Questa rubrica è curata da Flavio
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La perturbazione africana ha lasciato l’Italia, dopo aver distribuito precipitazioni diffuse, abbondanti e…sabbiose, specie sulle regioni meridionali.
L’ultimo episodio di maltempo, come previsto, ha offerto numerosi spunti di riflessione sullo stato dell’informazione meteo in Italia. A cominciare dal nome della perturbazione, un rito divenuto per i media italiani tanto irrinunciabile quanto inutile: “no nome, no ciclone”. Peccato che, come spesso accade in Italia, il passaggio dalle buone intenzioni alla farsa é praticamente immediato. Infatti il lettore si é imbattuto in articoli che citavano due nomi di cicloni diversi: “Gaby” e “Nettuno”.
I più avvezzi alle italiche miserie giornalistiche non hanno faticato a capire che il primo nome era stato dato dall’Università di Berlino, tradizionalmente (auto)investita dell’onore di dare il nome alle più importanti depressioni europee. Il secondo, partorito dal solito sito internet italiano, fuori da qualsiasi regola se non quella della grancassa mediatica: chi fa arrivare prima “il nome” sui maggiori quotidiani italiani, vince. Il risultato, in molti casi, é grottesco, come certificato anche da Google.
Ma il termometro della salute dell’informazione meteo in Italia non risente solo della diatriba vecchia quanto ridicola sulla nomenclatura delle perturbazioni. Febbre altissima anche per quanto riguarda i contenuti delle cronache di questi giorni: una normale perturbazione africana primaverile, infatti, è stata trasformata in un evento apocalittico. Ad esempio, Il Messaggero parla addirittura di una “nube che avvolge interi quartieri di Roma”, con le impronte di sabbia sulle macchine a suggerire che si fosse in “chissà quale deserto”. Quello dell’informazione italiana, probabilmente.
Ma la segnalazione della settimana va di diritto al sito blastingnews, che con una certa dose di involontaria autoironia si definisce “the social journalism revolution”. E cosa c’è di più social e rivoluzionario del clima che cambia, e cambia male? È Carmelo La Rocca (“Esperto di Cronaca”) a regalarci un titolo che é tutto un programma: “Una tempesta di sabbia travolge la Sicilia. Effetti del clima che cambia”. Con tutta la cautela che contraddistingue il lavoro del cronista esperto si sentenzia, tra le altre cose, che “La tempesta di sabbia è la conseguenza del mutamento climatico” e si propone una soluzione che sa di giornalismo social ma soprattutto rivoluzionario: “eliminare i combustibili fossili”.
Lo stato dell’informazione giornalistica italiana si conferma, per l’ennesima volta, grave. Ma non serio.
Situazione ed evoluzione sinottica
A seguito del passaggio della perturbazione africana, che noi preferiamo chiamare Pasquale (Pasqua’, per gli amici), il geopotenziale è aumentato sull’Italia, con il meridione che, come preannunciato una settimana fa, rimane sotto un debole promontorio anticiclonico in quota. Le regioni settentrionali, invece, risentono dell’influenza di correnti umide e instabili per effetto della persistenza di una vasta ondulazione del vortice polare sull’Atlantico, con il fronte polare che si estende da Terranova fino alle Alpi (Fig.2).
Nei primi giorni della settimana, il cedimento del geopotenziale sull’Iberia favorirà l’affondo di una saccatura fin su Gibilterra con conseguente intensa rimonta anticiclonica in quota sul Mediterraneo centro-orientale, ulteriormente rafforzata dalla formazione di un cut-off del geopotenziale sull’Iberia. Aria fredda raggiungerà il nord Africa, portando tardive nevicate a quote basse sull’Atlante algerino mentre il gioco di sponda favorirà la risalita di una intensa avvezione calda sull’Italia. Proprio l’affondo atlantico sul Marocco favorirà la formazione di una nuova depressione africana che potrebbe interessare l’Italia sul finire della settimana, sulla falsariga di Gaby-Nettuno-Pasquale. Molto difficile definire al momento la traiettoria del vortice in questione anche se le regioni meridionali sembrano essere, ancora una volta, in prima linea complice un rinforzo anticiclonico sull’Europa centrale. (Figs. 3,4,5).
Previsioni del tempo sull’Italia
Lunedì nuvoloso con residue sporadiche precipitazioni al Nord, in rapido esaurimento dalla mattina. Nuvoloso con deboli piogge sparse al Centro. Da poco nuvoloso a nuvoloso al Sud, ma senza precipitazioni di rilievo e con ampie schiarite sulle estreme regioni meridionali. Temperature generalmente stazionarie. Venti generalmente deboli dai quadranti occidentali, con rinforzi sui bacini ad ovest della Penisola.
Da Martedì a Venerdì generali condizioni di stabilità su tutta la Penisola, con passaggi nuvolosi più frequenti al Nord tra martedì e giovedì e in particolare sulle regioni alpine, ma senza precipitazioni di rilievo. Cieli sereni o poco nuvolosi al Centro-Sud. Aumento della nuvolosità stratificata nella giornata di Giovedì, a partire dalle regioni occidentali. Locali nebbie da avvezione sui litorali tirrenici e ionici del Centro-Sud. Temperature in graduale aumento con massime diffusamente superiori ai 20 gradi nelle zone interne del Centro-Sud tra giovedì e venerdì, e punte anche superiori ai 25°C nelle zone interne della Sardegna e della Sicilia. Venti ovunque dai quadranti meridionali, inizialmente deboli ma tendenti ad intensificarsi fino a moderati nella giornata di giovedì e tendenti a disporsi di libeccio e a rinforzare ulteriormente su Canale di Sardegna e Stretto di Sicilia nella giornata di venerdì.
Sabato e Domenica: probabile aumento della nuvolosità a partire dalle isole maggiori e in estensione al Centro-Sud, con associate precipitazioni. Tempo più stabile al Centro-Nord, con ampie schiarite. Temperature in generale diminuzione ovunque. Venti a rotazione ciclonica attorno alla depressione africana, con richiamo di correnti orientali relativamente fresche al Centro-Nord.
Mi complimento sempre per la vostra dialettica ed esposizone delle previsioni meteo, e in questo caso un plausa ancora maggiore !!! Vi volevo chiedere se potete fare un articolo anche sulla prossima avvenzione fredda in aprile per gli Usa orientali, credo piuttosto significativa per la stagione: Grazie
Ciao Andrea, e grazie per i tuoi complimenti, graditissimi. Come giustamente sottolinei il mese di Aprile portera’ in dote una intensa irruzione di aria artica sugli Stati Uniti, con termiche interessanti e associate, immancabili nevicate. Dal punto di vista sinottico l’evento vede protagonista una intensa pulsazione anticiclonica sugli USA occidentali in concomitanza con un anticiclone artico sul mare di Beaufort. Configurazioni bariche che ci hanno accompagnato per una lunga parte dell’inverno, a confermare il vecchio ma (quasi) sempre valido adagio, ovvero che la natura tende a replicare le situazioni gia’ conosciute e sperimentate in precedenza.