Queste le parole che ho udito al TG 5 delle ore 20 del 12 luglio 2017: “Si sta per replicare l’ultima estinzione di massa che avvenne 60 milioni di anni orsono con i dinosauri…. In un secolo sono scomparse all’incirca la metà delle specie che popolavano il nostro pianeta.”
Il problema è che si tratta di dati che sono fuori dal mondo, nel senso che stiamo parlando di un numero di specie che a livello globale è quantificato in oltre 7 milioni (Fonte) e si tratta probabilmente di una cifra stimata abbondantemente per difetto come si può vedere facilmente qui. Al contrario i dati delle estinzioni di specie da inizio ‘800 a oggi sono riportati nella figura qui sotto, da cui si legge un totale di 50mila, non di 3,5 milioni.
Peraltro il servizio del TG5 faceva riferimento ad un articolo recentemente apparso sui Proceedings della National Academy of Sciences (PNAS). Si tratta di “Biological annihilation via the ongoing sixth mass extinction signaled by vertebrate population losses and declines” a firma di Gerardo Ceballos, Paul R. Ehrlich e Rodolfo Dirzo, che afferiscono all’Instituto de Ecología dell’Universidad Nacional Autónoma de México e al dipartimento di Biologia della Stanford University. L’articolo, che è disponibile liberamente, fa riferimento a tre entità tassonomiche e cioè:
- Le specie
- Le popolazioni
- Il numero di individui di specie e popolazioni.
Se non si comprendono tali concetti (per i quali rinvio ad esempio alla slide 4 e seguenti di questa presentazione di Luciana Migliore, si incorre negli errori in cui è incorso il servizio del TG5, ove si sono semplicemente confuse le specie con le popolazioni.
L’articolo di Ceballos et al. fa in sostanza riferimento a 8851 specie di vertebrati per evidenziare che:
- Grossomodo un terzo (27600) di tali specie stanno vivendo un declino contrassegnato dalla perdita di popolazioni locali (la percentuale sarebbe di oltre il 30% per mammiferi uccelli e rettili e del 15% per gli anfibi).
- Le popolazioni di vertebrati scompaiono a ritmi molto più accelerati rispetto alle altre specie e per essi è possibile oggi parlare di una “estinzione globale di massa” che è stata fin qui sottostimata in quanto si è focalizzata l’attenzione sulle specie e non sulle popolazioni.
- Gli autori stimano che le estinzioni di popolazioni già avvenute siano di oltre 1 miliardo e che riguardino soprattutto le medie latitudini del pianeta.
- Gli autori riportano inoltre dati da altre fonti secondo cui un analogo fenomeno di perdita di biodiversità sarebbe riscontrabile per gli invertebrati (es: insetti) e le piante.
- Nelle conclusioni gli autori scrivono inoltre che “I nostri dati suggeriscono che il 50% degli animali che una volta popolava la terra è scomparso il che si traduce in miliardi di popolazioni estinte”.
- Come fattori causali del fenomeno gli autori segnalano le distruzione degli habitat o l’eccessivo sfruttamento degli stessi da parte dell’uomo, l’inquinamento, le specie invasive e più recentemente la “climate disruption”. Tali fattori agirebbero da soli o interagendo in modo più o meno complesso gli uni con gli altri.
- Perdendo popolazioni stiamo distruggendo un patrimonio genetico selezionatosi in miliardi di anni e che potrebbe essere molto utile in futuro anche per la nostra specie. In tal senso si sottolinea che quando scompare una popolazione o un specie scompare anche un’intricata rete ecologica che coinvolge piante, animali e micro-organismi.
Insomma quel che nell’articolo di Ceballos et al pubblicato su PNAS è un accorato appello che andrebbe a mio avviso colto e definito nelle giuste dimensioni, un appello che in una nazione largamente sovrappopolata come la nostra ha implicazioni del tutto peculiari.
Tuttavia in nessuna parte dell’articolo si parla mai del 50% delle specie estinte come si è fatto al TG5 e in merito alla serietà dell’informazione di quest’ultimo lascio ai lettori la parola.
Come ultimo inciso riporto, perché comunicatami poco fa da un amico, l’informazione riferita all’articolo di Ceballos et al. diffusa dal Sole 24 ore (http://guidominciotti.blog.ilsole24ore.com/2017/07/11/la-sesta-estinzione-di-massa-e-gia-in-atto-in-un-secolo-gli-animali-si-sono-dimezzati/). Lì quanto meno si parla di “50% degli individui” e non del “50% delle specie”.
Con la doverosa premessa di scuse nel caso questo commento sia OT, vorrei fare due considerazioni/domande, a cui, se qualcuno volesse dare una risposta sarei lieto. Se non altro per condividere queste riflessioni con voi, al di fuori del “manistream” che ormai ci bombarda in modo monocorde su imminenti catastrofi.
Vengo al dunque:
Commento 1: qualche giorno fa si sentiva e si leggeva di scenari di estinzioni di massa sul pianeta. La mia domanda è: ma nel corso dei millenni, le estinzioni non si sono verificate sempre e solo in condizioni di freddo intenso (glaciazioni)? se in questi anni stiamo osservando un lieve riscaldamento (di cui onestamente occorrerebbe dire che ancora ignoriamo le cause), perchè si parla di estinzioni? non è invece un solito grido terroristico di cui si nutrono (e campano!) i catastrofisti?
Commento 2: dal momento che (notizia di oggi) il riscaldamento entro i 2 °C sembra assodato che non potrà essere contenuto, non sarebbe opportuno che i fiumi di denaro e di risorse che vengono spesi in una donchichiottesca lotta al riscaldamento vengano invece dirottati su canali più utili come l’adattamento a vivere qualche anno con climi più tiepidi (sai che schifo, eh?! 🙂 ), magari sfruttando anche queste opportunità in modo vantaggioso?
Grazie, saluti.
Gentile Alberto,
Grazie per le sue considerazioni che cerco di ricondurre nel contesto in cui si colloca il post.
Come lei sono convinto che il problema principale non stia per ora tanto nell’aumento delle temperature globali (da cui come umani possiamo derivare svariati effetti positivi se sono facciamo le scelte giuste in termini di adattamento) quanto nel fatto che la specie umana occupa gli ecosistemi con un’invadenza che non ha precedenti in passato, se non altro per il fatto che siamo oltre 7 miliardi di individui e nel 2050 saremo 9,5 miliardi.
