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Arriviamo sempre troppo tardi

In questo caso ci sta che non arriveremo proprio, troppo impegnati a far altro evidentemente. Non sono uscito di senno, almeno non ancora, oggi vorrei parlare di clima e informazione, un campo nel quale, neache a dirlo, siamo decisamente deficitari.

Quando nel mondo già si parlava di clima e della sua possibile variazione per cause antropiche organizzando meeting, fomando lobby e fondando fior di centri di ricerca, noi scoprivamo appena le previsioni del tempo, con nuvole, sole e termometri che invadevano in tutte le forme televisione, radio, giornali, siti web ed ogni mezzo conosciuto atto a veicolare le informazioni.

Nel frattempo, fuori dai nostri confini, gli stessi media che da noi faticavano (e qualcuno ancora lo fa) a distinguere tra meteorologia e climatologia, sposavano con entusiasmo la teoria del riscaldamento globale di origine antropica, diventando l’avamposto dal quale un nutrito gruppo di rappresentanti del mondo politico, economico e scientifico, nel frattempo riunitisi nel Panel Intergovernativo delle Nazioni Unite (IPCC), sparava le sue terrificanti bordate presagendo la fine del mondo per eccesso di cottura. Il dibattito è concluso, le conoscenze necessarie sono acquisite, il mondo è sull’orlo del baratro climatico e chi non ci crede (leggi non crede a loro) è pazzo, incompetente o malversato, perchè agisce in nome e per conto delle multinazionali del petrolio. Naturalmente a prescindere dalle sue credenziali. Da notare che a spararle più grosse più che i tecnici sono stati i vari portavoce delle organizzazioni che si sono auto investite o sono state investite di occuparsi del problema. Avvocati, economisti, legulei di vario genere e soprattutto parecchi uomini politici, abili a fiutare il terreno fertile del facile consenso. Tra tutti l’ex futuro presidente degli Stati Uniti d’America Al Gore. Tutti naturalmente privi di credenziali, ma, in quanto fedeli alla causa, illuminati anche dalla luce della saggezza. Per carità, c’è stata anche qualche eccezione non di poco conto di affermati ricercatori ormai assurti al ruolo di leader ora di questa ora di quella istituzione scientifica legata mani e piedi al suddetto panel, che si sono -per così dire- lasciati prendere dall’entusiasmo. A titolo di esempio si potrebbe citare James Hansen , stimato climatologo curatore del database delle osservazioni di temperatura della NASA, che nel tempo libero va a testimoniare al processo agli attivisti di Greenpeace , rei di aver fatto un p0′ di danni ad una centrale elettrica, giurando che in base alle sue conoscenze scientifiche, essi agivano per la giusta causa della salvezza del pianeta.

Nel frattempo, dapprima pigramente, poi con l’italico entusiasmo di chi fa le cose sempre all’ultimo momento, anche i nostri media hanno scoperto che clima è bello e se di disastro climatico trattasi, è ancora più bello. E via con la caccia al clima che cambia ed al mondo che cuoce. Ma eravamo in ritardo. Infatti anche se la grancassa mondiale continuava a suonare, il clima aveva già iniziato la sua virata verso l’ennesimo naturale cambiamento, i cui primi segnali sono arrivati dalla tendenza dei cicli multidecadali oceanici ad invertire il loro trend. Nel breve volgere di qualche anno si sono adeguate anche le temperature medie globali, le quali, dopo il picco del 1998 (non a caso generatosi in corrispondenza di una importante anomalia positiva delle acque dell’Oceano Pacifico), hanno magicamente smesso di crescere, smentendo ogni previsione. Certamente, i valori termici sono rimasti elevati, fatto questo che non stupisce, visto che siamo in un periodo di riscaldamento sia esso di natura antropica o naturale. E così l’attenzione si è spostata sui ghiacci artici, soggetti ad un trend di diminuzione piuttosto accentuato, culminato con il minimo dell’anno 2007. Quelli antartici però sono in aumento, ma questo alcuni lo giudicano un dettaglio di poco conto. Come di poco conto è giudicata l’attuale fase solare, che sta polverizzando al ribasso tutti i record del secolo scorso. Senza scendere tanto nel dettaglio, ora che la stagione volge al freddo, provate a privare la vostra casa dei riscaldamenti e poi cercate di convincere il medico che non avete preso il raffreddore perchè vivete all’addiaccio, sono curioso di sapere se ci crede.

