Questa Rubrica è curata da Flavio
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Situazione ed evoluzione sinottica
Il blocco a omega continua ormai da mesi a condizionare la situazione sinottica sull’Europa, pur con modeste varianti sul tema principale. In queste ore aria fresca scivola lungo il fianco della cresta anticiclonica piazzata leggermente più a ovest del solito, con asse collocato tra il Marocco e la Bretagna interessando, seppure in modo marginale, la penisola italiana. Quel tanto che basta, comunque, per influenzare il campo termico apportando una diminuzione delle temperature piuttosto marcata.
Più ad ovest, in Atlantico, staziona l’altro cavo d’onda dell’omega associato ad un vortice a gradiente piuttosto lasco che è ostacolato nel suo moto zonale dall’azione combinata del solito promontorio anticiclonico africano unitamente ad una cellula anticiclonica al suolo estesa dall’Europa centro-occidentale al Mare del Nord.
Più dinamica la situazione alle latitudini più settentrionali, dove l’estate è ormai rapidamente e fisiologicamente in declino: un anticiclone termico è centrato sulla Groenlandia meridionale, mentre sullo stretto di Davis agisce un vortice piuttosto profondo. Più ad est una depressione artica porta nevicate sul Mare di Kara: sono i segnali inequivocabili dell’incipiente raffreddamento dell’Artico, dove la durata del soleggiamento è in rapida diminuzione e dove i ghiacci marini continuano a difendersi piuttosto bene in termini di estensione a seguito di una estate decisamente fresca.
Nel corso della settimana si riproporrà per l’ennesima volta il solito copione di un film che fantozzianamente continua a ripetersi sempre uguale: l’equivalente sinottico della Corazzata Potemkin: affondo perturbato in Atlantico e risposta dinamica inevitabile con l’ennesima avvezione di aria molto calda dal Nordafrica in direzione del Mediterraneo e dell’Italia in particolare. Il tutto potrebbe essere ulteriormente complicato, e rallentato, dalla formazione di un cut-off iberico che le ensamble GFS danno al momento altamente probabile (Fig.2). Rispetto alle ondate di caldo precedenti sarà solo il diminuito soleggiamento a risparmiarci valori termici estremi.
È il caso di sottolineare che la stabilità dell’equilibrio che ormai da mesi si è trovato dal punto di vista sinottico è ulteriormente rafforzata per effetto del fisiologico innalzamento della linea di convergenza intertropicale (ITCZ) alla quale si associa inevitabilmente il rafforzamento del campo di massa proprio sul Mediterraneo e sull’Italia. La combinazione del blocco a omega già presente fin dalla primavera con il fisiologico incremento del geopotenziale sulla massa di terraferma infuocata dell’Africa settentrionale non ha fatto altro che perpetrare e rinnovare continuamente il blocco in questione apportando, per altro, condizioni molto fresche e perturbate sul comparto europeo nord-occidentale.
A questo punto non resta che aspettare che la natura faccia il suo corso, e che l’omega muoia di vecchiaia in concomitanza con l’inevitabile abbassamento dell’ITCZ associato al prossimo equinozio d’autunno e alla conseguente diminuzione del soleggiamento sull’emisfero settentrionale. Nessuno è in grado di dire come e quando questo avverrà, anche in considerazione del fatto che i blocchi a omega caratterizzano spesso l’inizio della stagione autunnale, allorché le ondulazioni atlantiche si fanno più marcate in presenza di un mar Mediterraneo ancora molto caldo.
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì gran sereno al Nord e al Centro, con qualche annuvolamento sulle Alpi centro-orientali ma in assenza di precipitazioni significative. Tempo in rapido miglioramento al Sud dopo le piogge della notte, con schiarite sempre più ampie e qualche residuo annuvolamento che sui rilievi peninsulari potrebbe essere associato a precipitazioni residue. Temperature: in sensibile diminuzione al Centro e al Sud. Venti: settentrionali ovunque, con rinforzi sull’Adriatico centro-meridionale.
