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Il Triage Economico

E’ uno storico della scienza, scrive di scienza, ha fondato la Società degli Scettici e ne dirige il magazine. Scrive per Scientific American e, naturalmente ha un blog dal quale persegue la sua opera di debunking di tutte quelle teorie pseudo-scientifiche che ritiene suscitino scetticismo. Tutte virtù, sembrerebbe, ma anche un difetto. Non è scettico in materia di riscaldamento globale e clima che cambia. Si chiama Michael Shermer.

Che dire? Nessuno è perfetto, avrà le sue buone ragioni. E’ probabile perchè leggendo quanto scrive al riguardo viene volglia di iscriversi alla società di cui sopra. Cinque semplici domande cui dare la risposta per capire se si è scettici sul global warming o su chi è scettico del global warming.

Lui è nel primo gruppo, ma per dirla con Maurizio Morabito  che mi ha segnalato questo argomento, se fossero tutti così i sostenitori dell’AGW, i nostri problemi sarebbero finiti. E con essi anche una buona parte dei problemi che affliggono l’umanità. Sarà pur vero che la temperatura è salita, sarà pur vero che è colpa delle attività umane (da non esperto perchè non concederglielo?), ma qualcuno ha mai fatto due conti seriamente?

Se c’è qualcuno ancora convinto che si possa smuovere qualcosa solo con le buone intenzioni gli consiglio di interrompere la lettura, quello che smuove le acque sono i soldi e la possibilità, con quelli, di fare realmente qualcosa. Il primo conto è sul Protocollo di Kyoto, un accordo che se fosse stato implementato da tutti quelli che lo hanno prima firmato e poi -in minor numero- ratificato, avrebbe spostato la presunta frittura globale dal 2100 al 2105, per miseri 180mld di dollari l’anno di spesa, salvando due milioni di vite umane in sempre presunto pericolo all’anno nello stesso periodo. Le Nazioni Unite ci fanno sapere che con 10mld di dollari l’anno se ne potrebbero salvare 229 milioni che la pelle ce la lasciano sul serio, tra fame, malaria, mancanza di cure etc. Non sarà il caso di fare un bel triage a questi problemi prima di buttarci a capofitto sul compitino?

Non è tutta farina del suo sacco in effetti. Bjorn Lomborg, noto clima-scettico, quando ha posto un quesito in termini generali circa le reali urgenze a scala planetria a leader politici e scienziati di fama, compreso anche qualche premio nobel, ha trovato la necessità di agire contro il clima che cambia al 16° posto di 17 opzioni. Altri che hanno fatto analoghi esercizi hanno ottenuto risultati molto simili. Questo conferma che il mondo ha diverse altre priorità, come anche qui su CM abbiamo ripetuto spesso.

Ma, volendo insistere, è giusto fare qualche altro conto, altrimenti che scetticismo sarebbe? Così Shermer tira in ballo qualcun altro, perchè Lomborg alcuni si si rifiutano proprio di leggerlo. Un economista americano, tal William Nordhaus ha pubblicato un saggio dal titolo “A Question of Balance”, nel quale analizza il rapporto costo-beneficio di una serie di azioni di mitigazione dei (sempre presunti) cambiamenti climatici. La tecnica è quella di calcolare quanto ritornerebbe da un investimento fatto oggi sul clima che cambia, supponendo un valore economico che si rivaluta ad un tasso del 4% all’anno. Il Protocollo di Kyoto andrebbe più o meno in pareggio, una Carbon tax, magari graduale, renderebbe parecchio, tre volte quanto investito. Non male. Ma, e qui viene il bello, le proposte che Al Gore sbandiera dai mille palcoscenici dove compare instancabile, andrebbero sotto di 21 ordini di grandezza. E meno male che non è uno scettico anche il nostro economista.

Chiuderei con una domanda, rimandandovi al post di Shermer  su Skeptic Blog. Non è che tentando di risolvere sul serio i problemi sociali ed economici suddetti, si riesce a fare anche un po’ di mitigazione climatica così facciamo contenti tutti?

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Published inAttualitàEconomia

Un commento

  1. Il mondo ha tante altre priorità, e a dire il vero anche gli americani si stanno accorgendo di averne altre. Con le elezioni a breve termine negli USA, vedremo come (e se) cambierà l’agenda politica.

    In merito all’ultima domanda di Guido: mi sento di quotarla davvero totalmente.

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