Da ciò il fatto che tutte le nostre azioni dovrebbero essere valutate preventivamente in relazione agli effetti sugli ecosistemi (e per questo abbiamo oggi strumenti modellistici fantastici di cui in passato non disponevamo). E guardi che questo non significa essere inattivi o mantenersi in uno stato stazionario ma nemmeno affrontare i problemi con slogan fatti a misura di lobbies dominanti e che mirano a creare nell’opinione pubblica preconcetti che poi ci vorranno millenni per sradicare (basta vedere in proposito le campagne di demonizzazione della CO2, senza la quale non vi sarebbe vita sul nostro pianeta perché è alla base del processo di fotosintesi). Da questo punto di vista i grandi media hanno avuto e hanno tuttora responsabilità enormi, il che si riallaccia al discorso sui grandi media, su come maltrattano l’informazione e sulla fatidica domanda: tutto questo è solo frutto di grossolana ignoranza o sottende una precisa strategia? E qui io temo che l’ignoranza grossolana sia al servizio della strategia.
rispondo una volta a tutti e due e chiudo:
“Come vedi, sostenere che un malato dipendente da una macchina è necessariamente terminale, è clamorosamente errato.”
no, io sostengo che mai si è visto un leone messo dagli altri del branco in un polmone d’acciaio, ne una zebra ricevere una porzione di insalata particolare perchè è intollerante alla cellulosa, o un pipistrello un cane guida perchè è sordo, o uno squalo degli omogeneizzati quando non è più in grado di masticare (sempre dai loro pari, alla follia umana non pongo limiti)
io non ho la minima intenzione di dibattere se una o un gruppo di vite siano “degne” di essere vissute, quello sta all’etica di ognuno, un’etica che sento molto forte per difendere chi fa comodo, nel caso degli svedesi di darioc malati di mente o semplici asociali perchè ladri o simili, molto meno chi fa meno comodo, chennesò, stupratori e pedofili per cui viene invocata la castrazione chimica ad ogni caso di cronaca, ad esempio
col primo commento io mi limitavo a riportare gli occhi “sul sole” di una vita IN GRADO DI VIVERE AUTONOMAMENTE, e non confonderla con quelle, degne o meno a giudizio di ognuno, per cui IMO l’unica opinione che conta dovrebbe essere quella dell’interessato, e “le lampadine” NON in grado di farlo, perchè, sempre IMO, iniettare l’insulina a un diabetico, o un qualunque altro farmaco, fino alla dialisi, ai trapianti e tutto il resto può si far luce nella stanza, ma confondere quella luce col sole è pura pazzia
ed al mondo le persone dipendenti da quelle medicine per restare vive sono decine di milioni, forse anche centinaia di milioni, e in continuo e rapidissimo aumento, senza bisogno di “precedenti”, per cui invocare derive eugenetiche mi pare pura follia
e darioc, io ho aperto a spade e tu hai buttato il carico di bastoni: ho chiesto esempi di eugenetica “positiva”, un’auschwitz al contrario, da cui uscissero milioni di ubermensch, comunque li volessero definire gli allevatori, e come pensavo prima non ce ne sono, o più probabilmente ci sono un sacco di casi in cui UNO si è autoproclamato tale e circondato da un harem
comunque restate delle vostre idee, io continuerò a leggere se intendete rispondere ma chiudo l’ot riportando un commento a quel link che faccio mio: “Molti crimini non vengono riconosciuti come tali al momento della loro attuazione.
Solo dopo alcuni decenni ce ne rendiamo conto tutti quanti.
Ciò indica che anche al giorno d’oggi commettiamo crimini orrendi di cui fra 20 anni ci vergogneremo. Questo lo dico per non sentirci evoluti e migliori di altri. Chissà quanti fra i nostri costumi saranno condannati fra 100 o 200 anni come noi facciamo contro chi schiavizzava, ecc.”
“ci sono un sacco di casi in cui UNO si è autoproclamato tale e circondato da un harem”
Più o meno come ci sono due o tre persone che fanno qualche proclama sulla castrazione chimica, e poi non se ne fa niente, ma l’hai usato come argomento per provare la supposta incoerenza di chi, quei proclami, non li ha mai fatti…
come non se ne fa niente?
ci sono parecchi paesi del mondo in cui è prassi corrente “per i mostri”, e non nel milleebho, proprio in questo momento, però non ho capito che c’entra con la frase che mi hai citato
…o sei tu uno di quelli con l’harem 😉
Cari tutti, mi sembrava di aver già detto che questa discussione era ed è OT, per cui passiamo ad altro grazie.
gg
bha, io evidentemente vivo su un altro pianeta
dove avete visto sulla terra un allevamento umano cui si acceda su base genetica per promuovere la diffusione di “buoni geni”?
perchè io vedo costantemente, in questa settimana poi un caso particolarmente emblematico è sotto le luci della ribalta, di decine se non centinaia di persone che vivono (e continueranno a vivere) solo e soltanto perchè la scienza medica ha prodotto qualcosa che permette loro di farlo, diversamente in giorni, mesi, e per alcuni anche solo minuti, la loro vita terminerebbe “naturalmente”, per non parlare poi di altre decine di milioni di persone nate da genitori che naturalmente NON avrebbero potuto riprodursi
e nessuno di questi mi pare sia stato sottoposto ad alcun genere di selezione eugenetica per accedervi, direi invece ANZI!
Flavio,
non è che vivi su un altro pianeta, solo sei un po’ distratto. Nel caso di Charlie abbiamo un ospedale che, sulla base di una sua stima scientifica, che peraltro non raccoglie l’unanimità, pretende di determinare la soppressione di un bambino (soppressione, perché non è malato terminale); e non siamo, si badi bene, in una situazione di necessità, ovvero di scarsità di supporti a fronte di una grande quantità di malati da assistere, perché è stranoto che i genitori sono autosufficienti e potrebbero provvedere da sé alle cure, se non fosse che il loro figlio si trova di fatto sequestrato.
Ma questo è solo un caso particolare, che pure ha una sua importanza perché in UK si tenta di far passare un precedente. In Francia sono più avanti dal momento che, il 99% dei bambini con sindrome down vengono abortiti. In Danimarca il 100%, tanto che quel paese si proclama “down free”. Questa è eugenetica. Come al solito, si inizia con pochi, si finisce con molti. Anche l’eugenetica nazista iniziò così, quasi in sordina, con pochi “casi pietosi”. Poi, nel giro di pochi anni, grazie anche all’indifferenza generale, si arrivò allo sterminio di massa.
infatti, era talmente non terminale che staccate le macchine è morto in pochi minuti
e comunque sul “non siamo, si badi bene, in una situazione di necessità, ovvero di scarsità di supporti a fronte di una grande quantità di malati da assistere”, bhe, proprio quella è stata la stura in germania, una guerra vent’anni dopo un’altra in cui aveva avuto più morti di fame fra i civile che per tutte le granate, i gas, le baionette etc fra i soldati al fronte
e soprattutto la si smetta con “le sacrestie”, un mangiapreti del calibro di papa paolo sesto già cinquant’anni fa invitava i medici ad evitare casi del genere
Flavio, tutte le tue osservazioni sono errate.
infatti, era talmente non terminale che staccate le macchine è morto in pochi minuti
Rosanna Benzi fu una famosa malata di poliomelite che l’aveva lasciata senza capacità respiratoria autonoma. All’epoca la soluzione era il famoso “polmone d’acciaio”, molto più invasivo delle tecnologie attuali. Senza quella macchina, sarebbe morta in pochi minuti per crisi respiratoria. Ci visse dentro 29 anni. Come vedi, sostenere che un malato dipendente da una macchina è necessariamente terminale, è clamorosamente errato.
