Tragedione al circolo del Global Warming: la Penisola Antartica, unico pezzo del continente ghiacciato che stava scaldandosi e perdendo ghiaccio, ha iniziato a raffreddarsi di nuovo più o meno all’inizio di questo secolo.
Recent regional climate cooling on the Antarctic Peninsula and associated impacts on the cryosphere
Non contento di sottrarre all’allarmismo generico medio uno dei più gettonati tormentoni mediatici, questo rinnovato trend di raffreddamento pare abbia anche avuto già effetti sulle dinamiche del ghiaccio. Già, perché forse a qualcuno sfugge che un pianeta che si scalda è normale che perda massa solida a favore di quella liquida, semmai non è normale il contrario, cioè che il mondo vada arrosto e il ghiaccio laggiù aumenti.
Definitivamente vani gli sforzi del 2009 della compagine che tutti ci salverà, quando sulla copertina di Nature troneggiava un Antartide rosso come un peperone grazie al mirabolante esercizio statistico del paper di Steig et al., che già allora si beccò un bel rebuttal per manifesta mano patriottica nella scelta dei dati da mostrare.
Ora, se possibile, vorremmo che qualcuno ci spiegasse com’è che qui sta andando tutto in malora causa caldo passato, presente e, soprattutto futuro, e una parte così vasta e così importante del pianeta non se ne accorge neanche. Come lo vogliamo chiamare Glocal warming?
I record (negativi e positivi) in Antartide sono stati pubblicati il 1° marzo di quest’anno dal WMO:
( https://public.wmo.int/en/media/press-release/wmo-verifies-highest-temperatures-antarctic-region ).
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Nel report la temperatura più alta (da quando le si misura) nel “continente antartico” è stata misurata nel 2015 nella base argentina di Eseranza nell’isola di Signy che si trova a nord della Penisola antartica quasi in corrispondenza del parallelo 60° sud. In tale località si è registrata una temperatura di 17,5°C il 24 marzo 2015. Giusto per contestualizzare la circostanza faccio presente che S. Pietroburgo (Russia) si trova poco più a sud del parallelo 60° nord.
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Per quel che riguarda la temperatura massima della massa terrestre antartica (escluse le isole), essa è stata misurata il 28/12/1989 sulla costa di Adelia da una stazione automatica e fu pari a -7°C. Essendo essa la massima mai registrata (sempre da quando si misurano le temperature, tutte quelle successive si presume siano inferiori.
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La temperatura minima mai misurata in Antartide è stata rilevata il 21 luglio 1982 nella base Vostok e fu pari a -89,2°C. Essendo la minima in assoluto si presume che tutte le successive siano maggiori.
Ciao, Donato.
“Ti chiedo educatamente di indicarci quale, dove e quando (se ce lo meritiamo, naturalmente).”
No, non ve lo meritate infatti.
Tanti saluti.
Ottime considerazioni, grazie per arricchire ogni giorno la discussione e soprattutto c’è da imparare da te su come portare avanti una discussione, i miei complimenti! 🙂
Qualche anno fa, analizzando dei dati di una stazione vicino a casa mia c’era un bel -23°C a settembre, ed una serie intera di un anno completo di dati era impossibile trovarla. Hai mai fatto delle misure di temperatura di precisione? Hai mai messo 2 termometri, uguali, nello stesso posto e misurato le differenze di lettura? Nei dati ufficiali ci sono sempre dei “corrected, normalized, prediction, calibrated, massaged ed altro” perchè misure reali fatte allo stesso modo con la stassa calibrazione e per periodi lunghi nessuno è in grado di farli neanche nel suo giardino. Puoi immaginare sulle terra intera! Quanto è l’errore di uno strumento a infrarossi?
che tenerezza….
Per la cronaca in Antartide ci sono oltre 60 stazioni meteo professionali di cui diverse ci sono da oltre 50 anni, come quella che solo 2 anni fa ha fatto il record di +17.5°c. Potrei mettere link ai dati per ogni stazione, ma voi che credete che laggiù stazioni per monitorare non ce ne sono non lo meritate di sicuro di vedere certi dati. Continuate pure a credere alla storiella che in Antartide non ci sono stazioni meteo. Ciao.
60 stazioni! Ma lo sai quanto e’ grande l’ Antartide? Lo sai che la maggior parte delle stazioni sono costiere e concentrate sul lato occidentale, compresa la penisola, naturalmente? Comunque per quanto attendibile, data la scarsita’ dei dati e la vastita’ del territorio, il trend generale del riscaldamento dal 1950 e’ essenzialmente piatto Se poi l’ unica parte che mostrava un riscaldamento, cioe’ la penisola, si raffredda come sembra, il trend potrebbe addirittura diventare negativo.
Al fatto che una stazione, una volta abbia registrato +17C mi viene voglia di rispondere “Sti****!” Ma siccome non voglio essere bannato dal Colonnello ti chiedo educatamente di indicarci quale, dove e quando (se ce lo meritiamo, naturalmente). Vuoi vedere che c’ e’ lo zampino di un’ eruzione vulcanica sotto glaciale, esssendo i vulcani distribuiti proprio sul lato occidentale dell’ Antartide? Opppure piu’ banalmente un errore strumentale?
Riguardo all’ articolo citato da Roberto, devo dire che siamo fortunati, perche’ secondo Al Gore (e non solo lui) all’ Artico snza ghiacci ci saremmo dovuti arrivare gia’ da un pezzo e l’ ultima previsione che avevo letto dava lo stimato al 2030, quindi l’ aggiornamento al 2040 ci va bene per ora (in attesa di ulteriori spostamenti in avanti).
