Alcuni giorni fa, mentre il mondo dei salva mondo strillava contro la decisione degli USA di ritirarsi dagli accordi di Parigi, abbiamo mostrato i contributi al Green Climate Fund dei principali emettitori del pianeta, scoprendo che, tra questi, gli unici ad averci messo dei soldi sono stati proprio loro.
Guarda un po’ chi paga il Green Climate Fund via @wattsupwiththat pic.twitter.com/VjlXQsgWoL
— Climate Monitor (@climatemon) 4 giugno 2017
Questo però, gli indignati leader europei non lo hanno fatto passare tra le lacrime. Chissà allora se passerà sui media, o se sarà dato il benché minimo risalto mediatico alla notizia che vi proponiamo oggi.
L’European Energy Agency ha pubblicato un report di analisi delle emissioni del vecchio continente dal 1990 al 2015, scoprendo alcune cose piuttosto interessanti e una davvero comica:
- Per la prima volta da parecchi anni, nel 2015 le emissioni di CO2 europee sono tornate a salire, con un incremento dello 0.5%
- La maggior parte di questo aumento, evidentemente non bilanciato sufficientemente da miglioramenti in termini di efficienza energetica, è da imputare ai trasporti, soprattutto quelli stradali, ma con quelli aerei che comunque fanno la loro parte
- Un aumento comunque non particolarmente significativo se messo in relazione con il tasso di crescita medio del 2.2% che l’Europa ha fatto segnare nello stesso anno
- Spagna, Italia e Olanda sono i paesi che hanno fatto segnare l’aumento più significativo, mentre la riduzione più importante l’ha avuta il Regno Unito
- Nonostante l’aumento delle emissioni, la carbon intensity del sistema energetico continentale è diminuita
- Le emissioni prodotte dalla generazione di energia sono scese del 4,5% principalmente grazie all’aumento del ricorso al gas
E, dulcis in fundo, il report suggerisce che una parte dell’aumento del 2015 è da imputare ad un inverno freddo. Avete letto bene. In tempi di riscaldamento globale, per fermare il quale si misurano al milligrammo le emissioni di CO2 che ne sarebbero in toto responsabili, emettiamo di più per scaldarci perché fa freddo. Se non fosse così comico ci sarebbe davvero da piangere.
Post scriptum
Sorge un dubbio. Con i trasporti stradali che hanno un contributo così significativo, i calcoli delle emissioni saranno fatti a monte o a valle del gioco delle tre carte delle fabbriche di automobili sui livelli di emissione?
Post scriptum #2
L’aumento è giudicato non significativo se messo in relazione alla crescita del PIL. Questo forse vuole dire che la crescita è importante? Lo hanno spiegato ai salva mondo?
Post scriptum #3
Nella copertina del report ci sono dei tizi in bicicletta, abbiamo capito cosa si intende per risparmio ed efficienza energetica.
Meschin Simone! Ei non s’avvede del perfido Guidi il menar come zimbello,
ed eterno ei torna e ritorna a mo’ di ariete ahilui porello
Per Simone, ma anche per gli altri.
Interessante questi report della Exxon Mobile vedi:
http://corporate.exxonmobil.com/en/shareholder-archive/supporting-materials
in particolare:
1982 Exxon Primer on CO2 Greehouse Effect
saluti a tutti
Caro Simone so già che questo commento ti farà piacere perché il tuo scopo è questo, ma te lo dico lo stesso: sei fastidioso. E alla classica domanda se ci sei o ci fai, io rispondo che ci sei, e alla grande.
La colpa è del freddo, che non sa che questo è stato l’anno più caldo di sempre.
Qualcuno dovrebbe dirglielo.
😀
Quindi la Cina non investe sulle energie rinnovabili, se lo dice lei…
http://www.repubblica.it/ambiente/2017/02/25/news/la_cina_a_caccia_di_energia_pulita_in_islanda-159211607/
Ma non avevi chiuso Simone?
Comunque la Cina ha investito circa 100mld di dollari, credo il doppio degli USA. In valore assoluto sono una goccia nel mare se apri una centrale a carbone a settimana. E poi la Cina ha un enorme problema ambientale, che però con il clima non c’entra, perché la CO2 non inquina, semmai nutre la biosfera.
gg
Ma in privato non mi aveva detto che ero bloccato?
Comunque:
“la CO2 non inquina, semmai nutre la biosfera”. Grazie sig. Guidi per l’ennesima perla, è sempre un piacere leggere le sue idiozie.
Saluti
Si Simone, te lo avevo detto. Il fatto è che non sono abbastanza cinico da buttarti fuori, né abbastanza buono da sopportarti. Un bel dilemma non c’è che dire. Comunque, facciamo un patto, tu non esagerare e io controllerò la situazione con il malox. Che dici, si può fare?
Ps: con l’ultima considerazione sulla CO2 hai purtroppo mostrato quanto ne sai di queste cose. Un consiglio, fai attenzione, altrimenti nessuno vorrà più fare la lotta nel fango con te.
Buona serata.
Sinceramente non mi interessa ascoltare i consigli di uno come lei, di uno che crede a fasulli record nevosi e fasulli dati climatici.
Allora Simone questa formula che ci hanno insegnato a scuola è un idiozia? C6H12O6 + 6O2 → 6CO2 + 6H2O
A te a scuola invece non ti hanno insegnato nemmeno che un’idiozia si scrive con l’apostrofo, un errore da 5a elementare il tuo.
Se il tema di discussione è l’ortografia allora hai grandi problemi di carattere cognitivo. Questa era l’unica risposta che può dare una persona scialba,scarsa di contenuti, di conoscenza e di approfondimenti. Complimentoni, tu sei proprio una bella personcina e in età ormai adulta poveri noi classe ’87. Siete messi male ad Arezzo(meteo).
Post scriPtum 😉
Svista. Sorry.
Corretto.
gg
L’aumento è giudicato non significativo se messo in relazione alla crescita del PIL
Più che altro io vorrei sapere cosa si intende per “significativo”. I dati riportati parlano di un rapporto 1:4.4. Ok, apprendiamo che non è significativo. Quale sarebbe il rapporto “neutro”, ovvero quello in mancanza di applicazione di qualsiasi meccanismo di riduzione? Ovviamente non mi pare scontato che questo rapporto neutro debba essere 1:1.
Interessante rapporto(e anche comico). E non c`e` da stupirsi di questi risultati. Basta vedere le file ininterrotte di TIR sulle nostre autostrade (e su quelle di tutta europa) giorno e notte. Ma questo sembra non interessi ai nostri allarmisti del clima che cambia. Ne a chi dovrebbe ,o meglio, avrebbe da tempo dovuto, pianificare i trasporti commerciali.