Martedì ancora condizioni di stabilità su tutto il Paese con l’eccezione delle Alpi orientali, soggette ad una debole instabilità pomeridiana, e della Sicilia sud-orientale dove una leggera curvatura ciclonica delle correnti al suolo porterà nuvolosità diffusa associata a deboli precipitazioni. Temperature in leggero aumento. Venti sostenuti dai quadranti settentrionali su Adriatico centro-meridionale, Ionio e Stretto di Sicilia, generalmente deboli altrove.
Mercoledì situazione sostanzialmente invariata, ma con incremento dell’instabilità pomeridiana su tutto l’arco alpino e graduale attenuazione di nuvolosità e fenomeni sulla Sicilia sud-orientale. Transito di nuvolosità stratiforme tra la Liguria e la Toscana. Temperature in ulteriore leggero aumento su tutte le regioni ma senza eccessi di calore da segnalare. Venti generalmente deboli. Si attenua la tramontana anche sull’Adriatico meridionale e sullo Ionio.
Giovedì passaggio di nubi stratiformi sulle regioni settentrionali ma con precipitazioni confinate sull’arco alpino nel solito contesto di instabilità pomeridiana, con locali sconfinamenti serali sulla Valpadana. Generalmente sereno altrove. Temperature in ulteriore aumento con punte di 34-35 gradi sulle zone interne del Centro e sull’Emilia Romagna. Venti: generalmente deboli. Moderati orientali sul Canale di Sardegna.
Venerdì possibile aumento della nuvolosità al Nord, prevalentemente stratiforme, con precipitazioni sull’arco alpino associate a instabilità pomeridiana. Sereno o parzialmente nuvoloso al Centro. Sereno al Sud. Temperature generalmente stazionarie o in lieve aumento su Puglia e Lucania. Valori massimi intorno ai 35-36 gradi. Venti generalmente deboli, con qualche rinforzo di scirocco sul Canale di Sardegna.
Sabato e Domenica possibile peggioramento delle condizioni atmosferiche sulle regioni settentrionali con precipitazioni più probabili e intense sull’arco alpino in possibile estensione al resto del Nord, con particolare riferimento all’angolo nord-occidentale. Sereno o parzialmente nuvoloso sulle rimanenti regioni. Temperature in ulteriore aumento al Centro-Sud, con valori che potrebbero avvicinarsi ai 40 gradi sulle zone interne del meridione peninsulare
Intanto le previsioni in Texas sono pessime l’uragano Harvey andrebbe in landfall venerdì sera (nelle prime ore di domani per noi).
Negli ultimi 11 anni sarebbe il più potente a colpire l’USA.
L’evacuazione delle zone texane sembra ad un passo:
Immagine allegata
Prima o poi doveva accadere. Undici anni senza eventi cat 3 o superiore sono sì un’anomalia. E sin qui è stata pura fortuna.
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Queste anomalie di meno frequenti uragani rispetto alla media speriamo che continui come negli ultimi tempi.
Ci sarà molto probabilmente un cambio di pattern dal 1° settembre infatti i GM stanno mostrando una lenta transazione dell’indice England Italy Dipole da positivo a negativo. Infatti le anomalie di GPT sul Mediterraneo occidentale stanno già trasferensosi verso il mediterraneo orientale. Infatti notiamo già per domenica 27 agosto su Europa occidentale una vasta zona interessata da instabilità atmosferica e un evidente abbassamento del flusso di aria atlantica che farebbe ingresso anche sul Mediterraneo occidentale.
Poi la genesi del vortice scandinavo farà sentire la sua presenza anche sull’Italia da venerdì 1°settembre.
Immagine allegata
[…] Fonte: Le Previsioni di CM – 21 / 27 Agosto 2017 […]
Ecco gli accumuli secondo GFS sul continente nero fino a Domenica:
Immagine allegata
Con uno sguardo sulla fascia del Sahel occidentale, vorrei farvi notare il flusso d’aria umida atlantica che porterà per tutta la settimana nell’entroterra africana piogge monsoniche che faranno invidia a quelle apportate dai cicloni pacifici/caraibici.
