Cialtronerie, di informazione e di sistema. In Italia a luglio fa caldo, questa è la significativa scoperta del Dipartimento scienza delle chiacchiere e decisioni male informate. Ci sono temperature fuori norma? Siamo in condizioni di onda di calore? No e poi ancora no. Anzi, ahimè, mentre leggete questo post sta arrivando una bella botta di maestrale, con annessa doppia perturbazione – tra oggi e venerdì – che farà scendere la temperatura in termini di doppia cifra su tutto il Paese.
Però, su tutti gli organi di informazione, nessuno escluso, ecco una notizia clamorosa: “Firenze – Uffizi, chiuso il corridoio del Vasariano per il troppo caldo“. Per la miseria, che diavolo sarà mai successo a Firenze? Ci è sfuggita l’onda di calore locale? Ancora una volta no. La temperatura è passata dai 32°C di lunedì 4 luglio ai 36°C di ieri l’altro, con un picco di 37°C per domenica. Nel mese di luglio, la media delle temperature massime è per Firenze poco sotto i 32°C. Quindi da temperature nella media (per quel che significa) siamo passati a temperature ben al di sopra della media. Questo oggetto oscuro, la media, si compone però di oscillazioni, tanto è vero che con la maestralata in arrivo, per venerdì potrebbe scendere a 24°C. Quindi 36+24=60/2=30 Et voilà, nel periodo avrà fatto meno caldo della norma.
Un bel trucchetto? Una bella cialtronata in verità, perché la media non si calcola così, perché il periodo è troppo breve, perché bla bla bla…
Però, se pensate che il corridoio del Vasariano è stato chiuso in seguito ad un esposto sindacale dell’aprile scorso che lamentava il mancato rispetto delle norme anti incendio e l’assenza di uscite di sicurezza, la mia, al cospetto di queste cialtronate mediatiche è un trattato di fisica teorica. E il caldo? Beh certo, il caldo. Questo qui accanto è il famoso corridoio. Pare che norma voglia che non ci entrino più di 25 visitatori per volta. Quando sono arrivati a 300 si sono accorti che faceva caldo. Sarebbe potuto accadere anche gennaio. E, attenzione, la chiusura potrebbe anche significare trasferimento ad altra sede per le opere d’arte, perché il caldo, cui aggiungerei anche il vapore emesso da 300 visitatori per volta, rischiano di comprometterne l’integrità. Mettere l’aria condizionata? Beh, c’era un progetto, pare, ma non è mai stato attuato, probabilmente perché Firenze, si sa, è in Norvegia.
Enjoy your summer.
Mi sono imbattuto in questo: https://tutelaspezia.it/cose/
Alla fine del terzo periodo: “…Il riscaldamento globale porterebbe poi a un inevitabile aggravarsi di fenomeni estremi come il dissesto idrogeologico e l’incidenza dei terremoti…”
Mi sembrava di averle lette tutte, ma questa le supera…