Paolo VI non ha mai detto quello che scrivi: l'”accanimento terapeutico” definito dal Magistero non contempla il supporto fondamentale alle funzioni vitali, come l’alimentazione, l’idratazione e la respirazione.
Guarda che i germanici con il gas sono pericolosi!
“..dove avete visto sulla terra un allevamento umano cui si acceda su base genetica per promuovere la diffusione di “buoni geni”?…”
Non sono molti anni che in Svezia è stata abolita una legge che prevedeva proprio questo.
sì?
e magari c’è anche qualche indirizzo (fisico, non web) oltre “alla legge”?
o basterebbe anche un solo giornale con pubblicato il bando di reclutamento
Società Svedese per l’Igiene Razziale
Istituto Svedese di Biologia Razziale
https://carlozucchi.wordpress.com/2006/10/22/la-svezia-dove-il-welfare-ha-ucciso-l%E2%80%99uomo/
ma trovi anche altro
“preservare il ceppo popolare svedese dall’incrocio con elementi razziali stranieri, di qualità inferiore, e di ostacolare l’accesso in Svezia di elementi estranei indesiderati… per mantenere il popolo svedese al riparo da qualsiasi influenza degenerata”
Hai abbastanza per cercarti il resto?
3- Il Linguaggio non è un coniglio, comunque se le critiche corredate di prove sono in grado di demolire l’assunto principale dell’Evoluzione, allora crollerà o sarà falsificata in parte. E’ successo anche a Newton, succede a Darwin con la scoperta dei Geni, di cui lui era all’oscuro ma che ancora gli danno ragione sulla selezione e sull’intervento del Caso. Perchè è vero anche che molti fondavano le loro obiezioni su osservazioni sbagliate ed alla fine hanno dovuto desistere.
Qui si deduce già un tuo bias (confermato sotto): che uno o è evoluzionista o creazionista (in senso estremo). In realtà non è così. Io non sono creazionista (in senso estremo). Molte cose della teoria dell’evoluzione naturale mi stanno bene, per cui non penso ad un crollo, né ad una falsificazione sostanziale. Il punto chiave è che nessun modello spiega in modo soddisfacente l’evoluzione umana (di cui il linguaggio è un punto fondamentale; comunque non l’unico). Qui non c’è molto da falsificare: qui c’è da dire che si millantano conclusioni basate sull’aria fritta, specialmente se si considera anche lo stato pietoso della paleoantropologia, scienza in cui si esaltano mediaticamente le scoperte rivoluzionarie tipo lo scheletro di Lucy, salvo scoprire decenni dopo che una delle vertebre era di un babbuino. Oops. Dettaglio di cui hanno parlato i media, ma curiosamente non compare su pagine divulgative come Wikipedia. Per non dire che in questi decenni un gran numero di nuove scoperte hanno ribaltato più volte il modello evoluzionistico degli ominidi e degli uomini: segno di una scienza tutt’altro che consolidata, come quella dell’AGW. Eppure questa scienza fa affermazioni apodittiche, che evidentemente sono totalmente prive di basi. Ad oggi non c’è nessuna scienza che sia in grado di spiegare come scienza comanda l’origine dell’uomo in tutti i suoi dettagli. Quando questa scienza sarà “settled” se ne discuterà, ma oggi è solo una perdita di tempo, come stare a discutere sull’hockeystick.
E’ inaccettabile invece che si accusi una Teoria di arrivare a conclusioni etico-politiche, quello lo possono fare solo gli uomini, scienziati e non.
Infatti io non accuso “una teoria”, cosa che non avrebbe alcun senso, visto che le teorie non hanno realtà ontologica; esistono solo dentro le menti umane, e come tali sono soggette alle loro derive.
5- Per quanto ne so io, e per quanto ne sai tu per certo se solo lo volessi ammettere, l’Uomo è precisamente quello che hai detto, il prodotto dell’evoluzione. L’idea creazionista che emerge potente da quanto scrivi, non trova alcuna dimostrazione nei fatti e nella documentazione storica della Terra, mentre della mano di Dio non c’è traccia da dopo il big bang a oggi. Le sacre scritture sono un’accozzaglia di leggende, favole di un popolo bambino che ha scoperto la forza della Parola e successivamente la potenza della Scrittura per sostenere un’identità politica e culturale.
Quest’affermazione è curiosa. Infatti io Dio non l’ho citato. Io sto facendo presente che non esiste una scienza consolidata in grado di spiegare con tutti i dettagli l’origine dell’uomo. “Tutti i dettagli” non è una cosa da poco: quando alla fine dell’800 si credeva ancora nell’etere luminifero, si pensava che mancasse veramente poco per avere una teoria consolidata e completa. Mancava solo qualche “piccolo dettaglio” sulle proprietà di quella sostanza. Oops. Quel piccolo dettaglio mancante si rivelò determinante per una radicale correzione di tiro.
Secondo: non ho citato Dio perché esula dai confini della scienza, per come essa è definita. È invece curioso che l’abbia citato tu: a conferma del bias di cui parlavo.
Questa confusione delle cose nasce proprio dalla mancanza di argomenti dei creazionisti che così facendo, loro sì, cercano di intorbidire le acque.
Forse sarà più difficile che con Galileo, ma spero, magari tra 1000 anni, che un Papa chiederà scusa a Darwin.