A propoasito di previsioni sullo scioglimento di ghiacci, questo e’ interessante: https://stevengoddard.wordpress.com/ice-free-arctic-forecasts/
Non ho capito: perché quando qualcuno dice «Il riscaldamento globale non esiste perché da me ieri ha nevicato» gli si dà giustamente dell’idiota, mentre invece un record di 17°C in Antartide dovrebbe dimostrare qualcosa?
Che il clima globale non vada giudicato da quello locale, è una regola che vale solo da una parte?
qui il paper completo
https://www.researchgate.net/publication/311631630_Recent_regional_climate_cooling_on_the_Antarctic_Peninsula_and_associated_impacts_on_the_cryosphere
ps: strano che (vado a memoria) il trend di raffreddamento evidenziato abbia inizio in coincidenza – più o meno – con il famigerato “hiatus” del GW? 😉
The Arctic as it is known today is almost certainly gone
http://www.economist.com/news/leaders/21721379-current-trends-arctic-will-be-ice-free-summer-2040-arctic-it-known-today
almeno non è a pagamento
Si raffredda talmente infatti che solo 2 anni fa l’ Antartide ha avuto la temperatura massima record più alta mai misurata nel continente: +17.5°c, temperatura ufficializzata dal WMO, altro entuccio di poco conto…
ma non te l’hanno spiegata alle elementari la differenza tra un singolo episodio e un trend su base trentennale?
no?
ah…
Caro Max, l’insegnamento a scuola è ormai decaduto.
Prende i dati oltre che da singoli episodi,da singole stazioni, un pò come ha fatto Steig et al.
Figurati, che differenza vuoi che ci sia?
Per mio divertimento, ogni giorno guardo i dati della stazione di Oymyakon in Siberia (su pogoda.ru). Ora, l’ viene indicato per ogni giorno quale siano la temperatura minima e massima storicamente mai registrate.
Al di là della affidabilità o meno delle rilevazione della stazione, ciò che salta all’occhio sono le enormi variazioni da un anno all’altro. Negli anni 50, ad esempio, si può vedere come in certi giorni, a uno o due anni di distanza si sono avutia scosstamenti anche di 40 gradi!!!
E vogliamo pontificare di 2040 e 2100. Va a ciapà i ratt…
Per un intero continente vasto come è l’Antartide, per formulare proiezioni a centinaia di anni nel futuro e a livello globale ci si basa solo su UNA stazione che da qualche anno prende le misure? Mi pare follia scientifica.
A me pare che è come pretendere di misurare la resa dei terreni agricoli in pianura padana basandosi sui dati del mio orticello di 30 mq…. sbaglierò io…..
Al di là di questo aspetto, io non capisco DOVE stia il problema nel fatto che uno tra i milioni di speci di esseri viventi esistenti (l’uomo) modifichi pesantemente la natura: embè? Perchè una delle due: o l’uomo è un elemento esterno al sistema natura (e allora ci si sposta su una valutazione trascendente, con chi e perchè ha inserito un elemento esterno in un sistema fin lì chiuso) oppure è dentro e connaturato al sistema, e allora non capisco dove sia il problema. Ad un certo punto sorge un organismo che, nel caos e nella casualità del procedere del tempo, si scopre che ha la forza di modificare altre cose. Punto. E’ un fatto evolutivo banalissimo e normale. Mi ripeto: dov’è il problema? E’ come un fungo che ammazza tutte le – che so – palme del mondo. Si estinguono, senza scomodare le multinazionali che odiano le palme e supportano i funghi. E allora? Non c’è mai stato prima un caso simile? Ripeto: e allora? anche la prima glaciazione è stata la prima.
L’avvento dell’uomo è come se, per puro caso, Yellowstone e Toba eruttassero insieme nello stesso momento. Modificano la natura.
Se ho ben capito, quindi, il riscaldamento eccezionale fatto registrare nella Penisola Antartica è stato basato sui dati di una sola stazione. La rianalisi effettuata sui dati di dieci stazioni dimezza il trend decadale di riscaldamento e conferma una tendenza al raffreddamento a partire dal 1998 nelle aree centrali e settentrionali della penisola.
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Ancora una volta siamo costretti a registrare uno iato in una tendenza. 🙂
Anche questa pausa verrà analizzata dalla comunità scientifica e, forse, verrà smentita o confermata. Ci sto. La scienza evolve in questo modo. Vorrei, però, che questo valesse sempre e per tutti.
E’ da quando mi occupo di “clima che cambia e cambia male” che la Penisola Antartica viene additata come il principale marker del cambiamento climatico e del global warming di origine antropica. Ora scopriamo che il riscaldamento non è stato così forte come lo si era immaginato (meglio di quanto pensassimo), che la tendenza si è invertita e che tutto può essere inquadrato, almeno in parte, in una variabilità di lungo periodo. La cosa dovrebbe far riflettere più di uno.
Ciao, Donato.
Silenzio! Tutti in trepida attesa che Simone ci faccia sapere se è una fonte affidabile o no.
Stai scherzando Fabrizio? Simone ha sempre postato link su link, dati su dati, di certo non perderà tempo a postarli qui, come del resto è uso e costume nel mainstream mediatico AGWista.
No, vedi? Non ce li dà. Non siamo degni.