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Restiamo in Groenlandia, ma ci dimentichiamo la Cina

Una buona notizia al giorno toglie il disastro di torno. Ieri abbiamo scoperto che il ghiaccio della Groenlandia si scioglie sì più in fretta del previsto, ma lo fa per due ragioni: perché non sappiamo fare le previsioni e perché siamo in un interglaciale e le dinamiche di rilascio del calore geotermico contribuiscono a far scogliere il ghiaccio in modo simile all’interglaciale precedente, quando, per intenderci, non c’era l’AGW.

Oggi scopriamo, sempre dall’archivio di informazioni custodito nel ghiaccio groenlandese, che il tasso di acidità dell’atmosfera è tornato ai livelli del 1930, prima cioè del boom industriale.

An Optical Dye Method for Continuous Determination of Acidity in Ice Cores

Le misurazioni arrivano grazie ad un nuovo metodo di analisi del contenuto dei carotaggi, che permetterebbe di ‘vedere’ anche attraverso il ghiaccio più recente è più poroso, cioè quello accumulatosi negli ultimi decenni.

Mi vengono però un paio di dubbi. Innanzi tutto c’è da chiedere come mai il livello di acidità si sia abbassato tornando a valori pre boom industriale occidentale quando è in pieno svolgimento quello orientale. Che le emissioni industriali cinesi e  indiane non siano gradite alla Groenlandia? E poi, ma se i decenni più recenti possiamo analizzarli bene solo ora in relazione al passato, con cosa era stato fatto il paragone negli anni del tormentone della crisi ‘acida’? La solita emergenza senza precedenti di cui si ignorano i precedenti?

Sarà, ma la faccenda non mi torna. Si accettano suggerimenti. Se volete, ne ha naturalmente parlato anche Science Daily.

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Published inAttualità

4 Comments

  1. Ho da fare le solite domande da ignorante… ma il tasso di acidità dell’atmosfera non è collegato principalmente alla CO2, alla SO2 e a ossidi di azoto? Dunque, se la CO2 galoppa vuol dire che gli altri sono tornati indietro? Ma se gli sono tornati indietro e il tasso è tornato agli anni ’30, vuol dire che se pur la CO2 galoppa cambia poco anche in questo campo?

    • max pagano

      ciao Fabrizio, no, in realtà la presenza di CO2 non influisce quasi per niente sull’acidità atmosferica (intesa non in valore assoluto come pH, ma in termini di inquinamento e di valori al di sotto di 5,5 considerati naturali);

      per quel che riguarda la CO2, è in grado di modificare il pH di una soluzione quando è disciolta nell’acqua, e la dissociazione dell’acido carbonico H2CO3 conseguente, aumenta il valore di ioni H+; nell’atmosfera l’acqua è presente sotto forma di vapore che condensando determina la formazione delle gocce. Queste, essendo costituite da sola acqua, hanno un pH pari circa a 7,0; per la dissoluzione dell’anidride carbonica (CO2), presente naturalmente nell’atmosfera, si produce l’acido carbonico [H2O + CO2 —> H2CO3] che causa un abbassamento del pH delle gocce a valori intorno a circa 5,5-6,5 e cioè a valori considerati naturali, che è infatti spesso il pH delle acque continentali normalmente rilevabile nei corsi d’acqua e nelle acque continentali in genere, fatte salvo contaminazioni naturali (rocce attraversate, processi biologici, eutrofizzazione) o non naturali (inquinalmenti in falda, scarichi etc etc)…

      l’acidità atmosferica (sempre in termini di inquinamento) invece è fortemente influenzata e condizionata dai composti di azoto-ossigeno, denominati NOx (Gli ossidi di azoto a contatto con il vapore acqueo portano invece alla formazione dell’acido nitrico (HNO3)) e, ovviamente, alle % di composti di zolfo (SO2, principalmente) immessi in atmosfera, che attraverso vari passaggi danno luogo alla formazione di anidride solforica, a contatto con le molecole di acqua SO3+H2O -> H2SO4;

      In presenza di anidride solforica e di biossido di azoto l’acqua reagisce formando rispettivamente acido solforico (SO3 + H2O -> H2SO4) e nitrico (NO2 + H2O -> HNO3) che essendo acidi forti determinano un ulteriore abbassamento del pH a valori estremamente bassi. Tanto per fare un esempio, nel 1979 la neve caduta in Virginia occidentale (USA) aveva un pH pari a 1,7 !!!! 😮

      in altre parole, il discriminante tra acidità naturale e invece derivante da inquinamento (da cui piogge acide etc etc), è il valore di pH inferiore a 5…
      🙂

    • max pagano

      scusate volevo dire “composti di zolfo (SO2, principalmente) immessi in atmosfera, che attraverso vari passaggi danno luogo alla formazione di acido solforico, a contatto con le molecole di acqua SO3+H2O -> H2SO4;

      🙂

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