Lasciate ben salde per dovere storico le tre categorie principali, abbandonate quelle più recenti di allenatori della nazionale di calcio e meteorologi per gli inadeguati risultati della prima e l’impazzimento della materia oggetto della seconda, il nostro futuro è comunque roseo, perché abbiamo i geni di una stirpe che salverà il pianeta dal disastro climatico totale.
E’ infatti Italiana la firma di uno dei progetti di geoingegneria più grandiosi che si siano mai visti. Si chiama Global Cooling Skyscraper, cioè il grattacielo del raffreddamento globale. Nella versione in lingua inglese, sempre molto più accattivante, è d’obbligo che ci siano le due ‘o’ piuttosto che una ‘u’, altrimenti si rischia di gettare la maschera e rivelare la vera natura dell’intera faccenda
Si tratta di una gigantesca struttura di acciaio, in sezione più lunga del diametro della Terra, il cui compito sarebbe quello di accumulare il calore solare e quindi forzare per differenza una ventilazione che rimescoli la brodaglia calda che una volta era la nostra atmosfera conferendole una condizione tiepidina, tanto da raffreddare infine l’intero pianeta, ponendo fine alle nostre autoprocurate sventure climatiche.
Con quali dosi di energia rinnovabile si pensa che possa essere prodotto tutto quell’acciaio o con quante emissioni si pensa che possa essere gettato tutto il cemento necessario a sostenerla (piano B da me suggerito fare due buchi con viti passanti e mettere degli adeguati mega-bulloni agli antipodi del suo posizionamento) non è dato saperlo. Né si sa quali contromisure dovrebbero essere poi adottate per contrastare lo sbilanciamento del centro di rotazione del pianeta dopo aver applicato l’appendice. Però, l’effetto ponentino della prima sera è garantito.
Pensate che sia impazzito? Sbagliato, è tutto vero, almeno nella mente e nel tratto di china dell’architetto Paolo Venturella, sul cui sito web si spiegano le ragioni di questo massiccio intervento. Altro che lego, altro che depositi di solfati in alta quota, altro che megafontane che spruzzano vapore in atmosfera o specchi orbitanti che riflettono per l’universo mondo la luce del sole (e la nostra dabbenaggine). Questo progetto non ha minori o maggiori probabilità di far meglio di tutti gli altri, però ammettiamolo, è di una grandiosità che poteva venire soltanto dall’italico ingegno.
Viva la faccia!
GG qualche giorno fa ha scritto che per un suo amico ingegnere l’incubo peggiore erano gli architetti: forse quell’ingegnere non aveva ancora visto questo progetto, altrimenti non avrebbe potuto dire nulla in quanto già morto per il terrore, altro che incubo ! 🙂
Resto convinto che stiamo solo accumulando materiale utile ad essere studiati e derisi quando una civiltà aliena arriverà sul nostro pianeta e scoprirà che ci siamo estinti per una glaciazione dopo averle provate tutte per evitare che la temperatura della terra aumentasse. Eppure basterebbe poco, tipo lanciare un migliaio di bombe atomiche nel mezzo del deserto del sahra e indurre un inverno nucleare. Lo pensavo quando avevo 14 anni, e mi sembra tutt’oggi un’idea molto piu’ sensata di sciempiaggini come quella citata in questo articolo…
Non ho capito come l’aggancerebbe. Ma questo, come dire?, …ehm, architetto, sa che la Terra gira e non è piatta?
Guido, lui progetta, disegna, tocca agli ingegneri far mantenere le cose: domanda fuori luogo, la tua! 🙂
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Caro Guido, a parte gli scherzi, sono senza parole, letteralmente frastornato: una gigantesca struttura in acciaio in grado di modificare la circolazione atmosferica e basata a terra! Roba da matti!
Ciao, Donato.
Non c’era un film del cazzo tipo sequel di Highlander in cui il protagonista costruiva (da solo) una specie di corazza di metallo intorno alla Terra? Mi ricordo questo dettaglio da uno zapping memorabile, poi ovviamente non ho continuato a guardarlo…
Ehsi, un filmone 😛
Highlander II – Il ritorno
Ma che corbelle.?…… so no queste.
Che dire. …. wow!! Quando l’avranno finito sarà già freddo
scusate ero rimasto a scollinare il Turchino
teo