Questa notizia, se non fosse paradossale, sarebbe davvero divertente. Come in moltissimi (quasi tutti) settori di applicazione, anche in campo climatico gli Stati Uniti sono davanti a tutti. Nella ticerca, negli investimenti, nella modellistica, nelle pubblicazioni…e, naturalmente, anche soprattutto in prima linea nella lotta al nemico pubblico numero uno, il riscaldamento globale e i suoi derivati. I più famosi e impegnati scienziattivisti climatici – nuova specie sviluppatasi con lo specifico scopo di salvare il pianeta – sono americani. Negli USA e dagli USA sono gestiti tre dei dataset della temperatura globale più utilizzati, con uno di questi, quello del GHCN, che è praticamente la base di tutti gli altri.
Per gestire tutti questi dati e per far girare modelli di simulazione climatica capaci di arrivare fino all’anno 3000 e oltre (con il nobile scopo di dare a tutti un’idea di cosa indossare in quei giorni se dovesse capitare di fare una gita), c’è bisogno di una spropositata capacità di calcolo, che ovviamente non basta mai.
E così, qualche anno fa, l’NCAR (National Center for Atmospheric Research), famoso istituto di ricerca con sede in Colorado, decise, chiese ed ottenne di dotarsi di un nuovo mega computer. Un’occasione unica, inoltre, per perseguire lo sviluppo economico della località che sarebbe stata scelta per la realizzazione. Tutto bello, tutto giusto, tutto invidiabile.
Solo che, quando sono andati a spingere il tasto “on”, si sono accorti che il mega computer non era nello stato del Colorado, ma in quello del Wyoming. Che strano, perché gli amministratori del Colorado avrebbero dovuto rinunciare alla visibilità ed alle fantastiche opportunità di un’occasione del genere? Molto semplice, come tutti i mega computer, anche questo, sebbene nuovo di zecca ed altamente efficiente, ha bisogno di un sacco di energia per funzionare, dove per un sacco si intendono 8 MW, di cui 4-5 per il calcolo e 3-4 per il raffreddamento. In Wyoming l’elettricità costa molto ma molto meno che in Colorado, quindi, da un punto di vista economico, la scelta era quasi obbligata, pena rendere l’operazione insostenibile. E perché costa poco l’energia in quello stato? Ancora più semplice, perché è prodotta per il 95% del fabbisogno con il carbone, di cui lo stato e ricchissimo, al punto da gestire una delle più grandi e produttive miniere della nazione. Un posto da dove si vende carbone a tutto il mondo.
Dunque, l’equazione è questa. L’uso dei combustibili fossili ammazza il pianeta; per sapere se è vero, cosa questo potrebbe comportare e come porvi rimedio, si studia il problema consumando più energia dove costa meno perché prodotta con i combustibili fossili. Con i risultati di questo impegno si consiglia a tutti di smettere di usare i combustibili fossili per pagare di più l’energia.
Elementare no?
PS: trovate tutto qui. Il mega computer comunque si chiama Cheyenne…gli americani non si battono…
[…] Autore: Guido GuidiData di pubblicazione: 24 Febbraio 2017Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=43807 […]
Colgo l’occasione per annunciarvi che il famoso 97% è diventato 99%. Quindi, per favore, aggiornatevi. Sul Corriere infatti sta scritto:
http://www.corriere.it/cultura/17_febbraio_24/notizie-false-trappola-ff05dab6-f9f5-11e6-9b43-a08eac6546a0.shtml
[…] e i mutamenti climatici sono stati liquidati come una burla nonostante le prove raccolte dal 99% della comunità scientifica. Uscirne, ora, non è facile.
Ovviamente l’articolo è una denuncia delle fake news 🙂
Eh, si!
Si demonizza una Fonte con teoremi ed ideologie e poi, gratta gratta, viene fuori che il tutto pare sia stato inventato per sostenere la principale Fonte concorrente.
Per farlo, occorreva però “truccare i numeri” e focalizzare l’attenzione solo su una fase: quella della combustione”, facendo finta di NON sapere cosa avviene nella fase primaria “quella pre-combustione” cioè dell’estrazione degli stessi combustibili dai giacimenti.
Poi, non bastando, ci si ingegna a far considerare un parametro di equivalenza a “lungo distanza”: 100 anni anziché 10 o 20 anni, (perché altrimenti i conti non tornano!) e così il “giochino” è fatto.
Che interessa se una larga fetta della popolazione mondiale è ancora priva della “banale” elettricità e dell’energia che serve loro per uscire dalla loro miserevoli condizioni di vita? Evidentemente poco.
D’altra parte, se costoro volessero emanciparsi, possono sempre andare alle prossime CoP: dopo Bali, Copenhagen, Parigi, Marrakech, …. così comprenderebbero il perché li si vuole tenere in quelle miserevoli condizioni e potrebbero ringraziare i loro … benefattori.
La verità è che il mondo ha un disperato bisogno di energia e più la sua popolazione aumenta più il bisogno aumenta. Riducendo drasticamente l’energia delle attuali fonti sarà più difficile trovare una valida alternativa ad esse, qualora ciò sia necessario. Anche perché avanzamento di conoscenza e sue applicazioni necessitano esse stesse di energia. Ad esempio l’ampliamento della conoscenza presuppone un aumento della scolarizzazione, che anche i più poveri abbiano accesso a studi superiori: fra loro potrebbe vivere qualche genio capace d’innovazione rivoluzionaria in campo energetico. Oggigiorno negli stessi USA l’istruzione universitaria di fatto è negata alla cittadinanza più povera per la spesa privata che comporta e abbassare l’attuale dispendio energetico significherebbe di fatto aumentare la quantità di sotto-istruiti acuendo la povertà per le conseguenti ripercussioni economiche…(pur questo è uno degli inevitabili scenari controproducenti). Purtroppo proprio chi vorrebbe nobilmente salvare il mondo (mi riferisco a quelli in buona fede) rischia di indurre più danni di quelli che propone di scongiurare, fermando (ammesso e non concesso che sia vero) questo riscaldamento globale che in ultima analisi è dovuto alle fondamentali, elementari, necessità odierne e future della civiltà umana.
Quindi il riscaldamento globale Virgilio ,le risulta che è dovuto alle necessità energetiche umane? Come ce lo può dimostrare?
Intanto mi sono riletto questo:
http://www.climatemonitor.it/?p=21030
Purtroppo rispondo solo adesso…per vari motivi non sono tornato prima sul sito. Nel mio post, fra parentesi ho appunto precisato “ammesso e non concesso…” quest’affermazione in genere si aggiunge quando per ipotesi si prende per buona la tesi che non si condivide ma per mostrare che comunque essa porta a contraddizioni pur se fosse vera, o se si vuol ritenerla tale. Sono i sostenitori dell’AGW che ritengono che sia lo sviluppo iniziato già nel 1800 a causare tal problema e che bisogna agire per ridurlo riducendo di fatto la produttività economica, tra cui la famosa tesi dello “sviluppo sostenibile”. E’ chiaro, e credevo che lo fosse dalla precisazione che ho inserito, che io non sono affatto convinto di suddetta teoria e anzi non sono nemmeno convinto che vi sia in atto un “riscaldamento globale” almeno nei termini nel quale viene paventato!
Che ci sia una qualche analogia con le cavie usate per la ricerca in campo medico ?
Trarre un beneficio maggiore a lungo termine ?
uhmmm …
O furse qui si qui si buttano via cariolate di soldi pubblici ?
Aspettiamo commenti da qualche salvamondo-internauta che a sproposito capiti bene su questi sit …i