Qui si vede che la confusione è tutta tua, e multipla. Primo, non sono creazionista e te l’ho già spiegato. Tu stai combattendo contro i mulini a vento, oppure con un interlocutore che non sono io. Secondo: sei tu ad avere un’idea religiosa della scienza, se contempli il concetto che si possa “accusare” una “teoria”, e se pensi che la scienza vada avanti per sole deduzioni logiche, senza influssi ideologici. Anzi, mi devo correggere: lo sai bene, perché ti è chiaro in campo climatologico. Non ti è chiaro in altri campi. Che nella valutazione delle teorie scientifiche non si possa fare a meno di considerare l’aspetto umano non lo dico solo io, ma lo dice l’epistemologia moderna (p.es. Lakatos). Terzo (ma qui usciamo dalla sfera scientifica): Darwin fu processato da ambienti religiosi protestanti, non cattolici. Per questo la Chiesa Cattolica non ha niente da chiedere scusa a Darwin (e per quanto riguarda una ricostruzione oggettiva dei rapporti con Galileo vedasi Rodney Stark). La Chiesa non ha contrarietà con gran parte del modello sull’evoluzione delle specie (tant’è che lo ha “completato” astrofisicamente: il Big Bang è frutto del lavoro di uno scienziato cattolico, Lemaître – era pure prete – modello contestato per anni da uno scienziato laico, come Einstein, che difendeva una cosa campata per aria), tranne sostanzialmente: il ruolo del caso e l’origine dell’uomo. Ora: il caso è la foglia di fico della scienza, ovvero il nome che dà a ciò che non riesce a spiegare. Non è colpa mia se molti scienziati, invece di ammettere questa ovvietà, elevano il caso a realtà ontologica (a dimostrazione di chi è che fa confusione). Sull’origine dell’uomo, come ho argomentato prima, non ci sono teorie scientifiche consolidate. Discuterne oggi è come discettare su quanti millimetri di mare in più ci saranno nel 2100.
Giudici ha scritto:
1- <>
2- <>
Mettiti d’accordo.
Comunque siamo OT da un pezzo e non ho più voglia di ripetere che ad oggi l’Evoluzione per selezione del (gene) più adatto è quella che spiega di gran lunga meglio ed in modo RIPETIBILE il comportamento della materia vivente (uomo compreso), che vi piaccia o no, punto, quindi per me è finita qui.
Stammi bene.
Giudici ha scritto:
1-
2-
Mettiti d’accordo.
Comunque siamo OT da un pezzo e non ho più voglia di ripetere che ad oggi l’Evoluzione per selezione del (gene) più adatto è quella che spiega di gran lunga meglio ed in modo RIPETIBILE il comportamento della materia vivente (uomo compreso), che vi piaccia o no, punto, quindi per me è finita qui.
Stammi bene.
PS scusate la ribattuta
Giudici ha scritto:
1- “ripeto il concetto chiave: è inaccettabile che una teoria scientifica, che deve semplicemente fornire un modello soddisfacente che spieghi come sono andate le cose, arrivi a conclusioni che esulano totalmente dal mondo scientifico e sconfinano in altri campi, etici e politici: ”
2- “Infatti io non accuso “una teoria”, cosa che non avrebbe alcun senso”
Mettiti d’accordo.
Comunque siamo OT da un pezzo e non ho più voglia di ripetere che ad oggi l’Evoluzione per selezione del (gene) più adatto è quella che spiega di gran lunga meglio ed in modo RIPETIBILE il comportamento della materia vivente (uomo compreso), che vi piaccia o no, punto, quindi per me è finita qui.
Stammi bene.
PS scusate la ri-ribattuta
@Maurizio e Fabrizio,
noto con piacere che avete realizzato di essere andati alquanto OT. Vi pregherei di tornare sul tema, come giustamente richiede il rispetto nei confronti dell’autore del post, che di sicuro non intendeva sollevare questo genere di discussione.
Passiamo avanti.
gg
Riguardo alle polemiche sopra sulla contestualizzazione, nessuno ricorda le belle postille al libro di Crichton sul global warming e l’affarismo ad esso collegato, “Stato di paura”?
Trovo l’espressione “da sacrestia”, in questo contesto, inaccettabile se si vuole fare un dibattito serio. Infatti: primo, il termine è riduttivo e dispregiativo, semmai bisognerebbe parlare di “visioni del mondo”. Secondo, le “sacrestie”, ovvero i dogmatismi e gli interessi di bottega, esistono in tutti i contesti: anche quello evoluzionistico. Per esempio, pare che ci sia un “97%” di scienziati che ritiene che la scienza che spiega l’evoluzione delle specie sia consolidata, senza aree oscure, ovvero senza passaggi che richiedono ancora lavoro. Eppure non è vero: per esempio, non ci sono spiegazioni soddisfacenti per quanto riguarda l’evoluzione del linguaggio umano. L’ultima della serie di critiche mosse in questo campo è stata prodotta da Tom Wolfe, che mi risulta ateo, nel libro “The Kingdom of Speech”. Altre critiche sono arrivate, in tempi recenti, da filosofi e scienziati come Fodor e Piattelli-Palmarini (“What Darwin Got Wrong”): non certo per proporre un modello “creazionista” in alternativa.
Lasciando poi perdere i dibattiti sull’argomento, ripeto il concetto chiave: è inaccettabile che una teoria scientifica, che deve semplicemente fornire un modello soddisfacente che spieghi come sono andate le cose, arrivi a conclusioni che esulano totalmente dal mondo scientifico e sconfinano in altri campi, etici e politici: come l’equiparazione dell’uomo agli animali. E che si pretenda, data l’origine scientifica della posizione, l’inferiorità di critiche che vengono mosse da altri ambienti (non sono pochi coloro che criticano questa equivalenza senza nessuna base religiosa, ma semplicemente su basi culturali-umanistiche). Arrivando poi a totali contraddizioni, come quella a cui stiamo assistendo in questa discussione: se infatti l’uomo fosse semplicemente il prodotto dell’evoluzione, ovvero un animale come gli altri, perché porsi tanti problemi sullo “squilibrio” di biomasse? Uno potrebbe semplicemente rispondere: è l’evoluzione, bellezza. E distinguere tra specie “addomesticate” e specie selvatiche è specismo.
PS Non intorbidiamo le acque per mancanza di argomenti. L’eugenetica non è certo riducibile alla proibizione di rapporti incestuosi. L’eugenetica è la rivendicazione dell’inadeguatezza di intere classi sociali a riprodursi, ovvero è razzismo; ed è anche la rivendicazione del diritto di decidere chi deve vivere e chi deve morire, in questo caso sia per singoli che per classi sociali. In definitiva, è la rivendicazione da parte di un’ “autorità superiore” (che poi è sempre un elite di ricchi e potenti) del diritto si decidere chi deve vivere o morire e riprodursi, ovvero di diritti umani fondamentali.
@Giudici, In ordine di apparizione.
1- La Sacrestia: non è colpa mia se il “97%” delle critiche all’evoluzione vengono da lì.
2- Se il 97% degli scienziati credono così hanno il diritto di farlo, fino a prova contraria, stiamo aspettando il “Coniglio del Cambriano” da un pezzo, invece arrivano solo critiche all’Etica e falsi storici, ma per piacere!
3- Il Linguaggio non è un coniglio, comunque se le critiche corredate di prove sono in grado di demolire l’assunto principale dell’Evoluzione, allora crollerà o sarà falsificata in parte. E’ successo anche a Newton, succede a Darwin con la scoperta dei Geni, di cui lui era all’oscuro ma che ancora gli danno ragione sulla selezione e sull’intervento del Caso. Perchè è vero anche che molti fondavano le loro obiezioni su osservazioni sbagliate ed alla fine hanno dovuto desistere.
