Questa rubrica è curata da Flavio_______________________
Situazione ed evoluzione sinottica
Un promontorio anticiclonico di matrice africana si protende dall’Algeria all’Europa centrale attraverso il Mediterraneo occidentale e le regioni settentrionali italiane senza esprimere, tuttavia, valori particolamente elevati del geopotenziale. La struttura mostra carattere di persistenza per l’azione concomitante di una saccatura atlantica sull’Iberia e di un vasto minimo di geopotenziale tra il Mediterraneo orientale e il Mar Nero.
Alle alte latitudini un anticiclone polare continua a convogliare aria molto fredda per la stagione dal Mare di Kara fin sul Mare di Barents dove agisce un profondo vortice artico cui si associano bufere di neve in spostamento dalle Svalbard alla Lapponia alle zone costiere del Mar Bianco: nevica diffusamente in queste ore ad Hammerfest, Capo Nord e Murmansk, con i rovesci nevosi che si spingono fino ad Arcangelo e ancora più a est fin nell’entroterra della Russia europea, a ridosso degli Urali: nevica a Vorkuta in queste ore, con temperature minime prossime ai -10 °C. La persistenza di questo pattern sinottico continua a favorire l’abbassamento delle temperature della superficie marina, attualmente prossime alla media stagionale dalle coste norvegesi fino al settore del Mare di Barents ad est della Novaja Zemlija: un dato davvero clamoroso, a fronte delle anomalie termiche positive notevolissime che hanno interessato l’area negli ultimi anni.
Nel corso della settimana la situazione sinottica non subirà variazioni sostanziali. L’espansione verso sud della citata cellula anticiclonica polare favorirà l’insediamento di una cellula anticiclonica dinamica alle alte latitudini, tra il Mare di Groenlandia e il Mare di Norvegia. Sul bordo orientale dell’anticiclone continuerà a scorrere aria molto fredda artica che continuerà a mentere condizioni di severo maltempo e freddo intenso per la stagione sul Mare di Barents, sulla Scandinavia e sui settori settentrionali della Russia europea.
La persistenza di una saccatura in Atlantico, invece, favorirà il consolidamento dell’anticiclone subtropicale sul Mediterraneo, con ulteriore incremento del campo di massa e associato effetto stabilizzante a tutte le quote.
Una riflessione:
La configurazione sinottica di questo periodo è particolarmente interessante. La presenza di anticicloni alle alte latitudini nella stagione estiva (che in meteorologia ha inizio Giovedì 1° Giugno) si associa facilmente ad ondate di caldo anche piuttosto intenso sul Mediterraneo in risposta dinamica all’azione di ondulazioni del campo di massa piuttosto marcate per la stagione. La cosa è assolutamente fisiologica alla luce del riscaldamento della vastissima piattaforma continentale africana per l’approssimarsi del solstizio d’estate (distante solo 3 settimane, ricordiamolo).
Dall’altra parte, gli anticicloni estivi alle alte latitudini possono innescare irruzioni di aria molto fresca dai mari del nord in direzione dell’Europa centrale e del Mediterraneo, a seguito di spostamenti anche relativamente piccoli delle figure sinottiche. La stabilità e il caldo di questi giorni, ben lungi dall’essere qualcosa di così eccezionale come ululano i soliti profeti di sventura alla disperata caccia di qualche click in più, sono semmai il sintomo di una stagione non ancora matura e non ancora stabile da un punto di vista della circolazione generale. Le bufere di neve estive citate in apertura di analisi rappresentano un monito in questo senso: c’è materiale interessante, in termini di contrasti termici, in giro per l’Europa. Sarà molto interessante seguirne l’evoluzione, nelle prossime settimane.
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì generalmente sereno o poco nuvoloso su tutte le regioni salvo addensamenti pomeridiani sulla regione alpina associati a moderata fenomenologia da instabilità pomeridiana, e sull’Appennino meridionale in assenza di precipitazioni di particolare rilievo. Temperature stazionarie. Venti generalmente deboli, a regime di brezza lungo le coste.
Martedì cielo poco nuvoloso o parzialmente nuvoloso sulle regioni settentrionali, con aumento della nuvolosità pomeridiana sulla regione alpina associato a precipitazioni a carattere di rovescio o temporale. Generalmente sereno o poco nuvoloso sulle restanti regioni salvo addensamenti stratiformi sulla Sardegna e aumento della nuvolosità pomeridiana sull’Appennino centro-meridionale associato a precipitazioni deboli e isolate. Temperature stazionarie. Venti deboli, a regime di brezza lungo le coste.
Mercoledì nuvolosità stratiforme in aumento a partire dalle isole maggiori in estensione alle regioni centro-settentrionali in assenza di precipitazioni con l’eccezione della consueta fenomenologia da instabilità pomeridiana sui rilievi alpini. Generale attenuazione dell’instabilità pomeridiana sull’Appennino centro-meridionale per effetto stabilizzante della rimonta di aria calda in quota. Temperature in aumento sulle regioni meridionali. Venti deboli variabili, a regime di brezza lungo le coste.
Giovedì nuvolosità in aumento sulle regioni settentrionali e centrali peninsulari con associata fenomenologia a prevalente carattere di rovescio o temporale, in particolare sulla regione alpina e sulle zone interne e montuose del Centro in locale sconfinamento sulla costa adriatica. Sul resto del Paese generali condizioni di cielo sereno o parzialmente nuvoloso. Temperature in aumento sulle estreme regioni meridionali. Venti deboli variabili tendenti a disporsi dai quadranti meridionali su Mare di Sardegna e Canale di Sicilia.
