IL MESE DI LUGLIO 2017[1]
Prevale un regime circolatorio tipicamente estivo con temperature in prevalenza nella norma. Piovosità inferiore alla norma sulla maggior parte del territorio
La carta media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 5a) mostra una struttura circolatoria tipicamente estiva, con l’Anticiclone delle Azzorre che espande un proprio promontorio longitudinalmente verso la penisola iberica e l’Italia. Al contempo le perturbazioni atlantiche corrono a Nord delle Alpi spingendosi temporaneamente verso sud a lambire le regioni settentrionali, come mostra la caratteristica curvatura a valle dell’arco alpino presente nell’isoipsa di 1530 m che è evidenziata in blu sulla carta di figura 5a. Sull’Europa centro settentrionale domina invece un regime di veloci correnti atlantiche che fluiscono fra una depressione d’Islanda molto ben strutturata (figura 5b) e l’anticiclone della Azzorre. Il meridione è invece esposto a un regime di deboli correnti settentrionali (Meltemi) che fluiscono fra la parte distale del promontorio anticiclonico atlantico e la depressione anatolica. Nel corso del mese sono transitate un totale di 6 perturbazioni.
Tabella 1 – Sintesi delle strutture circolatorie del mese a 850 hPa (il termine perturbazione sta ad indicare saccature atlantiche o depressioni mediterranee (minimi di cut-off) o ancora fasi in cui la nostra area è interessata da regimi che determinano variabilità perturbata (es. flusso ondulato occidentale).
Giorni del mese | Fenomeno |
1luglio | Una depressione inizialmente centrata sulle isole britanniche e in graduale moto verso il Baltico influenza la nostra area dando luogo a un regime perturbato con precipitazioni a prevalente carattere temporalesco (perturbazione n. 1) |
2 luglio | Promontorio anticiclonico in espansione da Ovest verso la nostra area determina una progressiva stabilizzazione, con lieve episodio di foehn alpino al settentrione e instabilità residua su Abruzzo, Campania, Basilicata e Puglia. |
3-9 luglio | L’Italia è soggetta all’influsso di un promontorio anticiclonico subtropicale da sud che mantiene condizioni di tempo stabile e soleggiato salvo attività temporalesca sparsa registrata su Alpi, Prealpi e fascia pedemontana alpina. |
10-11 luglio | L’anticiclone arretra temporaneamente verso sud esponendo le regioni centro-settentrionali a un regime di correnti atlantiche con condizioni di variabilità a tratti perturbata (perturbazione n. 2). |
12-14 luglio | Regime di correnti atlantiche da ovest con transito di una saccatura da Nordest nella nottata fra il 13 e il 14 luglio. Ne consegue attività temporalesca che dall’areale padano-alpino si estende rapidamente all’Italia centro meridionale peninsulare (perturbazione n. 3). |
15-18 luglio | Un promontorio da Ovest dell’Anticiclone delle Azzorre si afferma sul centro-nord mentre un regime di correnti Nord Orientali interessa il meridione con lieve variabilità residua. |
19-22 luglio | Un debole promontorio anticiclonico subtropicale da sudovest interessa l’area italiana dando luogo a prevalenti condizioni di tempo stabile salvo attività temporalesca sparsa su Alpi e Prealpi. |
23-25 luglio | Il cedimento dell’anticiclone espone le regioni del cento nord e del meridione peninsulare al flusso perturbato atlantico al cui seguito transita una perturbazione fra lunedì 24 e martedì 25 (perturbazione n. 4). |
26-28 luglio | Sull’Italia flusso di correnti nordoccidentali con apporto di masse d’aria più fresche ed instabili di origine nord-atlantica. Ne consegue attività temporalesca sparsa sull’intera penisola (perturbazione n. 5). |
29 luglio | Transito di una debole perturbazione sul settentrione (perturbazione n. 6). |
30-31 luglio | Un promontorio anticiclonico da sudovest determina tempo stabile e soleggiato sull’intera area italiana, salvo instabilità residua sui settori alpini e prealpini. |
Andamento termo-pluviometrico
Le temperature mensili (figure 1 e 2) evidenziano massime in prevalenza nella norma o lievemente al di sotto della stessa mentre anomalie positive da deboli a moderate si colgono sul versante adriatico centro-meridionale. Anomalie positive da deboli a moderate prevalgono invece nelle minime, specie al centro-sud e in Emilia Romagna.
La tabella delle temperature decadali (tabella 2) evidenzia massime in prevalenza nella norma, salvo deboli anomalie positive nella prima decade al Nord, nelle prima e nella seconda decade al centro e nella seconda decade al sud. Anche le minime sono in prevalenza nella norma salvo deboli anomalie positive al centro nelle tre decadi e al sud nella prima decade.
Le lievi anomalie positive segnalate in particolare al centro-sud risultano coerenti con la carta globale dell’anomalia mensile per la bassa troposfera prodotta dall’Università dell’Alabama – Huntsville (figura 6). In particolare tale carta mostra che l’anomalia del nostro centro-sud si raccorda con un più vasto campo a debole anomalia positiva che interessa il mediterraneo Centro-Orientale.
La carta delle anomalie pluviometriche (figura 4) indica una piovosità in prevalenza al di sotto della norma, pur in presenza di aree relativamente ampie con piovosità nella norma o al di sopra della stessa, reperibili ad esempio in Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Lombardia centro-orientale, Liguria, Lazio settentrionale, Calabria meridionale e Puglia settentrionale. Per quanto concerne le anomalie decadali (tabella 2) nelle prime due decade prevalgono anomalie negative ovunque moderate salvo con l’eccezione del centro che nella seconda decade appare soggetto a un’anomalia forte. Si noti infine la moderata anomalia positiva cui è esposto il Settentrione nella terza decade del mese.
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2015 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
[…] Fonte: Un Mese di Meteo – Luglio 2017 […]
…e l’Anticiclone delle Bermuda? Che fine ha fatto? Lo sanno tutti ormai che per colpa dei “cambiamenti climatici” l’Anticiclone delle Azzorre si è spostato definitivamente sulle Bermuda favorendo la risalita da sud del temibile Anticiclone Africano!
o no? 😀