4- E’ inaccettabile invece che si accusi una Teoria di arrivare a conclusioni etico-politiche, quello lo possono fare solo gli uomini, scienziati e non.
5- Per quanto ne so io, e per quanto ne sai tu per certo se solo lo volessi ammettere, l’Uomo è precisamente quello che hai detto, il prodotto dell’evoluzione. L’idea creazionista che emerge potente da quanto scrivi, non trova alcuna dimostrazione nei fatti e nella documentazione storica della Terra, mentre della mano di Dio non c’è traccia da dopo il big bang a oggi. Le sacre scritture sono un’accozzaglia di leggende, favole di un popolo bambino che ha scoperto la forza della Parola e successivamente la potenza della Scrittura per sostenere un’identità politica e culturale.
6- “E distinguere tra specie “addomesticate” e specie selvatiche è specismo.” ??? proprio non so cosa vuoi dire.
7- Ti ho già detto cosa penso dell’eugenetica, per fare un’analogia, è come l’esplosivo, ci puoi fare cose utili e cose dannose, ma non centra NULLA con l’Evoluzione, l’Evoluzione resta presente come forza inarrestabile della natura mentre l’Eugenetica fa parte degli strumenti a disposizione degli esseri viventi (non solo dell’uomo).
Questa confusione delle cose nasce proprio dalla mancanza di argomenti dei creazionisti che così facendo, loro sì, cercano di intorbidire le acque.
E’ tanto facile, un bel sillogismo e via: Darwin era un razzista e voleva l’Eugenetica di Hitler (balle, dico io, ma poniamo sia anche vero) quindi, cattivo lui, cattiva la Teoria sua.
Queste sono le “fondate osservazioni”, da sacrestia appunto! Mica conta la Teoria conta chi l’ha fatta.
Se non fosse chiaro, ad oggi l’Evoluzione per selezione del (gene) più adatto è quella che spiega di gran lunga meglio ed in modo RIPETIBILE il comportamento della materia vivente, che vi piaccia o no, punto.
Forse sarà più difficile che con Galileo, ma spero, magari tra 1000 anni, che un Papa chiederà scusa a Darwin.
@Giudici
Fabrizio, quando scrivi:”…mentre è perfettamente fondata l’osservazione di Luca Maggiolini.” io replico ad entrambi perchè siete concordi nella critica all’evoluzionismo e al personaggio Darwin, anche se tu ti smarchi.
Se poi trovi “comprensibile” che all’epoca si sperimentasse sull’uomo con meno scrupoli di adesso, potresti anche pensare che altre tematiche etiche siano state soggette a revisione, o no?
Eugenetica! Parola tabù, ma in realtà è da sempre una pratica normale di salute pubblica.
Da certi Pulpiti evoca solo selezioni di Razze Superiori (dominanti ovviamente su quelle inferiori, roba di Potere!) con rupi tarpee per l’eliminazione di chi non è perfetto. Ma non è così, l’Eugenetica è una prassi normale, di buon senso, che di solito non serve a creare eserciti, di seguito tre esempi: Non ci si accoppia tra consanguinei, si cerca di evitare anche tra portatori di malattie genetiche trasmissibili come la Talassemia, in caso di rischio di gravi malformazioni si interviene con l’aborto terapeutico.
Questo non ha nulla a che vedere con l’evoluzione o con Darwin, ha molto a che vedere con la capacità di intervenire a livello dei geni. Non è negando o accusando l’evoluzione darwiniana che si può fermare l’embriologia, e l’intervento a gamba tesa, più soventemente, è quello della Politica nei confronti della Scienza.
Tornando alla “fondata osservazione”, caro Fabrizio, vorrei sapere dove si fonda, in sacrestia?
1-“Personalmente, NON citerei mai Darwin come punto di riferimento scientifico”, per il semplice, banale motivo che lui non dimostrò mai la sua teoria,”
Le teorie, come ho detto, si possono dimostrare solo in Matematica, casomai si possono confutare.
2- “…peraltro grossolanamente errata su alcuni aspetti (in merito ai quali non fornì mai chiarimenti).”
Chiarimenti che mancano anche nella “fondata osservazione”, dove sono i grossolani errori, di quali chiarimenti si lamenta la mancanza?
3- “Inoltre era uno dei più attivi razzisti (quelli veri non quelli che semplicemente vogliono ordine), rappresentante di teorie eugenetiche non meno estreme di quelle naziste – la sua teoria era in realtà un supporto ad una dottrina.”
Bene, anche su questo la mia idea sul Darwin è opposta alla Vostra ma ammesso e non concesso che possiate ragione, si torna a capo: ad oggi l’Evoluzione per selezione del più adatto è quella che spiega di gran lunga meglio ed in modo RIPETIBILE il comportamento della materia vivente, che vi piaccia o no, punto.
Potevano citare l’ultima estinzione della megafauna (mammut, tigri dai denti a sciabola etc) del Pleistocene . Almeno quella si era estinta per il riscaldamento globale
@Giudici e Maggiolini.
Estrapolazioni! Attraverso questo genere di montaggio si può far apparire una delinquente anche Madre Teresa.
Va detto che il tempo di Darwin era portatore di un’etica molto diversa dall’attuale, per esempio oggi Jenner e Pasteur non potrebbero fare quello che hanno potuto fare allora, sperimentando le loro idee su cavie umane.
Anche l’uso del termine darwinismo e fuorviante anche se molto in voga e usato in modo intercambiabile con evoluzionismo. Perchè punta alla persona e non alla teoria scientifica. Si parli dunque di evoluzione e non di Darwin se si vuol discutere di scienza. E se poi volete vedere uno spaccato dell’uomo, provate a leggere il “Viaggio di un naturalista intorno al mondo” di C. Darwin, e potrete rendervi conto di quanta umanità e tolleranza ci fosse in lui.
Secondo me, il problema, la Trave nel Vostro occhio, è che non siete in grado di conciliare scienza e dottrina in campo biologico. Allora, pur di distruggere la Teoria dell’Evoluzione, vi attaccate a questa morbosa necessità di screditare uno Scienziato che, come fecero Galileo o Copernico in campo astronomico, ha tolto ancora una volta l’Uomo dal centro dell’occhio di Dio.
Questo è il punto signori, Darwin era un uomo del suo tempo e uno scienziato intelligente, la sua teoria non è sbagliata perche Voi lo ritenete un razzista usando il metro di oggi. La teoria dell’evoluzione può essere stata male interpretata dai suoi successori, così come oggi la climatologia è a mio avviso usata in modo distorto e per fini politici, ma ad oggi è quella che spiega di gran lunga meglio il comportamento della materia vivente, che vi piaccia o no, punto.
