che ha basato il suo modello sulla downstream e upstream integration, con perdite miliardarie associate.
Il tempo dira’ se Musk e’ un genio o un venditore di olio di serpente. La storia di Wall Street e’ fatta anche di societa’ quotate decine di miliardi e sparite in una bolla di sapone nel giro di pochi giorni. E l’esperienza recente di Solar City e First Solar qualcosa ha gia’ insegnato, a chi ha voluto vederla…
Tutto mi sarei aspettato ma l’apologia di Sergio Marchionne mai e poi mai!
Lo dite anche voi: “FCA è indietro nella corsa alle auto elettriche”! e non è la prima volta che FCA rimane indietro.
La quotazione di Tesla in borsa è gonfiata? certo e non è la sola ad esserlo e viste le sue dimensioni non mi preoccuperei. In particolare dubito che S.M. si preoccupi della bolla speculativa della Tesla: credo che lui ci viva di bolle speculative.
L’auto elettrica inquina? ovvio, probabilmente più dei diesel VW. E’ chiaro cmq che i conti vanno anche fatti sull’indotto e sulla ricerca legata alle auto elettriche ma se vuoi spostarti e non inquinare, ciccio mio, devi usare i muscoli delle gambe.
In sintesi: FCA produce auto imbarazzanti da tanti tanti anni. S.M. non manca occasione di attaccare la concorrenza tedesca che è palesemente superiore. E voi diffondete i suoi commenti. mah…
Ah dimenticavo: la Panza c’è anche se cerca di nasconderla indossando giacche di 2 taglie più piccole
Saluti
Il fatto che quello che dice sia vero naturalmente non è contemplato né influente nella discussione ovviamente. Un classico.
Eh sì, pazzesco come siano ininfluenti molti commenti, sarà la voglia di difendere una fede senza la ragione?
Quel che dice S.M. Vero o falso che sia, rientra in una strategia di difesa del suo operato. Vediamola così:se Fca fosse avanti nell’elettrico crede che qualcuno da quelle parti si preoccuperebbe di quanti frighi abbiamo in casa? Perché mai dovrei ascoltare quel che dice?
Forse non è chiaro, i suoi intenti non contano, conta il fatto che quello che dice sia vero. Ma, come previsto, siccome non è gradito si discute d’altro e non del merito. Tutto come previsto.
Non se la prenda. Qualunque cosa dica SM non è vera o falsa e solo frutto d’opportunismo. Cmq che sia del tutto vero è da dimostrare. Saluti
Ah, ecco, è tutto da dimostrare. Proprio come il clima che si disfa per cause antropiche. Curiosa analogia.
Nontelodico Sei il solito sparapalle sulla superiorità tedesca che è solo e soltanto un FALSO. Se uno cerca auto buone , affidabili ed anche a costo contenuto sia di acquisto e sopratutto di mantenimento di certo NON può mettere le tedesche in prima scelta. Ho troppi esempi di persone che hanno speso CIFRE, e poi per l’uso quotidiano si prendono una vecchia Punto. Forse bastava solo la Punto e lasciar perdere il resto. Sicuramente avrebbero fatto un buon risparmio.
Lei che auto ha?
FCA e MB.
Alfa Romeo
Alfa Romeo + Panda
Io ho un Audi. Nontelodico, che premio ho vinto?