Al dipartimento #maiunagioia non si dorme mai, il lavoro per sfornare presagi di sventura prosegue senza sosta giorno e notte. Ecco quindi il cornetto caldo di questa mattina, da Science Daily e dai PNAS:
- Sahara greening may intensify tropical cyclone activity worldwide
- Tropical cyclone activity enhanced by Sahara greening and reduced dust emissions during the African Humid Period
A parte il fatto che il paper vero e proprio parla del Periodo Umido Africano, il medio Olocene, e magicamente nel commento di SD si attualizza il misfatto, ecco di che si tratta.
Sembra che facendo delle simulazioni modellistiche sulle condizioni favorevoli all’insorgere dei Cicloni Tropicali nel clima umido sahariano di 6.000 anni fa, salti fuori che un deserto meno deserto con conseguenti ridotte emissioni di polveri, possa far intensificare il Monsone estivo sull’Africa occidentale, inducendo modifiche alla circolazione tropicale tali da far aumentare le chances di uragani in entrambi gli emisferi, ma soprattutto in area caraibica e sulla costa orientale degli USA.
Peccato che di questa accentuazione non vi sia traccia, mentre il rinverdimento del Sahara e delle zone aride tropicali grazie all’aumento della concentrazione di CO2 è un fatto assodato. Leggete cosa scriveva nel 2009 il National Geographic prima di convertirsi definitivamente alla religione dell’AGW:
Sahara Desert Greening Due to Climate Change?
#maiunagioia
National Geographic ha chiaramente rimosso l’articolo del 2009.