Quindi altre consistenti apporti idrici sul bacino fluviale del Niger e particolare attenzione si dovrà fare domani ai nubifragi previsti nei pressi di Ouagadougou (capitale del Burkina Faso) e nei pressi di Niamey(capitale del Niger) con valori da fondoscala previsti (>300 mm in 12 ore):
http://www.isac.cnr.it/dinamica/projects/forecasts/globo_newNH/output/2017-08-21/PCP12hNH_003
Immagine allegata
Se si volesse fare una rubrica simile alla “Chi ci ricorda?” della Settimana Enigmistica, ma in campo meteo, si potrebbero per esempio citare questi vecchi articoli. Che anno sarà stato? La risposta in fondo.
Oggi pomeriggio, quasi all’improvviso, mentre lunghe colonne di automobilisti e motociclisti stavano tornando dalle località percorse dalla Carovana del Giro d’Italia, il cielo si è oscurato. Erano le 17,15. Nel volgere di pochi minuti una densa cortina di nubi ha ricoperto il sole. Poi di colpo si è udita la fragorosa eco del tuono ed ha cominciato a scendere una pioggia violentissima. Le raffiche d’acqua hanno assunto un’intensità paurosa. In pochi minuti il temporale ha trasformato tutte le strade collinari in autentici torrentelli che riversandosi verso il piano hanno travolto quanto incontravano sul loro passaggio. Nella borgata casalese di Sant’Anna sono state invase via Sosso e due strade trasversali. In strada della Morana la corrente ha fatto crollare per una ventina di metri il muro perimetrale della fattoria agricola Buzzi. Mattoni e calcinacci, trascinati dall’impetuoso defluire delle acque, hanno formato uno sbarramento tanto che è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco i quali si sono alacremente adoperati per rimuovere le barricate. L’enorme massa d’acqua defluente dalle colline ha allagato nei rioni di Sant’Anna e del Ronzone parecchie vie fino all’altezza di due metri, bloccato nelle case numerose famiglie. Sebbene non vi fosse un vero pericolo per le persone, vi è stato parecchio panico ed i vigili del fuoco si sono dovuti adoprare soprattutto per ristabilire la calma. Le conseguenze del temporale sono state purtroppo disastrose nelle campagne. Ovunque, tra il rimbombo dei tuoni, sono entrate in azione le postazioni antigrandine. Il paese più colpito è stato Ceresio Monferrato dove la gragnuola, grossa come nocciole e fittissima, ha sferzato vigneti e campi distruggendo tutte le colture e dando al paesaggio un aspetto invernale come dopo una nevicata. Molte zone sono allagate. I corsi d’acqua Collibrio e Gattola hanno invaso anche la linea ferroviaria Casale Monferrato – Asti nel tratto compreso fra le stazioni di Ozzano e San Giorgio. La galleria fra queste due località è stata tramutata in un torrente che ad un tratto ha provocato il franamento della parte frontale della galleria stessa verso Casale Monferrato. La linea naturalmente è interrotta; un’automotrice diretta ad Asti è stata tempestivamente fermata alla stazione di San Giorgio: i viaggiatori ora trasbordati con autocorriera alla stazione di Ozzano e viceversa. Sulla strada asfaltata fra le frazioni di Quarti e Vialarda, in territorio di Pontestura Monferrato, si è prodotta frana dell’ampiezza di 18 metri che impedisce il transito agli automezzi. Il repentino e forte abbassamento della temperatura fa temere che la zona colpita dalla grandine sia molto vasta. Ma l’estensione è per ora incontrollabile.
Poi:
Un violentissimo nubifragio abbattutosi poco dopo le 14 su Milano ha paralizzato per circa mezz’ora il traffico cittadino: gli scrosci d’acqua frammista a grandine e le raffiche del vento hanno indotto i cittadini ad attendere che la bufera si placasse per poter circolare impunemente.
I pompieri hanno dovuto fronteggiare nel breve giro di trenta minuti ben cinquecento chiamate per allagamenti.
Per parecchio tempo sono rimaste in preda al panico 25 famiglie abitanti in piccole case sorte di recente fra le vie San Giusto, Novara e lo Stadio.
