Domani mando a Science un articolo di CM, vediamo se lo pubblicano. No eh? Bè, ormai è una rivista di opinione, perché non dovrebbero farlo? Uhm…forse perché potrebbero non gradire certe opinioni? Probabile.
Però, se può scrivere di scienza del clima il presidente USA uscente su una rivista scientifica che non si cura affatto di nascondere che in realtà trattasi di un pezzo politico i cui numeri e contenuti non possono essere autografi, penso che potrebbero anche fare lo sforzo di accettare uno dei nostri articoli. Magari a loro scelta.
Ecco qua:
The irreversible momentum of clean energy di Barack Obama, liberamente disponibile.
Ho tentato con impegno di capire dove si voleva andare a parare, pur con un incipit che, nel perfetto stile mainstream, ripete il mantra dell’AGW:
Il rilascio di anidride carbonica (CO2) e di altri gas serra (GHGs) dovuto alle attività umane sta aumentando le temperature medie superficiali globali, distruggendo i regimi del tempo atmosferico e acidificando gli oceani(1). In assenza di interventi, la continua crescita di emissioni di GHG potrebbe causare un ulteriore aumento delle temperature globali di altri 4°C o più per il 2100 e da una volta e mezza a due volte tanto in molte zone delle medie latitudini e di più lontane aree settentrionali (1).
Però, tentare non vuol dire riuscire. Infatti non sono riuscito ad andare oltre. Complimenti a Science.
Sarebbe interessante capire se Obama è tra gli artefici di questa posizione scientifica sul clima o è personalmente convinto, in buona fede , dell’ AGW. Nel secondo caso, chi ci sarebbe veramente dietro questa presa di posizione senza diritto di replica? Argomento spinoso, ma cercare di studiarlo aiuterebbe anche a discernere su altre tematiche piuttosto controverse . Per quello che concerne le invasioni di campo nelle varie materie è un dato di fatto, per chi sa essere coerente, constatare che l’ intromissione della politica nelle varie competenze e discipline tecniche ( economia, agricoltura, itticoltura, sanità, industria, artigianato, ecc…), ha creato un deleterio scompiglio che ha impoverito la gente comune, arricchito grossi gruppi, accentrato potere e decisione, bloccato molte ricerche scientifiche, dirottato notevoli somme di denaro su obiettivi di dubbia utilità comune e tanto altro ancora. La politica è una nobile arte o meglio, un nobile servizio, con la S maiuscola, ma come in tutte le cose quando un servizio diventa un protagonismo di ruolo cinico e superbo l’elenco sopra descritto diviene un’inevitabile conseguenza.
Un commentatore, l’altro giorno, ironizzava – in risposta ad uno sfogo di un altro commentatore – sul fatto che qui confonderemmo politica e scienza. Però su queste invasioni di campo macroscopiche non vedo suoi commenti.
Ma la cosa drammatica, quella evidenziata da Guido, è che un riferimento assoluto come questa rivista ha mostrato un volto inaccettabile per i canoni che essa stessa si era data, canoni ai quali noi dovevamo, e volevamo, soggiacere per rigore scientifico. Questo è un ulteriore passaggio, gravissimo, verso la mercificazione della scienza e temo che segni la parola fine di quel vecchio, ma onesto, mondo così come lo avevamo conosciuto.
Give him a break…
Adesso comincia il ciclo postpresidenziale delle conferenze a 200k$ l’una e una credenziale climatica aiuta, vedi:
http://uspolitics.about.com/od/presidenc1/tp/How-Much-Former-Presidents-Get-Paid-to-Speak.htm
Per questo impegno Obama sarà il primo uomo ad essere insignito di due nobel della pace: a voi decidere quale sarebbe più farlocco, il primo o il secondo
Ottimo commento!
La cosa tragicomica e’ che il climatologo/scienziato Obama (che segue la traccia lasciata dall’altro premio nobel, climatologo/scienziato affermato, Al Gore… non dimentichiamolo)… Obama, dicevo, e’ portato ad esempio da seguire da parte dei climatocatastrofisti de noantri… peccato che l’abstract del suo studio su Science sia di una linea scarsa…
“Private-sector efforts help drive decoupling of emissions and economic growth”
… che vuol dire che il settore privato, lasciato fare, ha portato ad una riduzione delle emissioni, pur con una crescita economica.
E come avrebbe fatto cio’ il settore privato? Hanno semplicemente potuto cercare ed estrarre gas e petrolio da fracking praticamente ovunque abbiano voluto farlo… e cosi’ il gas ha sostituito il carbone (ed in parte anche il nucleare, va detto), abbassando i costi energetici per industria, servizi, e famiglie… e da qui la crescita economica.
Domanda agli “ambientalisti”/climatocatastrofisti di casa nostra: siamo pronti a seguire il “metodo Obama”?… (che, va detto, ha semplicemente lasciato fare quello che era gia’ iniziato prima, sotto GW Bush).
Saluti,
R.
obama è stato rieletto anche perché ha potuto vantare un successo economico (dovuto al fracking) contro il quale ha fatto quel che ha potuto, salvo poi a raccogliere gli applausi del suo successo, da lui e dai suoi contrastato.