Calma calma, lo sanno tutti che il tempo non è il clima e quindi se la neve è caduta nel deserto del Sahara come non succedeva da 37 anni è solo colpa della cabala atmosferica, non di un’ipotetica imminente glaciazione. E non è presagio di global cooling neanche il gelo che ha stretto nella morsa gli Stati Uniti la settimana scorsa. Certo però che dire che fa freddo perché c’è il caldo parimenti non rende un buon servizio alla verità.
Prendiamo per esempio questo tweet di Judith Curry:
Huh? Blaming global warming for snow in the Sahara?https://t.co/7NYXq2nIyD
— Judith Curry (@curryja) 21 dicembre 2016
Direi che lo stupore della scienziata americana sia da condividere… Facciamo una ricerchina. Dunque google, Shewali Tiwari…ecco qua, trattasi di opinionista dell’India Times. Questo l’icipit della sua alzata d’ingegno in tema di catastrofe climatica e, quindi, deserto innevato:
Indubitabilmente, il più grande problema del mondo adesso è il climate change. Che se ne parli o meno, sta lentamente insinuandosi nelle nostre vite ogni giorno e non c’è modo di poter continuare ad ignorarlo.
Uhm… il più grande problema del mondo. Altro giro su google… Ecco qua, India Foodbanking Network:
I fatti sulla fame in India
- L’India ha la popolazione più sottonutrita e affamata del mondo
- Il 15,2% della popolazione è sottonutrita
- 194.6 milioni di persone soffrono la fame ogni giorno
- Il 30.7% dei bambini è sottopeso
- Il 58% dei bambini soffere di rachitismo ai due anni di età
- Un bambino su 4 è malnutrito
- In India muoiono 3.000 bambini ogni giorno per malanni connessi ad alimentazione insufficiente
- Il 24% dei bambini non supera i 5 anni di età
- La mortalità neonatale è al 30%
Serve altro? Eh sì, il climate change è proprio il problema più grande del mondo. E pure dell’India.
Sotto col bottone!
Sono proprio gli schieramenti che si sono permessi di definire il clima e darne una definizione terroristica, ma non scientifica. Alla fine gli schieramenti si riducono a limitare l’approfondimento scientifico, molto più facile prendere la definizione dal contenitore di bufale e seguirne una senza averci ragionato con la propria testa. perchè quel contenitore è un “autorevole” ihihihi…mass media. Mass media è sinonimo di bufala al 50% e sono stato buono.
E’ un po’ il problema che anche chi “combatte” a spada tratta l’AGW ha dovuto affrontare e affronta ancora oggi negli anni: queste correlazioni immediate a qualsiasi cosa di strano accade nel mondo ai climate change non fanno per nulla bene alla discussione (a patto che ci sia ancora qualcosa da discutere, io mi schiero dalla parte di chi reputa il global warming una questione che non può essere vista in modo bipartisan, ma comunque). Analogamente negli anni memorabili strafalcioni da parte di alcuni dei “negazionisti” non hanno certo aiutato colleghi ben più seri e preparati.
Suvvia, non facciamo di tutta un’erba un fascio.
Ad ogni modo mi preme appuntare che ormai la tematica dei cambiamenti climatici abbraccia tematiche sociali, economiche ed etiche, con tutti gli enormi problemi che si possono bene immaginare.
Miguel,
il problema sono proprio gli schieramenti, che tra l’altro hanno portato il tema sul piano etico, sociale ed economico, tirandolo via dall’ambito scientifico, dove forse non tornerà mai più. E questa è la cosa più grave. In questi anni, per queste ragioni, si è perso tantissimo tempo e sono state sperperate risorse economiche ed intellettuali ad inseguire il prodotto di un’ideologia. A me, personalmente, interessa solo la parte scientifica, tutto il resto lo vivo e percepisco come tutti gli altri, da semplice cittadino. Ma non è questione di fare di tutta l’erba un fascio, è questione di smetterla, una volta per tutte, di dire puttanate!
gg
Anche ad ovest di Palmyra (circa 40 km), in pieno deserto, è caduta copiosamente la neve: ho potuto vedere filmati in cui i soldati impegnati nella guerra all’ISIS, trovano il tempo (e la forza) per giocare a palle di neve. La sua latitudine è un poco diversa da quella della località sahariana in cui è caduta la neve (circa due gradi in più, ovvero poco più di 200 km più a nord) , ma la sua altitudine è molto inferiore (circa 440 metri s.l.m. contro i circa 1040 m s.l.m. del Sahara algerino).
Una breve ricerca mi ha consentito di accertare che il fenomeno è molto raro, ma non unico o senza precedenti: nel 2013, per esempio è accaduto un’altra volta. Come dice giustamente G. Guidi, è il tempo che fa le bizze, il clima non c’entra .
Ciao, Donato.
Caro Guido,
temo che il GW altro non sia se non un’enorme ruota per criceti utile a non farci ragionare sui problemi reali e per i quali potremmo trovare soluzioni.
PS: magari quella delle foto non è neve ma manna (ogni tanto succede…).
Guido, sicuri che sia neve e non manna? A volte capita.
Scusa per il concetto ripetuto 2 volte. La fretta…
No Luigi, è proprio neve http://www.sciencealert.com/snowfall-was-recorded-in-the-sahara-desert-for-the-first-time-in-37-years
gg
”
temo che il GW altro non sia se non un’enorme ruota per criceti utile a non farci ragionare sui problemi reali e per i quali potremmo trovare soluzioni
”
Io la vedo diversamente e in modo più semplice, il rasoio di Hanlon aiuta: non attribuire mai a malafede quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità.
Che poi questo agli alti livello sia usato per far girare bei dindi, be’, altra conferma! 🙂