Mr. Green: Houston, abbiamo un problema: la borse sono tirate come un elastico, le commodities sono colate a picco, i bond rendono meno di zero, l’economia ristagna…
Che facciamo?
Mr. Goodwill: Elementare Watson, facciamo soldi. Come al solito.
Ho sentito dire che la Groenlandia ieri si è quasi sciolta. La temperatura aumenta, forse… E comunque, sicuramente per colpa dell’uomo. Che emettiamo la CO2 sai, quella roba che ne parlano tutti i giornali.
Mr. Green: E quindi? Che facciamo?
Mr. Goodwill: Elementare Watson: continuiamo a pompare sulle tecnologie “verdi”. Rilanciamo la notizia della Groenlandia che si è sciolta sul New York Times ovvero sul Guardian, che è la stessa cosa. Poi la tradurranno su Repubblica etc. etc.
Mr. Green: OK. Pompiamo bond verdi, azioni Tesla e Solar City e poi lasciamo immondizia e macerie al parco buoi?
Mr. Goodwill: Elementare Watson. Pump&Dump, come al solito. Ma possiamo fare di meglio.
Mr. Green: Tipo?
Mr Goodwill: Tipo demonizzare gli idrocarburi ed esaltare l’energia pulita.
Mr. Green: Lo facciamo da 15 anni almeno. Di che parli? Le autostrade dell’idrogeno, i mulini a vento, le maree, quelle menate lì?
Mr. Goodwill: non hai capito. L’energia pulita è il nucleare.
Mr. Green: AHAHAHAHAH!!!
Mr. Goodwill: Non ridere, cretino! È pulita perché non produce CO2. Lo dice anche il Guardian. Chernobyl non la ricorda nessuno, e la gente ha anche ripreso a mangiare il sushi. Fukushima mon amour.
Compro Areva e compro uranio. Pump&Dump.
Mr. Green: Sei un genio. Ecco perché l’Inghilterra sta costruendo centrali nucleari a go-go. Peccato che i costi stiano esplodendo e l’investimento sia catastrofico. Però fanno contenti gli USA, che chiedono all’Europa di chiudere al gas russo.
Mr. Goodwill: E comunque, cavoli dei britannici che si ritrovano l’atomo in giardino e pagano l’elettricità il doppio. In cambio di meno CO2. E per fare dispetto a Putin.
Con il solare abbiamo un problema però.
Mr. Green: Che falliscono i produttori? Tipo SunEdison?
Mr. Goodwill: No, a quello c’è rimedio: aumenti di capitale per parco-buoi ambientalista, immondizia giornalistica per esaltare il genio di Elon Musk, bond verdi a go-go, Pump&Dump in borsa. Il solito repertorio, insomma…
No, ho letto che c’è un problema con le terre rare.
Mr Green: Terre rare? Manca la terra? Troppi pannelli e biogas? Lanciamo una campagna pro-carne. Con la scusa che le vacche scorreggiano metano. Facciamo fuori vacche e metano, quindi meno effetto serra e più terreno per pannelli e biogas. Tanto alle vacche diamo farine animali, mica abbiamo bisogno di campi e di erba.
Compro terra e compro carne. Anzi, compro farine animali. C’è un derivato sulle farine animali?
Mr. Goodwill: Sei un cretino. Nessuno parla di metano. Hai mai letto del metano sul New York Times? No. Loro parlano di CO2. Quindi il metano non è un problema. Non andare fuori tema.
Mr Green: OK illuminami sulle terre rare allora…
Mr. Goodwill: Le terre rare servono per le batterie. E le batterie servono per accumulare l’energia elettrica prodotta dai pannelli di giorno, visto che la notte… Il problema è che l’estrazione delle terre rare è una cosa schifosa. Ha un impatto ambientale devastante. È probabilmente l’industria estrattiva più immonda che ci sia.
Mr. Green: Chi le produce allora?
Mr. Goodwill: I cinesi ne producono tante, ma l’estrazione fa talmente schifo da fare schifo anche ai cinesi.