Il temporale ha infatti scoperchiato il tetto delle costruzioni e l’acqua ha raggiunto in alcuni appartamenti un altezza di circa mezzo metro: un bambino che dormiva nella sua culla ha rischiato di rimanere anneggato.
I vigili del fuoco e gli agenti di polizia giunti sul posto hanno aiutato gli abitanti della zona a mettere in salvo persone e mobili, per provvedere poi al prosciugamento dei locali.
Un centinaio di automobili inoltre è rimasto bloccato in via Farini.
[… prosegue sullo stesso tenore, ma per brevità ora taglio…]
E ancora:
[…]
Con la pazienza che viene ormai da un’assuefazione quasi quotidiana al maltempo, che sa d’autunno più che d’estate, i torinesi hanno un’altra volta indossato soprabiti e impermeabili.
La temperatura in poche ore è caduta a 13 gradi.
Per le strade l’acqua ruscellava verso i chiusini; a Madonna del Pilone, incapaci di smaltirla, le condutture sotterranee, zampillavano con getti impetuosi sull’asfalto.
“Sono lingue d’aria fredda che vengono da nord e da nord – est – dicono i meteorologi dell’Ufficio regionale – s’incontrano ad alta quota con l’aria umida e calda e provocano precipitazioni.
[…]
Sul maltempo di giugno, da Genova a Roma, la cosa prosegue a lungo. Poi il 14 giugno alluvione in Piemonte. Poi in Svizzera e Austria. E poi in Lombardia, eccetera. Sono pagine e pagine di cronache di danni che troverete nell’originale linkato sotto.
Il mese successivo…
In tutti i casi ai primi di luglio giunge una forte ondata di caldo e afa che porta ad una massima davvero alta anche per i nostri tempi con +38,9°.
Cioè, ragazzi, proprio il tipico “clima estremo” da riscaldamento globale antropogenico: prima “bombe d’acqua” a non finire, con alluvioni estese, e poi quasi quaranta gradi il mese dopo.
Che anno era? Il 1957.
Non sono riuscito a trovare la stima dei danni all’agricoltura redatta dalla Coldiretti.
http://www.meteoservice.net/che-tempo-aveva-fatto-nel-giugno-1957-scopriamolo-in-questo-resoconto-storico-tratto-dal-quotidiano-la-stampa/
http://forum.meteo4.com/showthread.php?22151-1957-1958-1959-1960
Fantastico.:il 1957! Cosa dicono i cultori dell’AGW? Certo che anche i giornalisti dell’epoca erano bravi a dare enfasi al racconto, non c’è che dire 🙂
Questa situazione ha veramente rotto le pa…;io non credo che sia colpa dei ga s serra o del cambio climatico che dir si voglia,ma dico è mai possibile che questa sgangherata in tutti i sensi penisola sia bersagliata di continuo da rimonte
africane(ma le azzorre?)e MAI da una vigorosa depressione artica o atlantica?
Un caro saluto ed un buon autunno.
e continuate a non crederlo
che vi fa sentire meglio
Semplicemente, una volta si chiamavano “annate siccitose”, e generavano carestie e morti – è sufficiente leggere gli scritti e le cronache del passato (del ‘600 e del ‘700 per esempio senza tirare in ballo chissà che o cosa.
Oggi possiamo comprare acqua e cibo per campare all’estero o avere scorte per mesi. Da questo punto di vista siamo molto, infinitamente molto meno fragili dei nostri trisavoli.
Caro Roberto ci crederei (solo un pò)se le anomalie posive riguardassero tutta l’europa,ma quella centro settentrionale sela passa così da mesi!http://www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/nord-europa-l-estate-che-non-c-e-/64943/
Mi unisco all’augurio (anticipato) di buon autunno di David. Spero solo che, se la statistica non è un’opinione, il megablocco galattico di quest’anno resti negli annali come un evento eccezionale (ossia NON la regola).
Poi, volendo fare una battuta anche un po’ triste, resteranno da risolvere solo i problemi legati a quell’altra rimonta africana, quella non meteorologica.