IL MESE DI MARZO 2016
Il mese si caratterizza per la piovosità abbondante registrata sul meridione. Temperature per lo più nella norma salvo lievi anomalie positive nei minimi e negative nei massimi.
Andamento circolatorio
In complesso il mese è stato caratterizzato da condizioni tipicamente primaverili con frequente passaggio di perturbazioni (in tutto dieci, come documentato in tabella 1).
La carta circolatoria mensile per l’altezza di 850 hPa esprime con evidenza le caratteristiche salienti di questo mese di marzo, indicando come principale centro d’azione un promontorio dell’Anticiclone delle Azzorre esteso dall’Atlantico subtropicale verso le Isole Britanniche. Sul suo fianco orientale affluiscono verso il Mediterraneo masse d’aria Polare marittima, umida e mite, che scorrono fra l’anticiclone e il ciclone d’Islanda, molto arretrato in Atlantico. L’arrivo di aria polare sul Mediterraneo innesca fenomeni di ciclo-genesi il che spiega l’area depressionaria presente su centro e sud Italia. Sull’arco alpino si osserva un debole promontorio anticiclonico da ovest. La carta delle isoanomale conferma tale diagnosi evidenziando un nucleo di anomalia negativa sul Mediterraneo centrale che si collega ad un altro nucleo negativo presente sull’Ucraina e la Russia.
![fig 5a - 1_31 marzo 2016 850 hPa](http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2016/04/fig-5a-1_31-marzo-2016-850-hPa.png)
![fig 5b - Isoanomale - 1_31 marzo 2016 850 hPa](http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2016/04/fig-5b-Isoanomale-1_31-marzo-2016-850-hPa.png)
Giorni del mese | Fenomeno |
1 marzo | L’area italiana è interessata da una vasta struttura depressionaria (perturbazione n. 1) |
2 marzo | Regime di correnti da nordovest lievemente diffluenti; foehn alpino. |
3 marzo | Una depressione da nordovest attraversa rapidamente l’intera penisola ad iniziare dal settentrione (perturbazione n. 2) |
4-9 marzo | Una saccatura atlantica fa ingresso sulla nostra area da ovest e vi persiste indebolendosi gradualmente (perturbazione n. 3). |
10 marzo | Campo di pressioni livellate. |
11-13 marzo | L’afflusso di aria fredda da Nordest dà luogo allo sviluppo di una profonda depressione sul canale di Sicilia che interessa l’intero centro-sud (perturbazione n. 4). |
14 marzo | Al settentrione regime atlantico debolmente perturbato (perturbazione n. 5). Sul settore ionico del meridione condizioni depressionarie residue legate alla depressone mediterranea precedentemente descritta e che sta abbandonando la nostra area dirigendosi verso l’Anatolia. |
15-16 marzo | L’aria continentale fredda scava una nuova depressione sul Golfo del Leone che interessa in modo più diretto le regioni del Centro-Nord (perturbazione n. 6). |
17-18 marzo | Il tempo sull’Italia è influenzato da una saccatura da Nordest (perturbazione n. 7). |
19-20 marzo | Campo di pressioni livellate con tempo stabile sul centro-nord; un promontorio anticiclonico mobile da sud si afferma sul meridione. |
21-24 marzo | Italia peninsulare interessata da una robusta depressione in attivo dall’Africa del Nordovest in rapido moto verso est (perturbazione n. 8). |
25-26 marzo | La nostra area è sotto l’azione di un debole promontorio anticiclonico da sudovest; lieve instabilità residua sullo Ionio. |
27-31 marzo | Un regime di correnti atlantiche si afferma sul settentrione con instabilità più marcata sui settori alpini e prealpini (perturbazione n. 9). Al sud tempo anticlonico. |
Andamento termo-pluviometrico
La carta mensile delle precipitazioni mostra una piovosità superiore alla norma al sud e che interessa in particolare Calabria, Sicilia occidentale, Campania, Basilicata e Puglia. Al centro-nord dominano invece le anomalie negative, salvo anomalie positive a caratere locale su Liguria, Valle d’Aosta, Veneto orientale e Friuli Venezia Giulia. La tabella dei valori decadali delle precipitazioni evidenzia il meridione in anomalia positiva sulle decadi. per il settentrione un’anomalia positiva debole nella prima decade e forte nella seconda e terza decade. Sul Nord la sensibile anomalia positiva della prima decade è controbilanciata da quella negativa della terza decade. Al centro infine si coglie una moderata anomalia negativa nella terza decade.
Per lo più nella norma appaiono invece le temperature, con locali anomalie negative nelle massime e positive nelle minime. La tabella dei valori decadali evidenzia il prevalere di anomalie negative nelle temperature massime nella prima e seconda decade.
![Fig 3 - RR_tot_1-31 Mar_2016](http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2016/04/Fig-3-RR_tot_1-31-Mar_2016.png)
![Fig 4 - RR_anom_PERC_1-31 Mar 2016](http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2016/04/Fig-4-RR_anom_PERC_1-31-Mar-2016.png)
![Fig 1 - TX_anom 1-31 Mar 2016](http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2016/04/Fig-1-TX_anom-1-31-Mar-2016.png)
![Fig 2 - TN_anom 1-31 Mar 2016](http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2016/04/Fig-2-TN_anom-1-31-Mar-2016.png)
![Tabella2](http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2016/04/Tabella2.jpg)
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(*) LEGENDA: Tx sta per temperatura massima (°C), tn per temperatura minima (°C) e rr per precipitazione (mm). Per anomalia si intende la differenza fra il valore del 2013 ed il valore medio del periodo 1988-2015. Le medie e le anomalie sono riferite alle 202 stazioni della rete sinottica internazionale (GTS) e provenienti dai dataset NOAA-GSOD. Per Nord si intendono le stazioni a latitudine superiore a 44.00°, per Centro quelle fra 43.59° e 41.00° e per Sud quelle a latitudine inferiore a 41.00°. Le anomalie termiche sono evidenziate con i colori (giallo o rosso per anomalie positive rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C; azzurro o blu per anomalie negative rispettivamente fra 1 e 2°C e oltre 2°C) . Analogamente le anomalie pluviometriche percentuali sono evidenziate con i colori ( azzurro o blu per anomalie positive rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%; giallo o rosso per anomalie negative rispettivamente fra il 25 ed il 75% e oltre il 75%) .
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Questo commento è stato condotto con riferimento alla normale climatica 1988-2015 ottenuta analizzando i dati del dataset internazionale NOAA-GSOD (http://www1.ncdc.noaa.gov/pub/data/gsod/). Da tale banca dati sono stati attinti anche i dati del periodo in esame. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/). Come carte circolatorie di riferimento si sono utilizzate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è molto efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione sinottica.
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