Ce l’avevamo quasi fatta porca miseria. Per una volta, per una sola dannatissima volta, un articolo su corriere.it meteorologicamente normale. E anche abbastanza corretto, considerata la necessità di non esagerare con i tecnicismi. Visto l’argomento poi, avrebbe potuto essere quasi una pietra miliare.
Ecco qua: Perché gli aerei lasciano la scia? L’avete chiesto a Google, vi rispondiamo noi
Spinoso eh? Riusciranno i nostri eroi a non cadere nella trappola del millenarismo da scia chimica? Ebbene sì, incredibilmente, ecco un breve estratto dall’incipit:
Suggestive. A volte definite a volte sbiadite. Spesso sono lunghi rettilinei che iniziano qualche metro dietro a un aereo. Negli ultimi tempi son diventate pure oggetto di teorie pseudo-scientifiche accalappiate da qualche formazione politica e rilanciate, con molto risalto, nel pianeta social. Ma cosa sono, davvero, le scie di condensazione? E perché le vediamo quasi sempre al passaggio di un velivolo sopra le nostre teste?
Da applausi. Segue poi spiegazione sulla presenza di umidità nell’aria, sul ruolo dei residui della combustione, sulla persistenza o meno delle scie etc etc, con tanto di consiglio in stile meteo-fai-da-te che da quella persistenza può trarre informazioni utili all’evoluzione del tempo.
E poi, a un passo dal traguardo di una sana e quindi quanto mai rara e preziosa opera di divulgazione, ecco il più classico degli scivoloni. In chiusura, negandosi anche l’opportunità di riparare:
[Le scie di condensazione] sono anche indicate come responsabili del riscaldamento globale. Per avere le prove certe bisognerebbe fermare tutti i velivoli nel mondo per diversi mesi. Ma ai ricercatori è bastato prelevare i dati dell’atmosfera dopo il blocco dei cieli negli Usa l’11 e il 12 settembre 2001: anche uno stop di 48 ore ha avuto conseguenze positive sul buco dell’ozono.
Aiuto.
Comunque, tutto ok. Dopo il volo pindarico sulle scie chimiche, le successive puntate della rubrica hanno preso in considerazione roba tipo “Perché le Kardashian sono famose?” oppure se le castagne matte fanno passare il raffreddore. Roba più adatta al Corriere.
Avevo notato Fabrizio. Tutto ciò mi rassicura.
gg
C’è una cosa che mi dovreste spiegare… Ieri mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo:
http://www.corriere.it/esteri/16_ottobre_15/accordo-globale-la-riduzione-gas-serra-condizionatori-446363f4-929e-11e6-aedf-4afd1bcdf31b.shtml
“Accordo tra 170 paesi per la riduzione dei gas serra in condizionatori”
Poi ho realizzato che gli idrofluorocarburi non sono la stessa cosa dei fluorocarburi di qualche decennio fa. Ma – capisco bene? – sono un’evoluzione che ha sostituito i prodotti originari, che si sostiene danneggino l’ozonosfera. Ma i sostituti sono potentissimi gas serra… cioè, per tappare il buco avrebbero peggiorato l’effetto serra? Se ne sente ogni giorno una diversa, in una nuova combinazione.
Fabrizio, questa notizia che potrebbe essere considerata di scarsa entità, è invece di importanza capitale in quanto introdurrà una rivoluzione nelle nostre abitudini. Il problema da affrontare è enorme e difficile in quanto riguarda la sostituzione dei fluidi refrigeranti attuali con composti meno dannosi per l’ambiente.
Tra i principali candidati, oltre ad alcune sostanze ancora in faze di studio e basate sul fluoro, annoveriamo l’ammoniaca ed i butano.
La prima fu la prima ad essere utilizzata nei sistemi di refrigerazione salvo ad essere abbandonata quasi subito per un suo “difettuccio”: era tossica e determinò la morte di molte persone a seguito di perdite dei circuiti di refrigerazione.
Il secondo è infiammabile e, quindi, le sue eventuali fughe sarebbero molto pericolose in ambienti chiusi.
Per salvaguardare l’ambiente da un probabile rischio ne creiamo altri estremamente reali e certi.
Ciao, Donato.
“cosa c’entra il riscaldamento globale con il buco nell’ozono? Boh”
Centrano altri fattori.
L’IMPATTO DELLE EMISSIONI DEGLI AEREI SU CLIMA E OZONO
http://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/areosol/limpatto-delle-emissioni-degli-aerei-su-clima-e-ozono/
Dalla combustione del cherosene escono acqua e CO2.
Dunque è provato che le scie degli aerei causerebbero il global warming?
Chi dice questo commette un enorme errore perché non sa o non capisce o non vuol capire che H2O e CO2 provengono dalla combustione, e quindi ci sono con le scie o senza scie. La smettano i nostalgici del medio evo di prendersela con le scie. Senza emissione di acqua e CO2 l’aereo non volerebbe.
Poi, le condizioni che trovano ad altezza di volo (non a terra! – dove sta l’osservatore medievalista) possono causare la formazione della scia, che quindi, in sé, non c’entra nulla con il GW.
Vogliamo fermare la civiltà? Tornare alle caverne? padronissimi di pensarlo, ma vi ricordo che i cavernicoli non erano in grado di produrre che minime quantità di cibo. Senza cibo le persone hanno il brutto vizio di morire. I fautori della decrescita, paradossalmente chiamata “felice”, non si rendono conto (spero) che decrescita=morte per fame.
Che poi la CO2 è “accusata” di causare l’ AGW, questo lo sappiamo bene, anche se, secondo me, pensare di condizionare il clima agendo sulle emissioni antropiche (cioè “solo” antropiche, e solo quelle che si possono davvero ridurre) è come pretendere di fermare la carica di un rinoceronte infuriato con uno stuzzicadenti.
Nelle emissioni degli aerei c’è CO2? Sì
Contribuiscono all’AGW? Sì… ma “quanto” ?
Causano davvero l’AGW?
Vediamo…
Noi umani emettiamo CO2? Sì
Contribuiamo all’AGW? Sì… ma “quanto” ?
Causiamo davvero, respirando, l’AGW?
Se lo pensi davvero, avresti una possibilità, ma ti consiglio caldamente di evitarla, perché moriresti:
non respirare.
Allora, respirando non stiamo uccidendo il pianeta,
e allo stesso modo gli aerei non stanno uccidendo il pianeta.
Secondo me.
La cosa esilarante è leggere i commenti: deliri vari su scie chimiche e dintorni, ma nessuno ha rilevato lo svarione nel finale.
Ma è tutto chiaro, no?
Apprendiamo ora che non erano i CFC delle lacche di “miglioni di miglioni” di signore occidentali a fare il buco, era il riscaldamento globale (che però negli anni ’80 non c’era perchè si andava verso la glaciazione), che però ora si chiama “Climate change”, così se smette di fare caldo non dobbiamo contraddirci e dire che no, forse, però, ecco.
Ciò che mi dà più fastidio è la completa acriticità di certe affermazioni, da parte di gente che dovrebbe invece pensare e approfondire ciò che scrive, e invece si riduce ad usare stilemi copia-incollati a caso (non è molto diverso da dire: non ci sono più le stagioni di una volta….)
Ma poi, cosa c’entra il riscaldamento globale con il buco nell’ozono? Boh 🙂
*Il giornalista del copincolla*
*se va di fretta non si controlla*