Saluti. M.R.
@rovati
Io ho scritto chiaramente che non voglio discutere di Darwin uomo. Dunque perché nella tua risposta – almeno per quanto riguarda me – parli dell’uomo Darwin? Secondariamente, che all’epoca si sperimentasse più allegramente sugli uomini è comprensibile: mancava una disciplina coerente sulla sperimentazione animale, e non si poteva fare di meglio. Tuttavia, il problema eugenetica non è un problema scientifico: è un problema etico e politico. Ma è un problema etico e politico che deriva da una forma di tecnocrazia, ovvero dalla pretesa che considerazioni scientifiche – vere o presunte, provate o non provate, in questo caso non è fondamentale – entrino a gamba tesa in campi che non sono di loro pertinenza.
@winston diaz
Da parte mia non c’è proprio nessun tabù. La premessa fondamentale è: questi numeri provengono da un modello; è stato validato? Come? Perché se non è stato validato, vale poco, come tutti i modelli non validati.
Detto questo, che la biomassa umana e di animali selvatici sia cresciuta da quando l’uomo è presente sulla terra e si è evoluto, più che un tabù mi pare una tautologia. Perché la cosa dovrebbe preoccuparmi?
Terrestrial Vertebrate Biomass,
Umans
Parecchi milioni di tonnellate,
equivalenti a sette miliardi di Leonardi da Vinci, Raffaello, Beethoven
oppure a sette miliardi di Renzi, Gentiloni, Mattarella, Berlusconi, Beppe Grillo ecc, ma potremmo citare altre categorie di persone
misuriamo l’essere umano in chilogrammi … sic!
La misura in kg. serve solo a poter fare un confronto quantitativo col resto degli esseri viventi (fra l’altro non si capisce bene se tutti i vertebrati o solo i mammiferi) e soprattutto misurare la tendenza nel tempo. Non credo l’intenzione sia quella di ledere la maesta’, ne’ di sminuire, nessuno.
Cio’ su cui volevo richiamare l’attenzione, e’ solo che quei dati sono talmente enormi da risultare incredibili.
Ma se fossero anche solo approssimativamente corretti, l’ipotesi di sesta estinzione in atto, oggetto dell’articolo, sarebbe addirittura banale, e sarebbe moralmente biasimevole far finta di niente, come se nulla fosse, al di la’ delle esagerazioni del tg5: se come esso afferma, fossero gia’ sparite meta’ delle specie nel giro di un secolo, non saremmo qui a raccontarcelo.
Comunque, evidentemente si tratta di un argomento tabu’.
Il pezzo del TG5 è qui: http://www.video.mediaset.it/video/tg5/full/edizione-ore-20-00-del-12-luglio_737927.html
Luigi, grazie per questo tuo monitoraggio, Purtroppo bufale come queste non sono dovute al caldo estivo che può ridurre la concentrazione ma alla mancanza di professionalità – per essere oggettivi – di chi scrive.
La prima regola dei mezzi di informazione e’ che il cane che morde l’uomo non fa notizia, e che se la notizia non c’e’, bisogna “pomparne” qualcuna. L'”ordine” che dovrebbe garantire sulla qualita’ del loro prodotto sappiamo bene che serve solo a chiudere la professione alla concorrenza, peggiorando se possibile ancora di piu’ la qualita’ del prodotto.
Tempo fa vi avevo chiesto lumi circa la verosimiglianza di questo grafico che gira in rete, che se fosse corretto anche solo in parte mostrerebbe la davvero travolgente invadenza della specie umana sulla terra, tale da rendere piu’ che credibili le affermazioni circa la “sesta estinzione” eventualmente in atto, per semplice sottrazione di habitat.
In tal caso avremmo un problema di ben altra portata che il semplice (eventuale) surriscaldamento dovuto all’uso dei combustibili fossili, e si spiegherebbe forse pure la traiettoria verso l'”innervosimento” claustrofobico delle nostre societa’ divenute troppo abbondanti e massificate (sapere che non c’e’ piu’ nessun posto dove poter scappare dopo aver occupato tutto lo spazio disponibile non e’ psicologicamente un bene ne’ per i singoli, ne’ per le societa’).
Il link a una delle variazioni del grafico citato e’ questo, preso a caso da un sito che non conosco, di cui provo anche ad allegare lo jpeg:
http://i877.photobucket.com/albums/ab340/capsweb/Blog/ChefurkaampSmil-Totalterrestrialvertebratebiosmass_zps683f26a6.png
Se posso aggiungere una personale considerazione, secondo me lasciare la discussione di queste tematiche ai gruppi che, in risposta a qualsiasi problema, chiedono nuove leggi e nuove restrizioni, a sinistra con l’ecologismo ipernormativo e il razzismo culturale, a destra con il riemergente razzismo identitario-biologico, e’ sbagliato e portera’ male. Pur dovendo sempre stare molto attenti al fatto, come gia’ Darwin a suo tempo ha sperimentato, e con lui probabilmente qualsiasi altro scienziato creativo, che far emergere una questione puo’ portare a qualsiasi reintepretazione di essa secondo le mode e i pregiudizi del momento, con effetti boomerang opposti a quelli che ci si proponeva in buona fede: come storia anche recente insegna, che l'”eterogenesi dei fini” e’ una costante.
Immagine allegata
Personalmente, NON citerei mai Darwin come punto di riferimento scientifico, per il semplice, banale motivo che lui non dimostrò mai la sua teoria, peraltro grossolanamente errata su alcuni aspetti (in merito ai quali non fornì mai chiarimenti). Inoltre era uno dei più attivi razzisti (quelli veri non quelli che semplicemente vogliono ordine), rappresentante di teorie eugenetiche non meno estreme di quelle naziste – la sua teoria era in realtà un supporto ad una dottrina.
@Luca Maggiolini
Personalmente non sono affatto d’accordo con la sua visione di Darwin e del darwinismo scientifico.
Ho letto abbastanza da poter capire che Darwin non era affatto razzista ed era una persona piuttosto sensibile e tollerante, che ascoltava con attenzione anche i suoi detrattori più accaniti. Sostenne con fermezza il suo lavoro ma non si oppose al contraddittorio che, quando sostenuto dalla dottrina religiosa cristiana, fu allora veramente feroce e avulso dal contesto scientifico, come oggi, come nelle Sue parole.
Le ricordo che le Teorie Scientifiche sono confermabili dall’osservazione ma non sono dimostrabili altro che in campo matematico. La teoria dell’Evoluzione darwiniana è sempre stata confermata dove possibile, e mai smentita pur mantenendo aree di ricerca inesplorate (come si è originata la vita?) ed è sottoposta continuamente e giustamente a controllo e a rielaborazione.