In pratica la Natura ci ha messo del suo, intervenendo a smentire (almeno sin qui) le previsioni a tinte fosche sul futuro del clima. in ragione di ciò, le voci di dissenso in seno al mondo scientifico sono uscite dal manicomio, dimostrando di non essere proprio degli incompetenti e, per di più, si è scoperto anche che non vivono ai mari del sud a spese della Exxon Mobil.

Così appena ieri l’altro la BBC , dopo anni di miltanza nella lotta al cambiamento climatico, scopre che il dibattito è tutt’altro che concluso, che la scienza non è affatto acquisita e soprattutto che il mondo ha smesso di scaldarsi. Apriti cielo! La roccaforte sta cedendo, hanno esultato i dissenzienti. E così, forse timorosi di aver esagerato, dalla TV pubblica d’oltremanica si sono affrettati a smentire. Il fatto che si sia dato conto di ciò che accade (alla buon’ora!), non deve essere interpretato come un cambiamento della nostra posizione. Viva la faccia dell’onestà, ma come posizione? Mi risulta che i media, specie se pubblici le posizioni le riportano non le fanno, e tantomeno le dovrebbero possedere. Chissà cosa ne pensano i contribuenti di Sua Maestà.

Affari loro si potrebbe dire, ma purtroppo non è così, perchè la grande capacità di penetrazione della campagna politica, economica e mediatica cui siamo tutti sottoposti nasce proprio da lì. Il famoso Rapporto Stern del 2007, il trattato di economia che ha aperto alla scienza del clima i salotti buoni della finanza internazionale, è nato nella stessa nazione; il gruppo di ricercatori che fornisce le basi scientifiche all’IPCC ha sede all’Hadley Center, sempre in Inghilterra; e la gran parte delle risorse finanziarie mosse dallo scambio di emissioni di CO2 passa dalla city londinese. Per molti versi si potrebbe dire che tanto il problema, quanto le proposte di soluzione, quanto l’enorme movimento mediatico delle origini antropiche del riscaldamento globale sono nati da quelle parti.

E da noi? Per ora tutto tace, ancora nessuno si è accorto che il vento è cambiato (la metafora non è casuale), c’è da scommettere che quando assisteremo all’allineamento lo scenario sarà cambiato ancora. Che ci volete fare, siamo fatti così, ritardatari per scelta.

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Published inAttualitàNews

10 Comments

  1. Francesco

    Come al solito vi faccio i complimenti per il sito, ma stavolta ho trovato un articolo sui giornalini free press ( in questo caso CITY ) che si trovano in giro per la città. Sono consapevole della scarsissima qualità di questi quotidiani, ma volevo, se possibile, che voi esperti mi orniate un commento su queste notizie davvero CATASTROFICHE ( sempre in ambito climatico ).

    http://img88.imageshack.us/img88/8977/climac.jpg

    • Beh, un bel lavoretto redazionale. Il report non è delle Nazioni Unite, ma di una fondazione comunque molto influente (presieduta da Kofi Annan), ed è stato pubblicato qualche mese fa; il slito panegirico di previsioni in odor di catastrofe. Ora che il maltempo (e non il malclima) fa danni, torna utile per riempire una bella pagina. Testate low cost, notizie low truth.
      gg

  2. […] di arretrare ed il mare sale da millenni come in tutte le fasi interglaciali? Qualche giorno fa la BBC , ieri il Daily Mail . Questo il titolo: “Cosa è successo al Global Warming? Come le basse […]

  3. Giovanni

    Mi sembra di avere letto che il global warming l’aveva “inventato” proprio la Tatcher..