Mr. Green: Compro terre rare. Pump&Dump. C’é un derivato sulle terre rare?
Mr. Goodwill: Sì, c’è un ETF mi pare.
E comunque lo stesso problema ce l’abbiamo con l’Uranio. Lo producono in posti improbabili o sgraditi ai nostri: Russia e Kazakhstan in primis. Poi Namibia… E il Niger, che è il giardino della Francia…
USA e Canada non bastano. Bisogna approvvigionarsi altrove.
Mr. Green: provo a riassumere. Per rendere il mondo migliore dobbiamo puntare su nucleare a costi stratosferici e sugli accumulatori. Che lo dice anche Musk, il genio. Ma uranio e terre rare sono un problema. E non possiamo mica dipendere da russi e cinesi.
Mr. Goodwill: Bravo. E intanto la Groenlandia si scioglie! Ieri si è sciolta, domani esce l’articolo sul Guardian. Ho avuto conferma.
Ok. Ho la soluzione.
Mr. Green: Dimmi, ma sbrigati che nel frattempo compro un miliardo di bond Tesla, che senza l’aumento di capitale questi falliscono. Pump&Dump per parco buoi. Non quelli delle scorregge al metano, quelli li facciamo mangiare. Li facciamo mangiare al parco buoi. AHAHAHAHAH!!!
Mr. Goodwill: La soluzione c’è già. L’ho letta proprio ora sulla Stampa. Qui.
Mr Green: La Groenlandia estrarrà uranio e terre rare? Ma il Guardian domani scriverà che si é sciolta. Cioè… scusa, aspetta… Ma il problema non era che la Groenlandia si scioglie? E la soluzione sarebbe estrarre le peggiori porcherie… in Groenlandia?
Mr. Goodwill: Sì. E il cerchio si chiude. Il problema è la CO2, no?… (occhiolino)
Mr. Green: Sei un genio. Sai che ti dico? Compro Tesla. E compro pure Solar City.
Mr. Goodwill: E non dimenticare l’uranio, Areva e le terre rare.
E poi…
Mr. Green : E poi… Pump&Dump. Ma per il bene della Terra neh? (occhiolino)
Mr. Goodwill: Elementare Watson.
Scusate, posto con un po’ di ritardo perché ero disconnesso. Il colloquio tra i due “mister” è evidentemente quello tra due speculatori e, come ha spiegato l’autore, usano il gergo del loro campo, non necessariamente scientifico.
Per quanto riguarda i riferimenti bibliografici, non ho capito quali sarebbero non affidabili… forse quello di “studentorgs”? Ma ha altri riferimenti al suo interno. E comunque che la Ford usi terre rare negli accumulatori più sofisticati lo dice la stessa Ford, quindi penso che sia affidabile:
http://corporate.ford.com/microsites/sustainability-report-2013-14/supply-materials-elements.html
Notate che Ford chiama gli accumulatori “battery”…
Infine, mi scuserà Guido, sugli accenti ho un po’ di allergia anch’io 🙂 Però ormai anche sui giornali è tutto un usare accenti a sproposito. Va messo in considerazione che questo sito non è una redazione di un giornale con redattori pagati e si fa quel che si può.
in ambito accademico gli accenti sulle “i”, le “u” e le “o”, nei casi in cui vengono usati nell’articolo, tipicamente sono “gravi” non “acuti” …..e i riferimenti bibliografici sono di ben altro spessore.
Aldo,
il post è stato scritto con una tastiera non in lingua Italiana. Ho cercato nell’editing di correggere tutto ma qualcosa può essermi sfuggito. La prossima volta avrò cura di dare al Re un ‘vestito’ più carino, non sia mai qualcuno dovesse riuscire a capire cosa c’è dietro.
gg
1) I protagonisti dell’articolo non sono due scenziati, ma due speculatori per giunta un po’ imbranati. Altrimenti bisognerebbe anche concludere che la Groenlandia si é “sciolta”. Cosa che evidentemente non é… Il loro linguaggio é approssimativo, si parla per luoghi comuni. La sostanza é che argomenti scientifici vengono manipolati spesso e volentieri da persone che non hanno nessuna cultura scientifica ma hanno ben chiari gli obbiettivi da perseguire in termini di profitto. Con esiti grotteschi, ovvero che per gonfiare la bolla del verde si finisce per estrarre uranio e terre rare in un paradiso naturale. Proprio quello che “si scioglie”. Non é un paradosso interessante, questo?
2) Personalmente ritengo che si sia fatto un errore gigantesco ad abbandonare il nucleare in Italia. La bolletta elettrica se ne sarebbe giovata e la ricerca in ambito nucleare era tra le eccellenze assolute che avevamo in Italia. Ma non é certo questo l’argomento di questo articolo.
3) Il nucleare é certamente una fonte energetica a zero emissioni di CO2. Ma quanti vogliono una centrale nucleare nel loro giardino? E quanti sono disposti a considerare il nucleare una fonte “pulita”? Tanti, probabilmente, ed io tra questi. Ma certamente non quelli che gridano alla fine del mondo per lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia.
4) Sui costi, discutiamone. Il nucleare di nuova generazione costa. E non poco. I costi dei reattori di nuova generazione (il famoso EPR) in carico a EDF sono piú che triplicati. L’impianto in costruzione in Normandia, che sarebbe dovuto costare 3 miliardi, ne costerá 10.5 (Reuters: http://uk.reuters.com/article/edf-nuclear-flamanville-idUKL5N1190M820150903).
L’impianto “gemello” di Hinkley Point, che di miliardi doveva costarne 16, ad oggi ne costerebbe 22 di miliardi (se tutto va bene). E con polemiche enormi associate, visto che sarebbe l’impianto di generazione piú costoso al mondo. E con un prezzo per kWh non propriamente basso: 92.5£/MWh, che con l’aumento dei costi attuale lieviterebbe ben sopra i 100£/MWh. Si tratta del DOPPIO del prezzo pagato oggi in UK per l’energia elettrica. Un prezzo che ad oggi é persino superiore all’eolico o al fotovoltaico (https://en.wikipedia.org/wiki/Hinkley_Point_C_nuclear_power_station). E che é comunque estremamente piú caro del convenzionalissimo turbogas.
Se lo scopo del nucleare in questione é abbassare le emissioni di CO2, é altrettanto innegabile che questo verrá ad un costo per i cittadini in termini di bolletta elettrica, rispetto all’uso del turbogas convenzionale.
5) Quanto all’Uranio, il buon senso nell’informarsi il povero Mr. Goodwill ce l’aveva avuto: Russia, Kazakhstan, Namibia, Niger, USA e Canada… Non solo paesi africani quindi. Manca l’Australia? Goodwill se ne fará una ragione.
6) Quanto alle terre rare, queste rimangono un componente essenziale per le macchine elettriche, perché usate come magneti permanenti anche in quelle, e non solo per le turbine eoliche (http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2214993715000032 http://batteryuniversity.com/learn/article/availability_of_lithium ).
Ma soprattutto, le terre rare SONO CONTENUTE anche nelle batterie al litio, come ammette la stessa Ford, le cui batterie nei veicoli ibridi contengono circa 1 kg di terre rare (http://studentorgs.kentlaw.iit.edu/ckjeel/wp-content/uploads/sites/23/2015/09/v5i1-2014-2015-2-Doyle.pdf) Batterie, sí, che quando Mr. Green (e Mr. Lupicino) vanno dal meccanico chiedono la sostituzione della batteria, e non dell’accumulatore. Per quanto la sostanza, evidentemente non cambi. Altrimenti chiamiamolo anche UPS, quando riferito ad un power supply di back-up, cosí ci sentiamo ancora piú fichi.
PS: Le conoscenze di fisica e chimica non mancano. Ma piuttosto che allegare diplomi e certificati, si preferisce allegare riferimenti bibliografici. In ambito accademico funziona cosí.
