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Acqua alta ma non troppo

La prima volta che abbiamo parlato di Storm Surge o evento costiero sulle nostre pagine, è stato nel giugno dell’anno scorso in questo post. Il fenomeno è poco noto dalle nostre parti, un po’ perché per fortuna ha effetti per lo più limitati, un po’ perché nessuno ci si è mai dedicato più di tanto. Tuttavia, se vorrete andare a rinfrescarvi la memoria, leggerete che si tratta comunque di qualcosa che merita attenzione, specie per alcuni tratti delle nostre coste.

Inteso come improvviso innalzamento del livello del mare su aree costiere limitate con relativa inondazione dell’entroterra, lo Storm Surge rientra senz’altro tra gli eventi estremi. Come quasi tutte le manifestazioni di picco delle condizioni del tempo, è innescato da una complessa combinazione di eventi, la cui complessità aumenta ulteriormente quando si riduce la scala spaziale di riferimento scendendo alla mesoscala, cioè nell’ordine di alcune decine di chilometri.

Va da se che queste dimensioni spaziali, già difficili da investigare nel breve e medio periodo con i modelli meteorologici, diventano proibitive per i modelli climatici, quelli cioè che dovrebbero dirci – senza riuscirci – che tipo di tempo potrà fare nel futuro lontano. Se poi a quei modelli si somma l’incertezza degli scenari di emissione, l’esercizio intellettuale e numerico rischia di entrare nella metafisica.

Però, va altrettanto da se che essendo un argomento che ruota attorno alle magiche parole ‘cambiamento climatico’, pare valga comunque la pena di tentare. Ovvero, quanto aumenteranno di qui a fine secolo le probabilità che ci siano degli eventi costieri? La risposta penserete sia scontata, perché tanto è sempre peggiore previsto, altra magica locuzione molto gettonata nel tema del clima che cambia. E invece no, almeno, non troppo e non dappertutto.

Ho letto infatti ieri su Science Daily il commento ad un lavoro messo a punto dai ricercatori del JRC, ente di ricerca della Comunità Europea che ha approfondito molto e con buoni risultati l’argomento anche dal punto di vista operativo, dal quale si evince che l’intensità di questi eventi potrebbe aumentare sulle coste dell’Europa settentrionale e restare invariata o addirittura diminuire sotto i 50 gradi di latitudine, Mediterraneo compreso. 

Projections of extreme storm surge levels along Europe

Questo per uno scenario climatico cosiddetto di metà strada, cioè dove si riducono le emissioni ma non tanto e dove il clima impazzisce ma non tantissimo. Per lo scenario peggiore, quello cioè dove il clima impazzisce di brutto e le emissioni pure, acqua alta a go go dovunque si vada.

Come si dice in questi casi, relata refero, sebbene continui a pensare che salire a questi livelli temporali e scendere a questi livelli spaziali per la previsione di un sistema il cui comportamento non si riesce a prevederlo di qui a pochi giorni sia metafisica…

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Published inAttualitàClimatologiaMeteorologia

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