Questa rubrica è curata da Flavio ____________________________
Situazione ed evoluzione sinottica
Una vasta area anticiclonica persiste alle alte latitudini, estendendosi dalla Terra di Baffin alle isole britanniche, dove si mostra più intensa e coerente a tutte le quote. Lungo il suo fianco orientale viene convogliata aria piuttosto fredda per la stagione, in direzione della Scandinavia e delle repubbliche baltiche, con associate nevicate anche al piano nella regione del Finnmark norvegese.
Un vasto minimo chiuso di geopotenziale tende a stazionare sul medio Atlantico, con l’anticiclone stagionale africano che tende a rimanere a latitudini consone per la stagione, senza mostrare particolari segni di invadenza in area mediterranea, come testimoniato dai valori del Fronte Inter-Tropicale (Figs 1,2).
Valori di pressione generalmente livellati caratterizzano l’Europa centrale e l’Italia che, complice la presenza di geopotenziali relativamente bassi e di aria piuttosto umida alle basse quote, continua ad essere interessata da fenomeni di instabilità pomeridiana, specie al Centro-Nord (Fig.3).
Le immagini da satellite relative alla notte su Domenica 5 Giugno mostrano il gran sereno sull’Europa occidentale e le isole britanniche, la depressione semi-permanente sull’Atlantico, i fenomeni di instabilità sull’Europa centrale e i temporali in azione sul Canale di Sardegna per effetto della curvatura leggermente ciclonica delle correnti in quota in concomitanza con un richiamo di correnti umide al suolo dai quadranti orientali (Fig.4).
Nel corso dei prossimi giorni la persistenza della depressione in Atlantico favorirà una pulsazione anticiclonica in quota di origine africana con asse disposto tra il Marocco e le Far Oer, a supportare ulteriormente l’azione dell’anticiclone pre-esistente sull’Atlantico settentrionale. L’Italia si ritroverà quindi esposta all’azione delle correnti fresche settentrionali in scorrimento lungo il bordo orientale del ponte anticiclonico (Fig.5).
Conseguiranno condizioni di tempo generalmente instabile, con fenomeni più intensi durante le ore pomeridiane e nelle zone interne e montuose, e in un contesto termico assolutamente gradevole per temperature in linea con le medie stagionali quando non inferiori, specialmente nei valori massimi.
Vista l’anomalia negativa piuttosto pronunciata dell’estensione dei ghiacci artici a seguito di un inverno estremamente mite anche alle alte latitudini, vale la pena segnalare il cambiamento di circolazione in atto sull’Artico. L’area anticiclonica che aveva dominato per mesi favorendo, tra l’altro, la prematura apertura di una vasta area priva di ghiaccio sul Mare di Beaufort,ha lasciato il passo a condizioni di bassa pressione che tenderanno a persistere anche nei prossimi giorni.
La nuvolosità e le precipitazioni associate dovrebbero rallentare significativamente il processo di pre-condizionamento del ghiaccio legato alla formazione di aree di fusione prematura (melt-ponds) che si rivelano poi determinanti per il prosieguo della stagione estiva. Una buona notizia, dopo tante di segno opposto (Figs. 6,7).
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì generalmente nuvoloso al Nord, con precipitazioni in accentuazione nel pomeriggio. Inizialmente poco nuvoloso sul resto del Paese ma con nuvolosità in aumento sulle regioni centrali peninsulari dalla tarda mattinata, associata a fenomeni di instabilità in particolare sulle zone interne e sui rilievi appenninici. Temperature stazionarie. Venti deboli variabili, a regime di brezza lungo le coste.
Martedì e Mercoledì iniziali condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso ovunque, ma con fenomeni di instabilità pomeridiana diffusi su tutto il Paese, con l’eccezione delle isole maggiori. I fenomeni saranno più diffusi e intensi sulle regioni settentrionali e sull’Appennino centrale. Ampie schiarite sulle isole maggiori. Temperature generalmente stazionarie. Venti generalmente deboli di maestrale, con rinforzi sull’Adriatico meridionale.
Giovedì generale aumento della nuvolosità su tutte le regioni peninsulari, con ulteriore accentuazione dei fenomeni di instabilità per effetto del calo del geopotenziale unitamente all’ingresso di aria più fresca in quota. Temperature in lieve diminuzione sulle regioni orientali. Venti generalmente deboli di maestrale, con rinforzi sulle regioni adriatiche.
Venerdì ampie schiarite sul Nord-ovest e centrali tirreniche per intervento di un cuneo anticiclonico in quota, con associata attenuazione dei fenomeni di instabilità. Nuvolosità residua sulle regioni sud-orientali, con instabilità pomeridiana associata a rovesci e temporali. Temperature in aumento. Venti settentrionali moderati sulle regioni sud-orientali, deboli variabili altrove.
Sabato e Domenica: condizioni generali di tempo stabile e soleggiato, ma con tendenza a peggioramento delle condizioni atmosferiche a partire dalle regioni di nord-ovest nella giornata di Domenica. Temperature in ulteriore aumento al Sud. Venti deboli variabili per sabato, ma con tendenza a disporsi dai quadranti meridionali sul Mar Ligure e l’alto Tirreno per domenica.
Caro Donato, che l’artico viaggi notevolmente sotto media e’ un dato di fatto. Ma va anche detto che si viene da un annus horribilis, con una doppietta estiva luglio-agosto 2015 letteralmente catastrofica per condizioni meteo anticicloniche assolutamente straordinarie, seguite da un inverno altrettanto orribile per via del Nino. Insomma, se si tiene botta questa estate, il peggio dovrebbe essere alle spalle. Anche l’andamento degli ultimi giorni e’ un po’ piu’ rassicurante… Speriamo bene!
“La nuvolosità e le precipitazioni associate dovrebbero rallentare significativamente il processo di pre-condizionamento del ghiaccio legato alla formazione di aree di fusione prematura (melt-ponds) che si rivelano poi determinanti per il prosieguo della stagione estiva.”
.
Se ne sente veramente la necessità in quanto l’Artico è veramente in difficoltà. Durante la seconda parte dell’inverno e per tutta la primavera (fino ad oggi) area ed estensione sono in forte deficit e, di questo passo, è facilmente prevedibile un minimo estivo da brividi.
C’è da precisare che i satelliti fanno le bizze e quest’anno è molto difficile seguire l’evoluzione del ghiaccio marino artico ed antartico a causa di grossi problemi con i sensori satellitari, ma l’evoluzione di massima è molto chiara. Speriamo che le nuove condizioni circolatorie aiutino i ghiacci polari settentrionali.
Ciao, Donato.