Beh, lo dice e basta. E ve lo riporto pari pari:
In conclusione, né le nostre proiezioni modellistiche per i 21° secolo, né le nostre analisi dei trend del numero degli uragani e delle tempeste tropicali in Atlantico negli ultimi 120 e più anni, supportano l’idea che il riscaldamento indotto dai gas serra possa portare ad un significativo aumento nel numero totale delle tempeste tropicali o degli uragani in Atlantico. I nostri studi modellistici prevedono un importante (circa 100%) aumento degli uragani atlantici di categoria 4-5 nel 21° secolo, ma stimiamo che questo aumento possa non essere distinguibile fino alla seconda metà del secolo.
Un interessante presa di posizione questa della NOAA. Lo spauracchio del clima (e del tempo ad esso correlato) già impazzito può, evidentemente attendere. E dovrà farlo almeno per qualche altra decade, se non per buona parte di questo secolo.
In particolare, c’è da sottolineare il fatto che in quanto osservato sin qui, negli anni del global warming ruggente, non è possibile distinguere alcun segnale di cambiamento che abbia un’ampiezza tale da non essere compreso nella normale variabilità di origine naturale di questi eventi, sia per numero che per intensità.
Ma, oltre al testo completo del documento, che comunque contiene alcuni irrinunciabili aspetti ansiogeni in termini futuristici a compensazione dello scarso tasso di catastrofismo di questa notizia, ci sono anche delle immagini piuttosto interessanti. In particolare quella qui sotto, alla quale pregherei di fare attenzione per intero, vale a dire andando a rintracciare quei piccoli segni verdi in basso a destra.
Fatto? Bene. Il verde, recita la legenda, rappresenta la proiezione elaborata con un modello ad alta risoluzione, idealmente più performante dei modelli climatici usati per i dati che riempiono il grafico. Nella proiezione ad alta risoluzione, l’intensità degli uragani in Atlantico, espressa dal Power Dissipation Index, è consistentemente più bassa di quanto prevedano invece tutti gli altri modelli, dei quali è assai nota l’incapacità di riprodurre con efficacia la dinamica di lungo periodo di questo genere di eventi.
Se poi, in alternativa all’indice PDI, volete saper com’è andata l’intensità degli uragani nelle ultime decadi, qui sotto c’è anche il grafico dell’ACE (Accumulated Cyclone Energy) che mostra chiaramente come non ci sia proprio nulla da mostrare, se non il fatto che mentre il clima idealmente impazziva, gli uragani inspiegabilmente rinsavivano.
Il documento della NOAA è qui.
Enjoy.
Beh che questo blog ridicolizzi la ricerca ufficiale e la NOAA, se non altro con i toni usati, forzatamente spocchiosi e irriverenti (vedi il titolo: “se lo dice la NOAA, etc etc”, mi pare fuor di dubbio. I contenuti proposti sarebbero molto interessanti, e di questo va dato atto a Guido, restano però mortalmente inquinati dalla faziosità di fondo (del dire “mah, sì, và, alla fine tanto caldo non fa, e se fa caldo comunque quello che la comunità scientifica vi dice è sbagliato, ci penso io a correggerli”). Sta al lettore capire se è più affidabile Guido Guidi o la comunità scientifica internazionale.
Giacomo, temo che tu abbia frainteso. In materia di uragani la NOAA è un’autorità assoluta. Mai come in questo caso ho solo riportato (ritenendolo importante) quello che hanno detto.
gg
Anche in tema di studio sul GW è un’autorità assuluta, ma questo lei sig. Guidi non lo ha mai fatto notare!
Bene come sospettavo, nemmeno sai leggere il blog , io invece lo so leggere vedi:
http://www.climatemonitor.it/?p=40090
http://www.climatemonitor.it/?p=44100
Poi se vuoi capire perchè si scrive “probabilmente dei tempi moderni” allora non ti resta che leggere tutti gli articoli…
Ah dimenticavo ecco uno dei tanti grafici pubblicato qui nel 2017 dove l’anno 2016 risulta “il più caldo dei tempi moderni”:
Immagine allegata
Veramente questo grafico ha temperature sempre costanti, che come indica il titolo “fail”, vuole solo dimostrare la differenza tra teorico e realtà, dicendo che non esiste il riscaldamento che era stato pronosticato. (fail to pedict).
Realtà basata certamente non su dati di stazioni meteorologiche, visto che la NAOO e se lo dice la NOAA, beh lo dice e basta (cit.) ha ben altri risultati.
[…] Posted By Guido GuidiData di pubblicazione: 6 Aprile 2017Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=44170 […]
La NOAA dice anche che il 2016 è stato l’anno più caldo dal 1880 e anche il più caldo di parecchio. Però questo ovviamente non viene detto, mai stato detto in questo sito che prima il 2015 e poi il 2016 a livello globale sono stati gli anni più caldi dal 1880. Solo le cose di parte vengono dette su questo portale e questa ne è la prova palese.
Che caldo Simone, che caldo!
gg
Ho solo fatto notare che ci sono altri dati che la NOAA dice, “e se lo dice la NOAA, beh lo dice e basta” tanto per riportare una sua citazione. Ma ovviamente certi dati lei non li ha mai detti.
Simone,
secondo te sono padrone di parlare di quello che mi pare e poi lasciare i riferimenti perché chi legge possa fare altrettanto?
Oppure devo prima chiedere a te cosa interesserebbe leggere?
Fammi sapere che mi organizzo.
gg
Ci mancherebbe, lei è libero di scrivere quello che vuole. Proprio come per il dato nivometrico di Capracotta, record nevoso in realtà mai avuto, lei è libero di scrivere tutte le falsità che vuole.
Io ormai leggo questo sito a tempo perso solo per farmi due risate!
…mi sa che la NOOA ha misurazioni fallaci e/o inesatte in quanto dove non vi sono sensori o centraline mette dati con temperature artefatte e naturalmente elevate (in questo blog dovrebbe esserci un articolo in merito).
Il complottiamo lo dovrebbero insegnare nelle scuole, ormai ha preso campo tra le persone adulte, bisognerebbe incanalare subito i bambini sulla buona strada.
leggi meglio Simone, era stato scritto nel 2015 e nel solito articolo era stato previsto che il 2016 sarebbe stato più caldo:
http://www.climatemonitor.it/?p=39925
Altro articolo assurdo: si legge che il 2015 non andrà in testa alla classifica e invece ci andò.
Mentre il 2016 sarà il più caldo per effetto di El Nino.
Sembrerebbe che El Nino dal 1880 al 2015-2016 non ci sia mai stato, dato che è solo colpa di quel fenomeno… Veramente una bella analisi non c’è che dire!
Il tutto senza un briciolo di dati, ovviamente i dati della NOAA sono scomodi in questi casi.
poco prima avevi scritto che in questo blog non era stato mai scritto che “prima il 2015 e poi il 2016 a livello globale sono stati gli anni più caldi” ora invece il problema di questo blog è che si spiega perchè sono stati i più caldi.
La coerenza è proprio una tua virtù Simone, in soli due commenti si capisce che nemmeno tu sai quello che scrivi:
prima perchè esprimi giudizi senza leggere il blog
poi perchè quello che ti sembrava mai scritto non è stato scritto come vuoi…sei davvero comico.
I bilanci con i dati si fanno ad anni passati e nel dicembre 2015 (data di quell’articolo) credo che il 2016 ancora manco era iniziato…
E come detto, in quell’articolo c’è scritto che il 2015 non andrà in testa alla classifica, mentre in realtà ci è andato eccome.
Dovresti imparare a leggere…