Salta al contenuto

La grama vita dei nostri avi durante la glaciazione

Beh, forse non proprio nostri avi, visto che si parla degli uomini (e donne per carità) di Neandertal. Però erano in Francia o in quello che poi sarebbe diventata la Francia. E, 40.000 anni fa, avevano freddo, molto freddo, visto che in Europa il ghiaccio era arrivato fino al 38mo parallelo.

Sicchè, già provati dalla competizione l’emergente Homo Sapiens, potrebbero aver ricevuto il colpo di grazia, indovinate un po’, dai cambiamenti climatici. Sembra infatti che i reperti di animali cacciati durante periodi caldi e freddi presentino delle differenze, come se i cacciatori avessero tentato di estrarre ogni possibile risorsa nutrizionale dalle prede, anche rompendo le ossa più piccole per estrarne il contenuto.

Climate-mediated shifts in Neandertal subsistence behaviors at Pech de l’Azé IV and Roc de Marsal (Dordogne Valley, France)

La chiosa del commento di Science Daily è spettacolare, potrebbe averla scritta il mitico Catalano, e invece è un virgolettato di uno degli autori: “il nostro studio dimostra che il cambiamento climatico ha effetti reali”.

Sorprendente, il freddo ammazzava di brutto. Ma a nessuno viene in mente che se non fosse finita la glaciazione e non ci fosse stato il “global warming” quello vero, non staremmo neanche qui a parlarne?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualitàClimatologia

8 Comments

  1. michele

    AWG o NaturalGW ..non lo so : troppo presto per dirlo . Ci vorranno ancora un po’ di anni di osservazioni e studi. Intanto sarebbe bene foraggiare anche i bravi fisici dell’atmosfera e non solo i fisici che…lavorano sotto (colliders di particelle sparsi qua e la). Tuttavia mi viene da pensare come gli uomini comuni (io) potrebbero reagire all’ipotetica conferma che il clima possa immediatamente virare perso un cooling; repentino e vigoroso. Mentre , come diceva un mio lontano parente contadino, “il caldo non nuoce”, il freddo fa paura . E tanta. Quindi , immaginiamo come in un film di vivere tutti i giorni con la martellante notizia “i meteorologi confermano: ghiaccio fino alla Scozia entro il 2070”. Subito a ruota i serristi : “Lo avevamo detto: è una conseguenza dell’ AGW”. Poi, ve lo immaginate voi cosa potrebbe accadere con un’invernata tipo 1985 ? Assalto ai supermercati, riscaldamenti a palla con 28°C negli appartamenti, etc. Speriamo nel tepore della vita. Un mio pensiero su Neanderthal. Quello era una pezzo di bestia che avrebbe sicuramente retto bene in tutti i climi. La sua più grande sfortuna è essere stato coevo di quella canaglia di Sapiens. Provate voi a vivere vicino ad un superuomo. Dovreste scappare sempre perché altrimenti il destino sarebbe la schiavitù.

  2. Luigi Mariani

    Non avendo letto l’articolo non so pronunciarmi circa quanto robuste siano le conclusioni raggiunte dai ricercatori. In ogni caso la ricerca afferma in sostanza che nelle fasi fredde si stava di gran lunga peggio che in quelle calde e che i nostri più prossimi parenti avrebbero provato un sensibile stress da freddo prima di estinguersi. Il problema è che ancora oggi non concordiamo ad esempio sulle cause della scomparsa dei coloni groenlandesi, fatto questo avvenuto solo pochi secoli orsono, per cui immagino che raggiungere livelli di confidenza sufficienti circa le cause di un evento avvenuto decine di miglia di anni orsono sia pura fantascienza…
    In ogni caso le riflessione sul destino dei poveri Neanderthal potrebbe essere un modo per ritornare a ragionare in modo laico del pericolo che per la nostra civiltà sarebbe costituito da un eventuale ritorno di un’era glaciale, ritorno che a mio avviso con troppa leggerezza è stato a priori escluso da coloro che ritengono che il clima è guidato solo da CO2. Al riguardo si tenga conto che con una nuova glaciazione le fonti di cibo sarebbe decurtate e non ho la più pallida idea su come faremmo ad alimentare una popolazione che supera i 7 miliardi di individui.

