I lettori più attenti si saranno accorti che nella home page di Climate Monitor è comparso un nuovo link. Volendo usare un termine tecnico piuttosto comune sulla rete, si tratta di uno spin-off, ovvero di qualcosa che deriva da un progetto di più ampia portata che lo staff di Climate Monitor sta mettendo a punto, e ci porterà , nei mesi a venire, alla produzione di tutta una serie di novità ad ampio spettro nel campo del tempo meteorologico e del clima.
Lo scopo di questo primo passo è quello di creare un ambiente di discussione sull’evoluzione nel medio periodo delle condizioni atmosferiche sull’area del Mediterraneo. Non è certamente nostra ambizione quella di fare delle previsioni del tempo in senso stretto, perché sappiamo che queste non sono in alcun modo realizzabili su una scala temporale che ecceda i cinque giorni, ed anche in questo caso, sappiamo bene quanto, in alcuni casi, possa scadere l’attendibilità delle prognosi supportate da modelli di tipo deterministico anche per periodi tanto brevi. Perciò, quanto segue è a tutti gli effetti un esperimento.
Negli ultimi anni sta assumendo sempre maggiore rilevanza la teoria che vede l’evolvere dei processi atmosferici d’alta quota, negli strati stratosferici, come intimamente connessi con la successiva evoluzione a livello troposferico. Sappiamo già come alcuni eventi di particolare connotazione, quali ad esempio gli intensi moti meridiani della stagione invernale, siano in stretta correlazione con gli episodi di alterazione della stabilità o addirittura della temporanea rottura del Vortice Polare stratosferico, le cosiddette “Sudden Warmingâ€. Muovendoci da questo punto di partenza cerchiamo di identificare il tipo di massa d’aria e la conseguente circolazione dominante nel medio-lungo periodo, anche allo scopo di individuare elementi salienti di discussione.
Di qui in avanti, con cadenza regolare, pubblicheremo delle analisi del comportamento della bassa ed alta atmosfera, traducendole poi in prognosi di medio e lungo periodo. Che le nostre intuizioni siano giuste o meno, sarà importantissimo il confronto con voi, sia nella fase di generazione degli outlook, sia nella discussione a posteriori. Attualmente i modelli deterministici non vanno giustamente oltre la scadenza dei dieci giorni, i modelli di previsione mensile sono invece un mix tra la previsione deterministica e quella climatica, mentre i modelli di previsione stagionale sono climatici in senso stretto. I primi, con livello variabile di attendibilità ci dicono che tempo farà a breve, i secondi ed i terzi invece, ci danno soltanto informazioni di tipo probabilistico sul comportamento delle variabili atmosferiche più importanti. Nessuno di questi però, volge lo sguardo allo strato atmosferico che in passato era ritenuto irrilevante ai fini della previsione ed oggi sembra essere invece di straordinaria importanza. Noi, insieme a voi, cercheremo di comporre tutte queste informazioni e di generare una previsione della circolazione dominante, al fine di comprendere il weather regime che può caratterizzare il periodo in esame.
Siamo ansiosi di metterci alla prova e di leggere le vostre opinioni perciò, non perdiamo tempo ed andiamo a leggere il primo Outlook di Climate Monitor.
Era un argomento che veniva fuori spesso in un passato abbastanza recente sul MTG quello delle analisi in quota…
Oltre all”analisi stratosferica’ un’altra analisi aveva nel tempo suscitato particolare interesse tra i meteorologi sin dalla fine delle seconda guerra mondiale in poi anni senza mai produrre però quei risultati concreti a livello prognostico che molti si aspettavano: mi riferisco alle ‘analisi dei getti in quota’ ovvero alle famose ‘Correnti a Getto’ nell’alta tropopausa…
Come stanno in proposito tali analisi? Che fondamento scientifico e che prospettive future hanno?
Verranno affrontate anche queste nel dibattito che si prospetta qui su CM?
Distinti Saluti