  4. Daniele Gamma

    Caro Guidi si è dimenticato i piu’ recenti nonche’ illustrissimi:
    Presidente degli Stati Uniti Barack Obama: “abbiamo meno di 10 anni per evitare che le future generazioni ereditino una catastrofe climatica irreversibile”, mentre per Sarkozy “siamo l’ultima generazione che puo’ fare qualcosa per consegnare ai posteri un pianeta vivibile”.

    Meno male che noi arriviamo sempre in ritardo…..

    • “Meno male che noi arriviamo sempre in ritardo”

      Grazie per il momento di ilarità!

      Chissà se il 12 ottobre 2009 risulterà la giornata con più tornado in Italia, il record di sempre.

      C’è da dire che anche enti prestigiosi ci mettono la loro.
      Mi riferisco al National Hurricane Center di Miami http://www.nhc.noaa.gov/
      che il 5 ottobre decretò la nascita della tempesta tropicale TS Grace
      http://weather.unisys.com/hurricane/atlantic/2009/GRACE/track.gif
      a nord-est delle Azzorre su di un mare con 21° di sst.
      Probabilmente devo controllare nuovamente le procedure dell’NHC, ma una “cut-off low” (siamo poliglotti allora?), che nel nucleo organizza la convezione, al più fa un TLC e non una TS.

      Probabilmente, sapendo che qui in Europa i TLC nascono ormai come i funghi, quelli di Miami hanno ben pensato di distinguersi e decretare la nascita di una TS.

  5. Daniele Gamma

    L’ altro ieri Fede al Tg 4 ” E adesso parliamo di clima…….”.
    Poi ha parlato di previsioni del tempo.
    Anche io ho sentito della tempesta tropicale del TG 5 che si sarebbe abbattuta su Roma. Che risate… mia figlia mi ha chiesto ” Papa’ perche’ ridi? ” ” Niente, niente , non puoi capire….”.
    Ero in motorino a Roma in quel momento e la temperatura si è abbassata nel giro di un’ ora di quasi 10 gradi. Brrrrr che freddo queste TLC.
    Tra l’ altro, secondo i media, ci sarebbero state una decina di trombe d’aria che scorazzavano allegramente per i quartieri di Roma, credo che spesso confondano un vento molto forte con un Tornado

    Un freddo saluto a tutti

  6. E così abbiamo scoperto i TLC, tropical like cyclons, ad opera del solerte catastrofologo ospite fisso del TG4. Io ne ho un’altra di definizione, quella vera: v-shaped through, tipicamente incidente sulle medie latitudini nei periodi di transizione. Oggi mi sento poliglotta: Nihil sub sole novum (il riferimento al sole non è casuale).
    gg

  7. Non che sia un grande estimatore della BBC, ma credo e spero che, almeno loro, sappiano di cosa parlino quando trattano argomenti meteo.

    A casa nostra, oltre ad essere irrimediabilmente ritardatari, siamo anche un po’ ignoranti e approssimativi.
    In occasione del nubifragio su Giampilieri, il TG1 scoprì l’esistenza dei cicloni extratropicali e che questi si formano adesso (e sempre più) anche sul Mediterraneo.
    Momento par condicio.
    Il fronte freddo passato ieri 12 ottobre sull’Italia, dovuto all’irruzione di aria POLARE e che ha provocato troppe vittime, è stato oggi definito dal solerte TG5 come tempesta TROPICALE!
    Chissà se anche a Londra sentono tali perle di pura scienza?

    • Giorgio Stecconi

      anch’io ho sentito il servizio del tg5 e non credevo alle mie orecchie ma chissà verso la fine della stagione degli uragani forse è stato un lapsus certo è che questo denota una certa approssimazione da parte di alcuni giornalisti. …qualunque velivolo da turismo abbia un incidente è sempre un piper, qualunque ondata di maltempo è un ciclone figlio del riscaldamento globale anche se proviene dal polo nord. Ps. Le temperature in Groenlandia e in generale oltre il 65 parallelo sono da circa un mese più basse della media c’entrerà qualcosa con il recupero dei ghiacci artici? Secondo me si….

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