    • Maurizio Rovati

      “…come faremmo ad alimentare una popolazione che supera i 7 miliardi di individui.”

      Ma è ovvio. Con l’agricoltura biologica e biodinamica.

      Ossequi.

      M.

  3. Francesco Marangi

    Guidi, lei è un impenitente sabotatore del pensiero unico, in una parola: negazionista.
    La prego, tenga duro con questo sito

    • Francesco, impenitente sì, sabotatore forse, negazionista no. Per scelta etica rispetto a chi usa questo termine spregevole in quello che dovrebbe essere un aperto e civile dibattito. 🙂
      gg

    • virgilio

      “Negazionista” non è termine spregevole in sé, se ci mettiamo a tabuizzare le parole che esprimono giudizi su tesi o studi si finisce per tabuizzare i pensieri e la libertà si restringe ulteriormente. Deve rimanere perfettamente lecito negare ciò a cui non si crede e respingere le verità “ufficiali” se vengono imposte con forza di legge. Nessuno ha il privilegio della verità assoluta, la verità, e più che mai lo è nella scienza, è una meta sempre da cercare e mettere alla prova. Ovviamente quel termine viene usato tradizionalmente per chi non vuol attribuire (spesso, ma non sempre, in malafede) l’eccidio di tanta parte della popolazione ebraica europea allo Stato nazionalsocialista, ma difendere la memoria di tante vittime innocenti non può divenir pretesto per denigrare chi nega ciò di cui non è convinto. D’altronde pretendere che ci si pieghi a “verità” ufficiali decretate dall’Autorità fu pratica imperante dei passati governi totalitari hitleriano, fascista e sovietico. Se finisce la libertà di negare (anche col rischio di sbagliarsi) siamo fritti, anche così iniziano i regimi. Noto che si continuano a confondere teorie scientifiche con verità scientifiche, ossia teorie ipotetiche con teorie accertate empiricamente (o sperimentalmente). Quella dell’ AGW è senz’altro una teoria scientifica ma non ancora una verità scientifica, ovvero al di là della maggior parte dei dubbi possibili con conferma empirica delle previsioni e delle spiegazioni avanzate. Forse un giorno lo sarà o forse no. Rimane il forse. E finché rimane è semplicemente normale essere negazionisti in merito ed aspettare d’esser smentiti dai fatti.

  4. virgilio

    Mi permetto di precisare che i Neandertaliani sono in parte nostri avi, è ormai accertato che se pure in quantità minoritaria qui in Europa si fusero geneticamente con i Cro-Magnon con i quali hanno convissuto per circa 10000 anni, almeno nei pressi e all’interno della penisola Iberica, persino le loro “industrie” paleolitiche (castelperroniane e aurignaziane) si sono influenzate a vicenda. Qualche gene neandertaliano lo possediamo anche noi europei contemporanei. Però a parte queste amenità antropologiche per la cronaca informo che, sempre io abitante di località marina a sud di Roma, qui esco ancora con abiti semi-invernali e la quasi totalità di miei concittadini che ho appena incontrato va vestita con giacche a vento, maglie spesse e a maniche lunghe e naturalmente ombrello aperto, nella clinica dov’è ricoverata mia mamma da un paio di giorni hanno ridispiegato le copertine sui lettini dei pazienti… quindi la mia (di clima insolitamente freddo) è una percezione ben condivisa. Spero che i propugnatori del AGW abbiano almeno un 40% di ragione: quest’estate gradirei andar a prendere un po’ di Sole lungo la riviera.

    • david

      …io invece spero nel fresco ad oltranza(almeno compensiamo il non inverno).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »