Questa rubrica è curata da Flavio____________________________
Situazione ed evoluzione sinottica
Come preannunciato la scorsa settimana, aria decisamente fresca per la stagione ha fatto irruzione sull’Italia dai quadranti settentrionali e, seppur in mancanza di precipitazioni organizzate, l’entità del rimescolamento delle masse d’aria nei bassi strati è stata tale da poter considerare questo episodio, calendario alla mano, come una classica rottura stagionale.
Domenica 14 Agosto un promontorio anticiclonico stabilizzante in quota si protende verso il Mediterraneo occidentale mentre una depressione si approfondisce in Atlantico in seno al flusso principale cui fa riscontro una ondulazione nel campo di massa anche nel flusso secondario, sul vicino Atlantico. Una vasta fascia di alte pressioni al suolo si estende nel senso dei paralleli dall’Atlantico fino all’Europa centrale, a gradiente lasco e non uniformemente supportata in quota. Un debole anticiclone termico sulla Groenlandia continua a favorire temperature piuttosto basse per la stagione (Fig.1)
È una estate che dal punto di vista sinottico continua a manifestare segni di debolezza e vulnerabilità, cosa per altro sempre più normale all’approssimarsi del finale di stagione.
La settimana sarà caratterizzata dal rafforzamento di una cellula di alta pressione tra il Mare di Barents e la Russia europea, che costringerà il flusso atlantico ad abbassarsi di latitudine e a scorrere lungo un corridoio esteso dal medio Atlantico fino al Baltico attraverso l’Europa centrale. L’Italia rimarrà comunque ai margini del flusso principale, con le sole regioni settentrionali a subire l’influenza dell’aria più umida e instabile di provenienza atlantica, e il Centro-Sud a godere della protezione offerta dai valori più elevati del campo di massa, in un letto di correnti in quota occidentali e poco ondulate. Una configurazione classica di fine estate meteorologica (Fig.2).
Come d’abitudine uno sguardo più a nord, dove sono in corso le grandi manovre di avvicinamento al semestre freddo, e i ghiacci artici combattono una dignitosissima battaglia per confermare il trend sostanzialmente stabile degli ultimi anni.
Dopo due mesi decisamente freschi e perturbati il gran finale è servito sotto la forma di una gigantesca depressione artica, probabilmente la più intensa dopo quella dell’Agosto 2012: il famoso o, meglio, famigerato “Great Arctic Cyclone 2012”. Famigerato perché contribuì in modo determinante al raggiungimento di quello che ad oggi è il record storico negativo di estensione dei ghiacci artici nell’era delle osservazioni da satellite.
Va infatti ricordato che l’effetto dei cicloni artici sull’estensione dei ghiacci è duplice: da una parte contribuiscono al raffreddamento, in quanto eliminano quasi del tutto gli scambi di masse d’aria con le grandi masse continentali più calde che circondano l’Artico. Dall’altra parte, alla fine dell’estate, quando il pack si presenta frammentato, assottigliato e quindi più vulnerabile all’azione meccanica dei venti e del moto ondoso, sistemi perturbati particolarmente persistenti e organizzati possono avere un effetto devastante sull’estensione dei ghiacci. Sia per effetto “shaker”, con conseguente affogamento delle placche di ghiaccio e incremento relativo della fusione; sia per il fatto che i sensori satellitari possono percepire l’acqua del mare rovesciata sul ghiaccio come acqua di fusione e cancellare quindi del ghiaccio che in realtà esiste, e si ripresenta, più tardi, sotto forma di ghiaccio “resuscitato”.
Questo spiega in parte il portentoso recupero di estensione (e volume) seguito al minimo del 2012. Quasi a suggerire che si sia trattato di un “falso minimo” conseguente all’azione del super-ciclone menzionato.
Oggi ci ritroviamo in una situazione simile, per quanto il pack si presenti più spesso, compatto ed esteso che nel 2012. Inoltre la posizione del minimo leggermente più spostata verso il Central Arctic Basin (CAB) dovrebbe limitare l’effetto sul ghiaccio molto provato nelle aree del Mare di Beaufort, dell’East Siberian Sea e di parte del CAB stesso.
È una storia ancora tutta da scrivere e comunque avvincente, per chi si appassiona alle dinamiche dei ghiacci artici. In Fig.3 una immagine eloquente del super-ciclone in questione.
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì sereno o poco nuvoloso su tutta l’Italia con incremento della nuvolosità pomeridiana sulle Alpi associata a fenomeni di instabilità in esaurimento in serata. Temperature in lieve aumento al Sud. Venti generalmente deboli variabili. Ancora dai quadranti settentrionali sulle regioni sud-orientali con residui rinforzi sullo Jonio, in attenuazione.
Martedì Condizioni cielo sereno o poco nuvoloso ovunque, con annuvolamenti pomeridiani associati a fenomeni di instabilità sulle Alpi e, in forma più debole e isolata, sull’Appennino meridionale. Temperature generalmente stazionarie o in ulteriore lieve aumento sulle regioni sud-orientali. Venti generalmente deboli variabili al Centro-Nord, deboli di maestrale al Sud.
Mercoledì al Nord nuvolosità irregolare con addensamenti più intensi al mattino sul Nord-est associati a locali precipitazioni e incremento della nuvolosità pomeridiana sulla regione alpina associato a fenomeni di instabilità in estensione in serata fin sulla Val padana. Al Centro e al Sud cielo generalmente poco nuvoloso al mattino con incremento della nuvolosità sulle zone interne e montuose associato a fenomeni di instabilità sparsi, più probabili sull’Appennino abruzzese. Temperature generalmente stazionarie. Venti generalmente deboli variabili.
Giovedì nuvolosità in aumento al Nord con precipitazioni in intensificazione ed estensione dalle regioni occidentali a quelle orientali. Nuvolosità in aumento dal pomeriggio anche sulle regioni centrali, ma con fenomeni limitati all’Appennino tosco-emiliano. Ancora sereno o poco nuvoloso al Sud. Temperature in lieve diminuzione al Nord, in lieve aumento al Sud. Venti di libeccio sui bacini di nord-ovest con rinforzi sul Mar Ligure. Deboli variabili altrove.
Venerdì Nuvolosità irregolare al Centro-Nord con sporadiche precipitazioni in mattinata in rapida attenuazione e con tendenza ad ampie schiarite. Sereno o poco nuvoloso al Meridione. Temperature in aumento a partire dalle regioni più occidentali. Venti deboli variabili, di scirocco sul Canale di Sardegna.
Sabato e Domenica condizioni di stabilità ovunque, con la solita eccezione delle regioni alpine interessate da nuvolosità e fenomenologia da instabilità pomeridiana. Temperature in ulteriore aumento, specie al Centro-Sud. Caldo. Venti deboli variabili, tendenti a disporsi dai quadranti occidentali sui bacini di nord-ovest.
[…] che imperversa da giorni ha avuto un impatto negativo sull’estensione, come anticipato nelle previsioni della settimana scorsa, ma non abbastanza negativo da potersi paragonare al disastro del 2012. […]