Quando Darwin fece la sua ipotesi non si conoscevano batteri, virus, DNA, che oggi sono la materia vivente sulla quale la pressione selettiva e le mutazioni spontanee agiscono quasi in tempo reale, mentre per vedere evolvere piante o animali occorrono millenni. Oggi si può verificare sperimentalmente la validità dell’assunto darwiniano perchè s’è capito che la selezione avviene su base genetica all’interno del DNA.
Questa verifica sperimentale dell’Evoluzione Darwiniana manca alle teorie in stile “intelligent design” del creazionismo “new age” che pretende di imporre la sua visione dipendente dall’esistenza di un dio creatore che non lascia nulla al “Caso”. Allora gli alfieri del creazionismo, impotenti a confutare sul piano scientifico (basterebbe poco, tipo il fossile di un “coniglio del Cambriano”), praticano la diffusione di verià distorte o di totali falsità, covando un odio fanatico contro il povero Darwin, reo di aver declassato l’Uomo da figlio di dio a cugino delle scimmie.
Saluti.
M.R.
Il legame tra darwinismo, razzismo ed eugenetica è chiaramente dimostrato. Sir Galton, fondatore dell’eugenetica, era parente stretto di Darwin e fondò la sua teoria proprio su quelle del cugino; alcuni discendenti di Darwin furono essi stessi membri di spicco in società per l’affermazione dell’eugenetica. La questione della parentela non è secondaria, essendo queste persone parti di elìte culturali portatrici di chiari influssi nello sviluppo della società inglese.
Ho scritto “darwinismo” e non Darwin, in quanto il suo personale coinvolgimento in queste cose è oggetto di controversie. Ma siccome il sig. Darwin è morto, mentre è vivo il darwinismo, direi che le questioni personali sono di scarso interesse, se non per i biografi, mentre è perfettamente fondata l’osservazione di Luca Maggiolini.
Non è questo il luogo per discuterne, ma cito un passaggio che dimostra quanto fosse tollerante:
“Dobbiamo quindi sopportare l’effetto, indubbiamente cattivo, del fatto che i deboli sopravvivano e propaghino il loro genere, ma si dovrebbe almeno arrestarne l’azione costante, impedendo ai membri più deboli e inferiori di sposarsi liberamente come i sani. (Darwin, “L’origine dell’uomo”).
E taccio delle sue teorie di superiorità “genetica” dell’uomo sulla donna, della inferiorità, sempre genetica, degli irlandesi….
Ovviamente, inutile precisare che egli si riteneva uno di quei sapienti ed eletti che poteva decidere chi meritasse o meno di vivere e riprodursi…..
Gentile Winston Diaz,
i dati per il 1900 e il 2000 potrebbero provenire da questo scritto (che non ho letto) di Vaclav Smil che è un biologo di cui ho un’ottima opinione per aver letto altri suoi scritti:
http://www.vaclavsmil.com/wp-content/uploads/PDR37-4.Smil_.pgs613-636.pdf -> veda la tabella 2.
Penso che l’angolo di visuale posto dal diagramma da lei segnalato sia interessante e tuttavia sarebbe utile:
1. capire in che unità di misura sono espressi i dati : Smil nella sua tabella 2 usa Mt di C ma forse il diagramma usa Mt di peso fresco…
2. capire perchè nel diagramma si parla di vertebrati mentre Smil parla solo di mammiferi.
3. vedere cosa succede se nei conteggi si includono anche gli invertebrati (ad es. gli insetti che sono a mio avviso una quota sostanzale della zoomassa globale).
Ulteriore elemento su cui rilettere è a mio avviso dato dal fatto che la specie umana si sta rapidamente inurbando e questo dovrebbe lasciare maggiori spazi agli altri esseri viventi.
La ringrazio per l’autorevole risposta.
Il fatto che Lei ritenga Smil un biologo che merita un’ottima opinione intanto screma gia’ un bel po’ di dubbi, dati i siti in cui di solito viene riportato il grafico in questione.
Per quanto riguarda se si tratti di vertebrati o mammiferi (insetti credo di no in nessun caso), probabilmente “strada facendo”, dato l’uso strumentalmente politico e ideologico a cui si prestano questi dati (da cui la mia diffidenza), probabilmente essi sono stati esagerati per il tipico fenomeno del passaparola, per cui ad ogni passaggio ognuno “condisce” con qualcosa di suo, intonato col relativo bias 😉
Resta il fatto che pero’, si trattasse nella piu’ ottimistica delle ipotesi anche solo di mammiferi e non di tutti i vertebrati, e di C e non di “peso fresco”, il trend, travolgente, potrebbe generare una certa preoccupazione! Se la Ybris e’ il peggiore dei peccati per la nostra cultura fin dal tempo come minimo dei greci antichi, potremmo essere di fronte ad una sua manifestazione.
Il fatto che la specie umana si stia inurbando non credo che di per se’ possa prodursi in un maggiore spazio per altri esseri viventi, o meglio si’, potrebbe, ma dato lo spazio lasciato libero, essi potrebbero essere ancora altri uomini e ulteriori animali da allevamento (!), nonche’ colture per ulteriori necessita’ alimentari (non mi e’ sfuggito il significativo contatore degli uomini sulla terra che c’e’ nell’altro ottimo e autorevole sito in cui scrive, quello con Guidorzi).
Purtroppo la storia insegna nei tempi lunghi qualsiasi spazio libero tende ad essere occupato da qualcuno, non ci sono leggi, norme, o convenzioni che tengano di fronte alla pressione antropica. Basti vedere il risultato delle pur ultra-restrittive leggi urbanistiche e ambientali del nostro paese.
Grazie per l’attenzione.
Gentile Dario,
qualche sospetto sulla fondatezza del diagramma da lei segnalato mi viene dai dati riportati nella tabella 3 del succitato scritto di Smil, ove si indica che la specie umana si appropria di valori compresi fra il 20 e il 32% (a seconda delle fonti citate) della NPP (Net primary production) che poi è la biomassa totale globale frutto di fotosintesi (Gross primary production GPP) meno le perdite respiratorie.
Ora se l’uomo si appropria del 20-32% della NPP mi verrebbe da pensare che la biomassa di uomo + animali domestici non debba essere molto lontana dal 20-32% della biomassa animale totale.
Tuttavia prima di esprimere un parere definitivo sulla bontà del diagramma vorrei fare qualche ulteriore riflessione….
Il grafico qui citato si riferisce solo alle terre emerse.
