Questa rubrica è curata da Flavio____________________________
Situazione ed evoluzione sinottica
La situazione sinottica si avvia a cambiare in maniera radicale sullo scacchiere europeo, dopo molte settimane caratterizzate dalla persistenza di una configurazione ad omega particolarmente penalizzante per la penisola italiana, da un punto di vista precipitativo in primavera, e termico in queste prime settimane della stagione meteorologica estiva.
Avevamo evidenziato nelle puntate precedenti di questa rubrica come il blocco ad omega in questione non fosse comunque garanzia di stabilità nel lungo periodo, per la persistenza di figure sinottiche non propriamente estive, come gli anticicloni alle alte latitudini che hanno disturbato in modo sostanziale il flusso principale favorendo contrasti notevoli tra masse d’aria di natura molto diversa tra loro e contribuendo alla genesi di fenomeni particolarmente violenti come nel caso della tempesta a Mosca. Si era attribuita questa anomalia stagionale ad una sostanziale immaturità della stagione estiva, in apparente contrasto con il contesto metorologico italiano, caratterizzato invece da condizioni molto calde e siccitose. Al solito, limitare lo sguardo all’orticello di casa propria non aiuta a comprendere le dinamiche di più ampio respiro che sono alla base dell’evoluzione degli eventi sul lungo termine e su una scala molto più vasta.
Tornando a bomba, il campo di massa è in diminuzione sull’Europa a partire da ovest per l’approssimarsi di una ondulazione atlantica che in queste ore raggiunge l’Iberia occidentale. All’avanzata della saccatura atlantica si accompagna un vasto e generalizzato calo del geopotenziale sul medio Atlantico con formazione di una vasta conca di aria molto fresca in quota alimentata da un getto insolitamente vivace per la stagione in uscita dalla costa atlantica canadese (Fig.1).
I centri depressionari adesso dominano alle alte latitudini: due vortici sono attualmente in azione in seno al flusso principale, rispettivamente su Terranova e sulla Scandinavia, mentre sull’Artico una profonda depressione ha sostituito l’anticiclone pre-esistente, apportando nuvolosità e nevicate diffuse sul Bacino Artico Centrale. L’anticiclone atlantico sub-tropicale è costretto a ritirarsi a ovest delle Azzorre per l’azione prepotente del getto canadese e l’anticiclone africano ripara verso il sud Italia permettendo l’ingresso di correnti umide pre-frontali sul Nord associate ai temporali diffusi che hanno rotto la calura sulla Valpadana nella giornata di Domenica appena trascorsa (Fig. 2).
Nel corso della settimana l’ingresso dell’aria nord-atlantica nel cuore dell’Europa occidentale porterà alla formazione di una vasta area depressionaria all’interno della quale agiranno diversi centri depressionari forieri di diffusa instabilità, ulteriormente esaltata per l’azione di un nocciolo di aria fredda in quota che dal nord-Atlantico muoverà verso la Francia. L’azione di blocco offerta dall’anticiclone in risposta dinamica all’avanzata della vasta struttura depressionaria ne rallenterà ulteriormente l’evoluzione, favorendo la persistenza di precipitazioni al Nord e innescando nel contempo una notevole avvezione calda nord-africana sulle regioni meridionali (Fig.3).
Sul finire della settimana il vortice europeo tenderà ad essere riassorbito dal flusso principale lasciando l’Italia sotto l’azione di correnti fresche, tese e secche dai quadranti settentrionali. Come è lecito attendersi in occasione di break di questa portata, la stagione impiegherà diversi giorni a riorganizzarsi. Possibile che lo faccia riportandosi su binari più miti rispetto a quanto visto finora, all’insegna di una azione più incisiva dell’antiticlone delle Azzorre associata ad una ripresa del flusso principale alle alte latitudini.
La storia dell’estate 2017 è ancora tutta da scrivere. Checché vi abbiano raccontato i media del mainsteram in questi ultimi giorni di parossismo e di delirio meteopsichiatrico.
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì Poche nubi al centro-sud, ma con temporali in arrivo sull’Appennino meridionale nelle ore pomeridiane. Al nord, dopo un’inizio di giornata abbastanza buono, tornano i temporali sul nord-ovest, dapprima sul Piemonte già a metà giornata e poi anche sulla Lombardia. Temperature in ripresa al nord-est e sempre alte al centro-sud. Venti occidentali tendenti a piegare da sud-ovest tra Liguria e Toscana.
Martedì temporali sparsi sulle Alpi e, dal pomeriggio, anche sull’Appennino settentrionale, con interessamento serale delle zone pedemontane dell’Emilia Romagna. Caldo potente al centro-sud, con venti meridionali che faranno aumentare l’umidità atmosferica.
Mercoledì Nuova perturbazione in arrivo al nord, con piogge abbondanti e temporali intensi sulla fascia pedemontana alpina e sulla Liguria, associati ad un nuovo sensibile calo termico. Perturbazione che arriverà ad interessare anche le regioni centrali, sebbene con precipitazioni – sempre temporalesche – più circoscritte alle zone montuose. Ancora stabile e molto caldo al sud. Ventilazione sostenuta da occidente.
Giovedì le correnti da ovest continuano a portare maltempo al nord e sulla Toscana, sebbene con fenomeni sparsi ma non intensi anche se a carattere prevalentemente convettivo. Sud ancora sotto l’alta pressione, ma con tempo più ventilato ed umidità ancora molto alta.
Venerdì molta variabilità al centro-nord, con annuvolamenti che privilegeranno le zone montuose e potranno causare qualche rovescio o tempoale, ma in un contesto che lascerà spazio a schiarite sulle coste, specie per il versante adriatico. Temperature in ripresa al nord, stazionarie al centro e ancora alte al sud.
Sabato Tempo ancora molto dinamico al centro-nord, con eventi precipitativi più diffusi al nord-est e con un nuovo impulso in arrivo nella serata di sabato sulle regioni centrali. Al sud diminuisce la pressione e si alzano le probabilità di temporali sui monti. Temperature in diminuzione.
Domenica tempo che torna a migliorare al nord, ma con colonna d’aria incline alla convezione nelle ore pomeridiane, specie sul nord-est. Migliora anche al centro per i venti settentrionali. Temporali che raggiungono in modo più diffuso i monti del meridione, segnando anche lì il cambiamento di massa d’aria.
Tornando a bomba (?) mi chiedevo qualche dettaglio in termini numerici su martedì in cui è stato definito caldo potente (??)
Eh, tra Puglia e Sicilia anche 39-40°C