🙂 🙂 🙂
L’articolo contiene un po’ di errori, mi spiace: le Terre Rare, soprattutto gli elementi Disprosio e Neodimio si usano, non per le “batterie” ma per la produzione dei super-magneti delle care turbine eoliche…
I morti in Cina, molte migliaia, non sono ne’ possono essere quelli ove vi sono regolamentazioni ferree e non ove è possibile disperdere gli acidi (solforico, cloridrico) ed acetone in ambiente senza passare per la necessaria bonifica.
Se vogliamo parlare di “batterie” (signori, pietà! Sono accumulatori! Se volete disquisire, abbiate la Scienza e la Tecnologia nei termini, altrimenti la Vostra credibilità è ZERO!) parliamo di Litio e sue elaborazioni, certamente molto meno impattanti!
Dell’Uranio, poi, prima di parlare, cercate di avere il buon senso di informarvi; intanto perché si estrae in Australia, in Canada, non sono nei Paesi africani!
E poi, data l’enorme attenzione mondiale (Eh si sa, l’Uranio fa male si sa, fa molto male soprattutto a chi non sa di cosa sta parlando… invece il Telloruro di Cadmio dei pannelli FV no, eppur non lo vedo citato…) fa benissimo, se non fossero gli elementi chimici tra i più cancerogeni del pianeta…
Per l’estrazione si deve rispondere a rigide procedure internazionali, ai controlli dell’internazionalissima Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, nonché agli organi di regolamentazione (mineraria e non solo) dei Paesi d’estrazione.
Se poi si disperde qualche grammo di minerale e gli organi di controllo preposti bloccano gli impianti per mesi, questo ovviamente non lo vedo scritto. Ma l’Uranio da fastidio…
Che dire poi dei costi dell’energia nucleare? Si, si, costa tantissimo, tant’è, dopo l’energia idroelettrica è la forma di generazione a più basso costo del kWh (e nel kWh sono inseriti i costi di costruzione, rifornimento, manutenzione, dismissione…!), ma che volete che sia? Bazzecole, giusto per parlare, vero?
Quando parliamo di Chernobyl come di Fukushima, poi, siete pregati per onestà intellettuale di pubblicare i dati internazionali dell’UNSCEAR, almeno avrete di che dibattere, anziché dialogare tanto per… e visto che ci siete pubblicate anche quelli su Fukushima, perché si sa, oltre all’UNSCEAR anche l’OMS ha detto che nulla è accaduto ed accadrà alla popolazione, perché è la dose che fa il veleno…
Di solito in questo blog leggo articoli assai precisi e sensati, basati su argomentazioni reali: nell’occasione leggo alcune realtà sensate (i certificati verdi e le bufale montate per permettere ai soliti noti di trarre vantaggi), diversamente prima di scrivere forse è meglio diate un’aggiornatina alle vostre conoscenze di Fisica a Chimica, diversamente le risate se le fa chi legge e poi, amaramente, commenta le inesattezze, tante, troppe, riportate…
Personalmente non condivido l’opinione dell’autore sul nucleare, e sui suoi costi “stratosferici”, che non mi risultano.
Concordo con te, la Francia attualmente sta economicamente meglio dell’Italia, almeno i suoi cittadini (i più poveri usufruiscono pure di “reddito di cittadinanza”) perché, a mio avviso, i governi e la popolazione nel secolo scorso hanno operato la coraggiosa scelta del nucleare con tanto di Superphenix…che allora era avanguardia nel settore. Ovviamente essi guadagnano anche perché noi italiani (ma non io) avendo scelto all’opposto ora acquistiamo a prezzo, e non di favore, quella loro tanto temuta energia… Comunque se l’intento dell’autore del post era di difendere i combustibili fossili da tutta questa campagna denigratoria che attualmente li stigmatizza, in parte lo comprendo e almeno in parte, per questo motivo, approvo anch’egli.
concordo in pieno