Ma se il 20 – 32 per cento di appropriazione NPP comprende anche il ricavato da oceani e mari, mi sembra un valore anche questo poco credibile almeno ad occhio, per la sua enormita’, e la cui verifica dovrebbe richiedere grande attenzione. A meno che non ci siano dentro anche le fonti fossili, cioe’ il patrimonio accumulato dalla fotosintesi nel passato, allora forse il dato sarebbbe congruo, ma in ogni caso, al netto delle fonti fossili che per definizione sono uno stock non rinnovabile, vorrebbe dire che la terra e’ diventata, in pochi secoli, un posto ristretto e affollato, davvero come un’astronave alla deriva nello spazio.
Mah.
Caro Luigi,
l’autrice del pezzo del TG5 non sara’ mica M.L.Cocozza?
In occasione della giornata mondiale dell’orso polare, il TG5 trasmise un servizio ove si sosteneva che l’orso bianco era a rischio di estinzione e che se lo si voleva salvare avremmo dovuto abbassare il riscaldamento nelle nostre case.
Non potei esimermi dallo scrivere al Direttore del TG5:
Gent. Direttore,
ho sempre apprezzato il suo equilibrio e la sua pacatezza e per questo mi permetto di disturbarla.
Nell’edizione delle 20 del TG5 del 27 Febbraio c’e’ un servizio sugli orsi polari ove si parla della loro possibile estinzione collegandola alle emissioni climalternati dell’uomo http://www.video.mediaset.it/video/tg5/full/edizione-ore-20-00-del-27-febbraio_695089.html dal minuto 32:43
Da qualche anno purtroppo il TG5 ha abbandonato quella linea di equilibrio scientifico che lo contraddistingueva da altre testate, scegliendo la piu’ facile via delle credenze diffuse e, nel caso dei cambimenti climatici, del catastrofismo: e’ una scelta editoriale che non condivido ma perfettamente comprensibile. Nondimeno credo che andrebbe sempre verificata la correttezza scientifica delle notizie che si danno, in particolare in un periodo in cui sta emergendo il problema delle fake news.
Sarebbe bastata una semplice ricerca per rendersi conto che la popolazione degli orsi polari sta aumentando costantemente negli ultimi anni con percentuali di crescita anche a doppia cifra nell’ultimo decennio:
https://polarbearscience.com/2017/02/23/global-polar-bear-population-larger-than-previous-thought-almost-30000/
Credo che i telegiornali ed i media in generale abbiano la grande responsabilita’ di rappresentare, in questi anni piu’ che mai, la base della formazione culturale della popolazione: ritengo che a tale grande onore dovrebbe corrispondere il grande onere della verifica puntuale delle informazioni che vengono diffuse.
Ringraziandola per l’attenzione che mi ha dedicato, le porgo i miei piu’ cordiali saluti.
Con mia grande ma piacevole sorpresa, il giorno dopo ricevetti il seguente messaggio dall’autrice:
Buonasera, chi le scrive è la giornalista che ha firmato il servizio andato in onda ieri sera al TG5 in occasione della giornata internazionale dedicata agli orsi polari. I miei riferimenti sono stati innanzitutto la red list dell’IUCN che inserisce l’orso polare tra gli animali “vulnerabili”, ma anche organizzazioni internazionali come Greenpeace e il WWF; ma potrei citare decine di articoli di testate prestigiose come il New York Times, il Washington Post, The Guardian, il Daily Mail…che lanciano lo stesso allarme a sostegno della drammatica realtà degli orsi bianchi, anche in base ad una recente indagine del governo statunitense (Us fish & Wildlife Service) e all’analisi della Epa, l’Environmental Protection Agency del governo americano. Questo per specificare che non ci affidiamo a “credenze diffuse” ne ‘a “fake news” e che continueremo, come sempre, nella linea dell’equilibrio e della pacatezza che contraddistingue la nostra testata. Ringraziandola per la sua attenzione, mi auguro che vorrà continuare a seguirci e a segnalarci il suo prezioso punto di vista.
Maria Luisa Cocozza
Non ti nascondo pero’ che la sorpresa maggiore fu proprio nella risposta ricevuta: i riferimenti sono organizzazioni come Greenpeace?!….e la conferma viene dal fatto che altre testate hanno riportato la stessa notizia?!….
Doverosa la risposta all’autrice (questa e’ l’ultima e mi scuso per la lunghezza di questo commento):
Gent. Maria Luisa,
la ringrazio innanzitutto per la sua risposta.
La Red List dell’IUCN riporta nel 2015 una popolazione tra 22000 e 31000 orsi polari; in crescita dal dato del 2005 che era tra 20000 e 25000. Stime piu’ recenti fatte quest’anno portano tale numero tra 22600 e 32200 e sembrano quindi confermare la crescita; questi sono i dati scientifici che, sebbene affetti da grandi incertezze (tant’e’ che il sito dell’IUCN riporta “Current population trend: unknown”), non supportano certo l’ipotesi, per quanto lecita, di rischio di estinzione dell’orso polare causato dall’aumento di emissioni climalteranti. A tal fine includo al messaggio un recente articolo http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ece3.2030/full che chiarisce molto bene tale punto gia’ nell’abstract.
Ritengo pero’ che lei abbia individuato il cuore del problema: potrei sbagliarmi, ma non mi sembra ragionevole verificare la correttezza di certe informazioni basandosi su organizzazioni quali Greenpeace o il WWF che hanno tutto l’interesse di “portare acqua al proprio mulino”. Sarebbe un po’ come, mi permetta la battuta, chiedere a Renzi o a D’Alema chi ha la responsabilita’ della scissione del PD! Cosi’ come non mi sembra ragionevole basarsi sul fatto che alcune testate giornalistiche, per quanto prestigiose, riportino la stessa notizia. E’ proprio cosi’ che nascono le fake news: qualcuno si inventa il lancio, possibilmente di impatto e sensato, che viene poi riportato da altri senza le necessarie verifiche.
Mi rendo conto che la verifica possa alle volte essere impegnativa e richiedere molto tempo, magari per un servizio che dura due minuti: pero’ quel servizio, che diviene a sua volta una fonte ufficiale, viene visto da milioni di persone, contribuendo a definire la cultura e le convizioni di una intera popolazione.
E’ proprio questo il grande onere della verifica a cui mi riferivo a fronte del grande onore e responsabilita’ della formazione culturale che i media, soprattutto i piu’ seguiti, hanno.
Ringraziandola per l’attenzione le porgo i miei piu’ cordiali saluti.
Caro Luigi, perche’ non scrivere molto gentilmente e pacatamente al Direttore del TG5 facendo presente la nuova piccola “svista”?
Purtroppo il video dell’edizione delle 20 del TG5 del 27 febbraio 2017 non è più accessibile al link indicato.
Caro Gianluca,
grazie anzitutto per aver reso noto il tuo carteggio con TG5. Se mi invii un riferimento di email posso provare a scrivere pacatamente al loro direttore segnalando questa ulteriore “piccola” svista.
Luigi