IL MESE DI DICEMBRE 2016[1]
Mese caratterizzato dal predominio di anticicloni di blocco con condizioni di elevata stabilità, temporaneamente interrotte sul meridione da manifestazioni di instabilità innescate da infiltrazioni di masse d’aria settentrionale che fluiva ai bordi dell’anticiclone.
La carta media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 5a) mostra come principale centro d’azione un promontorio anticiclonico subtropicale di blocco esteso dal Nord Africa verso il mare del Nord che ha costretto le correnti atlantiche a fluire da latitudini subtropicali verso la Scandinavia, il che peraltro spiega la locale attività temporalesca osservata sull’areale costiero di Svezia e Norvegia, alquanto anomala per la stagione invernale.
Si deve rilevare che l’anomalia delle condizioni anticicloniche del dicembre 2016 non sta tanto nella struttura meteorologica in sé, tutt’altro che anomala per l’areale euro-mediterraneo, quanto nella sua elevata persistenza. Si noti peraltro che se il fenomeno avesse avuto luogo in estate avrebbe determinato una grande ondata di caldo, mentre in inverno si è tradotto in una generalizzata assenza di precipitazioni (seppur con alcune significative eccezioni) che sulle pianure e nei fondovalle, specie al centro-nord, è stata accompagnata da nebbie, gelate ed accumulo di inquinanti.
La carta delle isoanomale (figura 5b) mostra che il nucleo principale di anomalia positiva (+10 m per il livello di 850 hPa) si è collocato sui paesi Bassi, il che è da ritenersi frutto dello spostamento verso Nord del flusso perturbato atlantico indotto dall’anticiclone.
In complesso il mese si è contraddistinto per il passaggio di un totale di 3 perturbazioni che hanno per lo più limitato la propria influenza al meridione salvo quella transitata fra 19 e 21 dicembre che ha interessato anche il Nordovest e le regioni centrali tirreniche.
Giorni del mese | Fenomeno |
1-2 dicembre | Un promontorio anticiclonico subtropicale di blocco si protende dall’Africa del Nordovest verso l’Islanda determinando sula nostra area un regime di correnti da Nordovest a lieve carattere favonico sul settentrione. |
3-18 dicembre | Sulla nostra area persiste un anticiclone subtropicale di blocco esteso dal Nord Africa verso il mare del Nord e che determina tempo stabile e soleggiato, nebbioso sulle pianure del nord. Instabilità su Sicilia e Calabria dal 3 al 6 dicembre (perturbazione n. 1). |
19-21 dicembre | Una depressione africana del nordovest che il giorno 20 viene temporaneamente rialimentata dal flusso perturbato atlantico determina condizioni di instabilità (perturbazione n. 2). |
22-26 dicembre | L’area italiana è influenzata da un promontorio anticiclonico da ovest con tempo stabile, nebbioso sulle pianure del Nord. |
27-31 dicembre | Un promontorio anticiclonico subtropicale di blocco si protende dall’Africa del Nordovest verso le isole Britanniche e il centro dell’Europa, determinando sulla nostra area un regime di correnti da settentrione che il giorno 27 assumono carattere favonico sul settentrione con sensibile anomalia termica positiva. L’aria fredda alimenta una depressione su Ionio e Egeo con attività temporalesca su meridione peninsulare e Sicilia dal 27 al 29 dicembre (perturbazione n. 3). |
Andamento termo-pluviometrico
Per quanto riguarda le temperature massime mensili (figura 1) dominano le anomalie positive sul settentrione, in particolare su Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e settori prealpini ed alpini delle restanti regioni. Le nebbie giustificano l’assenza di anomalia positiva in gran parte della bassa pianura padana. In debole anomalia positiva anche il versante tirrenico del centro mentre nel meridione le temperature appaiono nella norma salvo locali anomalie negative su Sicilia e Calabria.
Le temperature minime (figura 2) hanno visto invece il prevalere di temperature nella norma salvo anomalie negative a carattere locale e più limitate anomalie positive.
Per quanto riguarda le temperature decadali (tabella 2) il tratto più saliente è la sensibile anomalia positiva nelle massime sul settentrione della terza decade del mese.
Le precipitazioni (figura 3) sono risultate deboli o assenti su gran parte dell’area salvo la piovosità discreta registrata su Piemonte e Valle d’Aosta e la piovosità localmente abbondante registrata su Sardegna, Sicilia e Calabria. La carta delle anomalie pluviometriche (figura 4) evidenzia una rilevante anomalia negativa su gran parte dell’area. A livello decadale (tabella 2) il prevalere dei rossi e dei gialli è più che mai eloquente circa un mese dominato dalle anomalie pluviometriche negative, più spiccate nella prima e terza decade del mese.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche sono evidenziate con i colori (giallo o rosso per anomalie positive rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C; azzurro o blu per anomalie negative rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C) . Analogamente le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate con i colori ( azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%; giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%) .
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2015 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica. L’attività temporalesca sull’areale euro-mediterraneo è seguita con il sistema di Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).
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