IL MESE DI SETTEMBRE 2016[1]
Ancora caratteri estivi nei primi 14 giorni del mese con successiva rapida transizione ai caratteri tipici del primo autunno. Piovosità rilevante sul meridione peninsulare.
La carta media mensile del livello di pressione di 850 hPa (figura 5a) è estremamente simile a quella dell’agosto 2016, il che ci rimanda al fatto che l’atmosfera terrestre, pur essendo un fluido turbolento, è in grado di presentare una persistenza temporale rilevante di alcuni pattern circolatori. Anche in settembre, come già in agosto, troviamo infatti il vicino Atlantico interessato verso sud dal nucleo principale dell’Anticiclone delle Azzorre (lettera A in basso a destra) e più a Nord dal ciclone d’Islanda (lettera B in alto a destra). Tali due strutture danno luogo a un regime di veloci correnti atlantiche con traiettoria Isole britanniche – Mare del Nord – Scandinavia. Un promontorio dell’Anticiclone delle Azzorre si espande dal vicino Atlantico verso l’area danubiana interessando più direttamente le nostre regioni centro-settentrionali mentre il meridione è interessato da una debole saccatura da sudest associata al minimo anatolico (lettera B sulla Turchia orientale) con correnti fresche da nordest che danno luogo a condizioni di variabilità.
La struttura media prima descritta (figura 5b) manifesta un’anomalia rilevantissima sull’Atlantico settentrionale mentre una cintura di anomalia positiva si estende dall’Atlantico subtropicale verso la Scandinavia, interessando marginalmente il settentrione italiano. Pienamente nella norma risultano invece il centro-sud Italia e il Mediterraneo orientale.
In complesso il mese si è contraddistinto per il prevalere di condizioni estive fino al giorno 14, temporaneamente interrotte dal transito di 3 perturbazioni. La depressione in ingresso dal 15 settembre ha provocato una discontinuità termica più sensibile, segnando la transizione da condizioni pienamente estive a quelle del primo autunno. A partire dal 20 settembre si sono riaffermate condizioni anticicloniche mantenutesi poi fino a fine periodo.
Giorni del mese | Fenomeno |
1 settembre | Sul settentrione campo di pressioni livellate. Sulle regioni centro-meridionali flusso di correnti fresche da Nordest con attività temporalesca pomeridiana (perturbazione n. 1) |
2-3settembre | Promontorio anticiclonico da sudovest si estende all’intera area italiana salvo lieve variabilità residua sul settore ionico |
4-6 settembre | Dalla serata del 4 l’area italiana viene raggiunta da una saccatura da nordest (perturbazione n. 2) che sull’area padana isola un minimo depressionario che apporta attività temporalesca inizialmente limitata ai settori alpini centro-orientali e in successiva espansione verso sud nei giorni 5 e 6 settembre. |
7-13 settembre | Una vasta area depressionaria mediterranea persiste su Ionio, Basso Tirreno e Canale di Sicilia dando luogo a condizioni di variabilità perturbata con manifestazioni temporalesche da sparse a diffuse (perturbazione n. 3). Sul settentrione predominano condizioni di stabilità interrotte da locali manifestazioni temporalesche sui settori alpini e prealpini dal 10 al 12 settembre. |
15-20 settembre | Una depressione atlantica che si muove ai piedi dell’anticiclone di blocco scandinavo fa il suo ingresso da ovest sull’Italia Centro-Settentrionale (perturbazione n. 4). La depressione si muove poi verso est lasciando sull’Italia una circolazione depressionaria in forma di saccatura da est che mantiene condizioni di variabilità perturbata con temporali locali. |
21- 30 settembre | Un promontorio anticiclonico di blocco da sudovest si protende dall’Atlantico subtropicale verso il mar Baltico con tempo stabile e in prevalenza soleggiato |
Andamento termo-pluviometrico
Le temperature minime e massime mensili (figure 1 e 2) hanno manifestato un’anomalia positiva debole o moderata sul centro-nord mentre nella norma sono apparse sul meridione. Per le temperature decadali il tratto più saliente della tabella 2 è la moderata anomalia positiva che ha interessato il Nord nelle prime due decadi cui si è accompagnata una debole anomalia positiva al centro. Ovunque nella norma sono invece ovunque risultate le temperature della terza decade.
Le precipitazioni (figura 3) sono risultate più abbondanti sul Nordest e sul meridione peninsulare. La carta delle anomalie pluviometriche (figura 4) evidenzia una rilevantissima anomalia positiva sul meridione peninsulare mentre Nordovest, Toscana settentrionale e regioni centrali adriatiche hanno manifestato una sensibile anomalia pluviometrica negativa.
A livello decadale (tabella 2) si noti la sensibile anomalia negativa al Nord nella prima decade cui si associa una sensibile anomalia positiva al sud e un’anomalia positiva al centro-nord nella seconda decade. In anomalia negativa su tutta l’area è risultata invece la terza decade del mese.
(*) LEGENDA:
Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015.
Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche sono evidenziate con i colori (giallo o rosso per anomalie positive rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C; azzurro o blu per anomalie negative rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C) . Analogamente le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate con i colori ( azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%; giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%) .
[1] Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2015 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica.
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