Venerdì generali condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso su tutto il Paese ma con il consueto aumento della nuvolosità pomeridiana sulle Alpi e sui rilievi e zone interne delle regioni centrali peninsulari con associata fenomenologia, più intensa e organizzata sulla regione alpina. Parzialmente nuvoloso sulla Sicilia e sulle estreme regioni meridionali. Temperature generalmente stazionarie o in lieve aumento. Venti deboli variabili, sciroccali sui canali di Sardegna e di Sicilia.
Sabato e Domenica condizioni generali di stabilità su tutte le regioni con consueti addensamenti pomeridiani sui rilievi e associata fenomenologia da instabilità, in probabile attenuazione per ulteriore rimonta del campo di massa. Temperature in ulteriore aumento, venti deboli.
Dipende appunto dalla norma.
Se la norma parte dal 1931 come per la rilevazione termometrica di Bonn/Colonia allora non è normale.
Comunque non è normale gonfiare le temperature e mi risulta sì record ,ma +34,4°C in più mancano i dati nel periodo compreso tra gennaio 1944 e agosto 1957 (hai detto scansati!), mentre i dati tra il 1931 e il 1933 risultano incompleti(e vabbè, come al solito vedere un archivio storico completo per poter gridare al record ci si deve limitare a riferirsi dal 1957 ).
Quindi signor Jerry sarebbe meglio riferisi alla località del record e non ad un’intera nazione che ha battuto il record…c’è modo e modo di comunicare certe cose e lei è stato superficiale nel modo di comunicare come del resto capita il 90% delle volte per il mondo dell’informazione.
Senza valori eccezionali ? 35 gradi in Germania in maggio sono normali ? 35 gradi in Austria (record nazionale mensile assoluto) sono normali ?
32.2C in Norvegia (record nazionale mensile SBRICIOLATO) sono normali ? 36 gradi in Francia (a 1 decimo dal record nazionale mensile) sono normali ?
Se le sembra un’ ondata di caldo di poco conto, le suggerisco di tornare a studiare climatologia, perche’ realmente le sue conoscenze latitano. Con tutto il rispetto, la sua faziosita’ nel nascondere e minimizzare eventi di caldo (anche record nazionali di paesi con secoli di misurazioni) e far passare per eccezionali -10C alle Svalbard on nella Russia artica (quando in passato si arrivo persino a -22.2C in giugno a livello del mare) denota una mancanza di conoscenza della materia. Ripeto, con tutto il rispetto comunque.
Caro Jerry, c’è un un approccio previsionale macro, sinottico, finalizzato ad investigare le dinamiche principali che sottendono all’evoluzione dei fenomeni metorologici, e c’è un approccio nano, micro-analitico che si pasce di record di temperatura puntuali. L’approccio nano si focalizza su fenomeni su scala locale e temporale trascurabile, proprio come i record di temperatura mensili di cui parli, battuti o mancati in alcuni casi per 0.1 gradi, che non significano nulla non solo dal punto di vista meteorologico, ma anche da quello climatico (siamo in un range di mera variabilità statistica). Record di temperatura sono battuti quotidianamente ovunque, come ha ricordato Lidnzen in un articolo comparso su questo stesso sito ( http://www.climatemonitor.it/?p=44457), e come tali non significano niente, a meno che non vengano utilizzati per sostenere una narrativa, prevalentemente a senso unico.
La differenza tra i due approcci è che il primo, quello macro, ha spiegato l’esistenza di quei fortissimi contrasti termici che il giorno dopo hanno portato ad avere la peggiore tempesta a mosca degli ultimi 100 anni, con corollario di circa 15 morti e decine di feriti. Mentre auspicabilmente in austria quel decimo di grado ha consentito un bel bagno in piscina a gente reduce da 6 mesi di inverno alpino.
L’approccio micro-nano-meteorologico è del dilettante e non serve a nulla da un punto di vista previsionale. Sapere che ha fatto caldo in norvegia non mi serve a niente per fare una previsione o provare a capire cosa potrebbe succedere fra qualche settimana o mese, come invece fa l’informazione sull’anomalia termica di un milione di kmq tra Mare di Norvegia e Mare di Barents.
Non si tratta di essere faziosi, al contrario: fazioso è chi ti bombarda di presunti record di calore puntuali facendoti perdere il punto di vista più ampio relativo a cosa succede altrove e, quindi, a cosa bolle in pentola.
Che piaccia o no, qui si segue questo approccio, e come i fatti di Mosca tristemente evidenziano, è un approccio che in termini previsionali e sinottici normalmente paga.
PS: le considerazioni sull’allarmismo ingiustificato all’insegna del caldo estremo si riferivano all’Italia, come sempre quando parlo di siti meteo e di informazione-trash. Purtroppo non conosco nè il tedesco e nè il norvegese e quindi mi sono perso le imprecazioni di chi langue 9 mesi all’anno al gelo e si è ritrovato inopinatamente a fare i conti con una bella e calda giornata di sole.
Qui troverai un punto di vista spesso alternativo rispetto a quello di chi con i click e con l’informazione urlata e con la caccia al record ci campa. Rispettabilissimo, per carità. Su un blog no-profit come questo, invece, si scrive solo per passione e per il piacere di condividere. Che piaccia o meno. Altrimenti, per i record di caldo e le profezie catastrofiche con cadenza settimanale ci sono tanti altri siti, molto ma molto migliori di questo.
Ciao
Fla